Wimbledon, Bronzetti: “Lei brava, ma ci ho messo del mio per perderla”

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Wimbledon, Bronzetti: “Lei brava, ma ci ho messo del mio per perderla”

Lucia Bronzetti non nasconde l’amarezza per quella che sembrava una chance per andare avanti nel torneo: “Speravo di fare bene qui, ma non si cancella il risultato dell’altra settimana”

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Lucia Bronzetti - Roland Garros 2022 (foto Roberto Dell'Olivo)
 

La delusione traspare evidente dalle parole dell’azzurra dopo la sconfitta con Cristian, ma Lucia Bronzetti riesce anche a regalare qualche battuta divertente e sa che può consolarsi almeno in parte con l’ingresso in top 50 e la finale di domenica scorsa.

D. Lucia, la tua avversaria ha servito e giocato bene. Da parte tua è mancato qualcosa o è tutto merito suo?

“No, sicuramente non è stata una delle mie migliore partite, soprattutto per come stavo giocando. Lei ha fatto molto bene la sua parte, ma sento di averci messo comunque del mio per perderla.”

D. Quello che è successo qualche giorno fa [la finale persa a Bad Homburg] può averti tolto qualche energia, magari nervosa?

“No, non è quello, ho avuto tempo di recuperare. L’unica cosa è che non avevo mai provato i campi, erano un po’ diversi rispetto a quelli di allenamento. Quello avrebbe potuto aiutarmi un po’ di più, ma è stato solo un approccio sbagliato alla partita. Ero convinta che fosse una buona occasione per andare avanti nel torneo e non ho gestito bene i momenti della partita.”

D. L’avversaria ha servito bene, particolarmente nei momenti giusti: palla break, ace, palla break, vincente. Come si può reagire a cose del genere? Speri che passi la grandinata, ma non in questo caso non è passata…

“Sì, soprattutto nei primi game ho avuto tante palle break e me le ha annullate con il servizio. Io tendevo a coprire di più la parte del dritto, sull’erba lo slice è quello che fa più male, ma lei batteva molto di più sul rovescio. Allora ho cercato di stare più attenta a quell’angolo, ma comunque era difficile rispondere. Ho avuto le mie chance anche nel secondo set, ma non ho servito benissimo e su queste superfici vuol dire tanto.”

D. Il discorso pioggia, anche in momenti importanti, come sul 4-3, non è stata facile da gestire…

“Sì, entrare e uscire non è il massimo. Sono rientrate e ho preso il break, di nuovo rientrate e ho brekkato io, non è facile servire da fredde, però, vabbè, è una partita…”

D. Al di là di questa giornata, hai dimostrato di stare bene sui campi in erba.

“Prima di Bad Homburg, in allenamento facevo fatica, pensavo, madonna, giocare sull’erba non mi piace [risate]. Poi però in partita ho capito che il mio gioco si può adattare bene, può far male se sono aggressiva e colpisco bene la palla. Speravo di fare bene qui, ma non si cancella il risultato dell’altra settimana.”

D. Sei entrata in top 50, sono poche in tutto il mondo e sei fra queste. Cosa hai pensato quando hai visto la classifica?

“Ovviamente sono contenta. Poi ci sono ancora tanti tornei fino a fine anno. È vero che perdo due finali, ma ci sono tante occasione per poter rifare bene e, se ho continuità e lavoro bene, posso raggiungere il mio massimo in termini di classifica.”

D. Top 50 era un obiettivo o un gradino? Ne hai altri in vista?

“Non ci poniamo mai obiettivi ma, quando raggiungi un gradino della classifica, sposti l’asticella sempre un po’ più avanti, quindi il prossimo step sarà quello di andare ancora più in alto.”

D. Quindi, prima dello US Open, facciamo una finale, almeno. Prima dello Slam, vai in finale…

“Speriamo, poi però lo Slam va male…”

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