Australian Open, highlander Murray: batte Kokkinakis dopo quasi sei ore [VIDEO]

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Australian Open, highlander Murray: batte Kokkinakis dopo quasi sei ore [VIDEO]

Ennesima maratona vincente per Murray. Per durata all’Australian Open, la sfida con Kokkinakis è seconda solo alla finale del 2012 tra Nadal e Djokovic. Avanti anche De Minaur e Bonzi

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Andy Murray b. Thanasi Kokkinakis 4-6, 6-7(4), 7-6(5), 6-3, 7-5

Una gara che di diritto entrerà nella storia dell’Australian Open e non solo per la durata. L’highlander Andy Murray batte Thanasi Kokkinakis, idolo di casa, dopo 5ore e 45′, in rimonta dopo esser stato sotto di due set. Per durata, al maschile, la sfida si piazza alle spalle solo della finale tra Novak Djokovic e Rafael Nadal del 2012: quei cinque set durarono 5 ore e 53 minuti, con entrambi costretti a chiedere le sedie stremati dallo sforzo durante la premiazione. E pensare che 2ore e 53′ prima, Kokkinakis era andato a servire per il match e si era trovato a due punti dal passaggio del turno. Finiti gli aggettivi per un Murray monumentale per cuore, per testa, per la grande capacità di dimostrare il suo amore per il tennis. Non si diventa numeri uno al mondo per caso nell’era dei Federer, Nadal e Djokovic: Murray è un campione senza età, capace di superare i propri limiti anche a 35 anni. In tutto questo serve una citazione per Kokkinakis che non è stato un semplice sparring partner. Ha lottato, è stato lucido per più di due ore e mezzo a non dare tregua a Murray con il suo dritto e il servizio straordinario.

E’ sempre stato lui ad avere il pallino del gioco, bravo a restare concentrato ai tentativi disperati di difesa dell’ex n. 1 al mondo, ma sul più bello ha perso la pazienza e si fatto avvolgere dalla lenta rete che il britannico ha cominciato a tessere. Dopo la maratona con Berrettini, Andy ne vince un’altra ancor più intensa, stavolta rimontando i due set di svantaggio.

Trascinato dal calore del pubblico, il primo set di Kokkinakis rasenta la perfezione. Ha le idee tattiche chiare e riesce a metterle in pratica con efficacia. In risposta aggredisce il britannico con il suo dritto, togliendoli il tempo per avviare lo scambio, mentre sul suo turno di servizio non consente all’avversario di metterlo in difficoltà. Cinque gli ace di Kokkinakis che ottiene l’86% dei punti con la prima di servizio. Il primo ad andare in difficoltà è proprio l’australiano, vuoi la classe di SirAndy, vuoi per la tensione che si respira in campo. Passata la paura, nel quinto game, Thanasi ottiene il break che decide il primo set.

Nel secondo set, Murray resiste a oltranza a Kokkinakis e comincia lentamente a creare qualche grattacapo in risposta al suo avversario. L’australiano, però, sale con la prima di servizio servendo prime palle per il 70% delle volte e facendo registrare ben sette ace. Con l’accelerazione lungolinea di diritto si regala tanti colpi importanti. Nel nono gioco, un nastro “australiano” e il forcing di Kokkinakis fanno precipitare il britannico. Giochi chiusi? Con Murray mai dire mai e all’improvviso, si ritrova 5-5 dopo aver annullato ben tre setpoint. L’australiano non si deconcentra, torna a martellare con il dritto e domina il tiebreak, chiudendo 7-4, malgrado un doppio fallo che sembra poter aprire uno spiraglio per Murray. Ma un servizio vincente porta Kokkinakis avanti di due set.

