Coppa Davis
Coppa Davis, Canada 1 – Italia 0: a Lorenzo Sonego manca il Killer-Instinct perfino quando vince. Non è abbastanza cattivo
Il tennista torinese ha il brutto vizio di mettere, fin dall’inizio di un match, tutti gli avversari in corsa…e ogni tanto ci lascia le penne. Come con Gojo due anni fa a Torino, sempre in Davis. E ora con Galarneau

Avete mai visto Lorenzo Sonego vincere facilmente un match?
Io non me lo ricordo. Almeno quest’anno.
Beh, sì una volta. Con la controfigura di Matteo Berrettini a Stoccarda, 6-2,6-1. Da un Berrettini più somigliante al vero, al punto che non perse mai il servizio, avrebbe poi però perso a Wimbledon.
Poi, ecco una sola altra volta in cui Lorenzo ha vinto facile, ancora con lo stesso 6-2,6-1 contro Jeremy Chardy, n.591 del mondo, al primo turno al Foro Italico.
Nel corso dell’anno Lorenzo ha giocato 45 partite, 21 vinte e 24 perse con oggi.
Salvo le due vittorie appena citate, tutte le altre 19 vittorie se le è dovute sudare. O al set decisivo, oppure con set chiusi al tiebreak, quando dei long set chiusi sul 7-5, oppure 6-4.
Andate pure a vedere tutti i suoi risultati se non mi credete.
Lorenzo non ha mai vinto match facili. Perché non gli riesce. Non è abbastanza cattivo.
Non lo è fuori dal campo, mai sentito dire una cattiveria, una malignità fuori dal campo, quasi neppure nei confronti della Juventus lui che è cuore Toro fin nel profondo dell’animo, tantomeno lo è in campo. Perfino quando cerca di incoraggiare il pubblico a sostenerlo dopo un suo bel punto contrastato, lo fa in modo dolce, carino, educato, senza l’aria del killer che sta “matando” la propria preda, senza quelle maschere trasfigurate di un Djokovic in erezione agonistica e la faccia stravolta.
Ha battuto anche giocatori molto buoni, per carità. Attenzione, non fraintendetemi. Non sto dicendo che Lorenzo sia un tennista modesto.
Se l’anno scorso a Malaga battè sia Tiafoe sia Shapovalov, come avrei potuto sostenerlo? Oltretutto Tiafoe, top-ten, mica l’ultimo brocco, lo ha ribattuto nuovamente quest’anno, a Miami quando ha infilato forse il suo miglior tris di sempre: Thiem, Evans e appunto Tiafoe prima di cedere al terzo set davanti a Francisco Cerundolo.
Ma, più che la rivincita su un Aliassime n.9 ma in difficoltà fisica (ginocchio…) a Dubai, è stata certamente la splendida vittoria del Roland Garros su Andrey Rublev (n.7 Atp) in 5 set, l’exploit più memorabile della sua annata fin qui.
Insomma che Sonego sia un ottimo giocatore non lo si discute: altrimenti non si sarebbe mai issato a n.21 del mondo nell’ottobre 2021 (meno di due anni fa), anche se oggi lo ritroviamo a n.38.
Sto parlando di un tennista che può vantare, oltre a quel best ranking, tre titoli ATP su 3 superfici diverse nelle cinque finali disputate. E inoltre non credano i suoi eventuali detrattori che sia da tutti raggiungere
due ottavi di finale al Roland Garros, un terzo turno all’Australian Open. Semmai un giocatore delle sue qualità poteva far meglio all’US Open dove si è fermato tre volte al secondo turno.
Ma, quel che io sostengo, pur apprezzando moltissimo sia il ragazzo Lorenzo Sonego, sia il suo coach Gipo Arbino che lo ha tirato su fin da quando era quasi più bambino che ragazzino, è che a Lorenzo, che pure è un bel guerriero e sebbene non gli manchi certo quel che gli argentini chiamano la “garra”, manca tuttavia quel killer-instinct che i buoni giocatori devono invece avere. Se non sempre, almeno ogni tanto.
Ogni sua partita, vinta o persa che sia, diventa una sofferenza. Perché, è più forte di lui, chiunque sia il suo avversario, non riesce a vincere facile. Come minimo rischia sempre (quasi sempre, suvvia..) di perdere.
Con l’aiuto dell’ottimo Andrea Mastronuzzi abbiamo ricostruito un dato abbastanza (negativamente) impressionante: Lorenzo, dacchè è nei pressi dei top-50, ha perso 14 volte (a fronte di 25 vittorie) contro giocatori non compresi fra i primi 100. E contro giocatori fuori dai 199 (Galarneau è n.200!) ha un bilancio davvero non esaltante di 5 vittorie e 7 sconfitte!
