US Open: Murray facile su Cerundolo, Korda in rimonta su Bagnis

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US Open: Murray facile su Cerundolo, Korda in rimonta su Bagnis

Al secondo turno anche Paul che vince in rimonta su Zapata. Ok Davidovich, eliminato Bautista sorpreso da Wolf

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Andy Murray - Madrid 2022 (foto Twitter @MutuaMadridOpen)
 

A. Murray b. [24] F. Cerundolo 7-5 6-3 6-3 (Cipriano Colonna)

IL MATCH – Si parte con uno scambio di break, con entrambi che si fanno rimontare dal 40-15 e concedono immediatamente il loro primo turno di servizio. Murray fa vedere fin da subito, come rispetto al grande campione che tutti hanno conosciuto prima dell’infortunio e della conseguente operazione all’anca, di aver perso la capacità di reggere lo scambio prolungato in termini di restituzione della profondità. Adesso quando affronta la fase difensiva, cavallo di battaglia della sua carriera, gioca sistematicamente corto favorendo così l’atteggiamento offensivo dell’avversario. Infatti Cerundolo può tranquillamente, sin dai primi scampoli di gara, prendere l’iniziativa attraverso il dritto e comandare il punto con i piedi che marcano la zona nei paraggi della riga di fondo. La situazione però cambia diametralmente nei game di risposta, perché lo scozzese anticipando costantemente la ribattuta toglie il tempo all’argentino costringendolo ad arretrare sul campo e a doversi disimpegnare in una fase di gioco passiva estremamente ardua. Inoltre un altro spunto tecnico che la partita regala nelle sue prime battute è la scarsa velocità di crociera dei colpi eseguiti dai protagonisti, al contrario di un’intensità degli scambi sempre elevata. Perciò alla fine ambedue riescono sovente ad issarsi in posizioni vantaggiose durante i vari quindici, ma quando si arriva al momento di premere con la cosiddetta “castagna” tutti e due latinano nel cambiare ritmo e inerzia al punto. Francisco prova a variare lo spartito attraverso alcune smorzate, con alterni risultati, anche per verificare la tenuta fisica dello scozzese. Tuttavia Sir Andy risponde presente sul piano aerobico, con recuperi puntuali e indiavolati – come uno smash “appoggiato” di rara intelligenza tattica. 

La risposta del 35enne di Glasgow fa la differenza, permettendogli di strappare la battuta bonarense per due volte consecutive e d’involarsi sul 4-1. Mentre la tds n. 24 riesce ad incidere poco nei game di risposta, poiché tiene una posizione sul campo più vicina ai teloni che alla linea “bianca” rendendo così anche più efficacie la prima british. L’unico pericolo per l’ex n. 1 del mondo è che insista troppo con lo slice di rovescio garantendo in questo modo la possibilità al tennista albiceleste di girarsi più facilmente dal lato sinistro, per ricercare lo sventaglio, e andando incontro ad una passività esasperata. Il n. 51 ATP però non cade nel tranello, anzi lascia partire anche qualche buona soluzione bimane in lungolinea. Per cui il suo fondamentale d’inizio gioco sembra inattaccabile, ma sul più bello lo smalto perduto si osserva alla perfezione: sul 5-3 il tre volte campione Slam non chiude, subendo il contro-break a causa di una caterva di errori, (tra cui un doppio fallo) nel game peggio giocato finora. Bravo il 24enne argentino a concedere il punto nel decimo game, dopo un evidente doppio ribalzo non riscontrato dal giudice di sedia, e recuperando dallo 0-30 completa l’aggancio (filotto di tre game). Andy aveva gestito con grande esperienza tutta la parte centrale del match, poi però d’improvviso ha iniziato a sprecare occasioni in sequenza. Ciò nonostante, grazie anche ad alcune prelibatezze nei pressi della rete, mediante la sua proverbiale forza agonistica riporta Cerundolo in uno stato di stress alquanto elevato. Questa volta il n. 27 si scioglie e di paura – doppio fallo sanguinoso sul set point – manda a referto il 7-5 in 1h05’ a favore del baronetto di Sua Maestà. Ma certamente il game della svolta è stato l’undicesimo, dove con tre ace la due volte medaglia d’oro olimpica si è rianimata.

