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US Open: Murray facile su Cerundolo, Korda in rimonta su Bagnis
Al secondo turno anche Paul che vince in rimonta su Zapata. Ok Davidovich, eliminato Bautista sorpreso da Wolf

A. Murray b. [24] F. Cerundolo 7-5 6-3 6-3 (Cipriano Colonna)
IL MATCH – Si parte con uno scambio di break, con entrambi che si fanno rimontare dal 40-15 e concedono immediatamente il loro primo turno di servizio. Murray fa vedere fin da subito, come rispetto al grande campione che tutti hanno conosciuto prima dell’infortunio e della conseguente operazione all’anca, di aver perso la capacità di reggere lo scambio prolungato in termini di restituzione della profondità. Adesso quando affronta la fase difensiva, cavallo di battaglia della sua carriera, gioca sistematicamente corto favorendo così l’atteggiamento offensivo dell’avversario. Infatti Cerundolo può tranquillamente, sin dai primi scampoli di gara, prendere l’iniziativa attraverso il dritto e comandare il punto con i piedi che marcano la zona nei paraggi della riga di fondo. La situazione però cambia diametralmente nei game di risposta, perché lo scozzese anticipando costantemente la ribattuta toglie il tempo all’argentino costringendolo ad arretrare sul campo e a doversi disimpegnare in una fase di gioco passiva estremamente ardua. Inoltre un altro spunto tecnico che la partita regala nelle sue prime battute è la scarsa velocità di crociera dei colpi eseguiti dai protagonisti, al contrario di un’intensità degli scambi sempre elevata. Perciò alla fine ambedue riescono sovente ad issarsi in posizioni vantaggiose durante i vari quindici, ma quando si arriva al momento di premere con la cosiddetta “castagna” tutti e due latinano nel cambiare ritmo e inerzia al punto. Francisco prova a variare lo spartito attraverso alcune smorzate, con alterni risultati, anche per verificare la tenuta fisica dello scozzese. Tuttavia Sir Andy risponde presente sul piano aerobico, con recuperi puntuali e indiavolati – come uno smash “appoggiato” di rara intelligenza tattica.
La risposta del 35enne di Glasgow fa la differenza, permettendogli di strappare la battuta bonarense per due volte consecutive e d’involarsi sul 4-1. Mentre la tds n. 24 riesce ad incidere poco nei game di risposta, poiché tiene una posizione sul campo più vicina ai teloni che alla linea “bianca” rendendo così anche più efficacie la prima british. L’unico pericolo per l’ex n. 1 del mondo è che insista troppo con lo slice di rovescio garantendo in questo modo la possibilità al tennista albiceleste di girarsi più facilmente dal lato sinistro, per ricercare lo sventaglio, e andando incontro ad una passività esasperata. Il n. 51 ATP però non cade nel tranello, anzi lascia partire anche qualche buona soluzione bimane in lungolinea. Per cui il suo fondamentale d’inizio gioco sembra inattaccabile, ma sul più bello lo smalto perduto si osserva alla perfezione: sul 5-3 il tre volte campione Slam non chiude, subendo il contro-break a causa di una caterva di errori, (tra cui un doppio fallo) nel game peggio giocato finora. Bravo il 24enne argentino a concedere il punto nel decimo game, dopo un evidente doppio ribalzo non riscontrato dal giudice di sedia, e recuperando dallo 0-30 completa l’aggancio (filotto di tre game). Andy aveva gestito con grande esperienza tutta la parte centrale del match, poi però d’improvviso ha iniziato a sprecare occasioni in sequenza. Ciò nonostante, grazie anche ad alcune prelibatezze nei pressi della rete, mediante la sua proverbiale forza agonistica riporta Cerundolo in uno stato di stress alquanto elevato. Questa volta il n. 27 si scioglie e di paura – doppio fallo sanguinoso sul set point – manda a referto il 7-5 in 1h05’ a favore del baronetto di Sua Maestà. Ma certamente il game della svolta è stato l’undicesimo, dove con tre ace la due volte medaglia d’oro olimpica si è rianimata.
