È da poco più di due anni che Carlos Alcaraz, attuale numero 1 del mondo, fa parlare di sé. L’ascesa di questo giovane talento spagnolo è stata spaventosamente veloce e d’impatto nel panorama del tennis mondiale. Primo titolo a Umago 2021 e da lì la svolta: vittoria delle Next Gen ATP Finals e un 2022 impressionante che, conclusosi con la sua prima vittoria Slam allo US Open, l’ha portato a diventare il numero 1 al mondo più giovane nell’Era Open sopra i vari Federer, Hewitt e Nadal. Per non parlare dei cosiddetti Next Gen davanti a lui in termini di età: per pochi giorni Rune, poi Musetti classe 2002 e gli “ex” Sinner, Ruud, Zverev, Tsitsipas, Fritz, Tiafoe, De Minaur, Rublev, Khachanov, Coric… tutti annientati a livello di ranking e di titoli importanti in bacheca in un anno e mezzo di attività. Medvedev si può dire senza alcun dubbio che sia colui che ha vinto di più fino ad adesso tra i vari “former next-gen”: un titolo Slam (US Open 2021 in cui ha strappato il Grande Slam a Djokovic) e altre tre finali Major, vittoria delle ATP Finals nel 2020, sei “1000” e, soprattutto, è stato il primo a spodestare i Fab 4 dal trono ATP issandosi alla prima posizione il 28 febbraio 2022.
Tutto molto bello sì, ma il russo è dal 2016 che è entrato nella top 100, mentre il murciano ha raggiunto questo obiettivo poco più di due anni fa, e guardate dov’è ora! Tra i vari record battuti dallo spagnolo figurano altri numeri impressionanti che lo collocano già vicino a nomi di rilievo nella storia del tennis. Ad esempio, Carlos è il secondo ragazzo più giovane nell’Era Open a essere testa di serie numero 1 ai Championships, secondo solo a Boris Becker, vittorioso tre volte a Wimbledon e prima forza del seeding nel 1987 a diciannove anni (al tempo aveva già vinto due titoli londinesi).
Giusto per essere umili, Alcaraz è anche il nono giocatore a essere stato capace di un bagel (6-0) in tutte le superfici dei tornei dello Slam prima di compiere ventun anni. Inoltre, ha una percentuale immacolata nei primi turni dei Major: dieci match vinti su altrettanti disputati. In questa classifica Carlos risulta quarto dietro solamente a Rod Laver (undici vittorie), Ken Rosewall (quindici vittorie) e l’inarrivabile Bjorn Borg (ventisei vittorie). Vedremo se il ventenne murciano riuscirà a scalare anche questo ranking.
Nel mentre sei vittorie consecutive sull’erba – tra cui il titolo al Queen’s e la vittoria al primo turno a Wimbledon con Chardy – quest’anno lo portano a figurare come uno dei favoriti per i Championships 2023. Djokovic, nel caso, non aspettarti i crampi questa volta.