WTA Indian Wells, Swiatek: "Ho un fastidio alla costola. Miami? Mi sto preparando a giocare, vedremo"

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WTA Indian Wells, Swiatek: “Ho un fastidio alla costola. Miami? Mi sto preparando a giocare, vedremo”

“Vittoria di Rybakina? Sono più i miei demeriti” ammette una sconsolata Iga Swiatek. “Se tira più forte lei o Sabalenka non lo so, divrei riaffrontarle di nuovo”

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Piove sul bagnato a casa Iga Swiatek: il tetto polacco è stato soverchiato da una versione scintillante della testa di serie numero 10 del tabellone del BNP Paribas Open di Indian Wells Elena Rybakina. La tennista kazaka, infatti, a suon di bordate al servizio e di accelerazioni filanti da fondo ha piegato la debole resistenza offerta dalla 21enne di Varsavia: apparsa troppo sotto tono fisicamente per poter fare partita pari contro l’eccezionale copertura del campo messa in mostra dalla campionessa di Wimbledon 2022, nonostante il suo essere atleta longilinea dal baricentro alto.

E così dopo il doppio 6-4 che le aveva inflitto negli ottavi di Melbourne, questa volta è un duplice 6-2 a condannare la due volte vincitrice del Roland Garros dove a tradire Iga è stata nuovamente una prima di servizio a dir poco ballerina. Ma, fatte tutte queste dovute premesse, la versione di Swiatek osservata quest’oggi pur con tutti i meriti riconoscibili alla sua rivale e allo stesso tempo tenendo comunque presente le oggettive mancanze tecniche odierne palesate dalla prima forza del seeding, è troppo brutta per essere ritenuta veramente lei e non un facsimile mandato in campo per l’occasione. L’arcano, non a caso, è stato presto smascherato in conferenza stampa quando la polacca ha ammesso di aver sofferto di un fastidio alla costola. Problema riscontrato già da qualche giorno, ora da capire dopo gli esami strumentali specifici la reale entità dell’eventuale infortunio.

Iga sembra ottimista in vista di Miami, non dovrebbero esserci sorprese e dovremmo vederla regolarmente ai nastri di partenza in Florida, ma finché i medici non si esprimeranno nessun scenario può dirsi scontato. Nel frattempo, visto il torneo oramai conclusosi per lei, la capofila del movimento femminile ha fornito uno sguardo più ampio della sua vita da tennista; parlando ad esempio della composizione articolata del suo team di rappresentanza con la new entry IMG risalente allo scorso 16 dicembre – ma anche degli hobby a cui ama dedicarsi mentre è in viaggio da una parte all’altra del mondo. Vi lasciamo a queste e a tante altre curiosità, nella speranza che il problema alla costola riguardi semplicemente una contrattura del muscolo inter-costale – e non di tipo osseo – e che dunque sia qualcosa di facilmente risolvibile.

DPuoi spiegare in modo più dettagliato cosa pensi che Elena abbia fatto meglio di te, tatticamente e tecnicamente, in questa partita per portarla a casa.

Iga Swiatek: “Onestamente penso siano stati più i miei errori ad indirizzare la gara e quindi a determinarne l’esito finale, credo perciò che siano di più i miei demeriti. Purtroppo oggi non mi sono sentita al 100% fisicamente. Ho un fastidio alla costola, domani mi consulterò con il mio staff medico. Di sicuro, utilizzerò questi giorni liberi prima di Miami per poter recuperare appieno, quindi francamente da questo punto di vista è anche positivo avere un giorno in più dato che non dovrò giocare la finale“.

D. Voglio continuare a trattare questo tema, il problema fisico che hai accusato oggi in semifinale te lo portavi dietro già da qualche giorno? Di che tipo di infortunio si tratta? Hai ripensato alla partita dell’Australian Open che avete giocato un paio di mesi e che hai perso, nel processo di preparazione strategica del match?

