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Roland Garros: Norrie non si commuove davanti a Pouille, Hurkacz vince la maratona del giorno con Griekspoor
Korda si fa superare da Ofner, bene Rublev e Khachanov. Schwartzman, un altro passo in avanti: eliminato Borges

[Q] S. Ofner b. [24] S. Korda 6-3 7-6(1) 6-4
Poche sorprese nel singolare maschile di mercoledì al Roland Garros 2023. Esce una testa di serie che, viste le condizioni agonistiche in cui versa, forse non avrebbe dovuto essere incluso nella lista dei favoriti. Passo falso per Sebastian Korda, che aveva ben impressionato con l’americano Mcdonald nel match di primo turno. Nell’incontro odierno con l’energico austriaco Ofner, Korda ha palesato l’incapacità di tenere ritmi e intensità necessari per proseguire il cammino in un torneo così importante e faticoso.
Ofner ha tenuto il campo meglio in virtù di un servizio che gli ha dato 4 ace ma soprattutto l’abbrivio per orchestrare con continuità il gioco (70% di punti ottenuti con la seconda palla). Ha tolto subito il servizio all’americano e nell’ultimo game. Solo due palle-break per lui e nessuna per Korda, ma la differenza tra i due è stata decisamente superiore a questo dato.
Secondo set avvincente ma dal gioco meno interessante e preciso. Ben sei break, equamente divisi tra i due: 7 doppi falli per Ofner, che cede subito la battuta, salvo poi rendere la cortesia al biondo della Florida. Korda serve per il set sul 5-4 ma il suo rivale cancella tutto e si va al tie-break. Qui il numero 118 del ranking sale 5-0 e chiude 7-1. Nel parziale 23 errori per Korda e solo due meno per Ofner.
Nel terzo set l’atleta europeo torna a blindare la prima palla (16 punti su 17!) e coglie il break decisivo sul 4-4, vincendo in due ore e 38 minuti. Terzo turno con il nostro Fabio Fognini.
D. Schwartzman b. N. Borges 7-6(3) 6-4 6-3
Si rivede il semifinalista dell’edizione 2020, ora sceso alla posizione numero 95: Dieguito batte il portoghese Nuno Borges che lo sopravanza di 15 posti nel ranking. Match fatto di fatica e di scambi estenuanti, dove i servizi incidono mediamente meno che altrove. Ben sei break nel primo set, che si conclude allo jeu decisif a favore del trentenne di Buenos Aires.
Nella seconda e nella terza frazione il gioco viene più spesso condotto dall’atleta lusitano, che però non è particolarmente in giornata, a conferma di una stagione rossa fatta soprattutto di sconfitte anche con rivali non proprio impossibili.
Per lui resa della seconda battuta sotto il 50% e 37 errori gratuiti. “El Peque” resiste e passa il turno in due ore e 35 minuti; ora però c’è Tsitsipas.
[11] K. Khachanov b. [Q] R. Albot 6-3 6-4 6-2
Troppo robusto il palleggio del russo per le parabole dell’atleta moldavo. E’ mancato l’equilibrio nel match tra i due tennisti separati da 102 posizioni, che si sono viste tutte oggi sul campo 6.
Un servizio robusto e messo in campo con continuità è stato come spesso accade anche sul rosso il perno su cui il russo ha impostato la sua tattica aggressiva. Una sola palla-break concessa e prontamente annullata e un pressing sulla seconda del trentatreenne moldavo, che ha ceduto 4 volte la battuta ed annullato ulteriori otto palle-break.
Trentanove vincenti per Khachanov, Albot ha anche cercato la via della rete per divincolarsi dalla morsa del russo (24 discese al net per lui), ma l’idea non ha comunque cambiato la storia della partita. Due ore e 19 minuti di contesa, solo il 38% dei punti sulla seconda per Albot. Terzo turno con Kokkinakis.
