Sinner continua a fare progressi (Bertolucci). Sinner, primo non per caso (Giammò). Sinner non dà scampo (Azzolini). Giorgi e Trevisan super (Nizegorodcew)

Rassegna stampa

Sinner continua a fare progressi (Bertolucci). Sinner, primo non per caso (Giammò). Sinner non dà scampo (Azzolini). Giorgi e Trevisan super (Nizegorodcew)

La rassegna stampa di sabato 15 aprile

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Volée di rovescio: colpi, testa, fisico, Sinner continua a fare progressi (Paolo Bertolucci, Gazzetta dello Sport)

Com’era prevedibile, ha conquistato l’atteso derby italiano il giocatore che ha recuperato meglio dagli sforzi del giorno prima, cioè Sinner. Dopo le fatiche vincenti contro Djokovic, che gli sono costate preziosissime energie fisiche e soprattutto mentali, si poteva immaginare che Musetti avesse un approccio meno “cattivo” alla partita. Da campione consumato, nonostante la giovane età, Sinner ne ha subito saputo approfittare […] Lorenzo, dopo l’avvio stentato, ha provato a rimettersi in carreggiata, ha tentato di spingere di più con il dritto, ma era svuotato e privo della carica necessaria per tenere il ritmo imposto da Jannik. In ogni caso la posizione di Musetti sul campo, troppo arretrata, non gli ha permesso di trovare con continuità le soluzioni In grado di mettere in difficoltà Jannik e riaprire in qualche modo la contesa. Sinner conferma l’eccezionale momento di forma e si prepara a un incrocio molto intrigante con un altro giovane fenomeno, il danese Rune. Si affronteranno l’esuberanza tecnica e la fantasia dello scandinavo e la solidità e la tempra da combattente dell’italiano […] Sarà importante sottrarre al danese la possibilità di variare le soluzioni dopo la prima di servizio, e in questo senso diventerà fondamentale il gioco in risposta dell’allievo di Vagnozzi: se riuscirà a tenere i piedi sulla riga di fondo, a mettere pressione alla battuta del rivale, scardinerà le certezze di Rune e gli impedirà di tenere il controllo dello scambio. É da un paio d’anni, del resto, che Sinner, al netto di qualche intoppo fisico, a ogni partita aggiunge qualcosa al suo gioco e alle sue qualità. Non siamo cioè di fronte all’exploit di un momento, all’esplosione improvvisa non supportata da solide basi tecniche, ma a una maturazione costante accompagnata da scelte oculate […] Gli evidenti progressi messi in mostra in questi primi mesi dell’anno dall’altoatesino sono esaltanti, ma al tempo stesso non definitivi. C’è ancora spazio per miglioramenti tecnici e in particolare ci sarà ancora bisogno di un paio d’anni di costruzione fisica per poter essere in grado di affrontare alla pari gli scontri durissimi che questo sport ormai richiede quotidianamente. A ogni modo, la semifinale con Rune è già una porta aperta sul futuro, quando entrambi, insieme ad Alcaraz e si spera anche Musetti, diventeranno i fari più luminosi del tennis che verrà.

Sinner, primo non per caso. Musetti s’inchina (Ronald Giammò, Corriere dello Sport)

