ATP Roma, Medvedev: "Io favorito a Roma? No, ma sulla terra gioco sempre meglio. Nel tennis, nessuno come Nadal"

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ATP Roma, Medvedev: “Io favorito a Roma? No, ma sulla terra gioco sempre meglio. Nel tennis, nessuno come Nadal”

Daniil Mevedev sempre più in fiducia sul rosso: “La preparazione alla stagione su terra ha funzionato. Triste notizia l’assenza di Rafa a Parigi, spero che giochi ancora almeno un paio d’anni

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Daniil Medvedev - Roma 2023 (foto Francesca Micheli, Ubitennis)
 

Daniil Medvedev accede alle semifinali degli Internazionali BNL d’Italia liquidando la pratica Yannick Hanfmann con un doppio 6-2 in un’ora e 21 minuti. Niente da fare per il 31enne tedesco, n. 101 del mondo che, proveniente dalle qualificazioni, si è rivelato la vera sorpresa del torneo, capace di eliminare i Top 10 Fritz e Rublev, prima di capitolare contro il russo. Questi, nonostante la vittoria netta nei quarti, nella conferenza stampa post partita ammette di essere stato ancora troppo falloso. “Non credo sia stato il mio miglior match qui a Roma, ho commesso molti doppi falli. Avrei potuto fare meglio con il servizio“.

Non potevano mancare considerazioni sui campi, argomento sul quale Daniil si è soffermato più volte nelle ultime due-tre settimane. “Penso che i campi, tutti i campi, siano un po’ diversi qui, specialmente il Grandstand e il Centrale. Non è stato facile adattarsi, da parte di entrambi, ma sono riuscito ad adattarmi meglio. Da fondo, ma non per quanto riguarda il servizio, ho giocato bene, ho risposto bene e mi sono mosso bene“.

D: Quali sono le ragioni del successo su questi campi in terra? Ti senti ogni anno sempre meglio su questa superficie?

Probabilmente non mi sentivo così prima di questo torneo… Ricordo di essermi seduto qui prima del torneo e di aver detto di quanto mi sentissi bene in allenamento […] ma sono contento di essere riuscito a far sì che fosse così anche oggi in campo perché i match e gli allenamenti sono due storie diverse. In realtà non ho cambiato le cose in allenamento, ma forse finalmente quest’anno il lavoro fatto per la preparazione sulla terra ha funzionato, anche se non abbiamo avuto molto tempo prima di Montecarlo.

D: Hai perso solo un set fino ad ora, cosa che forse ti ha sorpreso. In passato perdevi sempre al primo turno, lasciavi Roma rapidamente; questa volta hai un giorno in più tra due match. Hai avuto un po’ di tempo per visitare Roma. Cosa pensi dell’Italia in generale quando sei qui, rispetto alla Francia, dove ti piace vivere? Capisci l’italiano?

Non capisco l’italiano. Penso che se vivessi qui a Roma, forse sei mesi, potrei parlare perché l’italiano è abbastanza simile al francese, da quello che ho sentito. Ma, per il momento, non capisco nulla. Riesco a dire solo alcune parole. L’Italia mi piace davvero. Ho giocato in tanti tornei junior in Italia. I tornei ATP sono solo Roma e Torino, vero? Ah sì, Milano, ci ero andato un paio di volte anche senza le NextGen. Mi piace l’Italia, così come la Francia. Quando perdevo a Roma, di solito trascorrevo qualche giorno qui con mia moglie. Ora, che sono ancora in gara, ho meno tempo. Quando sei ancora nel torneo, non hai tempo di visitare la città, il Vaticano, il Colosseo o cose così. Vado solo a cena dove si mangia bene, cibo italiano. Ma non solo italiano, perché Roma è una città moderna, si può mangiare qualsiasi cosa. Onestamente mi è sempre piaciuto lo swing Madrid-Roma, ma non ci ho mai giocato bene. Ora sto giocando meglio, quindi sono felice.

D: Rafa Nadal ha annunciato il suo ritiro dal Roland Garros mentre stavi giocando. È una brutta notizia per il tennis. È una bella notizia per gli altri giocatori e per te?

Penso sia una brutta notizia perché non vuoi mai vedere nessuno infortunato, costretto al ritiro, specialmente una persona come Rafa. Allo stesso tempo, se parliamo di favoriti, certo ora le cose cambiano. Se avesse annunciato, che so, che non era al 100% ma che avrebbe giocato, restava il favorito perché a Parigi ha vinto il 95% delle volte in cui ha giocato. Triste notizia. In un certo senso sono contento di sentire che tenterà di tornare. Ho sentito che ha detto che non sa quando tornerà ad allenarsi, ma vuole tornare l’anno prossimo. Penso che tutti vogliano vederlo nuovamente in campo a giocare. È la cosa più importante. Spero di vederlo giocare ancora un paio d’anni prima che decida di smettere.

D: Pensi che il record di Rafa a Parigi sia il più impressionante di quello di chiunque altro in qualsiasi altro torneo?

Nel tennis, sicuramente. Novak, in Australia, ha vinto nove volte, la decima quest’anno. Per ora, Rafa ha vinto 14 volte. Se Novak farà altrettanto allora ne riparleremo (ride). Per ora Rafa, sulla terra, ma specialmente al Roland Garros, è qualcosa di incredibile. Sinceramente, non so come sia possibile perché, io ad esempio, mi sento un buon giocatore ma posso sempre avere una brutta giornata, oppure incontrare un avversario con un’ottima giornata. Come a Madrid, non pensavo di giocare male contro Karatsev, eppure ho perso. Rafa non ha avuto questo tipo di partite al Roland Garros, tranne forse nel match contro Soderling, in cui Robin giocò il match della vita e riuscì a vincere. È incredibile. Penso che nel tennis, almeno per il momento, non ci siano paragoni con lui.

D: Ora ti senti il favorito per il titolo?

Non credo. Rune e Ruud, a loro piace giocare sulla terra. Così come piace a Borna e Stefanos, negli ultimi anni, si posiziona ormai tra i primi tre, quattro giocatori sul rosso. Non mi considero affatto il favorito, ma sto giocando molto bene qui, mi sento bene. Così, se riesco a giocare altrettanto bene in semifinale, sono certo di dare filo da torcere al mio avversario, è quello che voglio fare. Spero di poter andare avanti e vincere altri due match.

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