Wimbledon: una sera e una notte in tenda, sveglia alle 6, in fila con il n. 473 per entrare fra i 500 sul Centre Court. Le follie per il magico tempio del tennis

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Wimbledon: una sera e una notte in tenda, sveglia alle 6, in fila con il n. 473 per entrare fra i 500 sul Centre Court. Le follie per il magico tempio del tennis

Tre tifosi italiani sono volati a Wimbledon senza nessuna da certezza ma un’incredibile determinazione per conquistare uno dei 500 biglietti che consente di assistere a un match sul Centre Court dove gioca Djokovic e sul campo 14 per Lorenzo Musetti vs Varillas

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A sinistra padre e figlio Luca e Stefano Adami. A destra Pier Patruno
 

Sono partiti tre soci del tennis Biassono (Milano) da Orio sul Serio, volo prenotato da tempo per Londra, costo 60 euro ciascuno, pur di realizzare il sogno di vedere Wimbledon e il mitico Centre Court. Il primo lunedì dei Championships tradizione vuole che il Centre Court si apra con il campione in carica che disputa il suo primo turno. A Novak Djokovic e’ accaduto oggi per la quarta volta consecutiva (nel 2020 non si è giocato il torneo). Contro l’argentino Cachín. 

I tre soci sono arrivati ieri domenica verso mezzogiorno. Poi sono andati a cercarsi una tenda per ciascuno a un negozio londinese di Decathlon, 70 sterline a tenda “”Ci è andata bene, non eravamo per nulla sicuri di trovarle …c’erano solo tende singole” e si sono nel primo pomeriggio recati al Wimbledon Park dove li hanno …messi in fila. Uno steward (credo di aver capito…) dopo un paio di ore li ha avvertiti che erano tra i 500 fortunati che avrebbero potuto comprarsi, per altre 80 sterline ciascuno, un biglietto per il Centre Court del lunedì. E li ha informati che avevano i posti n.472, 473 e 474.

I tre soci del Tennis Club Biassono, Pier Patruno insieme a Luca e Stefano Adami (padre e figlio; li ho immortalati in una foto) si sono messi lì tranquilli e dopo uno spuntino sono andati a dormire. Temperatura rilevata nei pressi dei 12 gradi. E stamattina alle 6, la sveglia, altra coda, finché alle 10 si sono aperti i cancelli e si sono precipitati sul campo 14 per prendersi i posti che gli hanno consentito di assistere al vittorioso match di Lorenzo Musetti a quattro posti di distanza da Filippo Volandri, Umberto Rianna, Sergio Palmieri e anche il vostro cronista di Ubitennis. Proprio di faccia a noi c’erano seduti, dall’altra pare del campo, il coach di Musetti Simone Tartarini che si sarebbe alla fine fatto cortesemente intervistare, Paolo Lorenzi, il consigliere federale Raimondo Ricci Bitti (fratello dell’ex presidente della federazione internazionale Francesco). Mentre vicini a chi scrive c’erano i fans, compreso un cugino, di Varillas, avvolto in una bandiera biancorossa peruviana. Mi ha raccontato che Jaime Yzaga, miglior tennista peruviano se non si considera Alex Olmedo che vinse Wimbledin ma prese il passaporto USA, ha messo su un’Accademia di tennis a Lima ma è anche consulente ch’ella squadra di calcio Allianza Lima che ha vinto gli ultimi due campionati di prima Liga. L’atleta peruviano più noto è il calciatore Pizarro, ha giocato in Bundesliga nel Bayern e in Premier League, Chelsea e altri team, ma non è troppo amato in patria. Sembra che ci siano due giovani peruviani di cui si potrebbe sentir parlare in avvenire: mi sono segnato in nomi, Buse e Bueno. 

Vedremo. Ma i vincitori del giorno per me sono stati Patruno e i due Adami. Quasi eroici. E generosi: “Abbiamo regalato le tende in beneficienza in charity, il campeggio le rivenderà, ma i soldi andranno in charity…”

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