Patrick Mouratoglou la sa lunga. Sul tennis, sicuramente, ma ancora di più su come restare sulla breccia e su come continuare a far risplendere le ammalianti luci della propria accademia. Che, alla fine, significa che è molto bravo nel proprio lavoro, parte del quale sono i brevi video che posta sui suoi canali social, per esempio dando interessanti consigli tecnici, tattici, mentali… In mezzo a questi e altri ancora, sembra che Pat si stia lanciando su un classico il cui appeal resiste al passare del tempo: le top 5.
Così ha dapprima sfoderato quella con le cinque migliori risposte, ma non è che fosse granché: Agassi presente, primo posto occupato da Novak Djokovic, insomma, l’ABC. Al massimo, qualcuno poteva storcere il naso per l’assenza di Andy Murray oppure cedere alle lusinghe delle altissime percentuali di Rafa Nadal in ribattuta (ma sarebbe davvero una valutazione sbagliata?) o ancora tirare in ballo le superfici. Dopo quell’antipasto, Mouratoglou ha calato l’asso, diciamolo pure in inglese, l’ace, con la top 5 dei servizi ATP. Ecco i nomi accompagnati dalla stringata motivazione offerta dallo stesso Patrick.
5 – Pete Sampras. Il servizio più imprevedibile e indecifrabile sia sulla prima, sia sulla seconda.
4 – Ivo Karlovic. Grazie alla propria altezza, 209 cm (211 per l’ATP) ha costruito una grande carriera principalmente sulla battuta.
3 – Andy Roddick. Il modo più violento di tirare il servizio nella storia del tennis.
2 – John Isner. Nel match più lungo della storia, non è stato brekkato per otto ore di fila.
1 – Nick Kyrgios. È al primo posto perché oggi i giocatori rispondono molto meglio ed è senza dubbio il migliore attualmente.
Se il segreto del servizio di Nick è già stato svelato da Luca Baldissera, attualmente impegnato con Vanni Gibertini a guidare da e verso l’Indian Wells Tennis Garden, l’argomento lanciato da Mouratoglou si presta a scatenare discussioni come neanche l’ex sempreverde “esiste l’amicizia tra uomo e donna?”, a partire dal fatto che una top 5 contiene cinque elementi, né più meno. Un po’ lo stesso discorso della top 10 del ranking che ne ospita dieci, per quanto si possa pensare che almeno una quindicina di tennisti la debbano occupare (o, al contrario, che la meritino in tre o quattro).
Lo sviluppo più interessante dell’infinito botta e risposta conseguente arriva non tanto dalla reazione dei vari appassionati che contestano posizioni e occupanti, quanto da quella di un ex pro. Ma non un Reilly Opelka o un Goran Ivanisevic che contestano la loro esclusione, quanto del numero 3 della lista, Andy Roddick. E non perché ritiene di aver avuto una valutazione inferiore alle aspettative, tutt’altro. Ecco cosa scrive su Twitter:
“Il mio servizio non era migliore di quello di Pete, Goran, Karlovic, eccetera. Anche di qualcuno come Arthurs, che non aveva tanto altro, ma ciò non significa che la sua battuta non fosse tra le migliori”.
Wayne Arthurs, mancino australiano classe 1971 (come Ivanisevic) con un best ranking di n. 44, vanta 8 vittorie in 30 scontri con i primi 10 ed è quinto assoluto per percentuali di punti vinti con la prima battuta (81,2%).
Attivissimo sul social da 280 caratteri, Brad Gilbert non poteva esimersi dall’intervenire con la sua lista per periodi: Sampras primo negli ’80-’90, Federer nei 2000 e Isner dal 2010.
Mentre il dibattito si infuocava e con Ivan Ljubicic che aveva replicato alla lista con un semplice ma efficace “0 – Ivanisevic”, è tornato a farsi vivo Mouratoglou. Con una bella tanica di benzina in mano, il coach francese si è rivolto a quello croato: “Nessun problema ad aggiungere nomi di altri grandi battitori. Goran era incredibile al servizio. La domanda è: chi toglieresti per far posto a lui o a Roger?”.
Non sappiamo se Ljubo pensasse di cavarsela con quel tweet laconico; a ogni modo, pungolato dal popolo social, Ivan Ljubicic si è deciso a dire la sua: “Primo servizio, Ivanisevic o Karlovic. Secondo: Federer o Isner”. Aprendo così un nuovo capitolo (è arrivato pure Mardy Fish) che non è andato in pausa neanche quando in campo c’era Stan. O Lucia.
Non ci resta quindi che lasciare “i ragazzi” al loro dibattito, non senza invitare i lettori a postare la propria top 5 (tanto la scrivereste comunque). La top 5 dei Coach che andrebbero giustiziati se arrivasse la Rivoluzione del Tennis…