Rendimento ATP per superficie 2023: Djokovic spicca sul cemento, Alcaraz troneggia su terra e erba - Pagina 2 di 2

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Rendimento ATP per superficie 2023: Djokovic spicca sul cemento, Alcaraz troneggia su terra e erba

Seconda posizione sul veloce per Jannik Sinner, soltanto decimo sul rosso. Matteo Arnaldi primo italiano per rendimento sui prati, dove spiccano Eubanks e Bublik

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Novak Djokovic (sinistra) e Carlos Alcaraz (destra) – ATP Cincinnati 2023 (foto via Twitter @CincyTennis)
 

Rendimento 2023 sul rosso

Passiamo ora al rendimento su terra, dando uno sguardo alla specifica graduatoria. Troneggia in questo caso Carlos Alcaraz che se avevamo lasciato un po’ più sotto traccia nella precedente classifica – comunque in quarta posizione con il 75.7% sul cemento – sulla terra lo ritroviamo con un straordinario 89.3% di percentuale di vittorie.

Per lo spagnolo 28 match disputati, con un differenziale di 25-3 – i k.o. nella finale di Rio con Norrie, nella semi di Parigi con Djokovic e soprattutto l’uscita romana prematura agli Internazionali da Cube de Theatre per mano dell’ungherese Marozsan -, solamente Casper Ruud ha giocato un numero superiore di partite: 30.

Il norvegese, tuttavia, nonostante la finale al Roland Garros oltre ad altre due finali in ‘250‘, una vinta ad Estoril l’altra persa a Bastad, figura soltanto in nona posizione: che comunque vuol dire un paio di piazze più su rispetto alla sua attuale classifica ATP che lo vede 11°.

Dietro a Carlitos, in seconda posizione, c’è l’altro grande 2003 già arrivato ai massimi livelli – anche se il mancino Ben è ormai prossimo ad agguantarli. Stiamo parlando di Holger Rune: il distacco però dall’iberico non è di poco conto, 9.3 punti percentuali. Per il danese 80% di partite vinte al pari di Novak Djokovic ma davanti al serbo per numero di match disputati: 20 con 16 vittorie. Nole quindi si piazza al 3° posto grazie nella sostanza unicamente alla sua cavalcata a Bois De Boulogne: visto che al di là dello Slam rosso, ha vinto solamente cinque partite sulla terra nel 2023. Tre di queste a Roma, dove si è fermato ai quarti contro colui che lo precede nella classifica rossa, e altre due a Banja Luka e Montecarlo prima di essere eliminato dal connazionale Lajovic e da Musetti.

Nel rendimento su terra ritroviamo anche un Andrey Rublev in zone di classifica che gli competono, il russo abbandona la 17esima piazza e si riporta in Top 5 ai piedi del podio: Top Five sigillata dal trionfo al Masters 1000 del Principato della scorsa primavera.

Analizzando poi in profondità la classifica ci sono alcuni posizionamenti che lasciano di stucco: in quinta posizione troviamo il 36° della classifica mondiale Aslan Karatsev, che vanta un 77.7% di percentuale di vittorie su 18 match disputati, di cui 14 vinti. La maggioranza di questi nell’incredibile – per quanto ampiamente auspicabile visto il livello di gioco espresso in quel periodo e in generale quando riesce ad apporre nell’apposito ordine tutti i pezzi del suo puzzle tennistico, che diviene ingiocabile quando funziona ma estremamente complesso da reggere con continuità – cammino da qualificato fatto registrare al ‘1000’ di Madrid dove si arrese in semifinale dinanzi ad un altro qualificato come Struff. Il semifinalista in Australia nel 2021 ha però passato le qualificazioni anche nell’ATP 250 di Monaco di Baviera e poi al Roland Garros vincendo pure il primo turno con Popyrin prima di cedere a Tiafoe.

Oltre ad Aslan anche Nicolas Jarry, Alexei Popyrin e il ligure Matteo Arnaldi hanno ben figurato sulla terra battuta con un cospicuo aumento di posizioni in relazione al loro ranking: il cileno dal 19° posto all’undicesimo, l’australiano addirittura dal 40° al 13°, ma è il sanremese il giocatore con più guadagni della Top 20 in termini di piazzamenti migliorati rispetto alla sua attuale classifica: +31, dal 44° al 14° posto.

Medvedev è soltanto settimo con il 76.9% di successi, 10-3 il suo bilancio sul rosso nel 2023: sappiamo da sempre dei problemi di adattamento a questa superficie di Daniil eppure quest’anno si è comunque tolto la soddisfazione di vincere un ‘mille’ come Roma – in condizioni atmosferiche particolari che l’hanno indubbiamente favorito. Per il resto sconfitte con Karatsev agli ottavi di Madrid e nei quarti di Montecarlo contro Rune. Ancora una volta delusione a Parigi con l’eliminazione all’esordio per mano di Seyboth Wild.

Il primo azzurro è Jannik Sinner decima piazza, a dimostrazione di come sia la terra la superficie dove può crescere maggiormente e dove potrà tentare di scalare ancora più su il ranking come è stato appurato in una recente analisi: solamente 11 match, con 8 vittorie e 3 sconfitte pari al 72.7% di successi.