Il duello continua a dispiegarsi su scambi molto duri fisicamente, e che riconciliano con il tennis gli amanti dello stile fondocampista, ma la sensazione limpida – che ci giunge dal Louis Armstrong – è che si stiano scontrando due giocatori dalle caratteristiche tecniche simili dove semplicemente il nativo di Glasgow è di un livello superiore rispetto all’altro, seppur ormai non sia più quello capace di vincere questo torneo dieci anni fa ma che tutto sommato basta e avanza sul cemento contro Francisco. Murray infatti d’autorità vola sul 5-0 nel secondo parziale: ha limitato i gratuiti e contemporaneamente invece il pistolero sudamericano è stato vittima degli strascichi derivanti dal set d’apertura smarrito nella volata finale. Un’altra annotazione interessante, che sta influenzando e non poco la partita, sono i pochissimi chilometri fatti registrare dall’argentino a certe latitudini tennistiche: non ha mai vinto una partita negli Slam, portando a casa un solo set contro Nadal lo scorso luglio a Wimbledon. Gli unforced del maggiore dei Cerundolo non si contano più, non c’è sostanzialmente gara nella seconda frazione, eppure ancora una volta andando a sigillare il set Murray ha un calo e permette all’avversario di accorciare. Il secondo tentativo però non se lo fa sfuggire il campione scozzese: 6-3 in 46 minuti, con la tds n. 24 che quando prova a forzare imprimendo maggiore rapidità alla palla va quasi sempre fuori giri.
Le difficoltà di Cerundolo continuano anche in questo terzo set, che si apre con il break di Murray. L’argentino difetta di continuità e sulla seconda finisce per diventare facile preda dello scozzese. L’inerzia del match è per Sir Murray che con facilità si issa sul 4-1 con doppio break. Chiamato a servire per il match lo scozzese parte male recupero da 0-30 ma poi due dritti di poco lunghi concedono il break che mantiene in vita Cerundolo. Che non sia la miglior giornata per il numero 24 del seeding lo dimostra la passività nello scambio e l’imprecisione nei colpi che lo portano a finire rapidamente sotto 0-40. L’argentino con un sussulto d’orgoglio annulla due palle break, ma il dritto che plana sugli spalti al termine di uno scambio ottimamente tenuto in difesa da Murray, sancisce la fine della sfida.
Per Sir Andy una ghiotta occasione di proseguire la sua avventura newyorchese e magari regalarsi un terzo turno da tutto da gustare contro Nick Kyrgios, visto che al secondo turno troverà il vincente della sfida uno tra l’australiano Millman, numero 103 del ranking, e la wildcard statunitense Emilio Nava.
S.Korda. F.Bagnis 5-7 7-6 (Matteo Beltrami)
Quarta partecipazione nello slam di casa per Korda: nella prime due la sua rincorsa si è arenata alle qualificazioni. Nel 2020 invece è uscito per mano di Shapovalov; mentre lo scorso anno si è ritirato contro Basilashvili. Bagnis invece è reduce dalla sconfitta nei quarti al Croatia Open contro Alcaraz e da quella negli ottavi a Los Cabos contro Berankis.
Passo falso in apertura per Korda che perde subito il servizio, ma è bravo a contro breakkare Bagnis nel game successivo. L’argentino manovra bene da fondo creando non poche difficoltà allo statunitense che dal canto suo si aggrappa al servizio per tenere il passo. Nell’ottavo gioco Korda si guadagna due palle break che lo manderebbero a servire per il set ma Bagnis è bravo ad annullarle con il servizio. Nell’undicesimo gioco l’argentino strappa il servizio all’americano per andare a servire per il set. Nel dodicesimo gioco una prima esterna e un diritto ben piazzato permettono a Bagnis di chiudere il primo parziale 5-7
Korda subisce il contraccolpo del primo set e si fa breakkare anche in apertura di secondo. La reazione arriva però immediata e Korda restituisce il favore rimettendo il punteggio in parità. Nel quinto gioco l’americano annulla una potenziale palla break a Bagnis mettendo la testa avanti nel set. In questo frangente la partita scorre liscia come i turni di battuta dei due giocatori che non hanno grosse insidie da affrontare. Nell’undicesimo gioco Bagnis abbatte le difese di Korda e si guadagna la possibilità di servire per il set; ma l’americano ancora una volta, spalle al muro, riesce con un colpo di reni a portare il set al tie-break. Il primo a mettere la testa avanti è proprio il beniamino di casa che ora serve in maniera chirurgica, al cambio campo si gira 4-2 per Korda. L’americano ora gioca sciolto e con il rovescio trova punti bellissimi; Korda chiude il tie-break con un bel recupero sotto rete che porta Bagnis a sbagliare il lob. Il set si chiude 7-6(3).
