Coppa Davis 2023 Group Stage
GRUPPO B (Bologna, Italia)
Italia-Canada 0-3
Galarneau/Pospisil b. Bolelli/Arnaldi 6-7(4) 6-4 7-6(3)
In una giornata che sarebbe rimasta in ogni caso da dimenticare, l’Italia non riesce a vincere nemmeno il doppio nella sfida contro la bestia nera Canada. La coppia del tutto inedita formata dall’esperto Simone Bolelli e dall’esordiente Matteo Arnaldi ha infatti ceduto a Galarneau e Pospisil con il punteggio di 6-7 6-4 7-6 dopo quasi tre ore di gioco. Apparentemente si sarebbe trattato di magra consolazione in caso di vittoria ma in realtà questo punto sarebbe potuto diventare cruciale in ottica qualificazione (nell’eventualità di arrivo a pari punti con Cile e Canada subentrerebbe infatti la classifica avulsa).
L’unica nota non stonata di questa prima giornata di incontri per l’Italia a Bologna è il buon approccio alla Davis e alla maglia azzurra di Arnaldi che ha disputato un’ottima partita nonostante la poca esperienza in questa specialità e che si candida così per un posto anche tra i singolaristi nelle prossime sfide con Cile e Svezia. Rimane però evidente il problema doppio per la nostra Nazionale: l’ultimo match vinto in Davis dall’Italia con una coppia diversa da Fognini/Bolelli risale infatti al 2019 in una delle sfide perse con il Canada (si giocò a punteggio acquisito come oggi).
IL MATCH
Il primo set ha avuto un andamento piuttosto lineare. Tra il terzo e il quarto game c’è stato un rapidissimo scambio di break: prima è stato Galarneau a cedere la battuta, aggredita con relativa facilità soprattutto da Arnaldi, poi è toccato a Bolelli, complice qualche errore a rete di Matteo (di certo non uno specialista: quest’anno ha giocato solo quattro incontri di doppio). I servizi sono poi tornati a dominare fino al 5-5 quando gli azzurri hanno infilato una bella serie di risposte vincenti che li ha portati vicini a un nuovo break. Galarneau, però, in questo caso si è salvato nonostante un doppio fallo, trovando sempre la prima sulle palle break in favore degli avversari. Si è così arrivati al tie-break, equilibrato fino al 4-3 quando Pospisil ha commesso un doppio fallo rivelatosi decisivo: senza tremare Arnaldi ha poi chiuso con un ace.
Dopo un avvio interlocutorio, il secondo set si è fatto vivo dal quinto game: prima il servizio di Bolelli si è scontrato senza successo con l’ottima vena in risposta del più esperto tra i canadesi, poi lo stesso Pospisil ha rischiato di non confermare il break per via di un doppio fallo e di un paio di erroracci a rete suoi e del suo compagno. La coppia italiana non ha però avuto ulteriori opportunità nei game successivi, eccezion fatta per il 30-30 sul 4-5 quando prima Simone e poi Matteo non sono riusciti a far partire lo scambio nonostante le seconde di Vasek. I canadesi sono quindi riusciti a portare la partita al terzo dopo poco più di un’ora e mezza di gioco.
Il parziale decisivo si è aperto dopo il medical time-out richiesto da Pospisil per farsi massaggiare la spalla destra. Niente di particolarmente preoccupante comunque, come dimostrato dal suo primo game di risposta in cui sia lui che Galarneau hanno costretto Bolelli a giocare e a sbagliare volée che hanno dato il break ai nordamericani. Da quel momento i canadesi non hanno rischiato sostanzialmente nulla (e anzi non sono stati troppo lontani dal doppio break nell’ottavo gioco, scongiurato da Arnaldi con un bel punto a rete). Solo sul 3-4 gli azzurri si sono fatti pericolosi con un paio di belle risposte di Matteo, ma il servizio di Galarneau e il gioco al volo di Pospisil (super veronica di rovescio sulla parità) si sono fatti trovare più che pronti e le palle break non si sono viste nemmeno in questo caso, salvo poi apparire tutte insieme quando l’ex numero 4 del mondo in doppio (e 25 in singolo) si è trovato a servire per il match. Una volée sbagliata da Vasek e un bel dritto di Simone hanno portato la coppia italiana sullo 0-40 ma l’occasione giusta è arrivata ai vantaggi, quando Arnaldi ha fulminato i due canadesi a rete. Il match si è quindi deciso al tie-break, dove sono state due risposte straordinarie di rovescio dei canadesi (una a testa) a fare la differenza.