Come si misura la velocità dei campi da tennis?

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Come si misura la velocità dei campi da tennis?

Vediamo la differenza fra CPR e CPI. Alcuni tornei cambiano drasticamente velocità in poco tempo, come il Paris Rolex Masters

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Pala Alpitour - ATP Finals Torino 2021 (photo Twitter @atptour)
 

La dea lentezza sovrana dei campi da tennis, adorata e temuta allo stesso tempo da tutti i tennisti, partorì due figli separati di poco alla nascita, di nome rispettivamente CPR (Court Pace Rating)  e CPI (Court Pace Index). Al di là dei riferimenti mitologici ad un ipotetico Olimpo tennistico dai nomi vagamente robotici che ricordano i droidi protocollari di Star Wars, esistono delle differenze sostanziali fra CPI e CPR, sebbene concettualmente siano abbastanza simili.

Il CPR misura l’effetto che la superficie ha sulla pallina da tennis. Considerando il coefficiente di attrito, viene osservato sia di quanto cambia la velocità della palla dopo che ha colpito la superficie, come pure la restituzione verticale, nei successivi rimbalzi. Si rileva mediante un test, che richiede l’impiego di vari apparecchi, tra cui una macchina sparapalle parametrizzata a una velocità predefinita e poi un attrezzo noto come Sestée. In questa sede è utile ricordare che il CPR serve a classificare i campi in 5 categorie di base (secondo i criteri dell’ITF) che sono le seguenti:

  • 1 – Lento=minore o uguale a 29
  • 2 – Medio-lento=tra 30 e 34
  • 3 – Medio=tra 35 e 39
  • 4 – Medio-veloce=tra 40 e 44
  • 5 – Veloce=maggiore o uguale a 45

Questo valore non corrisponde alla velocità reale del campo di un torneo, ma è solamente una classificazione della superficie effettuata dall’ITF. Ad esempio, se creo una superficie chiamata UbiSpeed Supreme e voglio ottenere la classificazione dall’ITF, dovrò inviare i dettagli della superficie fornendo un campione da testare per ricevere la valutazione espressa in termini di CPR. La tabella sottostante riepiloga le superfici dei Masters 1000 giocati su cemento, con la classificazione CPR assegnata dall’ITF e le palle ufficiali adottate.

Tabella 1: Fornitore, superficie, ITF-PCR e palla ufficiale dei tornei master 1000 giocati su cemento. Fonte: perfect-tennis.com

Diversa cosa è invece il CPI, che è una misurazione completamente indipendente e che proviene direttamente dai dati raccolti da Hawkeye attraverso il sistema di telecamere a triangolazione. Il CPI mostra la velocità effettiva dei campi misurata durante le partite reali e consiste in una media calcolata sui sette giorni in cui si disputa il torneo ATP. Corrisponde alla seguente formula:

CPI=100(1-μ)+150(0.81-e)

dove μ è il coefficiente di attrito, mentre e rappresenta il coefficiente di restituzione. La stessa classificazione dei campi fatta dal CPR risulta valida per i valori calcolati con il CPI. Il problema del CPI è che deve essere rilevato durante il torneo, configurando il dato alla fine dello stesso e non prima. I fattori che condizionano i valori del CPI sono:

  • l’altitudine alla quale è situato un campo
  • gli strati sottostanti la superficie di gioco  
  • fattori meteo per i campi all’aperto come la temperatura e soleggiamento della superficie
  • la tipologia di palle utilizzate.

I campi duri in cemento all’aperto, secondo quanto scrive il portale my tennishq, diventano più veloci quando sono esposti al sole e al calore, risultando evidentemente più lenti nelle sessioni notturne. Consideriamo ora i dati del CPI dei tornei Masters 1000 giocati sul cemento indoor e outdoor dal 2015 al 2019.

Tabella 2: Valori di CPI rilevati dal 2015 al 2019 durante i master 1000 giocati su cemento.               Fonte: The Raquet ATP Court Speed Data

Piccola nota: l’Open del Canada si gioca alternativamente a Toronto o Montréal, ed è quindi abbastanza ovvio che i valori di questo torneo subiscano variazioni importanti (le due città distano 545 chilometri).

Se prendiamo in considerazione le Nitto ATP Finals di Londra e il Rolex Paris Masters di Bercy, entrambi tornei indoor, possiamo osservare come a Parigi la velocità della superficie possa essere più variabile da un anno a un altro rispetto a Londra, dato che i campi di Bercy hanno hanno attraversato quasi tutte le categorie possibili della classificazione.