Si superano le due ore, quando la partita vive di un grande momento di spettacolo. Il n. 66 del ranking appare esausto e perde il servizio nel corso del secondo gioco. Il n. 159 del ranking va a servire per archiviare virtualmente il match, ma incappa in uno 0-40 che ridà fiducia al suo avversario. Annullate ben tre palle break, con un dritto ballerino manca la palla del 3-0. La giudice di sedia chiama una “Violation time” all’australiano che perde le staffe: “L’hai chiamato per pareggiare quello chiamato a lui poco fa“! Urla Kokkinakis che aveva già aperto il movimento del servizio al momento della chiamata. Tutto questo nervosismo non fa bene all’australiano che concede subito palla break. Malgrado una buona prima, vede i fantasmi nell’altra metà campo con SirAndy che si difende in maniera stoica opponendosi a quattro smash. L’ultima difesa fa indietreggiare l’australiano che perde campo e affossa in rete le speranze di preservare il suo turno di servizio. A rimetterci le penne è la racchetta di Thanasi, mentre Murray sfida il pubblico presente invitandolo provocatoriamente “a farsi sentire”. E’ il primo vero momento di difficoltà di Kokkinakis che strappa il servizio al suo avversario sul 4-2. Sui restanti suoi turni di servizio soffre. Nel settimo gioco commette ben due doppi falli, ma con la prima di servizio si salva. Nel decisivo nono game va sotto 0-30, poi risale con una prima vincente e un dritto che non lascia scampo a Murray. Rimette in pista il suo avversario sbagliando un dritto in lunghezza. Il britannico sente l’odore della possibilità del ritorno in gara e sale immediatamente sul treno. Al termine di uno scambio di gran classe rientra a pieno merito nel set: 5-4. Diventa una battaglia mentale e fisica. Murray riesce a muovere molto più facilmente il suo avversario e nella gara di “tocco”, la mano dell’ex numero uno al mondo, ovviamente, ha qualcosa in più. Il mai domo Andy si trova 5-5 15-30, prima della gran chiusura a rete dell’australiano che serve ad allontanare le streghe. Risalito sul 6-5, la pressione torna sulle spalle di Murray che continua a disegnare il campo e a guidare gli scambi. Il britannico merita di vincere il tie break: scappa due volte con il minibreak a favore, poi sul 6-5, arriva l’incredibile errore di dritto di Kokkinakis. Murray è vivo e chiede l’incitamento del pubblico.

Gli spettatori sono in estasi, malgrado l’ora tarda nella notte di Melbourne. Lo spettacolo non manca neanche nei due primi giochi del quarto set, quando entrambi sprecano occasioni e dimostrano una volta di più di non essere domi. Kokkinakis non ha più la lucidità di inizio gara e in più, rischia di cedere mentalmente. Se la prende persino con i nastri, rei di essere quasi tutti “britannici”. Appena la prima dell’australiano non entra, Murray è lì pronto ad approfittarne. Ha più soluzioni e lo dimostra con grande efficacia, mentre l’australiano è stanco e non ha l’energia giusta per continuare a spingere con il diritto. Nel quinto gioco arriva una velenosa palla break in favore del britannico, annullata dall’ace dell’australiano. Poi con un passante di rovescio alla sua seconda occasione ottiene il punto che gli consente di rafforzare il suo vantaggio. Il nono game è un susseguirsi di colpi di scena. Kokkinakis si costruisce due palle break, cancellate da uno straordinario Murray che induce all’errore all’avversario. Al primo setpoint i due si spostano al quinto set per decidere il vincitore di questa infinita battaglia tennistica.

Kokkinakis ritrova punti facili con il servizio e per Murray diventa complicato giocare i turni di servizio in risposta. Il cronometro scorre, la fatica si fa sentire, ma nessuno dei due cede di un centimetro. Nel sesto gioco sono addirittura quattro le palle break a disposizione di Murray, tre delle quali consecutive, ma l’australiano è molto determinato a far valere i suoi colpi di diritto. Poi il servizio lo aiuta a portarsi avanti nel punteggio. L’ex numero uno al mondo non trema nel turno di servizio successivo e a “0” ritrova la parità. Gli aces n. 34, 35 e 36 servono a Kokkinakis per riveder le stelle e portarsi sul 5-4. Murray parte bene, ma dopo 5ore e 30′ arriva il secondo nastro “australiano” che rimette pressioni sul britannico. Kokkinakis lascia andare il braccio: arriva l’errore in lunghezza di Murray, ma poi l’australiano manda in corridoio una risposta di diritto e un’altra non la colpisce bene. Kokkinakis costringe il britannico a fare il tergicristallo e si porta a due punti dal match. Il servizio e un errore di centimetri dell’australiano riporta tutto in parità: 5-5. Murray scappa via nuovamente con intelligenza e costringe Thanasi all’errore. Va 15-40 con Kokkinakis costretto a servire due servizi vincenti per restare in partita. Altra opportunità con Murray che colpisce male e spreca la settima chance del quinto set. Mai domo! Il leone britannico si costruisce un’altra occasione andando con generosità a rete e chiudendo con un colpo degno della sua classe. Non entra la prima a Kokkinakis e sulla seconda, l’ex n. 1 al mondo si catapulta e ottiene il tanto sognato e sudato break, al termine di uno scambio sempre comandato da Murray. Quest’ultimo va a servire per il match e spinge bene col servizio, ottenendo due match point che costringono Kokkinakis a cominciarsi a fare domande su quello che è accaduto in oltre cinque ore di partita. Non si lascia sfuggire l’occasione e chiude la contesa con un colpo devastante di rovescio. Incredibile, ma vero: è finita! Per Murray adesso c’è la sfida con Bautista Agut, il giocatore contro cui 4 anni fa ha giocato qui a Melbourne l’ultimo match prima dell’operazione all’anca. Sembrava il giorno del suo ritiro dal tennis e invece…

