Gruppo D
Italia-Germania 2-0
M. Trevisan b. E. Lys 7-6(6) 6-1
J. Paolini b. A.L. Friedsam 6-3 6-2
E. Cocciaretto/L. Bronzetti vs A.L. Friedsam/L. Siegemund
Da Siviglia, il nostro inviato
Come ieri anche oggi: dopo la vittoria di Trevisan (con un po’ di fatica nel primo set contro Lys) arriva il sigillo di Paolini che consente all’Italia di vincere il girone D e qualificarsi come prima semifinalista delle Billie Jean King Cup Finals 2023; per la prima volta dal 2014 le azzurre tornano tra le quattro migliori Nazioni del mondo. Battute in tutti e quattro i singolari sia le francesi che le tedesche, e adesso nella semifinale di sabato mattina ci sarà la vincente del girone B (una tra Australia, Kazakistan e Slovenia, con quest’ultima favorita).
Questo risultato comunque non va considerato come una sorpresa dato che l’Italia è la sola nazione assieme alla Rep.Ceca ad aver portato a Siviglia due tenniste tra le prime 50 del mondo in singolare, e storicamente l’Italia è una delle sole quattro Nazioni ad aver gareggiato in ogni stagione della Billie Jean King Cup insieme ad Australia, Francia e Gran Bretagna. Attuali numero 6 del ranking per Nazioni, le azzurre hanno inoltre vinto la competizione in quattro occazioni: nel 2006 (Belgio sconfitto in finale), 2009 e 2010 (USA sconfitto in finale), e 2013 (Russia sconfitta in finale).
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IL MATCH – Tutta la grinta e l’energia di Jasmine emerge fin da subito, e il gioco vario della tedesca non fa effetto. L’italiana viaggia con un’alta percentuale di prime palle in campo (83% nel primo set) ben piazzate che le permettono di gestire a piacimento lo scambio. Il break che segna il primo set arriva nel quarto game con Paolini che insiste sul rovescio di Friedsan, per nulla intimorita dal suo back. In 39 minuti chiude 6-3.
La grande scioltezza con cui la numero 30 sta affrontando il match non scema nel secondo set, che si mette subito in discesa per lei. La numero 30 del mondo va subito avanti 3-0 pesante e continua a mostrare grandi colpi da fondo, con recuperi mozzafiato e smorzate pungenti. Forse limitata da un problema al ginocchio destro che spiega la vistosa fasciatura, la numero 115 Friedsan fa quel che può ma non impensierisce mai Paolini, che si fa bastare questo cospicuo vantaggio e chiude 6-3 6-2 al primo match point dopo un’ora e 17 minuti.