Il terzo set inizia all’insegna dell’equilibrio sino al settimo gioco game nel quale Bagnis concede il break con tre gratuiti e un doppio fallo. La strada sembra spianata per Korda che chiamato a chiudere il set, salva una palla break, sciupa un set point con un errore di rovescio per poi capitolare stavolta tradito dal dritto. La gioia di Bagnis ha durata effimera. Korda nuovamente aggressivo piazza il controbreak e con uno smash mette il sigillo sul terzo set.
L’argentino patisce a livello fisico e chiama un medical time out per un problema alla parte bassa della schiena. Al rientro in campo è un monologo di Korda che in un 24 minuti chiude una sfida che rischiava di complicarsi dopo essersi trovato sotto di un set e un break. Lo statunitense sarà protagonista di un avvincente derby al secondo turno con la testa di serie numero 29 Tommy Paul. Il venticinquenne statunitense ha sofferto più del dovuto per avere la meglio dello spagnolo Zapata Miralles, che non giocava sul duro dallo scorso febbraio, e che recentemente si era aggiudicato il challenger di Meerbusch sulla terra battuta. Successo in cinque set al termine di un match dove Paul è stato chiamata per due volte a rincorrere il set di svantaggio prima di chiudere 7-5 al quint0.
LE ALTRE PARTITE – La prima testa di serie a salutare il tabellone maschile è Roberto Bautista Agut, numero 16 del seeding, sconfitto in tre set con un periodo 6-4 dallo statunitense J.J. Wolf. Dominante il servizio del nativo di Cincinnati che ha messo a referto 14 aces, l’ultimo dei quali sul match point, chiudendo a fine match con uno straordinario 88% di punti con la prima (50/57). Quattro palle break annullate su quattro confermano la prestazione di altissimo livello messa in campo dal numero 87 al mondo, che al secondo turno troverà il cileno Alejandro Tabilo che ha impiegato due ore e trentaquattro minuti per avere la meglio del polacco Majchrzak. Un match che sarebbe potuto finire in tre set se il braccio di Tabilo non avesse tremato quando è stato chiamato al servire sul 5-4 del terzo set, prima di capitolare al tie-break. L’attesa per la prima vittoria nel main draw dello US Open è rinviata solo di poco visto il 6-1 finale che decide il quarto set.
Vittoria in tre set anche per il finalista di Montecarlo Alejandro Davidovich Fokina che regola per 6-3 7-5 6-3 il giapponese Nishioka. Un incontro dove il servizio è stato un fattore solo in maniera relativa. 9 ace e l’81% di punti con la prima vinti dallo spagnolo a cui fanno da contro altare i 7 doppi falli e la percentuale tutt’altro che esaltante con la seconda (42%). Un match che ha visto ben 12 break, sette dei quali nel secondo parziale durato 61 minuti che ha visto Nishioka capitolare dopo aver recuperato dal 4-1 “pesante”. Per lo spagnolo al secondo turno uno tra Cressy e Fucsovics.
Si regala la sfida contro il numero 1 del mondo il francese Rinderknech. Il numero 58 del mondo cede il primo set per poi vincere il rimonta il derby con il connazionale Quentin Halys., raggiungendo per il secondo anno consecutivo il secondo turno allo US Open.
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Classifica ATP: prime 10 posizioni invariate. Zverev settimo nella race
Sonego in discesa esce dai primi 50, Roman Safiullin a un passo dalla top 40

La classifica ATP aggiornata e commentata, con le prime 20 posizioni, la situazione degli italiani e la Race to Torino, è disponibile sul sito di Intesa Sanpaolo, partner di Ubitennis.
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Ringraziamo la Cina per i suoi tornei, che hanno fatto sì che questa settimana la nostra rubrica di commento alla classifica ATP non sia rimasta bianca, almeno per quanto riguarda le posizioni di vertice.
