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Numeri US Open: anche le statistiche dicono Djokovic e Alcaraz. Seguono Medvedev e Sinner
I quattro vincitori degli ultimi sei grandi tornei giocati sul cemento all’aperto partono favoriti anche a New York

4 – I vincitori degli ultimi sei grandi tornei giocati sul cemento all’aperto (lo US Open 2022, l’Australian Open e i quattro Masters 1000 giocati nel Nord America quest’anno). Carlos Alcaraz, Novak Djokovic, Daniil Medvedev e Jannik Sinner sono anche i quattro tennisti ad aver fatto meglio nei primi otto mesi dell’anno e in particolare i primi due, dominatori del ranking ATP e protagonisti appena la scorsa domenica di una meravigliosa finale a Cincinnati , godono dei favori del pronostico di bookmakers, addetti ai lavori e appassionati.
Anche i principali dati statistici indicano quanto difficilmente il titolo dello Us Open non andrà a uno dei quattro tennisti nominati, a partire da quelle relative alle partite vinte nel 2023 sul cemento all’aperto. Ciò anche se tre di loro, tutti tranne Djokovic si trovano nella stessa metà alta del tabellone e per le chance di un eventuale trionfo di Sinner il tennista altoatesino potrebbe ritrovarsi a dover affrontare e superare nei quarti il campione in carica e n.1 Atp Alcaraz, in semifinale Medvedev (e potrebbe rivelarsi ancora più difficile visto che ha perso 6 volte su 6) e in finale Djokovic. Un percorso più complesso, accidentato, forse non esiste.
CHI HA VINTO DI PIÙ SUL CEMENTO
La miglior percentuale in assoluto tra match vinti e giocati è di Djokovic (il 95.24%, grazie a 20 match vinti e una sola sconfitta), seguito in questa classifica proprio da Medvedev (84.38 %, 27 W- 5 L), Alcaraz (84.21%, 16 W-3) e dal nostro Jannik (78.26 %, 18 W- 5 L). Subito dopo di loro, merita di essere citato Taylor Fritz (77.50 %, 31 W- 9 L): lo statunitense è poi primo in assoluto per partite vinte sul cemento all’aperto nel 2023 (seguono, in questa particolare graduatoria, Medvedev con 27, Paul con 22, Djokovic e De Minaur con 20). Il numero 9 ATP e primo giocatore USA, incrociando varie statistiche e la sua classifica merita – sebbene agli US Open non abbia mai raggiunto la seconda settimana- una virtuale terza fila nella griglia dei pronostici, nella quale manca l’infortunato Nick Kyrgios che l’estate scorsa ha mostrato come anche sul cemento americano possa essere estremamente competitivo.
Per ingannare l’attesa dell’inizio delo prossimo US Open ho raccolto qualche ulteriore statistica per cercare di saperne di più chi sarà protagonista a Flushing Meadows. Dei primi nove giocatori del ranking ATP e di Zverev (finalista a Flushing Meadows nel 2020, ottavo nell’attuale Race e tra i tennisti più “caldi” del momento) sono stati così ricavati i punti conquistati sul cemento all’aperto nelle ultime 52 settimane (e la loro percentuale rispetto al totale), gli ultimi cinque piazzamenti conseguiti allo US Open, il bilancio partite vinte-perse in carriera nello Slam newyorkese, e i titoli vinti su questo tipo di condizione di gioco (complessivi e scomposti per categoria Slam e Masters 1000).
Inoltre, per valutare il rendimento dei principali favoriti in uno spettro temporale sufficientemente lungo e altrettanto indicativo (se allargato ulteriormente si sarebbe preso un periodo nel quale giovani o giovanissimi come Sinner, Alcaraz e Rune non erano ancora maturati tennisticamente) sono stati indicati il bilancio vinte-perse da luglio 2021 ad oggi e il relativo score contro i top 10. Nella tabella 1 sono raccolte le statistiche su accennate che tolgono diverse curiosità, alcune relative al primo giocatore al mondo. Come quella che vede lo spagnolo aver conseguito il maggior bottino di punti sul cemento all’aperto, ben 4140 (giocando 5 tornei contro i 4 di Djokovic) e che soprattutto, nonostante sia nato tennisticamente sulla terra battuta, la maggior parte (il 42.18%) dei punti che attualmente gli garantiscono il numero 1 in classifica li abbia ottenuti giocando sul duro nord-americano.

