Wimbledon, preview della finale femminile: la volta buona per Jabeur o la sorpresa dell'anno con Vondrousova?

Flash

Wimbledon, preview della finale femminile: la volta buona per Jabeur o la sorpresa dell’anno con Vondrousova?

Raffinatezza tecnico-tattica e tensione protagoniste attese di una finale incerta nonostante i favori del pronostico pendano dalla parte di Ons

Pubblicato

il

 

Ons Jabeur e Marketa Vondrousova partiranno alla pari alle 15.00 di oggi nell’ultimo atto dei Championships 2023. Non è tanto un discorso di livello tennistico o di precedenti in equilibrio – fattori che comunque contribuiscono a rendere incerto l’esito finale – ma di esperienza e consapevolezza. Entrambe, infatti, ora sanno che anche occasioni che sul momento sembrano irripetibili possono invece ripresentarsi facendo il massimo per conquistarle nuovamente. Entrambe hanno perso finali importanti e sanno quindi cosa significa vedere un grande obiettivo sfuggire all’ultimo.

Non sarà comunque uno scherzo stemperare la tensione e, anzi, potrebbe subentrare il timore di sprecare un’altra opportunità e di spezzare un sogno formatosi a partire dai primi (e fanciulleschi) contatti televisivi con il tennis, quando il verde dei campi e il bianco dei completi riescono già a far nascere sensazioni di ammirazione e ambizione. Insomma, gli aspetti tattici saranno indubbiamente importanti, soprattutto perché si affrontano due giocatrici tra le più raffinate proprio sotto l’aspetto tattico (oltre che tecnico), ma la componente emotiva non sarà certo secondaria. Il tasso di imprevedibilità quindi aumenta a dismisura. Inutile, però, negare che sulla carta ci sia una favorita e che questa sia Ons Jabeur che dovrà quindi anche gestire la pressione derivante da questo status.

Il percorso delle due finaliste

A rendere questa finale inequivocabilmente degna del palcoscenico in cui si disputerà, oltre al valore assoluto di Ons e Marketa, c’è l’impervio cammino che le due hanno affrontato per raggiungerla. È infatti impossibile parlare di tabelloni favorevoli. Per rendere onore alla ceca basterebbe infatti ricordare che siamo di fronte alla prima giocatrice ad arrivare in finale a Wimbledon da unseeded (inoltre, sarà anche la finalista dei Championships con il secondo ranking più basso da quando esiste la classifica WTA, dietro solo a Serena Williams, che nel 2018 era numero 181 del mondo ma era sempre e comunque Serena). Il suo percorso è stato per forza di cose molto complicato: ha infatti superato quattro teste di serie. Tra queste Kudermetova (#12), che molto bene aveva fatto nei tornei di preparazione sull’erba (finale a s’Hertogenbosch e vittoria su Sabalenka a Berlino), al secondo turno e la numero 4 del mondo Jessica Pegula ai quarti di finale. L’avversaria in semifinale è stata invece Elina Svitolina che era stata in grado di eliminare la capofila del circuito WTA Iga Swiatek.

Anche, e forse ancora di più, Jabeur ha avuto il suo bel da fare per guadagnarsi questa finale. Dal terzo turno con Andreescu, infatti, ha sempre dovuto vedersela con campionesse Slam e dagli ottavi ha poi messo in fila tre vittorie consecutive con altrettante top 10 (Kvitova, Rybakina e Sabalenka), eguagliando quanto fatto da Serena Williams nel 2012. Negli ultimi 40 anni di storia Slam, per di più, solo Justin Henin nel 2006 in Australia era riuscita a vincere in rimonta sia il quarto che la semifinale con due top 5. Difficile trovare finali più meritate di questa raggiunta dalla tunisina.

