US Open, Taylor Fritz che delusione: "Mi sento un idiota ad aver pensato di poter vincere il torneo"

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US Open, Taylor Fritz che delusione: “Mi sento un idiota ad aver pensato di poter vincere il torneo”

L’americano appare sorpreso dalla sconfitta contro Holt, che pure conosce bene: “Tra tutti i qualificati era l’unico che non avrei voluto pescare”

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Taylor Fritz - Montreal 2022 (foto Twitter @OBNmontreal)
 

In un lunedì di primo turno che ha salutato Stefanos Tsitsipas nel maschile, ma anche Simona Halep e Dasha Kasatkina nel femminile, lo US Open è stato costretto a dire addio anche al n.1 a stelle e strisce, Taylor Fritz. Il californiano, a detta di molti, incarnava la grande speranza per il tennis USA di rivedere un americano arrivare in fondo nello Slam di casa a livello maschile (l’ultima finale in questo senso è quella di Roddick nel sempre più lontano 2006). Ma il sogno di Taylor si è spento contro la storia sempre più bella di Brandon Holt, un giocatore che Fritz conosce molto bene, e che a 24 anni ha vinto la prima partita in tour della carriera contro il n.10 del seeding, che, nella conferenza post gara, non ha nascosto né dissimulato il suo stato d’animo.

D: “Taylor, dacci i tuoi pensieri sulla partita

Fritz: “All’inizio, probabilmente nei primi due set, sembrava che fosse davvero molto ventoso. Sono entrato in campo cercando di essere aggressivo, ma mi sentivo come se non riuscissi affatto a colpire la palla. Non potevo sentirmi sicuro di tagliarla, si muoveva così tanto. Davvero non sapevo cosa fare, dovevo solo andare sul sicuro. Onestamente, il primo set è stato probabilmente il peggiore che abbia giocato, ed è quello che ho finito per vincere. Semplicemente non avevo quella sicurezza quando provavo a dare un effetto alla palla. E gran parte di questo è stato a causa del vento. Verso la fine, quando ho iniziato a migliorare il timing sulla palla, era buio, ed è scesa l’umidità. Mi sentivo davvero come se stessi cercando di mettere molto peso nella palla e semplicemente non andava da nessuna parte“.

D: “A Wimbledon, dopo la partita con Nadal, dicesti che eri stato male come mai ti eri sentito. Stasera grande delusione, ti senti male uguale o in maniera differente?

Fritz: “Sì, fa schifo. Voglio dire, è terribile. Ha giocato davvero bene, e io avevo davvero grandi speranze. Mi sento un idiota ad aver pensato che avrei potuto vincere gli US Open. Non posso uscire là fuori e giocare una partita del genere, fa schifo, mi sento da schifo. So solo che il mio livello di stasera non è stato proprio quello che mi aspetto da me stesso come giocatore. Ad essere onesti, molte volte in una partita come questa riesco a farla franca, in qualche modo resistendo. Ma bisogna dare molto merito a Brandon, che ha giocato molti punti davvero buoni, sinceramente ha giocato bene. Penso che molte volte io riesca a superare questo tipo di partite, oggi non è stato così”.

D: Quando si incontra un avversario che si conosce bene, diventa rischioso il fatto che anche lui conosca il tuo gioco?

Fritz: “Sì, assolutamente. Sicuramente rende tutto molto più difficile il fatto che ci conosciamo così bene, che ci alleniamo molto l’uno con l’altro. È un grande neutralizzatore, di sicuro. Avrei preferito uno qualsiasi degli altri qualificati, anche se probabilmente era quello con la classifica più bassa. Penso che il solo giocare contro qualcuno che conosci da sempre, renda sicuramente la partita molto più difficile. Ma ancora non pensavo che sarebbe stato davvero importante. Ero super fiducioso all’inizio della partita, non mi sentivo come se stessi per perdere finché non ho letteralmente perso l’ultimo punto. Ma sì, lo conosco da molto tempo, e penso che renda tutto decisamente più difficile“.

D: Stefanos ha perso pochi secondi dopo di te. Ci stava dicendo che nella sua mente aveva immaginato di volere andare lontano, avvicinarsi al numero 1. C’è il fatto che questi Slam siano in palio, che la generazione più anziana stia gradualmente scomparendo, nella tua testa? È qualcosa che devi imparare a gestire prima di questi grandi tornei?

Fritz: “No, onestamente, non credo. Mi sento come se a Wimbledon fosse lo stesso tipo di situazione. Avevo molta fiducia all’inizio del torneo, come in questa settimana. Ho visto il sorteggio, e mi sembrava che fosse per me buono. Avevo tutte le ragioni del mondo per essere nervoso all’idea di giocare le partite, e ho lavorato su me stesso davvero senza intoppi. Sono andato in campo stasera e, come ho detto, era davvero ventoso. Provavo a tagliare e a giocare a tennis, ed è stato semplicemente terribile quello che usciva dalla mia racchetta. Ho dovuto in qualche modo ripiegare su un piano B di giocare molto più sicuro, ma non è proprio nel mio stile. Lui mi ha battuto in questo“.

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