Coppa Davis, l'Italia torna a galla, Volandri: "Maggior merito a Sonego"

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Coppa Davis, l’Italia torna a galla, Volandri: “Maggior merito a Sonego”

Gli azzurri tirano le somme su quanto fatto finora all’Unipol Arena di Bologna: super Sonny al primo posto delle rimonte impossibili

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Nella Davis dei miracoli si celebra l’ennesima rimonta azzurra, mentre dall’Unipol Arena di Bologna si schiarisce all’orizzonte la foschia sulla strada per le Finals. Sonego-Musetti-Arnaldi: un bignami che Volandri ha saputo ben consultare prima dell’assegnazione dei ruoli. Il sospiro di sollievo a fine giornata ha lasciato un po’ di fiato alla squadra per commentare uno strepitoso risultato tanto cercato quanto (forse) inatteso. Ma l’importante è crederci, sempre.

D. Una domanda a Filippo Volandri. La scelta di schierare Sonego contro Jarry è stata fatta specificamente su Lorenzo o sulla base di una valutazione generale dei ragazzi?

Volandri: “La scelta è stata il risultato di un insieme di fattori. Cerco sempre di mettere sulla bilancia tutti gli elementi per arrivare alla decisione più giusta. Credo che i miei ragionamenti abbiano un filo logico, partendo da Bratislava quando Muso ha giocato e Sonny era 21 al mondo. Ora come allora, mi preme tenere in considerazione aspetti come le caratteristiche del campo e degli avversari. Arnaldi, per esempio, ha giocato contro un giocatore che fa giocare tantissime palle (il cileno Cristian Garin, ndr), contro cui serviva un avversario con le sue caratteristiche. […] So di avere una rosa ampia e di poterla sfruttare tutta. Oggi lo abbiamo dimostrato anche in doppio grazie alla disponibilità dei ragazzi”.

D. Una domanda a Lorenzo Musetti. La tua giornata è iniziata con l’esclusione – da numero uno degli azzurri – dai singolari e finita con l’apoteosi nel doppio. Puoi raccontarci le tue emozioni?

Musetti: “È stata una giornata molto lunga (ride, ndr). Sapevamo che dovevo fare un’impresa e ci siamo riusciti. Credo che da un lato la sconfitta col Canada ci abbia fatto bene: ci ha unito ancora di più. […] La mia filosofia di Coppa Davis è ‘In panchina o in campo, io ci sarò sempre’. Sono stato il primo a tifare Matteo quando era sotto e quel matto di Lorenzo durante la rimonta. Vincere il doppio insieme a lui e in una partita così lottata è stata una soddisfazione che difficilmente si trova in una partita individuale. Nel tennis manca un po’ l’idea di sport di squadra e secondo me la Davis rende questo sport ancora più speciale. Vincere con un amico e un fratello in campo, come per me è Lorenzo, è stata un’emozione unica”.

D. [Scanagatta] Tre vittorie, tre rimonte. Quale di queste rimonte è stata più complicata e sofferta?

Musetti: “Volendo fare un podio, in alto metterei quella di Lorenzo per il fatto di aver dovuto annullare match point. Matteo, secondo me, nel primo set ha avuto bisogno di carburare ancora e prendere le misure: ultimamente Carin non stava giocando così bene, sta mostrando una forma che non si vedeva da un po’. […] Nel doppio io e Lorenzo ci abbiamo creduto fino alla fine: dal break sul 3-1 nel secondo set abbiamo cambiato passo e siamo riusciti a tenere il controllo del gioco. Credo che, a nome dell’intera squadra, Lorenzo si possa eleggere giocatore della giornata, è stato in campo più di tutti”.

D. Una domanda a Lorenzo Sonego. Hai annullato match point, hai giocato cinque ore e hai vinto due partite in rimonta. Può essere una delle più belle giornate della tua vita a livello tennistico?

Sonego: “È di sicuro una delle più belle. Oggi ho vissuto delle grandi emozioni e sono contento di aver portato questi due punti fondamentali a casa. Mi sono divertito in campo, l’atmosfera è stata bella e ancor di più dividere il campo con Muso”.

D. [Scanagatta] Una domanda a Lorenzo Sonego. Ti senti per caso un po’ Dr. Jekyll and Mr Hyde per il fatto di vincere con giocatori forti e perdere con altri più deboli? C’è, per caso, alla base una questione psicologica per cui quando sei favorito non giochi troppo bene e, invece, quando sei sfavorito giochi benissimo?

Sonego: “La classifica non conta più di tanto, credo che conti maggiormente la giornata in sé. Galarneau (n.200, ndr) ha giocato da top 30 e si è adattato benissimo al mio gioco. Credo che dipenda molto dalle situazioni e dal tipo di gioco dell’avversario: tante volte ho perso contro gente inferiore che però aveva un gioco che mi infastidiva, molte altre ho vinto su gente superiore che mi ha infastidito meno”. Conferma Volandri: “[…] È bene guardare le prestazioni, a prescindere da vittorie e sconfitte”.

Nota di Ubaldo: La precisazione di Volandri sarebbe sensata…sennonché le sconfitte di Sonego contro sette “fuori dai 199” e 14 fuori dai top 100 da quando lui è pressoché stabilmente un top-50 sono troppe per imputarle tutte a giornate di vena eccezionali dei suoi avversari. A me sembra chiaro, come esplicito anche nel video di fine giornata, che c’è dell’altro. Ci sono anche situazioni psicologiche che determinano in Lorenzo cali di qualità. Se nelle fasi finali di un match con un giocatore di classifica inferiore lui non mette più la stessa percentuale di prime palle che mette con quelli forti, il fatto non dipende dalla giornata straordinaria degli avversari, ma da lui stesso.

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