É durato poco e non ha avuto storia il primo derby italiano andato in scena in un Masters 1000. Se l’è aggiudicato Jannik Sinner (6-2, 6-2) […] L’altoatesino si è confermato ieri giocatore più completo e più maturo di Musetti, arrivato forse più scarico dopo l’exploit degli ottavi con Novak Djokovic. Il percorso di crescita è avviato, il futuro potrà regalargli ancora molte soddisfazioni. E scintille, quando lo vedrà opposto nuovamente all’attuale numero uno azzurro. Perché alfieri di due modi diversi di interpretare il gioco […] La fiamma ed il ghiaccio. L’estetica e il pragmatismo. Laddove il toscano disegna, l’altoatesino imprime; se nei colpi di Musetti risuona ancora quel “pof..pof..pof..” dal sapore antico, da quelli di Sinner si leva invece un “zang.. tumb..tumb..” che sa già di futuro. Resta il piacere di poterli vantare entrambi, restano gli scambi, le traiettorie sula terra rossa di Montecarlo, ideale profilo di una clessidra in cui viaggiano palline giallo sabbia a scandire un tempo che è appena iniziato e a ricordarci tutto quello che ancora ci resta da godere […] «Sicuramente la fatica del match contro Djokovic si è fatta sentire, ma non voglio togliere nessun merito a Jannik che ha strameritato la vittoria – ha riconosciuto Musetti – E’ uno dei migliori al mondo per timing sulla palla, ruba il tempo agli avversari e questo dà molto fastidio». Dal loro primo e ultimo incontro (Anversa, 2021) molte cose sono cambiate, ed è stato ancora Musetti a sottolineare come oggi Jannik sia «già al livello di Alcaraz, Medvedev, e di coloro che sono arrivati al numero 1. Può diventarlo anche lui: ha la mentalità, il carattere per essere un leader di questo sport» […] «Ho migliorato molto la parte fisica […] La partita con Hurkacz di sicuro mi ha aiutato molto. Ho dimostrato di poter alzare il livello da un giorno all’altro». Contro Rune oggi cercherà di farlo ancora, consapevole che il danese «è un giocatore forte fisicamente e molto aggressivo», destinato insieme a lui e ad Alcaraz a raccogliere il testimone della vecchia guardia, e che «la risposta forse potrebbe essere la chiave» di lettura del match. La Rocca di Monaco oggi già si affaccia sul futuro.

Sinner non dà scampo a un Musetti svuotato (Daniele Azzolini, Tuttosport)

Sarebbe servito un tennis dodecafonico. A Musetti, intendo. Non a Sinner, figurarsi. Lui è il ragazzo delle montagne e va dritto allo scopo, sa come tenersi in piedi anche quando le situazioni diventano sdrucciole. Sapeva farlo sugli sci, sa farlo altrettanto bene con una racchetta in mano […] Via, il derby sbagliato è stato quello di Musetti, che assai poco ha inciso nella disfida, al punto da spingermi a pensare che chi venga da vittorie un bel po’ sopra le righe – e quella dell’altro ieri con Djokovic, altro non potrebbe essere – sconti poi seri problemi di assestamento, nel rimettersi in piedi quando la festa è finita. Gli ultimi quattro di casa nostra che vi siano riusciti, credo mi possano dare ragione: Fognini superò Murray a Roma nel 2017, poi finì travolto da Zverev, allora ventenne; a Vienna 2020 fu la volta di Sonego a battere Djokovic, poi superò Evans, ma precipitò contro Rublev. Con Sinner e Musetti la storia riporta ai giorni nostri. JS batte Alcaraz a Miami, poi lo vedi ciondolare in campo contro Medvedev […] Eppure, il derby sbagliato ha mostrato contenuti più nascosti, che Muso farebbe bene a cogliere e coltivare. Le pochissime volte che ha provato a cambiare la sequenza dei colpi, a inventare gioco allo stesso modo di Federer ultima maniera, anche soltanto attraverso soluzioni minime, mai però uguali alle precedenti, Lollo si è seduto sul match ed è stato lui a comandare. Ma l’ha fatto poco nel primo set e uno zinzino all’inizio del secondo. Non era giornata di preziosi manufatti per l’artigiano stanco, e allora, poco da fare e via libera a Sinner che è tutto d’un pezzo. Si ricordi, pero, il bravo Lorenzo, che il tennis dodecafonico, in continuo e propositivo cambiamento di sé stesso, non è solo una battuta. Arnold Schönberg, il compositore austriaco trasferitosi negli States, pioniere della musica atonale e della dodecafonia, era uno straordinario appassionato di tennis. Giocava tutte le settimane sul campo che l’amico George Gershwin si era fatto costruire nel parco della sua casa a Los Angeles […] “Giocava come se stesse dirigendo un’orchestra“, scrive Gershwin di Schönberg. Spinto dall’entusiasmo per il tennis, il compositore giunse a fissare un sistema di notazione musicale basato sugli eventi di una partita. Era musica dodecafonica. Ed era come un match di tennis. Non vorrei far pensare che le preoccupazioni per Musetti mi abbiano fatto dimenticare il buonissimo match giocato (composto, per restare in tema di autori musicali) da Sinner ma Lollo è ancora il “pupo de casa”, e potrebbe davvero diventare fortissimo. E poi, Sinner avrà ancora modo di far parlare di sé, in questo torneo sul rosso. È in semifinale, la terza di seguito in un Masters 1000. Indian Wells, Miami (con la finale), Montecarlo […] Era un anno che si annunciava fenomenale per Sinner, e lo sta diventando davvero. Se va in finale può diventare sesto o settimo nel ranking, e nella Race è a un passo dal secondo posto di Djokovic. L’impressione che abbia imparato davvero molto, l’anno scorso, viene confermata dalla tranquilla efficienza con cui Jannik gestisce tutti i momenti del match. È disinvolto nell’affrontare la rete, sa come far correre il servizio avvolgendolo di venefici contenuti, la seconda palla non è mai banale. Ma su tutto regna quella naturale, spontanea spigliatezza che fa sembrare facili i momenti a più alto gradiente agonistico dei suoi match […] Ma siamo nel futuro, ve ne siete accorti? Messo da parte Djokovic, ecco Rune che straccia Medvedev. Lo prende in velocità, lo rimbalza da una parte all’altra del campo, lo passa con irrisoria facilità. Holger Vitus Nodskov Rune, che avrà vent’anni alla fine di aprile (il 29), e dunque ne ha due meno di Sinner […] Sarà un confronto ad alto voltaggio, quello con JS. Senza un favorito, sebbene il nostro ragazzo abbia dalla sua qualche esperienza in più. C’è un unico precedente, favorevole al danese ma giunto per ritiro di Sinner sul 5-2 del terzo set per Rune nella semifinale di Sofia 2022. Ma forse non conta così tanto. Sarà importante invece prendere il comando delle operazioni. E visti i tipi, si vedranno scintille sin dai primi game.