[14] C. Norrie b. [Q] L. Pouille 6-1 6-3 6-3
Difficile chiedere a Lucas Pouille più di quanto non sia riuscito a fare in questi giorni a Parigi. Tre match di qualificazioni e un primo turno rivincendo contro Rodionov. Passare subito dopo le scuole medie all’università è un salto troppo lungo. Cameron Norrie è forte e motivatissimo dai suoi risultati sul rosso e non si è lasciato sfuggire l’occasione.
Un’ora e 47 minuti di assolo del britannico che supera l’ostacolo in virtù di una intensità che non può essere scalfita dal francese. Trentacinque errori per lui e una insufficiente (40%) resa sulla seconda palla che lo hanno costretto sovente alla rincorsa. Norrie sale 5-1 nel terzo set, subisce una piccola reazione d’orgoglio del transalpino e chiude i giochi. Al terzo turno per lui uno tra Shevchenko e il nostro Lorenzo Musetti.
[7] A. Rublev b. C. Moutet 6-4 6-2 3-6 6-3
Andrej Rublev batte per la seconda volta in altrettanti incontri il francese Corentin Moutet e si prepara a un terzo turno interessantissimo con Lorenzo Sonego.
Nella partita di oggi il campione del Country Club ha esibito la sua consueta solidità mulinando con il dritto dalla sua posizione preferita sulla sinistra, ma si è concesso anche numerose discese a rete, diversivo risultato vincente nell’economia del match.
Nei primi due parziali Rublev non cede mai la battuta salvando solo una palla-break e togliendo il servizio tre volte al rivale. Per il francese difficoltà evidenti nello spostare il russo, che non smette a sua volta di insidiargli la seconda palla. Il moscovita arriva sul 6-4 5-1 e sembra non ci sia molto di più da vedere.
Chiusa la seconda frazione, Moutet impiega 18 punti per non aprire il terzo set con un nuovo handicap e ci riesce, annullando due palle-break. Il successo parziale e la spinta del pubblico del Simonne Mathieu lo aiutano a prendere coraggio: break a favore sul 2-1 e successivo 5-2 fanno sognare il popolo bleu.
Moutet chiude il set e strappa la battuta al rivale in apertura di quarto set. Il vantaggio dura il tempo di un game, durante il quale Rublev si scuote e annulla lo svantaggio. Il russo ritrova così la sua spinta e, approfittando di un prevedibile calo del francese, rimette progressivamente le cose a posto e trova il break decisivo sul 4-3. Tre ore e un minuto il tempo necessario per entrare nei sedicesimi.
[13] H. Hurkacz b. T. Griekspoor 6-3 5-7 6-7(13) 7-6(5) 6-4
Quattro ore e 44 minuti di lotta tesa e piena di ribaltamenti di fronte; il polacco manca 5 setpoint nel terzo parziale e si arrende solo alla sesta opportunità in favore dell’olandese, per poi rifarsi nel tie-break del quarto.
Griekspoor non ha vissuto una stagione molto brillante sul rosso, mancando anche alcuni appuntamenti come Roma; qui ha dato il meglio di sé, facendo gioco e scompigliando spesso gli schemi consolidati dell’atleta di Wroclaw.
L’olandese cede il primo set non riuscendo a risolvere il problema della prima palla del favorito numero 13 del torneo e subendo il break nel secondo game. Riesce però a sciogliersi progressivamente e nel secondo parziale, dopo aver recuperato immediatamente un break al terzo gioco, a costo di 11 errori gratuiti e con un 6 su 10 nelle discese a rete, strappa la battuta all’avversario e chiude 7-5.
Il tema è lo stesso nell’interminabile (1 ora e 26 minuti) terzo set, vinto dal tennista orange che salva 4 palle-break e inanella 22 vincenti e 20 errori.
Lo slancio è quello giusto, ma Hurkacz il resiliente ritorna e si prende il quarto set ugualmente al tredicesimo gioco. Nel quinto è ancora lui a prodursi nell’ultimo scatto: annulla una palla-break che avrebbe mandato Griekspoor sul 5-3 e toglie il servizio subito dopo all’esausto rivale. Poco dopo è 6-4. E ora avanti con Varillas.