Il duello continua a dispiegarsi su scambi molto duri fisicamente, e che riconciliano con il tennis gli amanti dello stile fondocampista, ma la sensazione limpida – che ci giunge dal Louis Armstrong – è che si stiano scontrando due giocatori dalle caratteristiche tecniche simili dove semplicemente il nativo di Glasgow è di un livello superiore rispetto all’altro, seppur ormai non sia più quello capace di vincere questo torneo dieci anni fa ma che tutto sommato basta e avanza sul cemento contro Francisco. Murray infatti d’autorità vola sul 5-0 nel secondo parziale: ha limitato i gratuiti e contemporaneamente invece il pistolero sudamericano è stato vittima degli strascichi derivanti dal set d’apertura smarrito nella volata finale. Un’altra annotazione interessante, che sta influenzando e non poco la partita, sono i pochissimi chilometri fatti registrare dall’argentino a certe latitudini tennistiche: non ha mai vinto una partita negli Slam, portando a casa un solo set contro Nadal lo scorso luglio a Wimbledon. Gli unforced del maggiore dei Cerundolo non si contano più, non c’è sostanzialmente gara nella seconda frazione, eppure ancora una volta andando a sigillare il set Murray ha un calo e permette all’avversario di accorciare. Il secondo tentativo però non se lo fa sfuggire il campione scozzese: 6-3 in 46 minuti, con la tds n. 24 che quando prova a forzare imprimendo maggiore rapidità alla palla va quasi sempre fuori giri.

Le difficoltà di Cerundolo continuano anche in questo terzo set, che si apre con il break di Murray. L’argentino difetta di continuità e sulla seconda finisce per diventare facile preda dello scozzese. L’inerzia del match è per Sir Murray che con facilità si issa sul 4-1 con doppio break. Chiamato a servire per il match lo scozzese parte male recupero da 0-30 ma poi due dritti di poco lunghi concedono il break che mantiene in vita Cerundolo. Che non sia la miglior giornata per il numero 24 del seeding lo dimostra la passività nello scambio e l’imprecisione nei colpi che lo portano a finire rapidamente sotto 0-40. L’argentino con un sussulto d’orgoglio annulla due palle break, ma il dritto che plana sugli spalti al termine di uno scambio ottimamente tenuto in difesa da Murray, sancisce la fine della sfida.

Per Sir Andy una ghiotta occasione di proseguire la sua avventura newyorchese e magari regalarsi un terzo turno da tutto da gustare contro Nick Kyrgios, visto che al secondo turno troverà il vincente della sfida uno tra l’australiano Millman, numero 103 del ranking, e la wildcard statunitense Emilio Nava.

S.Korda. F.Bagnis 5-7 7-6 (Matteo Beltrami)

Quarta partecipazione nello slam di casa per Korda: nella prime due la sua rincorsa si è arenata alle qualificazioni. Nel 2020 invece è uscito per mano di Shapovalov; mentre lo scorso anno si è ritirato contro Basilashvili. Bagnis invece è reduce dalla sconfitta nei quarti al Croatia Open contro Alcaraz e da quella negli ottavi a Los Cabos contro Berankis.

Passo falso in apertura per Korda che perde subito il servizio, ma è bravo a contro breakkare Bagnis nel game successivo. L’argentino manovra bene da fondo creando non poche difficoltà allo statunitense che dal canto suo si aggrappa al servizio per tenere il passo. Nell’ottavo gioco Korda si guadagna due palle break che lo manderebbero a servire per il set ma Bagnis è bravo ad annullarle con il servizio. Nell’undicesimo gioco l’argentino strappa il servizio all’americano per andare a servire per il set. Nel dodicesimo gioco una prima esterna e un diritto ben piazzato permettono a Bagnis di chiudere il primo parziale 5-7