Il passato di Ons e Marketa

Differenze ma anche diversi punti in comune nel recente passato delle due finaliste. Vondrousova, classe 1999, ha avuto una maturazione tennistica molto più rapida: prima di compiere i 18 anni era già nelle prime 100 del mondo e a pochi giorni dal 20esimo compleanno disputò la finale del Roland Garros (anche in quel caso arrivandoci da unseeded) perdendo nettamente con Barty. Jabeur ha dovuto aspettare i 26 anni per affermarsi in maniera decisa nel circuito. La scorsa stagione è stata poi quella del consolidamento ai vertici con due finali Slam giocate ma entrambe perse, a New York e proprio a Wimbledon.

Se Ons è riuscita a trovare grande continuità di risultati, non si può dire lo stesso di Marketa che, anche a causa di un intervento al gomito sinistro (anche Jabeur recentemente è andata sotto ai ferri per risolvere un problema al ginocchio che ne ha condizionato la prima parte della stagione in corso), ha concluso il 2022 da numero 99 del mondo. La ceca è però rimasta donna da grandi eventi, come aveva dimostrato anche alle Olimpiadi di Tokyo, dove ha vinto l’argento dopo essersi arresa in tre set a Bencic in finale. Entrambe hanno quindi alle spalle due sconfitte in due big finals.

Precedenti e possibili chiavi del match

Jabeur punta al suo quinto titolo in carriera e a diventare la prima donna africana a vincere uno Slam in singolare (tra gli uomini ci è riuscito tre volte il naturalizzato egiziano Drobny negli anni ’50). Il successo le darebbe anche la terza posizione nel ranking. Per Vondrousova, che in caso di vittoria affiancherebbe Jana Novotna, Petra Kvitova e Barbora Krejcikova nella storia del tennis femminile ceco, ci sono invece in palio il secondo trofeo da professionista e il primo ingresso in top 10. I precedenti tra le due sono in parità sul 3-3, ma ci sono alcune note a margine da evidenziare a partire dalla constatazione che i primi due (con una vittoria a testa) sono troppo datati per essere presi in considerazione. Sicuramente più affidabili gli ultimi due, entrambi disputatisi all’inizio di quest’anno (a Melbourne e a Indian Wells) e vinti da Marketa: tuttavia, il contesto era quello di grande difficoltà fisica e tecnica per Jabeur. Oltre alla vittoria di Ons sulla terra di Stoccarda l’anno scorso, c’è anche un vecchio confronto sull’erba: nel 2021 la tunisina si impose in due set a Eastbourne.

Se le due saranno in grado di contenere la tensione, la partita potrebbe diventare un vero e proprio spettacolo. Anzi, proprio la capacità di variazione che contraddistingue entrambe può rappresentare la chiave per sciogliere braccia che nei primissimi punti saranno inevitabilmente un po’ bloccate. Al loro meglio, le due possono dar vita a scambi divertenti e di pregevole fattura tra discese a rete, palle corte e passanti. Vondrousova proverà sicuramente ad affidarsi al suo servizio mancino per aprirsi il campo, in particolare da sinistra. Jabeur, dal canto suo, può difendersi grazie al rovescio in back, che ha già disinnescato la curva mancina di Kvitova agli ottavi. Per Marketa sarà poi fondamentale tenere alte le percentuali di prime in campo, visto che con la seconda ha ottenuto solo il 35% dei punti sia nei quarti che in semifinale. La tunisina dovrà fare attenzione alle smorzate improvvise della ceca ma potrà contare su una maggiore solidità da fondocampo.

Le quote

Per i bookmakers la favorita è Jabeur. La sua vittoria ha quote che si aggirano attorno all’1.45: per Eurobet 1.48, per Sisal e Snai 1.45 e per Bet356 1.44. Le cifre si alzano per Vondrousova anche fino al 2.88 di WilliamHill e Bet365, mentre Sisal e Snai quotano rispettivamente a 2.75 e 2.70.

Continua a leggere
Commenti
Advertisement

⚠️ Warning, la newsletter di Ubitennis

Iscriviti a WARNING ⚠️

La nostra newsletter, divertente, arriva ogni venerdì ed è scritta con tanta competenza ed ironia. Privacy Policy.

 

Advertisement
Advertisement
Advertisement