Benjamin Bonzi b. (14) Pablo Carreno Busta 4-6, 4-6, 7-6(5), 6-1, 7-6(4)

La gara delle occasioni sprecate è vinta dal francese Benjamin Bonzi che batte la testa di serie n. 14 Pablo Carreno Busta. Una maratona durata 4ore e 14′ con lo spagnolo che si è fatto recuperare due set di vantaggio e che si morde le mani per le tante occasioni sprecate di indirizzare in suo favore il match. In totale sono state ben trentanove le palle break del match, diciotto in favore dello spagnolo e ben ventuno per il francese. Solo tre quelle concretizzate da Carreno Busta, quattro da Bonzi.

Primo set a senso unico in favore del n. 15 del ranking che va a servire per il match avanti di due break. Bonzi rimette tutto in discussione, annullando persino due palle set. Alla terza, Carreno Busta chiude 6-4. Lo spagnolo comanda il gioco anche nel secondo set. Annulla una palla break nel secondo game e poi, in quello successivo, strappa la battuta all’avversario e passa a condurre 3-1. Con assoluta padronanza, il n. 14 del seeding si trova avanti di due set con un doppio break. Nel terzo parziale sale con il servizio il francese che serve il 70% di prime palle, ottenendo il 92% dei punti. I due arrivano al tiebreak, dopo che Carreno Busta deve annullare due setpoint al francese. E’ il segnale di un piccolo calo dello spagnolo con Bonzi che riapre la gara sfruttando l’unico minibreak conquistato.

Nel quarto set domina il n. 48 del ranking che sale subito 4-0 sfruttando le chance a sua disposizione. Si chiude 6-1 al secondo setpoint in favore del francese. Ricambia faccia il match nel quinto set con Bonzi che cala con il suo servizio scendendo al 63% di prime palle servite. Carreno Busta spreca tanto: una palla break nel primo gioco, tre nel terzo, ma in tutte le occasioni il francese si salva. Nella girandola di emozioni, è lo spagnolo ad andare in difficoltà nel decimo game. Dopo essersi visto cancellare due palle break nel nono game, Carreno Busta deve annullare ben cinque match point al suo avversario nel turno di servizio successivo.

Quando tutto sembra destinato a decidersi al tie-break, lo spagnolo ha tempo di non sfruttare l’ennesima palla break del set. Dopo tutte queste occasioni sprecate, si decide tutto nel tie-break del quinto. Al servizio Bonzi è devastante ed è complicato per Carreno Busta restare a galla. Con la risposta il francese prende qualche rischio e il match prende nettamente i colori transalpini con Bonzi che dopo 4ore e 14′ si guadagna la sfida di terzo turno con De Minaur.

Alex De Minaur b. Adrian Mannarino 7-6(3) 4-6, 6-4, 6-1

Parla sempre più australiano l’edizione 2023 dell’Australian Open: dopo Popyrin anche De Minaur raggiunge il terzo turno. Soffre meno del suo connazionale, ma comunque tira un sospiro di sollievo il n. 24 del ranking che supera Mannarino con il punteggio di 7-6(3), 4-6, 6-4, 6-1 in 3ore e 28′. E’ stata una battaglia di nervi, svoltata all’interno del terzo set dopo che il francese si è visto riagguantare dopo aver provato la fuga con il break di vantaggio. Da quel momento in poi Mannarino ne ha risentito, calando molto anche con il servizio.

Il francese parte subito bene strappando il servizio a De Minaur subito in difficoltà nel suo turno di battuta. Il vantaggio non viene concretizzato e l’australiano riequilibra il parziale rapidamente. L’epilogo più giusto è quello del tie break, vinto da De Minaur che sfrutta gli errori del suo avversario e chiude 7-3.

Mannarino reagisce prontamente e nel parziale successivo sale rapidamente di due break. De Minaur commette ben 14 errori non forzati a fronte di 10 vincenti, il tutto condito da due doppi falli. Riesce a recuperare un break, ma per il resto via libera per il 6-4 del francese. Mannarino serve l’83%, ma a rete arrivano tante imprecisioni. Nel quinto gioco scappa via il francese ottenendo il break di vantaggio. Ma spalle al muro, l’australiano ruggisce e infila un parziale di 4-1 che cambia definitivamente l’inerzia del match. Nel quarto set è monologo australiano con Mannarino che accusa la fatica fisica e mentalmente non riesce a reagire. Agevolmente De Minaur chiude 6-1 e guarda con ottimismo all’evolversi del torneo.

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