ATP
ATP Astana: derby austriaco ai quarti tra Thiem e Ofner. Avanzano anche Korda e Griekspoor
Thiem rischia, ma batte Giron. Spento Bublik, bene Griekspoor e Korda

Completato il quadro del tabellone dei quarti dell’ATP 250 di Astana. Sarà derby austriaco tra Dominic Thiem e Sebastian Ofner e lotta tra battitori come Tallon Griekspoor e Sebastian Korda, reduci rispettivamente da 17 e 12 aces nei loro match validi per gli ottavi di finale.
Qualche preoccupazione di troppo per l’olandese che ha impiegato tre set per avere la meglio su Sho Shimabuku chiudendo 7-6(5) 6-7(3) 6-1. Qualche rammarico il giapponese lo ha per il primo parziale quando non ha sfruttato due setpoint consecutivi nel decimo gioco. Per il resto solido l’olandese che ha fatto registrare un solo passaggio a vuoto nel tie-break del secondo set. Il giapponese ha commesso 9 doppi falli in totale, 7 nel primo set, mentre il suo avversario ha piazzato ben 17 servizi vincenti.
Sebastian Korda, invece, di aces ne ha piazzati 12 e ha sconfitto Nuno Borges 6-4 7-6(4) in 1ora e 26′. L’americano ha avuto un solo passaggio a vuoto, quando si è fatto breakkare nel sesto gioco facendo salire 4-2 il suo avversario. Provvidenziale il controbreak, con i due giocatori che si sono presentati al tie-break senza concedere punti agli avversari nell’ultimo turno di battuta del set. Korda recupera un minibreak di svantaggio e chiude al primo matchpoint.
Grazie a un tie-break spettacolare, Dominic Thiem ha la meglio su Marcos Giron battuto 6-3 4-6 7-6(2)
Solito copione con lo svizzero che non sfrutta tre palle break nel quinto gioco del secondo set per chiudere il match e subisce un parziale di 11-0 che gli costa il secondo set. Nel terzo, invece, è Giron a non chiudere i conti sprecando due palle break consecutive: il tie-break è scontato ed è vinto da Thiem 7-2.
Non pervenuto Alexander Bublik nel match contro Sebastian Ofner. Dinanzi al pubblico di casa, in 68′ il n. 35 del ranking si butta via 6-4 6-2.
Austriaco bravo a non far “accendere” il kazako, apparso davvero molto spento.
ATP
ATP Pechino, ai quarti niente derby russo: Medvedev c’è, Rublev eliminato da Humbert. Zverev vince di notte
Rublev va a servire per il match ma si smarrisce per meriti di Humbert che ora affronterà Medvedev. Zverev piega Davidovich Fokina alle 2.30 del mattino

[8] A. Zverev b. A. Davidovich-Fokina 6-7(4) 6-2 6-1 (Danilo Gori)
Intorno alla mezzanotte a Pechino va in scena l’ultimo degli ottavi di finale, che Alexander Zverev fa suo in circa due ore e quaranta minuti con il punteggio di 6-7(4) 6-2 6-1 ai danni di Alejandro Davidovich-Fokina. Un match diviso in due parti, dove nella prima assistiamo a una sfida altalenante e assolutamente non legata alla regola dei servizi. Fokina fa qualcosa in più, è al meglio della sua condizione fisica e strappa il vantaggio iniziale.
Dall’inizio della seconda frazione in poi però Zverev alza decisamente il livello del suo gioco: decide, quando l’orologio segnala la una e mezzo, che è bene fare in fretta e toglie il respiro all’avversario imponendo un ritmo e una velocità di palla non controllabili. Il secondo e il terzo set durano complessivamente come il primo, ma lo spagnolo si aggiudica soltanto tre game. Il tennista amburghese sale così 4-1 nei confronti diretti (ultimo episodio a Toronto favorevole all’iberico per 6-1 6-2) e raggiunge nell’appuntamento dei quarti di finale il cileno Nicolas Jarry, che ha superato il nostro Arnaldi nel turno precedente.