Eccellente anche il record di Djokovic a New York: nonostante il serbo abbia vinto “solo” 3 US Open (nel 2011, 2015 e 2018) è terzo in assoluto per partite vinte (81, dietro alle 98 di Connors e alle 89 di Federer) e terzo -tra chi ha giocato almeno 15 match a Flushing Meadows- per percentuale di match vinti/giocati (86.17, in una statistica che come vede migliore assoluto Sampras con 88.75, seguito dal grande campione svizzero con 86.41). Come si legge dalla tabella, Alcaraz, Djokovic, Medvedev e Sinner sono pure gli unici ad aver accumulato almeno 2500 punti sul cemento all’aperto: un altro dato che conferma come siano i principali favoriti dell’ ultimo Major stagionale. In particolare – se il tennista russo non avesse deluso nelle ultime settimane a Toronto e Cincinnati – il suo ottimo record generale (su queste condizioni di gioco nessuno ha vinto più partite di lui da luglio 2021, ben 73, davanti a Fritz con 67 e Norrie con 53) e quanto fatto in passato a New York (oltre ad aver vinto nel 2021, ha anche raggiunto una finale e una semi) lo porrebbero da favorito al pari di Alcaraz e Djokovic.
Sono comunque presenti tante altre curiosità sui campioni presenti a Flushing Meadows , tutte ricavabili dalla tabella, la cui analisi lasciamo alla curiosità dei lettori.
ATP
ATP Astana: Shevchenko vince facile, Medjedovic sfrutta il ritiro di Djere
La WC di casa Mikhail Kukushkin non sfrutta un match point nel secondo set e si arrende a Borges. Prima vittoria da fidanzato per Alexander Shevchenko

Al via anche l’edizione 2023 dell’Astana Open, torneo che l’anno scorso vide alzare il trofeo a Novak Djokovic, che invece quest’anno ha preferito riposarsi e magari giocare a golf nel periodo pre Finals. I pochi match che si sono giocati nella prima giornata hanno visto sfidarsi il neofidanzato di Anastasia Potapova, Alexander Shevchenko, con l’olandese Botic van de Zandschulp non proprio nel suo miglior periodo di forma. Infatti, il n.85 ATP ha sempre mantenuto il controllo del match, imponendosi per 6-4 6-3 in un’ora e trentotto minuti, nei quali ha performato leggermente meglio dell’avversario sia in risposta che al servizio.
Dettagli che gli hanno permesso di vincere il primo scontro diretto con l’avversario – tornando al successo in una partita di un main draw ATP dopo quasi due mesi, ossia dal 500 di Washington – e di accedere al secondo turno, dove se la vedrà con il giovane serbo Hamad Medjedovic. Quest’ultimo ha sfruttato il ritiro del connazionale Laslo Djere, quando il primo era sopra 6-3 2-1 nel punteggio, per passare il turno e onorare la WC ricevuta, proprio come ha fatto Shevchenko.
Più intenso ma anche più infelice alla fine dei conti è stato l’incontro tra il beniamino di casa – sempre WC – Mikhail Kukushkin e il portoghese Nuno Borges, opposti in campo per la prima volta l’uno contro l’altro. È da tempo ormai che il tennista kazako ex n.39 al mondo si dedica principalmente al circuito Challenger, ma nonostante questo il giocatore portoghese ci ha messo quasi tre ore per arrivare al successo, che ha ottenuto con lo score di 5-7 7-6(6) 6-4.
Il 36enne russo, naturalizzato kazako, nel tie-break del secondo parziale era arrivato a match point, ma non è riuscito a chiudere lasciando così il passo al suo avversario, che nel terzo set gli ha strappato il servizio in apertura mantenendo poi il break fino alla fine. Per Borges sfida al secondo turno contro il vincente del match Korda-Popyrin.
Flash
ITIA: sospeso Madaras, il tennista dei record nel circuito ITF
L’Agenzia anticorruzione del tennis ha confermato la sospensione provvisoria del giocatore svedese numero 220 ATP, che avrebbe dovuto essere un avversario degli azzurri in Coppa Davis a Bologna

