ATP Parigi-Bercy: Sinner rimonta McDonald e vince alle 2.37. Poco più di 12 ore e nuovamente in campo contro De Minaur

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ATP Parigi-Bercy: Sinner rimonta McDonald e vince alle 2.37. Poco più di 12 ore e nuovamente in campo contro De Minaur

Jannik Sinner vince la partita conclusa più tardi nella storia del torneo parigino e si garantisce la certezza di essere testa di serie n°4 alle Nitto ATP Finals

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Jannik Sinner - ATP Vienna 2023 (foto: X @ErsteBankOpen)
 

[4] J. Sinner b. M. McDonald 6-7(6) 7-5 6-1

Parigi, ore 2.37. Grazie al successo di Jannik Sinner contro Mackenzie McDonald si delinea finalmente il quadro degli ottavi di finale del Rolex Paris Masters, sulle cui scelte organizzative si potrebbero scrivere papiri, ma ci limitiamo a denunciarne l’assurdità. L’italiano e lo statunitense si rendono infatti protagonisti della partita terminata più tardi nella storia del torneo, superando le 2.22 di un paio di giorni fa, record stabilito da Dominic Thiem e Stan Wawrinka (e comunque ben lontano dalle 4.55 di mattina in cui Zverev e Brooksby terminarono il loro match ad Acapulco, record assoluto nel circuito ATP). Il 6-7(6) 7-5 6-1 finale consente all’altoatesino di conquistare il primo successo in carriera a Parigi Bercy, unico Masters1000 in cui non aveva mai vinto neanche una partita nel corso della sua carriera.

Il programma, si diceva: secondo le mirate, ragionate, rispettose e lungimiranti scelte degli organizzatori, tra poco più di dodici ore Sinner dovrà scendere nuovamente in campo. L’ottavo di Jannik contro Alex de Minaur (compagno di doppio fortunato battuto 5 volte su 5 in singolare) è infatti previsto come quarto match dalle 11 sul Campo Centrale, verosimilmente intorno alle 17 di giovedì 2 novembre. Ciò significa che, considerando che il n°4 del mondo non andrà a dormire prima delle 5/5.30, le sue ore di sonno saranno ridotte all’osso, condizionando pesantemente il resto del torneo. Un torneo in cui, in ogni caso, l’esordio è stato ancora più complesso del previsto.

Le variabili per un match complicato c’erano tutte, dall’incognita relativa alle condizioni fisiche dopo la battaglia contro Medvedev fino a quella di affrontare un avversario estremamente regolare, sempre pronto a far giocare una palla in più e in grande spolvero al servizio. Un successo che, tuttavia, certifica ancora una volta la mentalità d’acciaio di Sinner, sempre dentro la partita anche quando il suo avversario sembrava averne di più e ora certo di presentarsi alle Nitto ATP Finals da n°4 del seeding. Neanche vincendo a Bercy, infatti, Rublev potrebbe superarlo: ciò significa che a Torino Jannik avrà nel suo girone soltanto uno tra Djokovic e Alcaraz, evitando Medvedev. L’attesa cresce ogni giorno di più.

Primo set: Sinner può chiudere ma non lo fa, McDonald parte avanti

Jannik Sinner vince il sorteggio e decide di rispondere, scelta che, almeno inizialmente, non porta i frutti sperati. Nei suoi primi due di battuta, infatti, Mackenzie McDonald lascia per strada appena un punto e fa scambiare poco l’altoatesino, impedendogli di entrare in ritmo e rendersi pericoloso in ribattuta. In ogni caso, il n°4 del mondo è perfetto al servizio, tenendo a zero i suoi primi tre turni di servizio. Sul 3-3 arriva la prima chance per Jannik (che già nel game precedente era salito 15-30), bravo a procurarsi la prima palla break dell’incontro: Sinner comanda lo scambio con il dritto, ma la gran difesa dello statunitense paga, sventando il break point. Un’altra prodezza a rete di McDonald permette al n°42 ATP di tenere la leadership del primo parziale: 4-3.

