Un 7-6 6-4 6-4 sembra indicare un match equilibrato ma in realtà non lo è stato. Hurkacz ha dominato i suoi game di servizio, Musetti ha risposto poco e male, ma oltretutto ha servito anche molti doppi falli. Quattro nel primo set. Altri tre nei primi due turni del secondo set. Nel terzo game del secondo set ha ceduto la battuta a 15 con due doppi falli un errore di dritto gratuito e sul break point una voler regalo da un metro dalla rete con Hurkacz che si era fermato a 6 metri di distanza.
Da quel momento in più Musetti sembrava rassegnato. Non saltellava neppure più in attesa del servizio del polacco, che in tutto il secondo set cedeva solo nove punti in cinque turni di battuta. Solo sul 5-4 permetteva a Musetti di conquistare la prima palla break annullandola agevolmente con una combinazione servizio dritto.
Dopo poco più di un’ora e 20 Musetti era sotto di due set e appariva sempre più sfiduciato. Perfino coach Tartarini non sembrava trovare modo per farlo reagire. Gli gridava “energia energia” ma Musetti era piatto, flat come dicono gli inglesi…
E infatti il terzo set cominciava con un break. Avanti 30-15 commetteva due errori banalissimi e finiva per perdere il game. Fino a quando ha servito sul 5-4 e si è’ un po’ irrigidito, Hurkacz ha giocato il match perfetto. Un solo quindici perso in tre turni di battuta (per uno smash in sospensione di Musetti) poi uno a 30. Ma sul 5-4 quando doveva chiudere Hurkacz ha fatto un paio di regali inconsueti e si è trovato 15-40.
Ma con due ace di fila, il secondo nonostante un challenge invocato da Lorenzo, ha salvato le palle break. Ha fatto un altro errore gratuito ma con un servizio vincente ha rimesso le cose a posto. Ancora due servizi quasi imprendibili e buona notte Lorenzo, proprio quanto Tartarini e la panchina azzurra aveva ricominciato a sperare e a incoraggiarlo.
Nel corso del tiebreak del primo set Musetti aveva rimediato anche un warning per ball abuse. L’aveva scagliato oltre le tribune quando era finito sotto 5-1 con due minibreak. Ma quella, paradossalmente, è stata una delle sue pochissime dimostrazioni dj reattività.
In tutto ciò va dato tuttavia gran merito anche alla prestazione praticamente esente da pecche da parte di Hurkacz che se gioca così potrà forse far partita anche con Djokovic, sebbene il serbo risponda certamente nettamente meglio di Lorenzo.
Forse Lorenzo si era illuso, avendo dominato sia Varillas sia Munar, che anche Hurkacz fosse un avversario altrettanto tenero. Non è stato così. La strada da fare, per diventare un buon giocatore da erba, è ancora lunga. Ma al di là degli aspetti tecnici Lorenzo deve fare progressi sotto il profilo mentale. Nei match tre set su cinque non si può mollare psicologicamente così presto.