Quelli disputati nel corso della settimana scorsa a Zhuhai e Chengdu conclusisi nel tardo pomeriggio di martedì e vinti rispettivamente da Karen Khachanov e Alexander Zverev hanno infatti determinato gli unici (piccoli) cambiamenti nelle prime venti posizioni.
Hanno infatti guadagnato un posto Karen Khachanov, Cameron Norrie e Grigor Dimitrov mentre ne hanno perso uno Felix Auger-Aliassime, Hubert Hurkacz e Benjamin Shelton.
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WTA Tokyo: Swiatek rischia grosso, Pegula senza problemi
La polacca numero uno del tabellone fatica non poco contro la giapponese Hontama, mentre la statunitense lascia solo tre game a Bucsa

Terminati i primi incontri di ottavi di finale al WTA 500 di Tokyo, con tre delle quattro teste di serie impegnate che passano ai quarti di finale. Pegula, dopo aver usufruito di un bye al primo turno, sconfigge in un match senza storia la spagnola Cristina Bucsa, numero 79 WTA, per 6-1 6-2 in poco più di un’ora di gioco. Nel derby russo tra la testa di serie numero sette Ljudmilla Samsonova e Ekaterina Alexandrova è quest’ultima a imporsi per 6-4 6-2, sfruttando anche la giornata negativa al servizio dell’avversaria. Vittoria anche per un’altra russa, Veronika Kudermetova, ottava forza del tabellone, contro l’americana Kayla Day per 6-3 6-3. Match complicato, invece, per Iga Swiatek, che, nel caldo umido del pomeriggio giapponese, combatte per oltre due ore contro la tennista di casa Mai Hontama, prima di avere la meglio per 6-4 7-5. Nel dettaglio la crona del match.
[1] I. Swiatek b. [q] M. Hontama 6-4 7-5
Inizio da dimenticare, poi Swiatek rientra e chiude il primo set
Partenza lenta per la numero due del mondo, che fatica a trovare la misura dei colpi – stecche e colpi fuori di metri in manovra-, mentre Hontama gioca senza nulla da perdere di fronte al pubblico di casa e carica di fiducia per le sei vittorie nelle ultime sette partite disputate. La giapponese cerca da subito di tenere alto il ritmo degli scambi e trovare profondità, cosa che rende evidenti le difficoltà di Swiatek. La polacca perde il servizio nel terzo gioco, ma grazie a due rabbiose risposte nel game successivo si procura due palle dell’immediato contro break. Bucata dai passanti di Hontama su due discese a rete e poco reattiva di fronte ai colpi della nipponica, Swiatek non sfrutta le chance e vede l’avversaria allungare sul 3-1. Un vortice di errori sembra aver inghiottito la polacca che sprofonda con il servizio e si trova indietro di due break sul 4-1. A questo punto si vede la stoffa della campionessa: pur continuando ad essere evidentemente scontenta del proprio gioco, la numero uno del tabellone trova il modo di scuotersi e trovare pian piano il miglior tennis a sua disposizione.
Swiatek riesce a recuperare un break di svantaggio e tiene successivamente il servizio. Errori e ottime soluzioni si alternano -pregevoli alcune discese a rete ben eseguite per tempi e chiusure al volo -, ma consentono alla polacca di completare la rimonta. Sul 4-4 tiene la battuta, costringendo Hontama a servire per restare nel parziale indietro 4-5. La giapponese, dopo essere stata avanti per tutto il set, prova a non scomporsi e a continuare il pressing da fondo e le difese a oltranza, ma Swiatek trova finalmente spinta e precisione, procurandosi e trasformando il primo set point.