Korda subisce il contraccolpo del primo set e si fa breakkare anche in apertura di secondo. La reazione arriva però immediata e Korda restituisce il favore rimettendo il punteggio in parità. Nel quinto gioco l’americano annulla una potenziale palla break a Bagnis mettendo la testa avanti nel set. In questo frangente la partita scorre liscia come i turni di battuta dei due giocatori che non hanno grosse insidie da affrontare. Nell’undicesimo gioco Bagnis abbatte le difese di Korda e si guadagna la possibilità di servire per il set; ma l’americano ancora una volta, spalle al muro, riesce con un colpo di reni a portare il set al tie-break. Il primo a mettere la testa avanti è proprio il beniamino di casa che ora serve in maniera chirurgica, al cambio campo si gira 4-2 per Korda. L’americano ora gioca sciolto e con il rovescio trova punti bellissimi; Korda chiude il tie-break con un bel recupero sotto rete che porta Bagnis a sbagliare il lob. Il set si chiude 7-6(3).

Il terzo set inizia all’insegna dell’equilibrio sino al settimo gioco game nel quale Bagnis concede il break con tre gratuiti e un doppio fallo. La strada sembra spianata per Korda che chiamato a chiudere il set, salva una palla break, sciupa un set point con un errore di rovescio per poi capitolare stavolta tradito dal dritto. La gioia di Bagnis ha durata effimera. Korda nuovamente aggressivo piazza il controbreak e con uno smash mette il sigillo sul terzo set.

L’argentino patisce a livello fisico e chiama un medical time out per un problema alla parte bassa della schiena. Al rientro in campo è un monologo di Korda che in un 24 minuti chiude una sfida che rischiava di complicarsi dopo essersi trovato sotto di un set e un break. Lo statunitense sarà protagonista di un avvincente derby al secondo turno con la testa di serie numero 29 Tommy Paul. Il venticinquenne statunitense ha sofferto più del dovuto per avere la meglio dello spagnolo Zapata Miralles, che non giocava sul duro dallo scorso febbraio, e che recentemente si era aggiudicato il challenger di Meerbusch sulla terra battuta. Successo in cinque set al termine di un match dove Paul è stato chiamata per due volte a rincorrere il set di svantaggio prima di chiudere 7-5 al quint0.

LE ALTRE PARTITELa prima testa di serie a salutare il tabellone maschile è Roberto Bautista Agut, numero 16 del seeding, sconfitto in tre set con un periodo 6-4 dallo statunitense J.J. Wolf. Dominante il servizio del nativo di Cincinnati che ha messo a referto 14 aces, l’ultimo dei quali sul match point, chiudendo a fine match con uno straordinario 88% di punti con la prima (50/57). Quattro palle break annullate su quattro confermano la prestazione di altissimo livello messa in campo dal numero 87 al mondo, che al secondo turno troverà il cileno Alejandro Tabilo che ha impiegato due ore e trentaquattro minuti per avere la meglio del polacco Majchrzak. Un match che sarebbe potuto finire in tre set se il braccio di Tabilo non avesse tremato quando è stato chiamato al servire sul 5-4 del terzo set, prima di capitolare al tie-break. L’attesa per la prima vittoria nel main draw dello US Open è rinviata solo di poco visto il 6-1 finale che decide il quarto set.

Vittoria in tre set anche per il finalista di Montecarlo Alejandro Davidovich Fokina che regola per 6-3 7-5 6-3 il giapponese Nishioka. Un incontro dove il servizio è stato un fattore solo in maniera relativa. 9 ace e l’81% di punti con la prima vinti dallo spagnolo a cui fanno da contro altare i 7 doppi falli e la percentuale tutt’altro che esaltante con la seconda (42%). Un match che ha visto ben 12 break, sette dei quali nel secondo parziale durato 61 minuti che ha visto Nishioka capitolare dopo aver recuperato dal 4-1 “pesante”. Per lo spagnolo al secondo turno uno tra Cressy e Fucsovics.

Si regala la sfida contro il numero 1 del mondo il francese Rinderknech. Il numero 58 del mondo cede il primo set per poi vincere il rimonta il derby con il connazionale Quentin Halys., raggiungendo per il secondo anno consecutivo il secondo turno allo US Open.

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