Gonzalo Bueno, ex n°5 junior sparring alle ATP Finals, racconta Sinner: "È molto umile. Con Djokovic un 'partidazo'"

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Gonzalo Bueno, ex n°5 junior sparring alle ATP Finals, racconta Sinner: “È molto umile. Con Djokovic un ‘partidazo'”

“Abbiamo scambiato molto sul rovescio. Allenarsi con Jannik è un’esperienza incredibile” ci ha raccontato il 19enne peruviano Gonzalo Bueno, sparring anche di Alcaraz, Rune, Tsitsipas e Zverev

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Gonzalo Bueno e Jannik Sinner - ATP Finals 2023 (foto: Instagram @gonzaletero)
 
Ubaldo Scanagatta – Pala Alpitour, Torino 2023

I migliori otto giocatori del 2023 si sono ritrovati a sfidarsi alle Nitto ATP Finals, che domenica 19 novembre ci sveleranno il Maestro di quest’anno. Gli otto protagonisti si sono presi tutta la scena com’è giusto che sia, ma c’è anche chi, alle loro spalle, ha svolto un lavoro fondamentale per permettere loro di essere al top in questi giorni così importanti.

Non parliamo dei loro team – o almeno, non solo – bensì di tutti quegli sparring partner che si sono allenati con i più grandi campioni, passando spesso in sordina e non venendo riconosciuti dalla maggior parte del pubblico presente, che aveva occhi quasi esclusivamente per i vari Sinner, Djokovic o Alcaraz.

Ce ne sono stati diversi, dall’italiano Federico Gaio – già presente alle Finals lo scorso anno e attuale n°202 ATP – al giovane Joao Fonseca, n°676 del mondo e n°1 della classifica junior. Il brasiliano, classe 2006, ha addirittura vinto un set di allenamento contro Rublev, portando invece al tie-break Hurkacz.

Un altro grande talento presente a Torino era Gonzalo Bueno, 19enne peruviano tanto promettente sul campo quanto educato, gentile e disponibile fuori dal rettangolo di gioco. Il classe 2004 nativo di Trujillo, al termine di un intenso allenamento con Jannik Sinner, ci ha dedicato qualche minuto del suo tempo per raccontarci impressioni ed emozioni di condividere una sessione con uno dei migliori giocatori del pianeta.

Allenarsi con Jannik è bellissimo, è un’esperienza incredibile. È una bellissima persona ed è molto umile – ha detto Gonzalo, quasi emozionato. “Ci siamo già allenati la settimana prima dell’inizio del torneo, poi spesso abbiamo fatto il riscaldamento insieme prima delle sue partite, anche per po’ di superstizione”. Senza che gli chiedessimo nulla, il giovane peruviano si è subito proiettato al ricordo, decisamente fresco, della partita contro Djokovic. “Contro Novak Jannik ha fatto un autentico ‘partidazo’: sono rimasto sveglio a guardarlo fino all’ultimo punto e fino all’una non mi sono poi addormentato. Vederlo giocare è impressionante” ci ha detto Bueno.

Non solo Sinner comunque, tra i compagni di allenamento di Gonzalo ci sono stati anche Alcaraz, Zverev, Tsitsipas e Rune, che come lui è stato sparring nel 2019 e Londra e quest’anno si è ritrovato nuovamente alle Finals, ma in un ruolo totalmente opposto. In alcuni giorni, come ad esempio domenica 12 novembre, il peruviano è rimasto in campo per diverse ore consecutive. Ma sicuramente non gli è pesato: “è la prima volta che vengo a Torino, ho visto dal vivo la prima partita di Djokovic contro Rune ed è stato un match pazzesco: ho vissuto un’esperienza incredibile e di cui sono molto contento ha raccontato l’attuale n°389 ATP, già ripartito per il Sudamerica per affrontare il finale di stagione tra i circuiti ITF e Challenger.

Tornando a Sinner, Bueno non ha particolari dubbi a riguardo: Jannik può vincere il torneo, ce lo ha detto anche prima che l’altoatesino si qualificasse in semifinale. “Battere Djokovic, il migliore al mondo, è qualcosa di pazzesco. Jannik si sta esprimendo ad un livello altissimo e quando mi sono allenato con lui si è visto che ha molta fiducia in sé stesso. Per me è pronto a vincere il torneo.

A proposito della vittoria contro il n°1 del mondo, la prima in carriera contro il serbo per Sinner, abbiamo provato ad indagare per scoprire se Jannik avesse chiesto a Bueno qualcosa di particolare alla vigilia della sfida a Djokovic. “Mi sono scaldato con lui mezz’oretta prima del match, ci siamo concentrati a palleggiare molto. Abbiamo scambiato molto sulla diagonale di rovescio, il mio compito era quello di cambiare sempre la direzione della palla dopo un paio di colpi. Poi non è che mi abbia chiesto nulla di particolare, i dettagli li ha visti direttamente con il suo team” – ha spiegato il 2004 peruviano, che poi prosegue: “lui e il suo team, ad esempio, mi hanno davano spesso indicazioni su dove indirizzare il mio servizio per sollecitare un certo tipo di risposta da parte sua. Dipendeva sempre un po’ da ciò di cui lui aveva bisogno, mi sono messo a sua totale disposizione e sono felice di essermi potuto allenare con lui – ha concluso Bueno, cui va il nostro più grande in bocca al lupo per il prosieguo della sua carriera.

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