Serie A1, Manuel Gasbarri: “Noi del Rungg lotteremo alla morte”

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Serie A1, Manuel Gasbarri: “Noi del Rungg lotteremo alla morte”

La serie A scalda i motori, ed in casa Rungg è tempo di fissare gli obiettivi per la stagione

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Rungg Sudtirol maschile Serie A1 2021/22 (Photo Courtesy of Thomas Laconi)
 

Abbiamo avuto il piacere di risentire, a distanza di un anno, il Direttore Tecnico nonché capitano delle squadre maschili di A1 e B1 del TC Rungg, Manuel Gasbarri. L’esordio nella nuova stagione è pressoché imminente (si parte il 9 ottobre con l’A1), e ne abbiamo approfittato per scoprire quali siano gli obiettivi del club trentino, fermato l’anno scorso in semifinale dai futuri campioni di Torre del Greco (in campo femminile ricordiamo invece la bellissima finale raggiunta contro Parioli).

Bentrovato Manuel, tra poco si riparte! Siete pronti per la nuova annata?

“Certamente. Ripartiamo come sempre con tanta grinta e tanto orgoglio per il terzo posto raggiunto l’anno scorso, un fiore all’occhiello per una realtà così piccola come la nostra! Nonostante un bilancio irrisorio rispetto ai competitors, mi piace sottolineare che abbiamo il primato di due squadre in A1 ed altrettante in B1. Come già avevamo discusso la volta scorsa, la regola del vivaio imposta dalla Federazione ha premiato la nostra impostazione che valorizza la ‘linea verde’, i giovani. Un tempo era il bilancio a fare una grossa differenza, adesso è molto importante avere un buon vivaio: pensa che la finale playoff di B1 dello scorso Luglio l’abbiamo giocata con quattro giocatori su quattro provenienti dal vivaio, quasi a voler rimarcare ancora una volta la nostra direzione. Vorrei anche ricordare come i ragazzi vengono ancora tutti ad allenarsi al centro, frequentando il circolo tutti i giorni: per quanto mi riguarda è un valore in più per noi e ci permette di avere una maggiore competitività con i club più ricchi di noi (ride, ndr).”

Immagino che questa collaborazione crei anche un rapporto diverso con i giocatori..

“Sì, è come se fosse un binario dare/avere, per cui noi ci prendiamo cura di loro supportandoli in tutto e per tutto, e loro difendono i nostri colori con una diversa motivazione. Per me questo è un discorso più ampio da fare, perché penso che se tutti i club si impegnassero a lavorare sul proprio staff tecnico e migliorare le strutture, diventerebbe inutile a quel punto mandare i giocatori ad allenarsi altrove nelle Accademie, dove peraltro non è nemmeno detto che si lavori meglio rispetto ad un circolo: basterebbe investire i soldi nel modo giusto, a questo proposito mi vengono in mente gli esempi di Vicenza e Parioli su tutti, bravissimi ad investire sui propri ragazzi, che aiuta anche la crescita del movimento.”

Parlando di circolo, ci fa una panoramica del Tc Rungg?

“Con piacere! Il Tc Rungg sorge in un paese molto piccolo, che conta circa 15000 abitanti, Appiano sulla strada del vino: un posto bellissimo, immerso nel verde, in provincia di Bolzano. Già da questo puoi immaginare le differenze con i club delle grandi città, come il bacino d’utenza ma non solo! Il nostro circolo al momento conta 6 campi da tennis, di cui 5 in terra rossa ed uno in GreenSet, due da padel (uno coperto e uno scoperto) e una palestra. I soci sono circa 300 e si respira un’atmosfera bellissima ogni giorno. Da qui è partita la strada di tanti atleti, e dieci di loro sono arrivati anche in classifica mondiale!”

Non posso non notare come il padel abbia attecchito anche da quelle parti

“È davvero incredibile! Il padel è stata una mia battaglia personale iniziata nel lontano 2013, che finalmente nel 2019 ha trovato il suo compimento. Attualmente non abbiamo ancora una scuola o dei corsi, ma nonostante questo siamo soddisfatti dei nostri risultati agonistici: tantissime coppie stanno approcciando la disciplina, lanciandosi nei tornei Open, e addirittura una di queste è arrivata a disputare la finale nazionale di Terza Categoria!”

Il roster ha subito qualche variazione dall’anno scorso per il campionato di A1?

