Challenger: tra Saint Tropez e Rio de Janeiro sono sei gli azzurri che approdano ai quarti di finale

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Challenger: tra Saint Tropez e Rio de Janeiro sono sei gli azzurri che approdano ai quarti di finale

Magnifica prova dei nostri ragazzi, in un entusiasmante mix di giovani alla ricerca di un posto al sole e di veterani che quel posto non vogliono cederlo

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Bellucci a Klosters - Instagram
 

Al Challenger 100 di Saint Tropez (cemento outdoor) è stato un buon giovedì per i colori azzurri con quattro nostri rappresentanti che sono approdati ai quarti di finale. Matteo Arnaldi. Roberto Marcora, Mattia Bellucci e Salvo Caruso sono i nostri moschettieri che stanno raccogliendo allori in terra di Francia.

Ha cominciato un inarrestabile Matteo Arnaldi che conferma il suo ottimo momento di forma a spese del 20enne Harold Mayot (n.254 ATP) che deve arrendersi 6-2 6-3. In questa stagione il sanremese ha messo in mostra una tale continuità di rendimento che i quarti di finale ormai per lui sono veramente il minimo sindacale. Ora l’obiettivo è innanzitutto bissare il successo di Francavilla e poi pensare a un 2023 in cui dare definitivamente l’assalto ai tornei maggiori.

Nei quarti gli toccherà Gregoire Barrere (n.119 ATP e recente vincitore al Challenger di Orleans) e non sarà una pratica banale.  

 E’ poi stato il turno del ‘quasi pensionato’ Roberto Marcora che da quando in febbraio ha annunciato il proprio ritiro, ha cominciato a vincere. Si pensava che avrebbe giocato solo la Serie A e magari qualche Open, come fanno molti, ma poi, dopo essersi preso qualche mese di pausa, ha ricominciato a frequentare il circuito grazie al ranking protetto e ha ritrovato il gusto della vittoria. Sarà che si è liberato dalla preoccupazione del risultato ad ogni costo, sarà che non dovendo più rincorrere la classifica può scendere in campo solo quando si sente ben motivato, fatto sta che a Saint Tropez ha esordito non lasciando mai entrare in partita il qualificato francese Clement Tabur (6-3 6-4), poi ha regolato nientedimeno che Fernando Verdasco (n.118 ATP e quarta testa di serie). Ovviamente il 38enne madrileno non è più il giocatore che nel 2009 raggiunse il n.7 ATP, ma ha dimostrato in questi ultimi mesi di essere ancora competitivo e comunque di non giocare per puro divertimento, visto che il tabellone principale degli AO è per lui un obiettivo molto concreto.

Molto bravo, come sempre quest’anno, Mattia Bellucci che, dopo aver battuto il tedesco Louis Wessels (n.283 ATP) all’esordio, ha poi compiuto l’impresa contro il francese Hugo Grenier (n.105 ATP e testa di serie n.2) che ha domato 6-4 7-6(5) dopo quasi due ore di gioco. Abbiamo contattato il tennista di Busto Arsizio per avere un suo commento: “E’ stato un match davvero tosto in cui sono stato costretto ad essere molto aggressivo. Penso di aver servito bene per tutta la durata della partita, tranne forse sul 5-4 del secondo set quando purtroppo ho messo in campo poche prime. Lì ho corso il rischio che il match girasse anche perché sono andato un po’ in stress. Fortuna che ho giocato un ottimo tie-break, sempre in spinta e andando più volte a prendermi il punto a rete”.

Adesso a Mattia, migliorato per l’ennesima volta il proprio best alla posizione n.256, tocca in sorte il derby con Salvatore Caruso che ha battuto in rimonta il rumeno Nicholas Ionel (n.263 ATP) 3-6 6-0 7-6(4) in un match molto equilibrato durato quasi tre ore.

Eliminato invece Stefano Travaglia che,dopo aver avuto la meglio sul lucky loser bulgaro Adrian Andreev, è inciampato su Ugo Humbert (n.106 del mondo e terza testa di serie) che ha prevalso 6-4 5-7 6-3. All’ascolano, come spesso gli succede in questa disgraziata stagione, sono tremate le gambe sul più bello dimostrando ulteriormente, casomai ce ne fosse bisogno, che animale strano sia la fiducia, così difficile da trovare e così facile da perdere.

Ottime notizie arrivano anche dal Brasile dove al Challenger 80 di Rio de Janeiro Terra battuta) Luciano Darderi, dopo esser stato costretto alla rimonta dal n.123 ATP Camilo Ugo Carabelli (4-6 6-1 6-1), ha poi messo le marce alte contro l’altro argentino Renzo Olivo (n.175 ATP) che non ha saputo opporgli una vera resistenza, come dimostra il 6-2 6-4 con cui si è conclusa la partita.

Lo raggiunge nei quarti Marco Cecchinato che, dopo aver vinto facile (6-4 6-2) contro l’argentino Gonzalo Villanueva (n.268 ATP), ha faticato solo un po’ di più (7-5 6-1) con lo svizzero Jakub Paul. Alexandre Muller (n.149 ATP) sarà l’avversario di Darderi, mentre il Ceck se la dovrà vedere con il padrone di casa Matheus Pucinelli De Almeida (n.193 ATP) da cui è stato sconfitto nell’unico precedente.

Deve invece fare le valigie Alessandro Giannessi che contro lo svizzero Remy Bertola (allievo di Fabio Chiappini proprio come Bellucci) si deve arrendere in tre set: 6-3 6-7(6) 6-4.

Finisce con una piccola delusione la trasferta USA di Giovanni Oradini che, dopo essere stato fermato solo dall’uragano in quel di Charleston, si fa valere a Fairfield in Connecticut (Challenger 80, cemento outdoor) dove supera all’esordio la testa di serie n.6, lo statunitense Ernesto Escobedo 2-6 6-4 6-4. Purtroppo gli è fatale il secondo turno contro Tennys Sandgren (n.435 ATP, ma n.41 nel 2019) dove il roveretano, pur non partendo favorito, sembrava proprio potesse spuntarla, dopo aver vinto il tie-break del primo set. Purtroppo mentre lo statunitense saliva di livello, l’azzurro (protagonista fino a poco più di un anno fa a Mississippi State University) calava e finiva per perdere col punteggio di 6-7(5) 6-4 6-0.

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