Primo set: molti break, Davidovich è più vivace e si impone allo shootout
Nessuno dei due è particolarmente efficace con il servizio. In particolar modo il tedesco tiene nel parziale una percentuale di prime palle in campo vicino al 90% ma lo spagnolo riesce a contenere piuttosto bene i colpi di inizio gioco del rivale. Questo particolare fa sì che il set cambi spesso direzione con break e controbreak che rendono lo svolgimento della frazione piuttosto imprevedibile.
Entrambi prediligono il gioco in diagonale e Davidovich è dei due quello che più spesso cerca la variazione con l’affondo in lungolinea o con la palla corta, altro espediente molto utile vista la posizione arretrata sul campo tenuta dalla testa di serie numero 8. Il primo break arriva nel terzo gioco e se lo aggiudica il tennista iberico, traendo vantaggio da quattro errori consecutivi del tedesco, in imbarazzo quando si tratta di affondare soprattutto con il dritto lungolinea.A nche Davidovich però non è impeccabile e non trovando continuità cede immediatamente il vantaggio appena acquisito. Il break con controbreak subito di seguito si verifica per altre due volte, in un set che non trova padrone. La soluzione non può che arrivare dal tie-break e sorride al tennista andaluso, che se non altro conferma la sua maggiore predisposizione ai cambi di ritmo.
Nella situazione di punteggio di 4-4 il numero 25 del mondo ottiene un minibreak importantissimo attirando a rete l’avversario con una palla corta di dritto a uscire sul rovescio. Successivamente incamera anche il sesto punto con l’aiuto dello stesso colpo morbido e mette i sigilli alla frazione con un robusto dritto lungolinea. Un’ora e mezza di gioco e ben undici palle-break, sei delle quali trasformate.
Secondo e terzo set: Zverev reagisce da campione, ritorna in parità e vince alla distanza
Questa volta è Zverev a ottenere il primo break: il tedesco gioca con molta umiltà nel terzo game rassegnandosi a coprire ogni punto del campo in recupero ma in questo modo conquista tre occasioni per andare in vantaggio, riuscendoci grazie a un dritto dell’avversario che oltrepassa la riga di fondo. Il numero 10 del mondo dimostra di aver incassato bene la sconfitta nel primo parziale e sceglie di forzare i colpi aumentando così la pressione nello scambio.
Il ventiquattrenne iberico si trova così a giocare i suoi colpi con pochissimi margini di sicurezza e cede terreno. Anche la palla corta, che gli ha praticamente regalato il set d’apertura, ora non è più precisa e più di una volta affonda in rete. Il campione amburghese prosegue facilmente nel set e arriva fino al 5-1, quando cede a zero il turno in risposta. Nel game successivo Zverev pareggia il conto dei set chiudendo la questione con un dritto incrociato in un recupero su palla corta del rivale. Quaranta minuti circa di tennis e nessuna palla break per lo spagnolo, che si aggiudica solo otto punti nei game di risposta.
Il set decisivo è un tutt’uno con lo svolgimento del secondo e Alejandro subisce subito un break a zero. L’atleta iberico potrebbe rendere subito la pariglia al rivale ma fallisce una palla-break nel secondo game e una volta alla battuta si deve nuovamente inchinare alla determinazione e alla pesantezza di palla del due volte vincitore delle ATP Finals.
Sullo 0-4 Davidovich effettua alcuni movimenti per testare l’efficienza fisica e mostra alcuni segni di sofferenza: ciononostante annulla una palla del 5-0 al rivale e ottiene il suo primo game nel set. Zverev però non si ferma più e fa sua la frazione decisiva in 35 minuti, lasciando quindi nei due set vinti solo una palla-break al suo contendente.
[2] D. Medvedev b. A. De Minaur 7-6(3) 6-3 (Andrea Binotto)
Non ha lasciato scoccare le due ore di gioco Danil Medvedev contro Alex De Minaur. Il tennista russo ha superato con il punteggio di 7-6(3) 6-3 il giocatore australiano in un’ora e cinquantanove minuti, confermando quanto di buono fatto allo US Open proprio contro ‘Demon’. I due si erano scontrati sette volte prima di questo ottavo di finale, con un bilancio totale di cinque vittorie russe e due australiane. È arrivata, quindi, la sesta da parte di Medvedev, che conquista così il pass per i quarti di finale dove incrocerà la racchetta o con il suo amico Andrey Rublev o con Ugo Humbert. Tornando a questo match di ottavi di finale a fare la differenza non è stata tanto la resa al servizio o uno strapotere con i fondamentali, quanto più una gestione intelligente dei punti importanti del n.3 al mondo – che nel primo set si è fatto recuperare quando era avanti 5-2 con due break -, chiara abilità che possiede di natura e che non ha certamente da invidiare a nessuno.