Iga Swiatek: “Sì, io e la mia squadra abbiamo analizzato molto il match dell’Australian Open, ci abbiamo riflettuto su ma nella misura in cui volvevamo imparare una lezione da quella partita per cercare di non ripetere gli stessi errori, che invece semplicemente avere voglia di riscatto dopo aver patito quella sconfitta nel primo Slam dell’anno. Dunque, là si è soltanto analizzata per provare questa volta ad esprimermi meglio in campo rispetto a Melbourne. Quindi, l’obiettivo principale era quello di poter sfruttare i consigli che mi avrebbe dato il mio allenatore, il quale gli ha elaborati mediante l’analisi video di quel match per far sì che io potessi migliorare il mio tennis odierno. Ma purtroppo poi in campo, non sono stata grado di farlo e riuscire perciò a far vedere concretamente ciò che avevamo preparato. Per quanto riguarda la costola, ora si vedrà, poiché non posso sapere attualmente quale sia il problema se non eseguo i test e vedo cosa realmente sia accaduto. Non lo so ancora“.

D. L’infortunio di cui parli ti ha influenzato mentre giocavi, ha compromesso le tue odierne possibilità tecniche per ottenere il successo o ha rappresentato più un blocco, un freno mentale?

Iga Swiatek: “È difficile da dirsi. Onestamente, non ho giocato così tanti match da infortunata o comunque in cui dovevo convivere con problemi fisici abbastanza seri. È una situazione nuova per me, questo è sicuro. Perciò, la prossimo volta sarò sicuramente più pronta per affrontarla. L’ultima volta che avevo giocato con un infortunio e che mi pare sia veramente stata l’unica volta nella quale mi sono ritrovata in una situazione del genere è stata al Roland Garros 2019 (sorridendo). Quindi ero piuttosto giovane, quando mi è capitato nell’unico precedente. Certamente, ora possiedo un livello completamente diverso da allora. Ciononostante, io ho sempre avuto la sensazione di poter dare il meglio di me e vincere le partite più importanti solamente se sono al 100% della forma“.

D. Sempre parlando del tuo infortunio, da quando ti sei resa conto di averlo; hai trascorso del tempo per provare a lavorarci cercando il recupero? E se così fosse, questo tipo di sforzo ha portato giovamento con dei miglioramenti generali della tua situazione fisica o al contrario l’ha peggiorata?

Iga Swiatek: “Il fatto di averci giocato sopra, sicuramente non aiuta per il recupero totale. Ora poi c’è anche la componente stanchezza che accresce la sensazione di dolore e fastidio rendendola più costante. Però sono altrettanto sicura, che il riposo a cui mi sottoporrò domani e dopodomani aiuterà il recupero fisico“.

D. Pensi che ci sia la concreta possibilità che tu non possa giocare a Miami?

Iga Swiatek: “No, per ora mi sto assolutamente preparando a giocare. Ma chissà, vedremo cosa ci diranno i prossimi giorni. Non lo so ancora“.

DSentirsi male o comunque avere dei problemi fisici che ti procurino fastidio quando si viaggia, provoca sempre una sensazione terribile. Cosa fai in quelle circostanze per ritrovare il miglior confort a livello mentale e far sì che tu possa sentirti meglio psicologicamente, che rappresenta una parte cruciale del processo di recupero, soprattutto per velocizarlo?

Iga Swiatek: “Oh, questa è veramente la domanda più bella fra tutte (sorridendo, ndr). Come nella maggior parte del tempo che passo viaggiando, ad esempio in aereo o in treno, in queste situazioni leggo. In realtà, poi dipende anche molto dal posto in cui si svolge il torneo. Le idee me le invento sul momento in base a quello che la location offre, e questo è un posto speciale per me non solo perché ho vinto lo scorso anno. Siamo stati davvero bene nel 2022 e anche quest’anno, dove abbiamo soggiornato io e il mio team è un posto semplicemente fantastico. Loro hanno persino comprato l’ukulele (sorridendo, ndr). È stato davvero divertente. Io invece, siccome mi piacciono molto i Lego, ne ho comprati due set. E’ un passatempo che mi diverte tanto quando sono a casa, o in viaggio, o ancora in albergo in quei momenti di stacco dal tennis. Mi permette, infatti, di tenere la mente occupata e non pensare al tennis in quei frangenti ed è proprio quello di cui ho bisogno. Sì, quindi è sempre diverso in base a dove mi trovi in quel preciso momento. Ma sono però sicura di una cosa, paradossalmente è più facile e rapido recuperare da un problema quando ti stai spostando da una meta all’altra del Tour e sei in viaggio, che quando sono a casa in Polonia dove comunque la maggior parte del mio tempo libero lo dedico all’altra componente della mia carriera: ovvero quella relativa alle sponsorizzazioni, agli affari e dunque al comparto che riguarda tutto ciò che ha a che fare con l’extra campo. Tuttavia, ad esempio, prima di questo torneo ho potuto vivere un periodo di off dove ho alternato nel migliore dei modi: i momenti di relax ad alcuni allenamenti di qualità, e questa tipologia di routine mi piace molto“.