Ecco quali sono state (fra parentesi nella colonna di sinistra il ranking di Sonego all’epoca; in quella di destra quella dell’avversario):
56 229 Ben Shelton (USA)
21 203 Filip Horansky (SVK)
21 209 J.J.Wolf (USA)
27 279 Borna Gojo (CRO)
26 230 Victor Troicki (SRB)
34 265 Jason Kubler (AUS)
38 200 Alexis Galarneau (CAN)
In tutta la sua carriera Galarneau aveva battuto un solo top-100: il giapponese Nishioka.
A fine match Lorenzo Sonego è venuto in sala stampa e ha detto, rispendendo a una mia domanda: “Diversa questa mia sconfitta da quella con Gojo. Li’ era un esordio e non ho giocato bene. Oggi invece secondo me ho giocato piuttosto bene, ma lui ha giocato da top20-top 30..”
Mah, forse top20-top30 è una valutazione un tantino esagerata. Quel che non dovrebbe essere possibile, senza gettargli la croce addosso, è che lui riesca a far giocare bene troppi avversari che sulla carta dovrebbe talvolta poter dominare – e non lo fa – o talvolta battere a fatica…e invece purtroppo finisce per perderci. Non si ci può augurare altro che… col passare degli anni il buon Lorenzo diventi un po’ più cattivo. Anche se la propria natura non la si cambia mai facilmente. E sì che Lorenzo non è un giocatore cui manchi il coraggio. Lo ha dimostrato in tante occasioni. In tanti tiebreak vinti. Ma anche dimostrato di non essere mai stato un…rullo compressore alla Chris Evert che diceva “Cerco di bastonare le mie avversarie, così se lo ricordano!”. E se poteva dare 6-0 a una ragazzina emergente, Chris non si faceva pregare. Nè aveva alcuna pietà. Mai regalato un game.
Lo sapeva Filippo Volandri? Ma aveva vere alternative? Ci fosse stato Sinner…O Berrettini? Difatti non aveva nemmeno convocato Sonego, inizialmente. Eppoi come dimenticare quel che Lorenzo aveva fatto in Davis lo scorso anno a Malaga? Oggi che dice che Filippo ha sbagliato parla con il senno di poi. Certo è però che purtroppo Lorenzo non è un “cavallo” sicuro, da Gran Premio. Può riuscire nell’exploit. Ma anche deludere abbastanza clamorosamente. E ciò sia detto senza sminuire le qualità di un Gojo né di un Galarneau che ha giocato certamente un ottimo, imprevedibilmente ottimo match. Adesso dopo la sconfitta di Musetti con Diallo, n.158 ATP, senza che Lorenzo si mostrasse mai in grado di conquistare una palla break, l’Italia battuta per a quarta volta su quattro dal Canada, deve lottare – probabilmente con il Cile – almeno per arrivare seconda nel girone e qualificarsi per le finali di Malaga. In tre set su quattro, contro il n.200 e il n.158 del mondo, i due azzurri n.18 e n.38 non sono riusciti a conquistarsi una palla break. Vabbè che in Davis le classifiche non contano – si è sempre scritto e detto – ma forse qui a Bologna si è esagerato.
Coppa Davis
Coppa Davis: Italia in orbita Djokovic in campo il 23 novembre contro l’Olanda
Si comincia martedì 21 novembre con Canada contro Finlandia. La sfida tra gli azzurri di capitan Volandri e i Paesi Bassi giovedì 23 dalle 10 di mattina

Ufficializzato il programma della fase finale di Coppa Davis che si disputerà a Malaga dal 21 al 26 novembre. Ad annunciarlo l’International Tennis Federation che ha reso noti orari e date dei quarti di finale.
Gli azzurri scenderanno in campo contro l’Olanda giovedì 23 novembre. Difficile fare previsioni sulla squadra che avrà disposizione capitan Filippo Volandri per l’ultimo tassello importante della stagione. In orbita Italia ci sarà Novak Djokovic che difenderà i colori della Serbia opposta alla Gran Bretagna di Andy Murray a Daniel Evans. Le vincenti di queste due sfide si affronteranno sabato 25 novembre.
Si comincia martedì 21 novembre al Palazzo dello Sport “Josè Maria Martin Carpena” dove si sfideranno Canada e Finlandia, rispettivamente vincitrice del Gruppo A e seconda del Gruppo D la scorsa settimana. Le due squadre daranno il via alle Final Eight di Coppa Davis. Anche per quanto riguarda i canadesi, non è semplice prevedere chi schiereranno. Riusciranno a recuperare Denis Shapovalov? Qualche progresso fisico lo farà Felix Auger-Aliassime? Nel frattempo il Canada ha potuto applaudire Gabriel Diallo, dotato di un ottimo servizio e che domenica compirà 22 anni.
