ATP Finals, Marco Rossani, team manager incordatori: “Rublev il più esigente, Alcaraz il più rilassato, ma i veri pignoli sono i doppisti”

Flash

ATP Finals, Marco Rossani, team manager incordatori: “Rublev il più esigente, Alcaraz il più rilassato, ma i veri pignoli sono i doppisti”

Il mondo nascosto delle incordature alle ATP Finals: “Medvedev porta le racchette personalmente, Sinner ci ringrazia per il nostro lavoro”

Pubblicato

il

 
Ubaldo Scanagatta – Pala Alpitour, Torino 2023

Sotto il campo centrale del Pala Alpitour di Torino c’è un mondo nascosto che pochi conoscono. Oltre ai medici, fisioterapisti, addetti alla sicurezza e vari partecipanti dell’organizzazione, c’è anche un luogo dove i giocatori depongono le loro armi preziose a fine giornata, per tornare a ritirarle il giorno seguente. Marco Rossani è il team manager dello Stringing Team Wilson Italia. È un incordatore professionista che da 39 anni fa il suo mestiere con passione e dedizione. Ha lavorato in molti tornei nazionali ed internazionali, come Wimbledon.

Da quando le Nitto ATP Finals sono arrivate a Torino, ha sempre diretto il team degli incordatori all’interno del torneo. Lavora con altri quattro incordatori più un runner, sempre parte anche dello staff degli Internazionali d’Italia. I suoi collaboratori sono Paolo Aramini (stinger supervisor), Simone Candusso (runner/area logo), Andrea Candusso (stringer) e Alberto Librè (stringer). Le macchine fornite dalla Wilson non sono mai itineranti, vengono utilizzate macchine completamente nuove, di ultima generazione, per ogni torneo. Ma il loro compito non è solo incordare le racchette, dietro, c’è tutta un’altra storia.

Rossani e il suo team sono tra i primi ad arrivare la mattina e sono certamente tra gli ultimi ad abbandonare la nave. Da regolamento, quando un match finisce, devono aspettare almeno mezz’ora prima di poter lasciare la struttura, ma non si tratta mai di mezz’ora. Se un giocatore finisce un match alle 2 di notte, e al mattino presto deve allenarsi di nuovo, le racchette dovranno essere pronte. Prima di passare dalla sala addetta all’incordatura però, c’è la conferenza stampa, il massaggio post partita e altre pratiche da chiudere. In quel caso, le racchette vengono consegnate anche alle 3 o alle 4 di notte. Le pretese dei giocatori sono tante e variano sempre a seconda del torneo. Oggi, Rossani ci ha raccontato un po’ di quello che succede nel backstage delle Nitto ATP Finals di Torino quest’anno.

D: Tra i migliori otto giocatori di quest’anno, chi è il più pignolo riguardo all’incordatura delle racchette?

Rossani:Tra i giocatori del singolo non ci sono particolari pignoli. Sono i doppisti i più pignoli e lo sono da sempre, in ogni torneo dove ho lavorato. Rublev quest’anno è sicuramente il più esigente, perché come abbiamo visto tutti anche durante i match, non è un momento emotivamente facile per lui. Chiede molte racchette, tutte scaglionate. Le vuole incordate il più tardi possibile, sempre il giorno stesso, a ridosso del match. Anche Rune è abbastanza esigente, ha portato 7 racchette e vuole molte tensioni diverse. Sono numeri solitamente da Slam, di solito in tornei di questo tipo non si usano così tante racchette. Ma i doppisti sono sicuramente i più complicati, tra loro spicca Matthew Ebden, che ormai conosco da tanti anni e richiede le racchette deformate in maniera controllata. Non è così inusuale per lui prendere una racchetta appena fatta e tagliarla, chiedendo di rifarla. Non si mette a dare colpe all’incordatore, è consapevole che ricreare esattamente quello che vuole è molto difficile, parliamo davvero di mezzi millimetri di lunghezza”.

D: In generale, preferiscono che le racchette siano incordate il giorno stesso o il giorno prima?

Rossani:Non è una regola. Alcuni me le portano al pomeriggio e mi dicono falle quando vuoi. Altri invece vogliono che sia fatta il più tardi possibile, poco prima del match. Soprattutto i doppisti, mentre tra i singolaristi l’unico che ha questa richiesta appunto è Rublev. Alcaraz è senza dubbio quello che crea meno problemi, è il più rilassato di tutti, nel senso che porta le racchette e ci dice davvero di farle quando vogliamo”.

D: Sono i giocatori che le portano e le vengono a prendere o mandano qualcun altro al posto loro?

Rossani:Molto spesso sono i coach per questione di praticità. Mentre Medvedev è l’unico che quasi sempre le porta di persona. Ieri, dopo la partita, è venuto a trovarci Sinner, di solito le racchette le porta sempre il coach per lui. Però è venuto a salutarci e a ringraziarci per il nostro lavoro, è un ragazzo davvero molto cortese. Per il resto, devo dire dipende molto anche dal torneo, dalla logistica del torneo, perché se siamo in una zona comoda, dove passano sovente davanti per spostarsi da una parte all’altra della struttura, in quel caso vengono quasi sempre i giocatori“.

D: Tra le racchette che usano loro e le racchette che chiunque può trovare in negozio, c’è realmente tutta questa differenza?