“Non molte, i protagonisti principali al maschile saranno gli stessi: Federico Gaio (attualmente n.348 ATP) quest’anno purtroppo ha avuto qualche acciacco ed ha giocato meno, però sarà ancora dei nostri e speriamo ci possa dare una bella mano. Anche Elmar (Ejupovic, n.357 ATP) e Marco (Bortolotti, n.108 della classifica di doppio) sono confermati: il primo ho iniziato a seguirlo nei tornei da quest’anno, e credo che da quando si allena qui al Rungg abbia raggiunto il suo massimo potenziale. Infatti gioca stabilmente i Challenger ed è al suo best-ranking, e secondo me ha ancora margini di miglioramento nonostante si avvicini ai trenta; al suo arrivo era convinto di essere solo un giocatore da veloce, mentre ora vince soprattutto sul rosso (ride, ndr). Marco invece è un grande aiuto anche nella gestione della squadra, si occupa del recruiting per i nuovi acquisti ed ormai è un doppista formidabile. Uno dei volti nuovi è Andrea Collarini, che, essendo italo-argentino, trascorre molti mesi dell’anno consecutivi in Sudamerica, per poi tornare in Europa: appena abbiamo saputo della sua necessità di un punto di riferimento oltreoceano, ci siamo offerti di aiutarlo ed abbiamo instaurato con lui un bel rapporto di collaborazione. La volontà da parte sua di giocare in A1 c’è, dobbiamo solo vedere di incastrare il tutto compatibilmente con il suo calendario! Purtroppo non rivedrete Mario Vilella Martinez (best-ranking di 158 in carriera, ndr), un mio storico pupillo e gran bravo ragazzo, che quest’anno ha giocato pochissimo ed ha poi annunciato il ritiro dal tennis a 27 anni.”

Manuel Gasbarri istruisce Elmar Ejupovic (Photo Courtesy of Thomas Laconi)

A proposito di pupilli, mi viene in mente il nome di Marco Panichi ed il vostro rapporto: collabora ancora con voi?

“Certamente! Marco è un grande amico e siamo fortunati riesca sempre a ritagliarsi degli spazi per noi, considerato il suo incarico come preparatore atletico di Novak Djokovic, e non solo. Pensa che è stato il mio primo allenatore, ed io sono stato il suo primo giocatore! Praticamente abbiamo iniziato le nostre carriere insieme ad Ostia. E mi fido molto della sua opinione, per cui anche lui è coinvolto nelle decisioni riguardanti lo staff, tra cui la scelta del sostituto del bravissimo Marco Martino, che purtroppo per gravi problemi familiari ha dovuto far ritorno a Roma.”

E com’è la situazione della squadra femminile?

“Sostanzialmente è la stessa dello scorso anno. Fortunatamente Verena Meliss (n.582 WTA) sta ritrovando il feeling con il campo e le palline dopo uno stop, sta ricominciando a giocare e darà il suo contributo; anche in doppio, dove ritroverà la sua compagna preferita, Paula Ormaechea (best-ranking di 59 WTA). Chiaramente Paula, che gioca con noi da qualche anno, sarà un’arma molto importante anche per il singolare, soprattutto visto la situazione complicata per Susan Bandecchi (n.226 WTA): l’anno scorso è stata fenomenale, tra le migliori del campionato, però ha subito di recente un infortunio e ne avrà ancora per un po’. Ovviamente anche la giovane Lara Pfeifer sarà della partita. Quello di Susan è un duro colpo per noi, ma indipendentemente da questo sapevamo che ci aspettava un campionato molto difficile: in campo maschile abbiamo Elmar che è migliorato tanto rispetto all’anno scorso, però di contro il nostro numero 1 Gaio ha avuto qualche difficoltà in più. Il nostro obiettivo resta quello di salvarsi, certo guardando al bilancio e al roster degli altri club si capisce come dovremo lottare tanto per raggiungerlo. A questo proposito devo ringraziare gli sponsor che tanto ci aiutano, Alpeker per la squadra maschile e Kiku per quella femminile. Pensa che nonostante partecipiamo al campionato di A1, non riusciamo ad attecchire presso i grandi sponsor locali, e questo è un peccato.”

Susan Bandecchi in azione contro Tennis Beinasco (Photo Courtesy of Thomas Laconi)

Eppure il campionato sembra crescere come trend in popolarità negli ultimi tempi..

“Sì, credo che la Serie A abbia raggiunto una popolarità importante al giorno d’oggi, ma manca ancora l’ultimo step a mio avviso: convincere i grandi nomi a disputare qualche incontro ufficiale. Sarò ripetitivo, ma quanto sarebbe bello vedere Berrettini o Sinner giocare una partita del campionato nazionale? Affinché uno scenario simile si verifichi, c’è però bisogno dell’impegno dei circoli delle grandi città, solo loro hanno i mezzi in grado di convincerli. Qualche anno fa ricordo giocatori come Seppi e Fognini scendere in campo, e questo secondo me aiuta molto la competizione.”

E per il Rungg le cavalcate esaltanti della scorsa stagione sono destinate a restare un unicum?

“L’anno scorso abbiamo compiuto un vero e proprio miracolo sportivo, con la semifinale al maschile e la finale al femminile. Quest’anno proveremo a restare nei circoli che contano, poi va detto che il campionato è spesso deciso da episodi, l’equilibrio è sottile: ogni stagione assistiamo a sorprese per quanto riguarda le retrocessioni. Mi aspetto solo che giocheremo alla morte ogni partita in pieno spirito Rungg: sono sicuro che questo accadrà proprio in virtù della forte appartenenza che hanno i nostri giocatori nei confronti del circolo. I ragazzi vivono il club tutto il giorno, tutti i giorni, e questo può fare la differenza.”

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