Sottolineiamo anche l’allineamento tra classifica mondiale e graduatoria relativa al rosso per Stefanos Tsitsipas: sesta posizione, al contrario del rendimento sul cemento che lo inseriva solo al 13° posto.

Chiude la Top Twenty un trittico con la medesima percentuale di vittorie, 64.7%, lo stesso numero di partite, 17, e lo stesso bottino (11-6): Sebastian Ofner, anche lui non scherza in quanto a migliorie in osservanza del ranking ATP – dal 43° al ventesimo posto -, Taylor Fritz e Arthur Fils.

Analizzando i titoli conquistati, Carlos da Murcia conferma indiscutibilmente la cima della classifica. Ha giocato la bellezza di quattro finali sul rosso vincendone tre. Due ultimi atti nei cinquecento in due swing distinti: sconfitta con Norrie sul mattone sudamericano nel mese di febbraio – dove va in scena, all’interno della Diaspora tennistica, anche il Golden Swing – in Brasile a Rio, dopodiché successo finale sulla Pista Rafa Nadal a Barcellona in primavera nella parte di stagione sulla terra europea.

Dopo aver saltato l’Australia per infortunio, al rientro in campo “rischiò” seriamente di recitare il ruolo di assoluto protagonista della terra latina mettendo in fila una doppietta: prima del torneo brasiliano, nella cui finale non potette competere al meglio per alcuni problemi fisici, aveva infatti alzato il trofeo del ‘250’ di Buenos Aires trovandosi nel match per il titolo proprio quel il britannico che lo avrebbe battuto sette giorni dopo. Ultimo sigillo nel ‘Mille’ di casa a Madrid: la somma di tutti i punti conquistati dice 2050, quindi più di quelli ottenuti da Nole con il trionfo parigino, il che rende Carlos Alcaraz – senza dimenticare la semifinale sul Philippe Chatrier, e chissà se non fossero giunti i crampi – il miglior giocatore del circuito maschile per Rendimento stagionale sulla terra battuta.

Rendimento 2023 sui prati

Infine mettiamo il punto esclamativo alla nostra analisi occupandoci del Rendimento sui prati. È ancora l’allievo di Ferrero, Carlitos Alcaraz, a prendersi di forza la prima posizione: implacabile e indiscutibile il suo 100% di successi, 12 match portati a casa, 0 lasciati per strada. Il trionfo a Wimbledon battendo 6-4 al quinto in finale Novak Djokovic vale una stagione – e forse anche qualcosa in più -, ma di certo un successo ottenuto nel Club della Regina al Queen’s smarrendo un solo set all’esordio in cinque partite non è di minore importanza.

In questo caso la percentuale del giovane spagnolo rimane di altissimo profilo nonostante all’apparenza sembrerebbe esigua la dozzina di incontri disputati: e lo sarebbe se sui prati non si giocassero a malapena 8 tornei. Per cui parliamo di un dato veramente rilevante. Al secondo posto, la medaglia d’argento, se la prende ovviamente lui: Nole Djokovic che così occupa tutte e tre le diverse posizioni del podio nelle tre classifiche stilate per superficie. Un solo torneo per il 24 volte campione Slam, Church Road, con la sconfitta patita nella seconda domenica del torneo.

Ma è la terza piazza quella che stupisce se relazionata al ranking, il genio creativo di un tennista mai banale: Alexander Sasha Bublik. Il kazako si attesta in terza posizione con l’81.8% di vittorie, 9-2 il bilancio tra successi e sconfitte, frutto del trionfo tedesco nel giardino di Sua Maestà Roger: l’ATP 500 di Halle. Medaglia di legno per Christopher Eubanks, il 27enne di Atlanta può vantare l’81,3% con 13 successi su 16 match disputati su erba: si è intascato il 250 di Maiorca prima di ottenere i quarti a Wimbledon eliminando agli ottavi Medvedev 6-1 al quinto.

Il primo azzurro è Matteo Arnaldi in 12esima posizione, 75% di successi ma soltanto 4 match giocati tutti nello Slam verde, subito dopo Jannik Sinner con il 72.7% (8-3). Nella Top 20 erbivora troviamo anche un altro esponente della racchetta italica: Lorenzo Musetti. Il toscano si staglia in 17esima posizione con il 66.7%, 6 match vinti e 3 persi, a pari merito con Hurkacz e De Minaur – il quale però ha fatto finale al Queen’s -. Stessa percentuale ma meno partite per Fils e Wawrinka, rispettivamente 6 e 3 match giocati.

I tennisti ad aver disputato più partite nel 2023 sul manto erboso sono Eubanks e Adrian Mannarino: 16 a testa. L’esperto transalpino che chiude la Top Ten, lui che è 22° del ranking mondiale, fa valere il suo 75% di vittorie con sole 4 sconfitte e due finali disputate. Trionfo sull’erba di Newport nell’ultima appendice erbivora del circuito contro il baby Michelsesn, k.o. invece proprio per man del 27enne di Atlanta a casa Rafa.

Potrebbero essere prodotte innumerevoli altre valutazioni e riflessioni basandosi su queste peculiari classifiche, che lasciamo alla competenza dei lettori proponendovi le tabelle stilate nello spazio che segue.

Non prima però di aver rilasciato anche il nostro ultimo verdetto: il miglior giocatore per Rendimento sui prati è Carlos Alcaraz, un traguardo sublimato dal prima bandierina ai Championships.

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