Riforma WTA: obiettivo 'equal prize money', nuovi tornei 1000 e 500, e limitazioni per i 250

evidenza

Riforma WTA: obiettivo ‘equal prize money’, nuovi tornei 1000 e 500, e limitazioni per i 250

I ‘mille’ saranno 10 dal prossimo anno ed entro il 2027 dovrà essere raggiunta la parità di montepremi nei tornei combined. Top 30 nei 250 solo attraverso esenzioni

Pubblicato

il

 

L’attesa riforma del calendario WTA è arrivata e i rumors hanno così trovato molte conferme. Come fa intendere la WTA stessa nel suo comunicato ufficiale, pubblicato nella giornata di martedì, si tratta in realtà di qualcosa in più rispetto alla revisione del programma stagionale dei tornei: ad essa si affianca un “percorso consolidato verso la parità di montepremi” rispetto all’ATP, almeno per quanto riguarda gli eventi più importanti – ossia i combined. Da quando è iniziata la collaborazione tra WTA e Hologic, title sponsor del circuito femminile, infatti, i due partner hanno più volte ribadito l’impegno per questo obiettivo che adesso trova concretezza in una serie di tappe da raggiungere. Ma andiamo per ordine.

GLI OBIETTIVI – Le modifiche al calendario che riporteremo più sotto sono state studiate al fine di aumentare la competitività media. È quanto afferma la WTA che prevede i seguenti effetti sul suo tour:

  • presenza costante delle top player negli eventi maggiori e una struttura in grado di facilitare la mobilità e la crescita delle giocatrici;
  • costruzione di una forte narrativa nel corso dell’anno, fatta di grandi match e rivalità entusiasmanti;
  • crescita commerciale del circuito e un modello economico sostenibile per tornei e giocatrici.
Nuovo calendario, foto WTA

I TORNEI 1000 – Per rafforzare la fascia degli eventi di primo livello, i 1000 diventeranno dieci mentre nella stagione in corso ne sono previsti nove: non ci sarà infatti più l’alternanza tra Doha e Dubai che avranno quindi sempre lo stesso status. Al momento resterebbe fuori Guadalajara, anche se la location del decimo torneo 1000 non è stata ancora ufficializzata. Inoltre, nuove regole di ingresso garantiranno una presenza costante delle atlete migliori a questi eventi.

Seguendo l’esempio dell’ATP, procederà poi il percorso di graduale estensione dei tornei sulle due settimane. In particolare, nel 2024 cambieranno format Madrid e Pechino andandosi così ad aggiungere a Indian Wells, Miami e Roma. Nel 2025 toccherà poi a Cincinnati e al ‘mille’ canadese (Montreal/Toronto). Il 2027, invece, è la data di riferimento per il target dell’equal prize money per quanto riguarda questi sette eventi. Per gli altri tre 1000, invece, l’obiettivo si sposta in avanti di sei anni (2033).

I TORNEI 500 – Dall’anno prossimo crescerà anche il numero dei WTA 500. Se quest’anno se ne contano dodici, il prossimo calendario ne avrà ben sedici (più la United Cup che viene equiparata a questa categoria): a fare il salto da 250 a 500 saranno sicuramente Monterrey, Strasburgo e Seul, ma c’è spazio anche per altre due sedi ancora da definire. L’obiettivo montepremiparitario segue le stesse linee indicate per i 1000: entro il 2027 per gli eventi combined ed entro il 2033 per gli altri.

In linea con l’aumento di 500 e 1000, salirà da 16 a 18 (+ le Finals) il numero di tornei validi per l’accumulo di punti nel ranking.

I TORNEI 250 – Questa è senza ombra di dubbio la parte più interessante (e per certi versi, cervellotica) della riforma. Come previsto, infatti, ci saranno importanti limitazioni alla partecipazione delle top 10 e delle top 30. Nelle settimane della stagione in cui il calendario prevede sia tornei 500 che 250, le prime trenta giocatrici del mondo dovranno infatti optare per forza per l’evento di categoria superiore, a meno di non sfruttare una delle due esenzioni a disposizione nel corso dell’anno. Potranno beneficiarne, però, solo la campionessa uscente del 250 in questione, una giocatrice del Paese che ospita il torneo e un’altra classificata tra l’undicesima e la trentesima posizione. Nelle settimane con soli tornei 250, potrà scendere in campo solo una top 10 per evento.

Qual è il trade-off di questa scelta? Da un lato, le giocatrici fuori dalle prime trenta del mondo, tra cui anche giovani in rampa di lancio, avranno sicuramente più opporunità e potranno quindi sfruttare questi tornei per scalare la classifica; dall’altro, l’appeal dei 250 ne risentirà indubbiamente e non sarà facile per gli organizzatori stare al passo dell’incremento di prize money richiesto dalla WTA: tra il 2023 e il 2033 ogni torneo dovrà infatti alzare il montepremi almeno del 34%.

I TORNEI 125 – Con la riduzione del numero dei 250, crescente spazio sarà riservato ai 125 che nei prossimi anni supereranno la quota di 40 eventi previsti. In particolare, avranno un ruolo cruciale in corrispondenza delle seconde settimane dei 1000 allargati, rappresentano “importanti occasioni di gioco per le atlete fuori dalla top 10”.

LE PAROLE DI STEVE SIMON E BILLIE JEAN KING – Il CEO della WTA Steve Simon ha commentato così l’ufficializzazione della riforma: “Al cuore di tutto ciò che la WTA fa c’è la volontà di offrire un prodotto e un’esperienza di altissima qualità, e il rafforzamento dei calendari avrà un impatto positivo per le nostre giocatrici, i tornei, i fan e i partner. L’uguaglianza, compresa la parità dei montepremi, è un principio fondamentale della WTA ed è cruciale raggiungere questo livello. Apprezziamo il sostegno dei nostri tornei nel garantire questa priorità assoluta”. A tal proposito si è espressa anche Billie Jean King, fondatrice della WTA 50 anni fa: “Sono orgogliosa che la WTA continui a essere un leader globale focalizzato sull’offerta di opportunità e spero che le donne di altri sport e settori della vita siano ispirate dal suo esempio”.

Continua a leggere
Commenti
Advertisement

⚠️ Warning, la newsletter di Ubitennis

Iscriviti a WARNING ⚠️

La nostra newsletter, divertente, arriva ogni venerdì ed è scritta con tanta competenza ed ironia. Privacy Policy.

 

Advertisement
Advertisement
Advertisement