ATP Finals, Federico Ferri (dir. Sky Sport): "Grazie a Sinner, Berrettini, Musetti e Sonego il tennis è sempre più seguito" [VIDEO ESCLUSIVO]

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ATP Finals, Federico Ferri (dir. Sky Sport): “Grazie a Sinner, Berrettini, Musetti e Sonego il tennis è sempre più seguito” [VIDEO ESCLUSIVO]

“Si pensava di andare in controtendenza con i ritiri di Federer, Nadal e Djokovic, ma non è così” – così Federico Ferri ad Ubitennis

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Durante la giornata di semifinali delle Nitto ATP Finals 2022, nella lounge di Intesa Sanpaolo il direttore Scanagatta ha avuto l’occasione per intrattenere una conversazione con Federico Ferri, direttore di Sky Sport.

Torinese doc, Ferri è al timone di Sky Sport dal gennaio 2017, testata in cui in realtà è protagonista dal 2005, quando è entrato come cronista e inviato, assumendo poi nel 2011 la responsabilità editoriale del calcio. La sua carriera è iniziata da Il Giornale, proseguendo per Il Messaggero e Tuttosport, sviluppandosi poi verso un ramo manageriale.

Il direttore di Sky Sport è anche un grande appassionato di tennis, sport che sta prendendo sempre più piede anche in TV: “Sicuramente il tennis sta prendendo sempre più spazio su Sky, ma non è l’unico sport che sta crescendo. Noi l’abbiamo definita ‘La Casa dello Sport‘ non solo come slogan, ma anche come una linea editoriale. Il tennis ha uno spazio molto grande in questa casa, con un canale interamente dedicato al 205 (condiviso talvolta anche con il padel).

Anche su Sky Sport 1 c’è grande spazio, com’è noto questo canale è una grande vetrina. Anche sui nostri sito e social sta prendendo sempre più piede, questo grazie anche al fiorente movimento di tennisti italiani che certamente contribuisce ad aumentare la passione. In ogni caso, questa edizione delle ATP Finals è stata un successo anche senza azzurri“.

Scanagatta: C’è grande fiducia per un buon proseguimento in tal senso. Si è parlato a lungo di una rinascita del tennis italiano, perché erano 40 anni che non si vedevano giocatori così forti. Al di là di Fognini non c’erano grandi giocatori sulle orme di Panatta, Bertolucci, Barazzutti e Zugarelli. Adesso, però, sembra davvero cambiato molto…

Ferri: “Noi di Sky ci siamo avvicinati a questo torneo con una serie di appuntamenti speciali. C’è così tanto interesse verso questo sport che si vuole andare oltre il campo. C’è la volontà di scoprire i personaggi, che sono molto seguiti e sono degli esempi. Tanti ragazzini iniziano a giocare guardando loro e ciò è stupendo.

Io credo che sia un rinascimento all’interno di una dinamica che sembrava andare in controtendenza. Si poteva pensare che senza i super big – cioè senza Federer e speriamo il più tardi possibile senza Nadal e Djokovic – potesse esserci un calo di questo sport, eppure la tendenza è opposta. Grazie ai nostri campioni italiani si sta cavalcando quest’onda alla grande”.

Scanagatta: Oltre ad essere grandi protagonisti ad altissimi livelli – penso ad un Berrettini in finale a Wimbledon, cosa mai successa nella nostra storia – sono anche ragazzi che si prestano a rappresentare dei modelli. Quando si sente parlare Sinner, Musetti, Berrettini o Sonego si sentono ragazzi forti ma anche umili allo stesso tempo.

Ferri: “Sono assolutamente d’accordo. Non mi piace quando per forza si abbina l’idea del bad boy al personaggio molto seguito. Può esserci certamente un bad boy amato dal pubblico, ma possono anche esserci personaggi corretti e seri che quando devono stringere la mano all’avversario lo fanno senza problemi. E noi possiamo contare su ragazzi che sono degli esempi e portano in campo lo spirito giusto“.

Scanagatta: Che cosa ti è piaciuto di più di queste ATP Finals? Djokovic è davvero di un altro livello? Che cosa potrà succedere nei prossimi tre anni?

Ferri: “Io credo che la formula di questo torneo, nonostante alcuni possano criticarla, sia la soluzione più spettacolare che si possa avere. C’è la possibilità di vedere almeno tre volte tutti i grandi campioni, con la certezza di vedere sfide entusiasmanti.

Djokovic sì, per me è di un’altra categoria mentale. Quello che ha fatto in questo torneo dimostra che in questa battaglia generazionale che ha ingaggiato con i più giovani possa ancora uscirne vincitore.

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