L’azzurro comunque non si scompone, tiene nuovamente la battuta a zero e, nel momento cruciale, trova l’allungo che pare decisivo. Jannik disputa il miglior game in risposta della sua partita e alla seconda chance utile centra il primo break del match, portandosi sul 5-4 e servizio. Qui, però, incredibilmente si spegne la luce: dopo aver vinto 16 punti su 16 in battuta Sinner cede a zero il decimo gioco, senza mai mettere in campo la prima e rimettendo in carreggiata il suo avversario. Il primo set, durato in totale 57 minuti, si decide così al tie-break: il n°4 del seeding parte avanti (2-0), si fa riprendere e rimontare (2-4) ma riesce a mantenersi in vita conquistando un punto clamoroso, che avrebbe mandato McDonald sul 5-2 e due servizi. Lo statunitense è comunque il primo (ed unico) ad arrivare a set point: il primo viene cancellato da Sinner con grande autorità, ma sul secondo Jannik manda abbondantemente larga una volée di rovescio tutt’altro che impossibile, consegnando 7-6(6) la prima frazione al suo rivale.

Secondo set: Jannik non molla, resiste e porta il match al terzo

È un primo parziale decisosi su pochi dettagli, in cui tra l’altro l’italiano ha conquistato anche tre punti in più. È mancata però concretezza nei momenti importanti, come sul 5-4 e servizio o nelle fasi cruciali del tie-break. Anche in avvio di secondo set Sinner rischia grosso, costretto a risalire da 0-30 per non partire subito in svantaggio. Anche il 28enne californiano poco dopo, sotto 2-1, è chiamato alla rimonta, che gli riesce dal 15-40: sulla prima palla break è bravo lo statunitense a trovare la riga, ma sulla seconda viene graziato dall’italiano, che ogni tanto fatica a decifrarne le traiettorie al servizio. Come già accaduto nelle fasi iniziali del primo parziale, anche nella parte centrale del secondo i game scorrono via piuttosto rapidi, giungendo sul 4-4.

Le gambe del 22enne azzurro sembrano via via più dure, mentre il nordamericano non accenna a diminuire l’intensità. Darren Cahill e Giamono Naldi, coach e fisioterapista di Jannik, si alzano spesso in piedi per incitare il loro assistito, incoraggiandolo a restare ben attaccato al match nonostante la tarda ora possa legittimamente far sopraggiungere altri pensieri. La testa di Sinner, tuttavia, è notoriamente costituita da materiale pregiato: dallo 0-30 del primo game l’altoatesino ha conquistato 20 punti su 21 al servizio, mancando però finora la zampata in ribattuta, merito di un McDonald comunque estremamente preciso al servizio. Quando tutto sembra indirizzato verso un secondo tie-break, tuttavia, la resistenza del n°4 del ranking viene premiata, per la gioia dei pochi (sani ed educati) spettatori rimasti. Un grande dodicesimo gioco vale a Sinner il secondo parziale, strappato 7-5: dopo un’ora e tre quarti, quando sono passate le due di notte parigine, il match si protrae al terzo set.

Terzo set: Sinner dilaga alla distanza, McDonald si arrende alle 2.37

Rinvigorito da una partita rimessa in piedi con le poche armi a disposizione, per via di una più che comprensibile stanchezza anche dovuta alla cavalcata viennese, l’italiano cerca sempre più spesso la via della rete. L’obiettivo è accorciare quanto più possibile gli scambi, in cui non è che svolga certo un ruolo da comprimario, tuttavia McDonald è sempre pronto ad offrire una palla in più. Il 28enne nativo di Piedmont comincia bene il set decisivo e sembra lasciar presagire un altro parziale lottato, ma nel quarto game l’altoatesino cambia marcia e, di fatto, chiude i conti.

Sinner sembra ben più fresco e carico di gran parte del secondo parziale, lasciando andare il braccio e trovando più continuità in risposta. Il servizio dello statunitense non è più quella fonte di punti dei primi due set, con percentuali che crollano drasticamente e consentono al suo avversario di piazzare il break nel quarto e nel sesto gioco. Proprio sulle percentuali si annidano i dubbi del n°4 del mondo, che perde soltanto 7 punti in tutto il match quando mette in campo la prima (85%, 41/48), ma il 58% di prime in campo resta ancora un dato migliorabile. Oggi, però, contava solo vincere e vittoria è stata: 6-7(6) 7-5 6-1 in oltre due ore e un quarto, con la partita che si chiude alle 2.37 con un dritto perentorio di uno Jannik a cui, ancora una volta, vanno fatti soltanto i complimenti.

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