Ubaldo ritorna sull’epica impresa di Sinner contro Djokovic e le straordinarie emozioni vissute al Pala Alpitour nell’indimenticabile serata di martedì 14 novembre. E presenta, come ogni mattina, con la collaborazione di Alpitour, il prorgramma di giornata con l’inedito duello tra Alcaraz e Rublev e l’infinita sfida tra Medvedev e Zverev, che però curiosamente…
Le prime tre giornate delle Nitto ATP Finals 2023 di Torino hanno offerto spettacolo, sebbene anche in questa occasione ci sia stata qualche polemica ad accompagnare il torneo. Per informazioni chiedere a Stefanos Tsitsipas per il suo ritiro dopo tre game nel match con Rune.
Durante la stagione garantire le medesime condizioni di gioco nei vari tornei è complicato. Tuttavia, non sarà sfuggito a molti come la superficie del torneo di fine stagione fornisca un ampio supporto alle prime di servizio degli 8 finalisti. Basta pensare al match tra Alcaraz e Zverev, e al numero di ace messi a segno da Sinner e Djokovic nella loro super sfida. E proprio dopo la sconfitta con Alexander Zverev, Carlos Alcaraz era stato lucido nell’analizzare le condizioni del campo del Pala Alpitour, definendola la superficie più veloce dell’anno. Condizioni che non sono piaciute più di tanto al tennista spagnolo, scettico della scelta degli organizzatori, anche in comparazione alle altre superfici dei tornei sul cemento.
A conferma di quanto dichiarato dal numero 2 al mondo è stato pubblicato il dato relativo all’indicatore di velocità di un campo da tennis, il Court Pace Index (CPI). Per quanto riguarda il Pala Alpitour il dato riportato nella giornata di ieri è pari a 42, certificando il fatto che si tratta del campo centrale più veloce dell’anno.
Sorge spontaneo chiedersi che informazioni ci possa fornire tale numero. Proviamo ad entrare nel dettaglio.
Cos’è il Court Pace Index
Il Court Pace Index è una misurazione della velocità dei campi, svolta durante la competizione, che sfrutta i dati raccolti dal sistema Hawkeye attraverso il sistema di telecamere a triangolazione. Il CPI prende in considerazione sia il coefficiente di frizione, ovvero la forza con cui la palla colpisce il campo, sia quello di restituzione, ovvero la misurazione della compressione della palla quando tocca il terreno. In sintesi la si può definire una misura che sintetizza quanta velocità ha la palla prima di rimbalzare e quanta ne ha dopo.
Sulla base dei valori ottenuti utilizzando la formula per il calcolo del CPI (per i più curiosi la trovate in questo articolo, insieme ai parametri che influenzano tale dato) l’ATP classifica i campi in cinque categorie:
- 1 – Lento=minore o uguale a 29
- 2 – Medio-lento=tra 30 e 34
- 3 – Medio=tra 35 e 39
- 4 – Medio-veloce=tra 40 e 44
- 5 – Veloce=maggiore o uguale a 45
Quindi sulla base della classificazione sopra rappresentata la superficie di Torino è da considerare medio-veloce. Utilizzando le informazioni raccolte dal portale The Racquet, il Pala Alpitour presenta dei valori superiori all’edizione 2021, la prima organizzata a Torino e in linea con il valore dello scorso anno (edizione nel quale il valore, durante la settimana, dovrebbe aver persino superato il 43). Situazione difficile da comparare per Alcaraz in quanto assente lo scorso anno a Torino. A conferma di ciò, Medvedev, uno che ama i campi veloci, lo scorso anno dopo la sconfitta contro Rublev, definì Torino come il più veloce dell’anno. Una superficie più veloce di quella di Vienna, nota per essere una delle più veloci a livello indoor.
Paragone con la O2 Arena di Londra e altri campi
Alla O2 Arena di Londra, location che ha ospitato le finali prima di Torino, valori simili sono stati registrati nel 2016 e nel 2017. Negli anni successivi, invece, si registrò un progressivo rallentamento dei campi. Nel 2020 si arrivò a registrare un valore CPI inferiore a 40, con il campo che quindi fu classificato come a media velocità. Una lentezza che però aveva caratterizzato i campi della 02 Arena negli anni precedenti il 2016. I valori riportati, infatti, erano inferiori alla soglia di 35, numeri tali da considerarli medio-lenti.
Parlavamo di difficoltà nel mantenere l’uniformità tra velocità delle superficie non solo all’interno della stessa stagione ma anche nello stesso torneo. Basta pensare a quanto successo alla Accor Arena di Parigi durante l’ultimo Rolex Paris Masters 2023. Il campo centrale mostrava un valore di 40,5 significativamente più lento dei Campi 1 e 2, che registravano valori vicini a 43. Valore comunque in aumento rispetto al 2021 e 2022 quando il CPI segnava valori negli intorni del 37.
Sfruttando la base dati, che rimane comunque parziale, proviamo a confrontare i campi di questa edizione delle Nitto ATP Finals con quelle di altri tornei. Tra i campi più veloci vi è sicuramente Shanghai. Il torneo cinese nelle edizione che vanno dal 2015 al 2019 ha sempre presentato valori superiori a 40, con un picco di 44,4 registrato nel 2017. Quest’anno, tuttavia, vi è stata qualche polemica anche sui campi cinesi, nell’edizione del ritorno in calendario di Shanghai. Medvedev li ha definiti più lenti di Indian Wells. Fritz, tuttavia, sulla piattaforma X, non ha esitato a dare la colpa alle palline piuttosto che ai campi, che secondo lo statunitense rimangono veloci come negli anni passati.
Considerazioni finali
Quello che si nota comparando i dati tra i diversi anni e che vi è una certa difficoltà a trovare valori omogenei tra un anno e quello successivo. Questo sopratutto considerando che per i campi outdoor ci sono i fattori meteorologici ad influenzare tali rilevazioni. Altro fattore come evidenziato da Fritz è quello delle palline – diverse da torneo a torneo – che stanno facendo sempre più discutere in questo ultimo periodo.
Provando a sintetizzare, le condizioni del Pala Alpitour sono simili a quelle dello scorso anno, condizioni veloci che favoriscono chi ha il servizio come arma nel suo bagaglio. Tuttavia, i tennisti hanno già trovato condizioni simili negli ultimi anni non rendendo i campi torinesi come un unicum nel panorama ATP. Di certo non ne sta risentendo né la qualità del gioco né lo spettacolo offerto al pubblico presente al Pala Alpitour e davanti agli schermi.