Giorgi e Trevisan super. Azzurre vicine alla finale (Alessandro Nizegorodcew, Corriere dello Sport)

Impeccabili. Camila Giorgi e Martina Trevisan conquistano grazie a solide prestazioni i primi due singolari della sfida contro la Slovacchia. L’Italia ha un piede e mezzo nelle finali della Billie Jean King Cup. «Siamo avanti 2-0 ma non dobbiamo pensare di aver vinto» spiega la capitana Tathiana Garbin […] Sul veloce indoor della NTC. Arena di Bratislava hanno aperto le danze Camila Giorgi e la n.1 slovacca Anna Carolina Schmiedlova. L’azzurra, al sedicesimo match in Nazionale, ha dominato l’avversaria (già battuta a Melbourne a inizio anno) con il punteggio di 6-2 6-3 […] Più complicato, ma altrettanto importante, il successo di Martina Trevisan contro Viktoria Hruncakova (ex Kuzmova, ha cambiato cognome pochi mesi fa dopo il matrimonio), giocatrice molto potente ma dalla scarsa mobilità. Il punteggio finale, dopo un primo set di rara intensità e tensione, é stato di 7-6(9) 6-3. «Eravamo consapevoli del fatto che Hruncakova non avrebbe potuto mantenere quel livello alla battuta per tutta la partita – spiega Garbin -. Martina ha dovuto attendere l’istante giusto […] Le ho detto: “Meno testa e più cuore”, perché in certi momenti sensibili voglio che giochi con maggiore istinto». Gioia immensa per Trevisan. «Dà ancora più soddisfazione vincere dopo una battaglia – spiega la n.1 d’Italia -. Mi spiace per il calo che ho avuto nel secondo set […] ma sono stata brava a non dare troppa importanza a quel frangente negativo per poi chiudere 6-3. Ora ho una grande voglia di rivincita per il prossimo match». Oggi, a partire dalle ore 12, Trevisan proverà a portare il terzo (e decisivo, in quel caso) punto all’talia affrontando Schmiedlova, che l’aveva sconfitta agli Australian Open a inizio anno. «Ho grande voglia di rivalsa – chiosa Trevisan —. Devo concentrarmi sulla mia tattica. Sarà una lunga giornata, dobbiamo essere pronte». A seguire sarà il turno di Camila Giorgi, opposta a Hruncakova […]

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