Rossani:Questa è la domanda che negli anni mi è stata fatta più volte. E io do sempre la stessa risposta: è plausibile pensare che io possa entrare in un concessionario e comprare una moto che, per quanto sportiva, sia uguale a una moto da corsa che si usa in pista? Ovviamente no. Sono racchette che vengono strutturate per i giocatori alla quale si applica una grafica commerciale. Chiaramente la farcitura è sempre diversa, a seconda delle esigenze del giocatore. Alcaraz è l’unico degli 8 finalisti che utilizza una racchetta assolutamente priva di modifiche. Ho avuto modo di guardarla anche dall’interno ed è priva di nastro piombato, priva di silicone, quindi è apparentemente priva di qualsiasi modifica“.

D: E come bilanciamento peso, qual è la più particolare tra di loro?

Rossani: Noi non incordiamo per Djokovic perché lui ha un servizio privato esterno, però negli anni ho avuto modo di incordare anche le sue racchette in altri contesti, per esempio a Wimbledon. La sua è una racchetta particolarmente customizzata. C’è molto piombo applicato, sicuramente è una delle più strane che si possono vedere tra i giocatori. Mentre qui a Torino, tra le racchette che ho visto, non ho notato particolare stranezze, anche perché la tendenza è quella di alleggerire il più possibile. Ho avuto modo di testare la racchetta di Sinner e l’ho rilevata a 320 grammi incordata: un peso da negozio. La gente pensa spesso che le racchette siano estremamente pesanti, ma in realtà i giocatori devono essere in grado di maneggiare con molta facilità, quindi il peso tende ad essere tenuto il più basso possibile per evitare i problemi fisici. Noi vediamo con i nostri occhi come le racchette usurano gli arti superiori dei tennisti, quindi loro cercano di ridurre per via delle necessità fisiche“.

D: La grandezza dei manici è standard o è variabile?

Rossani:La maggior parte utilizza una grandezza di manico intermedia quindi misura 3. Qualcuno utilizza invece l’impugnatura un po’ più grossa, come Rublev. L’ho presa in mano proprio questa mattina e a percezione è un’impugnatura più grossa delle altre“.

D: Fanno dei test per provare che la tensione sia quella giusta o voi sapete già come la vogliono senza bisogno di fare prove?

Rossani:Nelle sale incordatura, ovunque nel mondo, le procedure che usano i giocatori sono diverse a seconda della loro percezione personale. Quando il giocatore arriva a un torneo, il primo giorno monta 3 racchette a tensioni diverse, poi le prova 10 minuti e in base alla percezione personale, il clima, la superficie, e l’abilità dell’incordatore stabilisce che quella con cui si è trovato meglio è la racchetta X delle 3. Quindi le altre due vengono tagliate e incordate tutte come la racchetta X. Questa è la procedura standard. Devo dire che sono rimasto stupito perché qui a Torino non hanno chiesto di fare test stranamente, tranne il doppista Zeballos, nessuno ha cambiato l’incordatura“.

D: Che tipo di corde usano?

Rossani: “Ce ne sono di tutte le marche, qui la più utilizzata è la Luxilon che produce corde in monofilamento scelte dalla maggior parte dei giocatori nel circuito. Però c’è anche una forte presenza di corde Head e anche un po’ di Babolat e Yonex“.

D: E le macchine che usate sono di ultima generazione?

Rossani: Si, assolutamente. Anzi ci tengo molto a precisare che le macchine per ogni torneo dove operiamo sono sempre macchine nuove. Non abbiamo macchine itineranti, tutte le volte che Wilson Stringing Team Italia lavora in un torneo, utilizza macchine di ultima generazione completamente nuove. Con impostazioni biomeccaniche per l’incordatore, quindi dall’altezza all’inclinazione regolabili. Servono per agevolare il lavoro dell’incordatore e non affaticarlo troppo, visto che deve stare tante ore alla macchina, alle volte anche 14 ore. Quindi l’efficienza è davvero massima. Un’altra cosa che non viene mai sottolineata è che quando i match finiscono, gli ultimi ad andare via siamo sempre noi, insieme ai medici e i fisioterapisti. Dobbiamo stare lì fino alla fine. Mi sono capitate negli anni diverse partite che sono finite alle 3 di notte e siamo dovuti restare nel palazzetto almeno fino alle 4. Perché c’è un ordine preciso nel programma post partita: il giocatore deve fare fisioterapia o massaggi, conferenza stampa, e noi dobbiamo restare lì ad aspettare, come da regolamento“.

D: Questo forse perché alla fine del match il giocatore vorrebbe portarvi subito la racchetta da incordare di nuovo?

Rossani: Si esattamente. Noi siamo tenuti a presidiare la sala incordatura anche nel caso in cui il giocatore non incordi con noi. Per esempio Djokovic non incorda con noi, ma se avesse bisogno, dobbiamo erogare il servizio perché fa parte dei nostri compiti. Finito il match, i giocatori potrebbero avere la necessità di lasciare le racchette se il giorno dopo devono giocare al mattino. Non gli conviene portarsele dietro in albergo, è meglio lasciarle la sera per trovarle pronte il giorno dopo“.

Continua a leggere
Commenti
Advertisement

⚠️ Warning, la newsletter di Ubitennis

Iscriviti a WARNING ⚠️

La nostra newsletter, divertente, arriva ogni venerdì ed è scritta con tanta competenza ed ironia. Privacy Policy.

 

Advertisement
Advertisement
Advertisement