Non esattamente l’età dell’oro per quanto riguarda il tennis svedese. Negli ultimi mesi lo sport della racchetta ha visto da quelle parti un brusco cambiamento, avviato in primis dal numero uno Mikael Ymer. Come si sa, dopo la sospensione del tennista svedese che aveva mancato, secondo l’ITIA, i tre controlli antidoping con conseguente interruzione istantanea dalle competizioni, l’ex 50 al mondo ha deciso di ritirarsi dal tennis lasciando tutti di sasso. Poi, nella parentesi Coppa Davis la nazionale traghettata dal fratello di Mikael, Elias, non ha certamente brillato in quel di Bologna, dove è arrivata con la squadra meno attrezzata di tutti ed è sprofondata malamente in fondo alla classifica, arrivando quindi quarta nel girone.
Ora, invece, un altro tennista svedese deve fare i conti con l’ITIA (International Tennis Integrity Agency), e si tratta dell’attuale numero 220 al mondo (ex 191) Dragos Nicolae Madaras. Il mancino rumeno, naturalizzato svedese, è stato protagonista di un’annata da record che l’ha visto come leader indiscusso del circuito ITF. Infatti, Madaras è diventato il primo tennista della storia a trionfare in ben dieci tornei Futures nello stesso anno e ci è riuscito con l’ultimo titolo nel mese di luglio, quindi poco dopo metà stagione. Dichiarato come un obiettivo di quest’anno, il giocatore svedese aveva aperto il 2023 vincendo quattro titoli consecutivi con ben ventuno successi filati, che l’hanno condotto partita dopo partita a un’impressionante cifra di, appunto, dieci allori, sessantasette vittorie e solo cinque sconfitte. Inoltre, quest’anno ha partecipato per la prima volta a uno Slam, Wimbledon, dove è riuscito a superare un turno nel tabellone cadetto. Come ciliegina sulla torta, Madaras era perdipiù stato convocato per la Coppa Davis a Bologna ma, infine, non vi ha preso parte. E chissà perché…
Una stagione più che positiva, dunque, per il ventiseienne svedese, salvo il fatto che dal 17 agosto gli è stato vietato di partecipare ai tornei professionistici per “non aver ottemperato a una richiesta”, recita il TACP – Tennis Anti Corruption Program – in riferimento al suo caso. Una sospensione provvisoria, però, che attende accertamenti dall’ITIA. Il giocatore ha già provveduto a presentare ricorso contro il provvedimento, ma il 22 settembre è stata respinta, ed è questo il motivo per cui nel frattempo non ha potuto – e per ora non potrà – presenziare in Coppa Davis e nemmeno in qualunque altro torneo approvato dagli organi di governo dello sport. Rimaniamo quindi attesa di un’eventuale sentenza per ulteriori novità sul caso Madaras.

ATP
ATP Next Gen, Race to Jeddah: tanta Francia tra i possibili partecipanti al torneo arabo
Si disputerà a Gedda l’edizione 2023 delle Next Gen Finals. Ecco la situazione aggiornata

Si comincia a fare i calcoli anche in chiave ATP Next Gen Finals. Dopo 5 edizioni il torneo riservato agli 8 migliori under 21 della stagione si sposta da Milano a Gedda, in Arabia Saudita. Data per certa la partecipazione di Alcaraz alle Finals torinesi e per possibile quella di Rune, è giusto allargare a 12 l’elenco degli attuali migliori giovani dell’anno, tra i quali appare per la prima volta tra i migliori 10 il francese Arthur Cazaux.
Dietro i primi due della classifica, c’è la bella scoperta di Ben Shelton esploso agli US Open e che si è messo in evidenza anche alla “Laver Cup”. Il classe 2002 americano precede di appena cento punti il nostro Lorenzo Musetti (la cui adesione all’evento rimane tutta da verificare).
Quinto in classifica Arthur Fils, salito attualmente al n. 44 nel ranking ATP. Tanta la differenza tra il francese e il quinto in classifica, il suo connazionale Luca Van Assche, classe 2004, uno dei più giovani della Top Ten. Ma se in Coppa Davis la Francia ha appena dovuto digerire una pesante eliminazione, Oltralpe possono consolarsi con la crescita delle giovani leve.
Pochi i punti che separano il francese da Stricker, ben 21 per la precisione, settimo in classifica. A chiudere la Top Ten c’è Alex Michelsen, un altro talento americano da tener d’occhio. Al nono posto del ranking valido per la Next Gen c’è Hamad Medjedovic, classe 2003, che ha 11 punti di vantaggio sul francese Cazaux, per la prima volta in Top Ten, e 32 sull’azzurro Flavio Cobolli. Altro francese in dodicesima piazza, Terence Atmane pronto a subentrare in caso di assenza di qualche “big”.
Brandon Nakashima vinse l’edizione 2022: l’americano è stato il quinto campione delle Next Gen Finals, l’ultima manifestazione tenutasi a Milano.
Posizione | Giocatore | Nazione | Punti | Nato nel | Classifica ATP |
1 | Alcaraz | Spagna | 8175 | 2003 | 2 |
2 | Rune | Danimarca | 3055 | 2003 | 4 |
3 | Shelton | USA | 1455 | 2002 | 20 |
4 | Musetti | Italia | 1345 | 2002 | 18 |
5 | Fils | Francia | 953 | 2004 | 44 |
6 | Van Assche | Francia | 597 | 2004 | 69 |
7 | Stricker | Svizzera | 576 | 2002 | 90 |
8 | Michelsen | USA | 518 | 2004 | 110 |
9 | Medjedovic | Serbia | 485 | 2003 | 120 |
10 | Cazaux | Francia | 474 | 2002 | 125 |
11 | Cobolli | Italia | 453 | 2002 | 122 |
12 | Atmane | Francia | 376 | 2002 | 147 |