IL MATCH: Non un esordio brillante in questo incontro per De Minaur, che subito arranca nei suoi turni di battuta concedendo svariate palle break all’avversario. Quest’ultimo nel terzo gioco gli strappa la battuta, annulla lui una chance del contro break nel sesto game, e con un ulteriore break si porta sul 5-2. Qui Medvedev spegne completamente la luce nei suoi turni al servizio, tanto da regalarlo ben due volte consecutive a 0. Evento più unico che raro. I due arrivano al tie-break dopo aver entrambi tenuto la battuta ai vantaggi e qui la stabilità persiste fino al cambio di campo sul 3-3. Successivamente è il n.3 al mondo a cambiare ritmo, tanto da vincere quattro punti di fila e portarsi a casa il primo parziale dopo settantaquattro minuti sofferti. Non concedendo più alcuna palla break, la seconda forza del seeding gestisce alla perfezione sia i game al servizio che quelli in risposta. Tra questi ultimi il quarto gioco è quello chiave, ossia dove il russo strappa il servizio all’avversario e mette il punto finale alla partita con la sua solidità in battuta, che lo porta al successo in un’ora e cinquantanove minuti.
U. Humbert b. [5] A. Rublev 5-7 6-3 7-6(3)
Andrey Rublev va a servire per il match, smarrisce la prima di servizio e si ritrova fuori dai quarti di finale di Pechino. Avanza con merito e di rimonta Ugo Humbert che vince 5-7 6-3 7-6(3) in 2ore e 50′. Il russo è molto discontinuo, ma quando pare aver ritrovato la via maestra smarrisce la prima di servizio e si fa trafiggere dal suo avversario che con coraggio si riprende il break di svantaggio e poi va a dominare il tie-break. Bene il francese al servizio, trova più continuità con la prima e reagisce alla classe del suo avversario che si fa sempre più falloso col finire del match. Ai quarti, evitato il derby russo, Humbert se la vedrà con Daniil Medvedev.
Giocatori contratti, ma bene Rublev con pazienza
Entrambi i giocatori sono un po’ contratti in avvio di partita, tanto da concedere il primo turno di battuta all’avversario. Nel quinto game è Rublev il primo a tornare a palla break e al primo tentativo non si fa sfuggire l’occasione: strappa il servizio all’avversario e avanza sul 4-2. Il russo si procura l’ennesima chance di break, ma il tennista francese gliela annulla rimanendo aggrappato al set. Al momento – per Rublev – di chiudere il parziale, il transalpino lascia andare il braccio e con un dritto uncinato vincente rimette i giochi in parità. 5-5 e tutto da rifare per il n.6 al mondo. Fatica, però, il 25enne di Metz nel gioco seguente, dove tra un errore e l’altro finisce per regalare nuovamente la battuta all’avversario, che va così a servire per il set per la seconda volta. Nonostante un iniziale svantaggio di 0-30, la quinta forza del seeding gestisce bene la pressione costringendo spesso il francese all’errore, e in questo modo riesce ad accaparrarsi il primo parziale per 7 giochi a 5 dopo cinquantotto minuti di gioco. (Andrea Binotto)
Comincia la rimonta francese
Rublev potrebbe subito chiudere i conti ma non riesce a sfruttare due palle break nel primo game. Humbert ringrazia e si esibisce in un passante vincente di dritto, dopo aver mostrato un’ottima tenuta difensiva. Quanto basta per tenere il servizio e cominciare a vincere gli scambi lunghi. Nel gioco successivo, a sorpresa per l’andamento del set fino a quel momento, il n. 36 del ranking ricama a rete e, soprattutto, trova aggressività in risposta sul servizio dell’avversario, traendone grande guadagno. Humbert si ritrova avanti di un break con il russo che comincia a spazientirsi, vanificando due palle del contro break: nel terzo e nel quinto game. Bravo il francese a prendersi qualche rischio con il servizio e tutto ciò gli viene riconosciuto con gli interessi (6-3).