Grafico 1: Confronto Paris Bercy e ATP Finals 2015-2019

Considerando i dati del CPI rilevati per i tornei indoor nelle stagioni 2017 e 2018 (con Vienna e Basilea rilevati nel 2017), si nota ancora una volta che è possibile passare da medio-lento a medio-veloce in breve tempo.

Tabella 3: Valori di CPI rilevati nel 2017-2018 dei tornei 1000 e 500 giocati su cemento. Fonte: The Raquet ATP Court Speed Data

Detto ciò, a livello indoor non esistono condizioni meteo influenti. Tutto dipende quindi dalla combinazione tra la tipologia di palle e tra gli strati che compongono la superficie dura. Tali strati sono normalmente i seguenti:

  • superficie di finitura
  • terzo strato, base regolare
  • secondo strato, fondazione che ha come scopo principale impedire che il campo possa congelare
  • primo strato, formazione che separa il terreno dagli strati del campo.

Ora, i campi da tennis in cemento sono costituiti da una base regolare (regulating base) in cemento o asfalto e hanno una superficie di finitura (wearing surface) in acrilico o poliuretano. Queste sostanze vengono utilizzate per dipingere le linee bianche e i campi con diversi colori. Inoltre, i campi in cemento possono anche avere uno strato imbottito sotto lo strato acrilico, al fine di poter influire sulla velocità del campo desiderata. Più sabbia viene aggiunta alla miscela utilizzata per dipingere la superficie d’usura, più lento sarà il campo. La maggior parte dei tornei per professionisti si gioca su campi in acrilico/poliuretano.

Dato che le palle devono rientrare entro dei range stretti stabiliti dall’ITF, ecco che a livello indoor il valore del CPI è influenzato maggiormente da come vengono assemblati gli strati che determinano la superficie dura. Considerando i valori esposti dalle tabelle 2 e 3, è possibile osservare come si possa passare facilmente da slow a medium-fast, passando per tutti i valori intermedi. Bisognerebbe capire con chi vengono stipulati i contratti di fornitura della superficie e con quali direttive organizzative vengono assemblati gli strati dei campi.

Gli organizzatori degli eventi tennistici cercheranno prima un fornitore di superfici capace di preparare i campi del loro torneo, secondo quanto pianificato. La scelta è solitamente determinata dalle superfici che il fornitore produce o che può offrire a catalogo. Ad esempio, lo US Open ha assunto una società chiamata Advanced Polymer Technology nel 2020, con Laykold Cushion Plus quale superficie prescelta. Selezionata la superficie del torneo, fornitore e organizzatore collaborano per produrre una superficie che giochi alla velocità richiesta da direttori tecnici e organizzatori del torneo. Un buon esempio è il Masters 1000 di Miami, che come lo US Open utilizza Laykold Cushion Plus: in quel caso l’organizzazione desiderava una superficie che avesse una velocità simile ad altri tornei ITF 3 Medium Pace Rating.

Il fornitore personalizza quindi la sua miscela di prodotti e l’installazione per modificare la velocità della palla ed ottenere il risultato desiderato. Questo viene fatto cambiando gli strati sottostanti del campo e il rivestimento, che ha particelle di sabbia che influiscono sulla velocità del campo. Il punto chiave è che le superfici possono essere modificate in modo significativo condizionando la velocità e non si presentano solo come una soluzione pronta all’uso. La maggior parte dei contratti stipulati per fornire le superfici ai tornei tende ad avere una durata intorno ai 4-5 anni, e nella maggior parte dei casi viene rinnovata. La superficie DecoTurf, ad esempio, è stata utilizzata allo US Open per 41 anni prima del passaggio a Laykold.

In conclusione, abbiamo visto che le superfici, ancorché classificate secondo gli standard di CPR dettati dall’ITF, non riflettono la reale velocità dei campi in cemento, tanto indoor quanto outdoor, ma una misura orientativa, che è modificabile entro certi parametri da parte degli organizzatori. Tuttavia non è facile determinare il reale valore del CPI prima di rilevare i dati tramite il sistema Hawkeye: questo attesta la reale velocità del campo, sia perché il dato viene confezionato ex post durante i sette giorni in cui si svolge un torneo maggiore, sia perché i dati storici sono variabili e poco affidabili. Lo scrivente pensa che l’eterogeneità nelle velocità dei campi di cemento indoor e outdoor sia apprezzabile, a patto che sia esibita alla luce del sole e portata a conoscenza di tutti, forse con un sistema diverso dai valori del CPI rilevati a torneo concluso.

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