Questioni di cuore, o semplice patriottismo. Questa è la curiosa vicenda di Gabriela Knutson, 26enne col papà americano e la madre ceca. Gabriela ha da poco rifiutato una wild card per disputare lo Us Open. Richiesta cortesemente declinata perché non incline al suo desiderio di rappresentare la Repubblica Ceca anziché gli Stati Uniti. Ma facciamo un passo indietro, approfondendo la sua storia riportata sulle colonne di TennisMagazineItalia.
IL TENNIS E IL PERCORSO ACCADEMICO – Gabriela Knutson (che in Repubblica Ceca chiamano Knutsonova) è nata a Sacramento dall’ex ciclista Paul Knutson e dall’ex sciatrice Ilona Rejmankova; a stretto contatto con lo sport fin da bambina pratica sci in inverno (negli Stati Uniti) e tennis in estate (in Repubblica Ceca). “Faceva lo stesso mia madre, quindi è stato un percorso naturale. Se avessi continuato con lo sci, avrei rappresentato gli Stati Uniti”. Poi nel 2005 la famiglia si è stabilita definitivamente in Repubblica Ceca, da lì la scelta di concentrarsi sul tennis.
Gabriela comincia la sua scalata al professionismo frequentando l’accademia di Prostejov (la stessa di Karolina Muchova). Poi a 19 anni Knutson capisce che di solo sport difficilmente si vive in eterno quindi prende la decisione di tornare negli Stati Uniti per studiare. Si iscrive a Syracuse ad un corso di giornalismo digitale continuando nel frattempo a giocare a livello college. Dopo la laurea prosegue gli studi, in Gran Bretagna, segue un’altra laurea in Marketing ed Energie Rinnovabili.
Le offerte di lavoro le piovono dal cielo: si fa vivo l’ONU con una proposta di trasferimento a Berlino, declinata. Adesso il tennis è il suo focus. In un anno e mezzo Knutson scala moltissime posizioni, portandosi a ridosso delle top-200. La sua classifica attuale le consentirebbe di giocare le qualificazioni dello Us Open, ma alla chiusura dell’entry list il suo nome non compare. La USTA le offre una wild card, ma lei preferisce fare a modo suo: “Ho la doppia cittadinanza grazie ai miei genitori, ma mi hanno detto che la wild card sarebbe stata mia soltanto se avessi rappresentato gli Stati Uniti, quindi ho rifiutato”.
COME MARTINA – Una storia che ricorda vagamente quella di un’altra figlia dell’ex Cecoslovacchia, Martina Navratilova. Quasi 50 anni fa la primatista femminile di titoli vinti ha fatto il percorso inverso, scappando dall’ex Cecoslovacchia per chiedere asilo politico agli Stati Uniti, pochi anni dopo Martina inizierà a giocare per il Paese adottivo. “Sono orgogliosa di giocare per la Repubblica Ceca, quindi voglio conquistarmi uno Slam con le mie forze – ha detto – ho abbastanza tempo per riuscire ad entrare all’Australian Open. In autunno non difendo molti punti, quindi dovrei farcela: ma non voglio fare proclami, bensì un passo alla volta”.