ATP Roma, Fognini sorride a metà: "Terzo turno inaspettato ma oggi avrei potuto giocare meglio"

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ATP Roma, Fognini sorride a metà: “Terzo turno inaspettato ma oggi avrei potuto giocare meglio”

Dichirazioni dal sapore dolceamaro dopo la sconfitta con Rune: “Posso ancora far divertire il pubblico, ma stanchezza e acciacchi non aiutano”

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Fabio Fognini - Roma 2023 (foto Francesca Micheli, Ubitennis)
 

Niente impresa contro Rune e gli Internazionali BNL d’Italia di Fognini, almeno per quanto riguarda il singolare, finiscono qui. Rimangono comunque le due belle vittorie contro Murray e Kecmanovic e l’entusiasmo creato nel pubblico. Bicchiere mezzo vuoto o mezzo pieno dunque? Inutile filosofeggiare secondo Fabio. La realtà ha diverse sfaccettature ma rimane una e una sola. L’aver raggiunto il terzo turno è sicuramente un risultato positivo, ma qualche rimpianto per il match odierno l’azzurro ce l’ha (“non mi sono piaciuto a livello tennistico, avrei potuto quantomeno giocare come ho fatto nei turni precedenti” – dice). E poi ci sono una posizione in classifica molto scomoda (che potrebbe costringerlo ad affrontare le qualificazioni al Roland Garros), gli acciacchi e la stanchezza di chi ne ha già dovute superare tante in carriera. Il bicchiere (fuor di metafora la realtà) è questo e Fognini, molto lucido nella conferenza stampa post-match, lo ha descritto in tutte le sue parti.

D: Che sensazioni ti porti via dopo questi tre match?

Fognini: Sono contento, è sicuramente un torneo positivo. Venerdì della settimana scorsa ho fatto il primo set di allenamento sul centrale e non ci ho capito nulla. Avevo paura, non mi sentivo per niente bene, ma poi con il mio team abbiamo deciso comunque di provarci. Non volevo sprecare la wild card visto che l’avrebbero potuta dare anche ad altri e giorno dopo giorno mi sono sentito sempre meglio.

Non sono ancora al 100%: quando finisco le partite e infatti anche adesso sento dolore, però credo faccia parte del processo di guarigione completa che dovrebbe essere più o meno a metà. Ora c’è da andare avanti a testa alta. Nessuno, me compreso, si aspettava che potessi arrivare al terzo turno a giocarmela con il numero 7 del mondo. Dall’altro lato mi dispiace un po’ perché oggi avrei potuto giocare meglio a tennis. Mi manca qualcosa a livello di qualità di gioco ed è una carie che non sono riuscito a togliermi, fermi restando i meriti dell’avversario.

D: Alla luce di queste tue parole, che considerazioni fai sul futuro? Hai dimostrato che il tennis c’è ancora

Fognini: Al futuro, sinceramente, non vorrei pensare. Come ho detto, prenderò una decisione a fine anno. Ovviamente non mi piace avere questo ranking, ma d’altra parte so che il mio tennis vale di più: sono sceso in classifica perché ho vinto poche partite e avuto tanti infortuni e quindi il risultato è stato questo. L’obiettivo primario è tornare tra i primi 100 [Fabio è attualmente n. 130, ndr] e so che posso farlo anche se non dipende tutto da me. La cosa fondamentale sarebbe quella che mi è mancata un po’ durante tutta la mia carriera, cioè non avere quegli infortuni che ogni volta mi hanno spezzato le gambe. Sì, sono tornato magari anche più forte di prima ma mi hanno sempre fatto venire domande su cosa sarei potuto essere stando meglio a livello fisico perché io vivo di quello non essendo un giocatore di potenza.

Ora, però, guardo al prossimo mese: spero di entrare nel main draw a Parigi, altrimenti giocherò le qualificazioni e poi vedremo. So che posso fare ancora divertire. Poi, per il resto, sono più stanco: gli acciacchi non aiutano e tutta la routine di preparazione alle partite e degli esercizi per non avere dolore alla schiena o al piede sono cose che si fanno sentire a livello di stanchezza.

D: Ci puoi spiegare quella situazione di palla contestata sul 3-1 per Rune nel primo set?

Fognini: Non so come si è vista in televisione ma a me sembrava buona, magari mi sbaglio ma per me non c’era spazio. Era un punto che mi sarebbe servito parecchio [Fabio sarebbe andato sul 30-0 nel game che è invece valso il doppio break al danese, ndr]. Ha cambiato l’inerzia di quel game, ma comunque non del set.

D: Come hai approcciato questo scontro generazionale e cosa pensi di Rune che ha detto che si sarebbe confrontato con te con grande curiosità vista la grande differenza di età?

Fognini: Ho il doppio dei suoi anni, quindi anche per me è interessante confrontarmi con questi giovani campioni che stanno crescendo. Secondo me Rune non si fermerà, andrà ancora avanti, ha un carattere forte e punta a vincere gli Slam.

D: Si è chiuso il torneo di singolare ma c’è ancora il doppio. Che obiettivi avete con Simone?

Fognini: Il mio obiettivo è quello di giocare più partite possibili per acquisire ritmo. Poi con un fratello come Simone gli obiettivi sono sempre alti e vogliamo andare avanti. Spero di farlo anche per arrivare al Roland Garros con più partite possibili. Infatti mi dispiace non poter giocare il Challenger di Torino.

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