Rublev si butta via, ma applausi al coraggio di Humbert
Rispetto al secondo parziale, i ruoli si invertono. Rublev va subito in difficoltà nel primo turno di battuta. Riesce a cancellare tre palle break, ma la quarta è decisiva in negativo per lui. Il francese tiene alla grande in fase difensiva e poi un nastro porta fuori un dritto sparacchiato dal n. 6 del ranking. Non si fa attendere la reazione di Rublev che, nel game successivo, ottiene il controbreak alla seconda opportunità. La prima viene annullata da Humbert con un bellissimo dritto lungolinea. Poi con un rovescio all’incrocio delle righe Rublev ottiene il controbreak. Sale il livello del russo che sa di poter mettere in difficoltà il suo avversario quando quest’ultimo si inceppa con la prima di servizio. Nel settimo gioco è grande l’occasione per Rublev: annulla due game point al suo avversario poi lo induce a sbagliare un dritto e un rovescio. E’ il break che gli consente di andare a servire per il match. A far nuovamente cambiare inerzia alla gara è una risposta vincente incredibile di Humbert che spazientisce il russo. Rublev smarrisce la prima di servizio e subisce quattro risposte aggressive del suo avversario che torna in partita. Agevolmente c’è l’aggancio sul 5-5 e il tie-break è la giusta conclusione. C’è subito il minibreak per Humbert che continua a impensierire il russo con la sua risposta solidissima. Sfrutta un errore a rete di Rublev per salire 5-1. Gli ultimi due punti sono un capolavoro di Humbert che disegna il campo e induce all’errore il suo avversario. Quarti di finale meritati per il francese.
ATP
ATP/WTA Pechino, il programma di domenica 1° ottobre: Alcaraz vs Musetti a metà mattinata, Sinner per colazione
Il super match tra il campione spagnolo e l’azzurro terzo match sul Centrale dalle 6:30. Paolini e Sinner sul secondo campo contro Haddad Maia e Nishioka

Programma ricchissimo per il ricco torneo combined di Pechino nella domenica che segna l’inizio di ottobre: i 4 ottavi di finale della parte alta del tabellone maschile (ATP 500 e il completamento del primo turno del torneo femminile (WTA 1000).
Per quanto ci riguarda da vicino, saranno 3 gli azzurri in campo: la prima è Jasmine Paolini che alle 5 italiane apre il programma sul Campo Lotus (secondo per importanza). Per lei sfida complicata contro la brasiliana Beatriz Haddad Maia, N.15 del tabellone.
Sullo stesso campo dopo Ethcheverry vs Ruud (non prima delle 6:30) toccherà poi a Jannik Sinner contro il giapponese Yoshito Nishioka, in tabellone grazie a una Special Exempt. L’inizio dovrebbe essere intorno alle 9 italiane.
Sul campo Centrale, denominato Diamond, si comincia più tardi, alle 6:30, con due match femminili in sequenza: Vondrousova vs Kalinina e la N.1 del mondo Aryna Sabalenka contro Sofia Kenin in un primo turno da sogno per gli organizzatori
Il terzo match, si spera intorno alle 10:30 del mattino, è quello per noi più atteso: Carlos Alcaraz sfida il nostro Lorenzo Musetti. I precedenti dicono 1-1 ma entrambi sulla terra battuta. La finale di Amburgo 2022 vinta da Lorenzo e il match dominato dallo spagnolo al Roland Garros di quest’anno negli ottavi di finale.
Diretta TV di entrambi i tornei su SuperTennis (Canale 64 DTT e 212 di SKY)
Questo il programma completo del China Open per domenica 1° ottobre (orari cinesi, +6 ore rispetto all’Italia)