US Open: Keys e Pegula paladine USA. Facile Sabalenka, bene anche Kasatkina

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US Open: Keys e Pegula paladine USA. Facile Sabalenka, bene anche Kasatkina

Madison molto attenta elimina Samsonova, Jessica ha la meglio su una come sempre combattiva Svitolina. Intanto continua l’alternanza quotidiana in vetta al ranking virtuale: Sabalenka supera di nuovo Swiatek

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Jessica Pegula – US Open 2023 (foto: Darren Carroll/USTA)
 

Proseguono gli incontri di terzo turno allo US Open femminile: conferme e ottimi segnali di competitività da parte delle atlete di casa.

[17] M. Keys b. [14] L. Samsonova 5-7 6-2 6-2

Madison Keys si impone sulla favorita Liudmila Samsonova brillando per continuità e per coraggio e sicuramente sulle ali del tifo americano con lei sempre generoso. Nel primo set le contendenti danno vita a una sfida ad altissimo ritmo i cui ingredienti principali sono: alte percentuali di punti vinti con la prima palla (entrambe oltre l’80%), ritmo elevatissimo con concessioni alquanto rare al gioco a rete. E angolazioni clamorose.

La tennista russa trova soluzioni coraggiose ma la rivale americana non le è da meno e par non soffrire di quelle pause agonistiche che ogni tanto le fanno smarrire i capisaldi del suo gioco. Le atlete difendono senza particolari difficoltà i propri turni alla battuta e giungono sul punteggio di 5-5 senza che nemmeno un game sia andato ai vantaggi.

Nemmeno l’undicesimo gioco vede materializzarsi la parità, in compenso Samsonova coglie il break sfruttando l’unico passaggio a vuoto della ventottenne dell’Illinois. Keys nel game successivo si procura due palle per il controbreak, ma se sulla prima è bravissima la numero 14 del seeding a disegnare un lob di rovescio vincente, sulla seconda una risposta lunga su una seconda di servizio vanifica l’ultima possibilità di rientro.

In 46 minuti è 7-5, 12 a 10 i vincenti per Keys, che commette anche due errori in meno della rivale. Ma perde il set.

Le cifre dimostrano l’effettivo equilibrio delle forze in campo e Keys non si demoralizza per l’insuccesso parziale, ripartendo subito alla ricerca del break. La statunitense lo manca sull’1-0 in proprio favore ma lo conquista sul 2-1 costringendo la russa a due errori consecutivi di rovescio.

Il successo parziale carica ancora di più Keys che con coraggio reagisce sul 4-2 a una situazione di 15-40 grazie a quattro vincenti consecutivi, trovando in particolare due perle in lungolinea, una di dritto e l’altra di rovescio. Samsonova dal canto suo non trova i colpi giusti e dopo aver perso la doppia opportunità per rientrare nel parziale cede di nuovo la battuta e il set per 6-2: 17 errori gratuiti per lei e 6-2 meritatissimo per Madison in 40 minuti.

La frazione decisiva conferma la salda determinazione dell’atleta di casa, che si trova per prima a fronteggiare una palla-break. Sul punteggio di 1-1 30-30 Samsonova colpisce male in risposta ma la palla rimane in campo: la traiettoria sbilenca trae in inganno Keys che affonda un dritto in rete. La reazione dell’americana è immediata e si materializza in un dritto lungolinea del peso di un quintale che non ammette repliche e cancella la palla-break.

Al cambio di campo l’atleta russa si fa visitare per un problema alla spalla destra; rientra ma la sua prima palla perde di efficacia e in generale il suo palleggio è meno penetrante. Keys comunque non perde la concentrazione e prosegue la sua azione.

Samsonova si mette subito nei pasticci sull’1-2 0-40. La ventiquattrenne numero 15 del ranking subisce i rovesci in lungolinea dell’avversaria ma riesce a sventare la triplice insidia, arrendendosi però ad una quarta palla-break, che Keys converte con una risposta vincente, sempre di rovescio.

È il momento decisivo del match, che vede la russa non trovare più strade per rientrare in partita e l’americana trionfare con un nuovo break nell’ottavo gioco che le consente di replicare il 6-2 del secondo set. Per lei ora un ottavo di finale con Jessica Pegula.

[13] D. Kasatkina b. [Q] G. Minnen 6-3 6-4

Daria Kasatkina onora il proprio ruolo di testa di serie raggiungendo gli ottavi di finale ai danni della qualificata belga Greet Minnen. L’impegno non era dei più complicati per la tennista nativa di Togliatti, ma ha riservato per lei alcune complicazioni nel finale.

Daria ha giocato in maniera impeccabile nella prima frazione, cedendo solo cinque punti nei propri turni alla battuta e imprigionando nelle sue consuete geometrie la tennista delle Fiandre, poderosa interprete di un gioco potente ma incapace di scavarsi una breccia nelle difese della russa.