Set sulle montagne russe per Swiatek, tra un’altra falsa partenza, largo vantaggio e brivido finale
Le difficoltà non abbandonano la testa di serie numero due: Hontama riparte più agguerrita che mai, dopo il parziale perso, e strappa di nuovo il servizio alla polacca nel primo game. Il copione sembra sinistramente ricalcare quello del primo set, ma Swiatek questa volta non si lascia assorbire da un vortice di errori. Hontama è piegata dal ritmo e dalla precisone dei colpi della polacca, perde per il servizio e vede scappare la sua avversaria sul 3-1. Iga ingrana definitivamente, nonostante qualche sbavatura e gesto di stizza, e riesce ad essere più continua. Sul 5-1, il match sembra finito, con Swiatek che ha a disposizione il servizio per chiudere. Hontama non ci sta e riapre la partita. Recupera entrambi i break di svantaggio, annullando con la battuta due match point alla polacca, costretta così a uno sforzo extra. Swiatek doma la frustrazione – quasi un lancio di racchetta su una delle due chance di chiudere la partita – e inserisce la marcia più alta a sua disposizione in questo match. Servizio che trema, ma le consente di salire 6-5 e muro difensivo sugli ultimi attacchi di Hontama per il definitivo 7-5
ATP
Asian Games, l’ossessione dei tennisti sudcoreani: Kwon distrugge la racchetta e si rifiuta di stringere la mano all’avversario
I retroscena della più importante competizione tennistica asiatica: racchette distrutte e strette di mano negate, quando l’oro vale più di una medaglia

L’Asia da prestazione. Che gli Asian Games siano per i tennisti orientali la competizione più sentita è fuori di dubbio: le migliori racchette cinesi hanno saltato i tornei della settimana per essere presenti a Hangzhou e, ancora più emblematico, vincendo l’oro i sudcoreani hanno diritto a saltare la leva militare (Son Heung-min, attaccante del Tottenham, ne sa qualcosa). Sumit Nagal – recentemente critico per le scarse finanze dei tennisti di bassa fascia – li preferisce ai tornei ATP 250 e 500: “È tutto magnifico qui, se non fosse per il cibo… (sorride, ndr)“. Tutti ne parlano, e non solo per il tennis giocato: ecco il fuoriprogramma che ha finito per diventare virale.
Dopo aver perso al secondo turno in un intenso testa a testa (3-6 7-5 3-6) con il tailandese Kasidit Samrej (n.636 del ranking), il giocatore della nazionale coreana Kwon Soon-woo (n.112) dapprima si è rifiutato di stringere la mano all’avversario e poi ha iniziato a sbattere violentemente a terra la sua racchetta, continuando a fracassarla fino a distruggerla mentre si dirigeva verso la sedia a bordo cambio. Nell’imbarazzo generale, il giocatore tailandese si è inchinato davanti agli spalti, ma – come ogni pubblico che si rispetti – l’attenzione in quel momento era tutta sul colpo di scena. Non ha tardato ad arrivare una fitta pioggia di critiche da parte dei media coreani: “Kwon dovrebbe essere penalizzato”, scrivono in molti.
La Korea Tennis Association prova a mettere una pezza, riferendo poco dopo le scuse del tennista: “Ha visitato il ritiro della Thailandia e ha chiesto scusa a Samrej aggiungendo parole di incoraggiamento per il prossimo match”. Ci riesce: niente ostracismo per Kwon, che gareggerà ora per la medaglia d’oro nel doppio maschile insieme a Hong Seong-chan. Se da una parte sembra che il tennista tailandese abbia accettato le sue scuse, la controversia in patria si spegne con più difficoltà: “Mi scuso sinceramente con tutti coloro che hanno sostenuto la competizione della loro squadra nazionale e con coloro che erano sugli spalti”, afferma Kwon. Parole che possono bastare per le scuse, meno per far riporre meno amaramente a una nazione intera la speranza di vittoria: due titoli ATP, un terzo turno al Roland Garros nel 2021 e posizione numero 52 del ranking mondiale nello stesso anno. Difficile da digerire.
Contro pronostico anche l’uscita al secondo turno del tandem indiano guidato da Rohan Bopanna – favorito per la medaglia d’oro –, battuto insieme a Yuki Bhambri dalla coppia uzbeka composta da Sergey Fomin e Khumoyun Sultanov. L’ex numero 3 di specialità si consola con una vittoria facile in doppio misto con Rutuja Bhosale. Almeno lui l’ha digerita meglio.
Tra le donne citiamo la bella prestazione della 18enne filippina Alex Eala, lo scorso anno vincitrice allo US Open junior. La numero 190 del mondo è alla quinta settimana consecutiva in campo nel tour ed è in semifinale agli Asian Games nel tabellone di singolare.