Il giorno successivo, il 22 novembre, l’Australia, capeggiata da Lleyton Hewitt se la vedrà con la Repubblica Ceca. Alex de Minaur è apparso in gran forma e pronto a trascinare con Thanasi Kokkinakis la sua squadra. Per i cechi occhi puntati sul giovane Jiri Lehecka.
La vincente di questi due incontri scenderà in campo venerdì 24 novembre per la semifinale di Coppa Davis.
La finalissima si terrà domenica 26 novembre.

Coppa Davis
Coppa Davis, quote antepost: Serbia e Italia le grandi favorite, poco dietro l’Australia. Finlandia come cenerentola?
A due mesi dalle Finals di Malaga, gli azzurri e il team di Nole i principali indiziati alla vittoria finale

I pronostici son fatti per essere sbagliati, recitava una vecchia massima. E se si sbagliano previsioni fatte il giorno stesso, si provi ad immaginare cosa può succedere se questo giochino lo si fa con due mesi di anticipo. Le Final Eight di Coppa Davis, in quel di Malaga, inizieranno infatti il 21 novembre, una data che sembra lontana anni luce, e che potrebbe essere preceduta da vari cambiamenti in corso d’opera. Specie se si parla di una competizione a squadre, in cui tanto è importante la forma, e soprattutto la presenza, dei singoli. Basti pensare, come esempio, alla Serbia: favorita principale alla vittoria finale, quotata in maniera unanime a 3,50 su Efbet, Snai e Better. Dando, è chiaro, per scontata la presenza in campo di Novak Djokovic. Opzione certamente probabile, visto il legame del n.1 al mondo con la propria nazione, ma da qui a due mesi gli stravolgimenti che potrebbero esserci, in uno sport come il tennis, sono davvero difficili da calcolare. E una Serbia senza Nole non sarebbe certamente la prima favorita…ma neanche la seconda. E anche le speranze italiane, per intenderci, sono legate a doppio filo a ciò che deciderà Jannik Sinner, oltre che alla nazionale balcanica stessa, eventuale avversaria in semifinale.
Consapevoli delle tante variabili intervenienti da qui al 21 novembre, analizziamo le probabilità di vittoria, secondo i bookmakers, delle otto nazioni che hanno strappato il biglietto per l’Andalusia. Detto della Serbia, la seconda favorita è la nostra Italia, forte della squadra (se al completo) probabilmente più varia e ricca di talento tra singolare e doppio, capace di reggere tanti impegni in pochi giorni, e decisamente davanti ad un “ora o mai più”. La seconda insalatiera della storia azzurra è a 4,00 su Snai ed Efbet, 5,00 su Better, l’unico sito che dà più chance all’Australia. I canguri, finalisti uscenti e 28 volte vincitori (ma il trofeo manca dal 2003), sono quotati a 4,00 contro il 5,00 degli altri due siti, accreditandosi quindi come terza favorita alla vittoria finale. Una certezza come De Minaur, un cavallo pazzo come Kokkinakis e il doppio Ebden-Purcell, insieme allo spirito che contraddistingue gli australiani quando vestono la maglia della propria nazionale, sono affermazioni di certo valide per giocare un ruolo da protagonisti a Malaga. Certamente anche l’accoppiamento è di favore: dopo l’esordio con l’onesta Repubblica Ceca, gli Aussies troveranno la vincente di Canada-Finlandia, mentre le due principali rivali, dovessero battere Olanda e Gran Bretagna, si stancherebbero a vicenda in semifinale.
Snai | Efbet | Better | |
Serbia | 3,50 | 3,50 | 3,50 |
Italia | 4,00 | 4,00 | 5,00 |
Australia | 5,00 | 5,00 | 4,00 |
Canada | 6,00 | 6,00 | 5,50 |
Gran Bretagna | 6,00 | 6,00 | 5,50 |
Repubblica Ceca | 15,00 | 15,00 | 16,00 |
Olanda | 20,00 | 20,00 | 21,00 |
Finlandia | 25,00 | 25,00 | 31,00 |
Proprio i britannici, insieme ai campioni uscenti, sono la quarta forza secondo le quote, uguali per le due nazioni: 6,00 su Snai ed Efbet, 5,50 su Better, seppur con sottili differenze. Chiaramente ci si aspetta un Canada al completo, con singolaristi Auger-Aliassime e Shapovalov, contro l’ “ultima ruota del carro“, la sorprendente Finlandia. Nonostante le belle prestazioni di Diallo e Galarneau, infatti, saranno necessari coloro che hanno portato alla vittoria dello scorso anno per provare a progredire di nuovo. Ed è chiaro che questo è il pensiero dei bookmakers. La Gran Bretagna, dal canto suo, dispone di tanti ottimi singolaristi e un doppio di livello, senza possedere grandi acuti, ma tanto spirito di squadra. L’ostacolo Serbia sarà ripido, ma se Norrie, Evans, Skupski e Murray (entrambi preferibilmente) ci saranno, al loro top, ecco come la quota dei britannici appare tutt’altro che da buttare.