Dopo essersi aggiudicata la prima frazione per 6-3 in 40 minuti, Kasatkina sale 5-1 nel secondo set approfittando anche di alcune goffe conclusioni a rete della rivale, che appoggia alcune facili volée oltre le righe. La favorita numero 13 del torneo manca un matchpoint sul 5-1 e cede la battuta nel gioco successivo mandando lungo un comodo rovescio a campo aperto. Sul punteggio di 5-4 non converte altre due palle-gara e deve passare con successo attraverso una infida chance per il secondo controbreak per la rivale per poi conquistarsi un terzo matchpoint, questa volta con esito favorevole.

Finale con il brivido ma successo meritato per la tennista tra le due più accorta e ordinata: per Kasatkina un ottavo di finale contro Aryna Sabalenka.

[2] A. Sabalenka b. C. Burel 6-1 6-1

Un’ora di gioco è sufficiente ad Aryna Sabalenka per accedere al match di ottavi di finale con Daria Kasatkina: la francese Clara Burel risulta ben presto infatti troppo fragile fisicamente per essere un test valido per le ambizioni della Tigre di Minsk.

Sabalenka concede solo una palla-break e imperversa in ogni settore del campo, persino in alcuni casi anche sottorete. Lascia solo tre punti su dieci sulla seconda palla della rivale e coglie per cinque volte il successo nei turni alla battuta della francese.

Il successo finale non è mai in bilico ma la numero due del mondo (che in questo momento nella classifica “dinamica”, che tiene cioè conto dei punti assegnati fino all’ultimo incontro disputato, è la nuova numero uno) non si concede pause di concentrazione e porta a termine con professionalità l’incontro.

[3] J. Pegula b. [26] E. Svitolina 6-4 4-6 6-2

Jessica Pegula supera Elina Svitolina in tre set per 6-4 4-6 6-2, confermando la vittoria nel match di qualche settimana fa nei quarti a Washington. Troppo pesante la palla della tennista yankee per le attuali possibilità di Elina, protagonista di una gigantesca stagione ma ancora non pronta per gli ultimi turni di un major.

Il match

La tennista ucraina inizia tenendo ben presente l’imperativo di non esporsi al dritto tremendo della rivale e la necessità di spostarsi al meglio per togliere tempo al suo forcing. Svitolina ha successo nel contenere i colpi della ventinovenne di Buffalo, che non riesce a liberare i colpi come meglio le aggrada e incappa in numerosi errori.

Elina con il passare dei minuti cede però metri di campo mentre Pegula, pur rimanendo piuttosto imprecisa, trova sempre più spazio per affondare con il drive. Sul punteggio di 2-2 la due volte campionessa di Roma raggiunge la parità annullando una palla-break e prendendo per sé il vantaggio con uno splendido passante di dritto lungolinea, ma infila subito dopo due doppi falli.

Svitolina cancella il pericolo ma due punti più in là concede la battuta a una sontuosa risposta di rovescio lungolinea della rivale. L’atleta ucraina deve far ricorso alle risorse d’emergenza di orgoglio per risalire da 2-4 30-40 con due dritti a sventaglio, a entrare e poi a uscire, e rintuzzare così il tentativo di doppio break di Pegula.

Il vero problema della favorita numero 26 sono i game in risposta: una sola volta arriva ai vantaggi ma non riesce mai a essere una minaccia per la numero tre del seeding. Sul 3-2 in suo favore Jessica serve addirittura tre ace, ma più in generale l’americana, pur commettendo diversi errori (18 a parziale concluso), governa con il dritto i propri turni alla battuta. La sua capacità di azzerare ogni ritardo nello scambio con lo sventaglio soprattutto a rientrare sono una autentica polizza per il suo gioco.

Con queste premesse il set è appannaggio della numero tre del ranking, che commette 18 unforced errors ma tiene con la prima palla una conversione del 71% dei punti giocati e addirittura del 75% con la seconda.

Il corso degli eventi del primo set suggerisce un canovaccio ancora più inclinato dalla parte di Pegula, ma lo scenario non è di quelli graditi a Svitolina, che nutre un orgoglio smisurato che rifulge maggiormente contro un’avversaria talvolta tacciata di essere tiepida nei momenti della stretta.

Ora infatti è l’ucraina che difende con i denti il servizio e non concede possibilità alla rivale che, arrivata al momento clou sul 4-5 perde i primi tre punti, lasciando tre palle del set alla rivale. Le prime due scivolano via con altrettanti errori, ma la terza è quella buona: 6-4 e tutto è rimandato al terzo set. Altri dodici errori per Pegula, 78 e 70 per cento di punti con la prima e con la seconda per Svitolina.

Il terzo parziale è però quello meno combattuto. Elina ha prodotto uno sforzo notevole per limitare la contendente e a metà del parziale si ritrova a non avere più carburante. Le sue formidabili capacità di recupero l’hanno prosciugata e dal 2-2 in poi non raccoglie più nemmeno un gioco, obbligando Pegula a dare il meglio di sé solo sul 4-2, secondo break che l’americana fa suo con uno sventaglio a rientrare di dritto. Poco dopo l’epilogo, 6-2 in 33 minuti. Per Pegula ora un ottavo con Daria Kasatkina.

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