DChi colpisce la palla molto più forte secondo te, avendo giocato con entrambe, Sabalenka o Rybakina?

Iga Swiatek: “Onestamente, non saprei dare con certezza una risposta univoca perché ho anche giocato e vinto molte partite contro Aryna lo scorso anno e contro Elena, con la quale sino a due anni fa era andato tutto bene. Quindi è difficile per me poter dare una risposta definitiva, prendendo tutto in considerazione e dovendo dire chi tra loro due tiri più forte visto e considerato che le ho affrontate sia ultimamente ma anche in momenti completamente differenti delle loro carriere, in cui probabilmente non avevano ancora raggiunto questo livello e dove anche io non ero quella di adesso. Dunque, quello che posso è che io personalmente come giocatrice posso ancora migliorare tanto, in particolar modo su alcuni aspetti specifici su cui mi voglio soffermare; per cui mi piacerebbe riaffrontarle quando anche io avrò compiuto un ulteriore step in avanti e forse solo a quel punto potrei dirti quale palla viaggia di più o è maggiormente pesante. Ma comunque, in generale, al di là della sconfitta odierna avverto che il mio gioco ben si adatti contro avversarie che servono molto bene e che possiedono esecuzioni da fondocampo decisamente rapide in termini di velocità di palla. Di sicuro, le ultime due partite contro Elena non sono state perfette per ciò che riguarda la mia performance, cercherò di fare meglio la prossima volta“.

DPoco fa ha citato la tua la tua vita da tennista legata agli aspetti extra campo, quelli commerciali. Potresti espandere l’argomento in questione e spiegare con accuratezza in che cosa realmente consistano quelle attività?

Iga Swiatek: “Prima di tutto, devo dire che ho una grande squadra che mi segue in Polonia. Poi l’anno scorso, la IMG si è unita al mio team, e loro dunque mi forniscono quell’ ulteriore supporto logistico e i vari aggiornamenti sul piano amministrativo-commerciale di cui necessito. Ovviamente si tratta di figure specializzate in questo campo, che sanno cosa fare, sanno come assolvere nel migliore dei modi ai loro specifici compiti. Sanno come rapportarsi, come dialogare nelle trattative per la stipulazione di eventuali accordi o contratti commerciali. E fanno tutto questo per mio conto, e per tutto il tempo; il che è fantastico dato che altrimenti io non lo farei mai (sorridendo, ndr). Stanno chiaramente permettendomi, in linea con i risultati che sto ottenendo sul campo, di poter incassare le entrate economiche che merito. Tuttavia, onestamente ci sono ancora tante cose che voglio migliorare ed espandere mediante il mio operato in Polonia per portare avanti alcune belle iniziative. Chiaramente però sto ancora cercando di comprendere appieno la portata e il corrispettivo appeal di alcuni progetti internazionali che voglio perseguire. Ho l’intenzione, ma anche l’obiettivo, di combinare tutte queste idee e metterle in pratica grazie alle sinergia che abbiamo creato all’interno del nostro meraviglioso team. Negli ultimi anni è stata una continua scoperta per me in questo campo, fino ad un paio di anni fa non sarebbe stato possibile per me avere due diversi gruppi di gestione comunicativa che collaborano per un unico bene, il mio. Perciò non posso che ringraziare, sia IMG che il team storico che ha sede in Polonia per il reciproco sforzo che hanno fatto per venirsi incontro trovando un compromesso a metà. I risultati ottenuti finora sono stati ottimi. Molte volte, anche nella semplice scelta di programmazione o se devo prendere alcune decisioni importati; mi confido con loro che esprimono il loro parere dal quale io poi posso trarre la decisione definitiva. Però durante i tornei mi concentro esclusivamente sul campo, il tempo libero invece è il momento buono per occuparsene“.

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