Veniamo infine al capitolo sorprese, quelle nazioni che “ma come, sono ancora in gara?“. La Repubblica Ceca è, tra tutte, l’unica ad arrivare alle Final 8 con nove vittorie su nove incontri nella fase a gironi, e con uno dei giocatori più intriganti del circuito, Jiri Lehecka. Per il resto, tanti buoni mestieranti e il talentino Mensik, pronto a mettersi ancora di più in mostra. Il sorteggio l’ha posta all’esordio contro l’Australia, avversario ostico ma non imbattibile, e non a caso le quote dei cechi sono le “più basse”, se confrontante a Olanda e Finlandia: 15,00 su Snai ed Efbet, 16,00 su Better. Gli olandesi, che debutteranno contro gli azzurri nel quarto più sbilanciato (sulla carta), sono la classica squadra che, a causa di un pessimo sorteggio, potrebbe dover accontentarsi della gloria: una prima, storica Davis, con l’obbligo di disporre di un Van de Zandschulp versione 2022 e il poter schierare Koolhof-Rojer in doppio, è a 20,00 su Snai ed Efbet, 21,00 su Better.
Questi ultimi propongono la quota più alta in assoluto, pagando 31 volte la posta la vittoria finale della Finlandia, contro il 25,00 delle altre due. Ruusuvuori, Virtanen e Heliovaara sono già eroi in patria, questa prima volta tra le migliori otto al mondo è di per sé un sogno. Ma saranno anche coloro che giocheranno col cuore più leggero, contro un’avversaria che delle prime quattro sulla carta è più in difficoltà. E, con l’entusiasmo della maglia azzurra, e guardando alla stagione finora trascorsa, i due finnici possono battere anche talenti appannati come Auger-Aliassime e Shapovalov. E scrivere una delle più belle favole del tennis recente. Appuntamento tra due mesi a Malaga: il conto alla rovescia è partito.
Coppa Davis
Coppa Davis 2024: sorteggiati i Play-off di febbraio. Attesi anche Tsitsipas e Rune
Tra i possibili protagonisti Casper Ruud e Holger Rune, oltre a Stefanos Tsitsipas e Hubert Hurkacz che però…

Mercoledì 20 hanno avuto luogo negli uffici londinesi della ITF i sorteggi per la fase dei Play-Off del World Group I e del World Group II per l’edizione 2024 della Coppa Davis. Complessivamente 48 nazioni in 24 sfide, da giocarsi nelle giornate 2-3 o 3-4 febbraio, con scelta delle date esatte a discrezione del paese ospitante.
Le vincenti dei Play-off del Gruppo I giocheranno nelle sfide di settembre contro le nazioni sconfitte nelle qualificazioni, che verranno disputate sempre a febbraio e il cui sorteggio si terrà a Malaga durante le finali del prossimo novembre.
Le squadre sconfitte nei Play-off del Gruppo I e le vincenti del Gruppo II si incontreranno sempre a settembre 2024. Le squadre sconfitte nel secondo raggruppamento giocheranno successivamente nel Regional Group III.
Di seguito il risultato dei sorteggi, con indicata la testa di serie. Il primo paese indicato è quello ospitante. Da notare che la Grecia di Stefanos Tsitsipas e la Polonia di Hubert Hurkacz non rientrano fra le teste di serie.
Gruppo I
Colombia (1) – Lussemburgo
Libano-Giappone (2)
Irlanda-Austria (3)
Ecuador (4) – Egitto
Norvegia (5) – Lettonia
Grecia-Romania (6)
Bulgaria-Bosnia Erzegovina (7)
Uzbekistan (8) – Polonia
Nuova Zelanda-Turchia (9)
Messico-Danimarca (10)
Pakistan-India (11)
Lituania (12) – Georgia
Gruppo II
Uruguay (1) – Moldova
Cina – Slovenia (2)
Tunisia (3) – Costa Rica
El Salvador (4) – Pacific Oceania
Hong Kong (5) – Zimbabwe
Giamaica – Barbados (6)
Cipro – Marocco (7)
Vietnam – Sudafrica (8)
Togo – Indonesia (9)
Bolivia (10) – Thailandia
Iran – Estonia (11)
Paraguay – Monaco (12)