Tennis Club Crema: da oltre cent'anni un'infinita passione per il tennis. Pres. Agostino: "Stagione positiva, peccato per la sfida di Messina"

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Tennis Club Crema: da oltre cent’anni un’infinita passione per il tennis. Pres. Agostino: “Stagione positiva, peccato per la sfida di Messina”

Una sconfitta figlia delle condizioni meteo avverse: “Quando c’è stata la prima interruzione per pioggia eravamo in vantaggio in tutti gli incontri”. Su Vincent Ruggeri: ” Valido come uomo prima che come giocatore”. Su Arnaboldi: “Ha uno stile e una capacità di palleggio straordinaria”

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La formazione del TC Crema
 

Si è appena concluso il campionato di Serie A1 2023 con il titolo del Circolo del Tennis e della Vela Messina. Tra le squadre che hanno brillato in questo 2023 vi è sicuramente il Tennis Club Crema. Il circolo lombardo, infatti, ha raggiunto le semifinali emergendo da un girone di ferro. Il TC Crema ha chiuso in testa il Girone 1 precedendo due squadre di primo piano quali Park Tennis Club Genova, il TC Italia Forte dei Marmi e i siciliani del Match Ball Siracusa.

Il Tennis Club Crema non è nuovo a queste campagne di alto livello nel massimo campionato per circoli. Si tratta di un club dalla storia più che centenaria, essendo stato fondato nel 1908. I lombardi hanno avuto in squadra giocatori come Claudio Panatta e Paolo Canè. Il Tennis Club Crema vanta tre scudetti nel suo palmares conquistati consecutivamente dal 1985 al 1987.

Quest’anno i lombardi sono stati a pochi passi da potersi giocare nuovamente la sfida che assegnava lo scudetto. Il TC Crema, infatti come detto, è uscito sconfitto in semifinale contro i futuri campioni d’Italia (stessa sorte del 2022 quando persero con TC Sinalunga). Abbiamo fatto un bilancio di questa stagione con il Presidente del Tennis Club Crema Stefano Agostino.

D: Buonasera Presidente. Nel 2022 eravate stati costretti a disputare i playout, quest’anno c’è stato un grande scatto in avanti con la semifinale. Siete soddisfatti della stagione?

STEFANO AGOSTINO: “Diciamo che il 2022 ci è stato un po’ stretto. Nel tennis uno non deve meravigliarsi di quello che può accedere, ma ci sono state delle partite e delle giornate dove avremmo potuto ottenere un risultato senz’altro migliore. Una su tutte quella col TC Sinalunga che poi si sarebbe laureato campione d’Italia. Succede. Avevamo raccolto un po’ meno di quello che meritavamo. Nel 2023, invece, è andata bene, soprattutto tenendo conto che eravamo in un girone con club abituati a competere per il play-off. Ne avevamo addirittura due: il TC Italia e il Park Tennis Genova.”

D: Due avversari ostici. Tutti davano loro per favoriti ma siete, invece, emersi voi grazie alla consistenza e alla solidità della squadra.

STEFANO AGOSTINO: “Esatto. Senz’altro abbiamo esibito una certa solidità, basti pensare ai doppi. Nella fase ai gironi abbiamo perso solo due match di doppio: uno a Genova, perso al super tiebreak, e l’altro l’abbiamo perso per un errore arbitrale, per un intervento fuori luogo del giudice arbitro. Per fortuna non ha inciso sulle sorti della sfida. In altre situazioni di punteggio avrebbe potuto essere un errore determinante.

D: Doppi che sono stati un punto di forza anche grazie a due giocatori: Andrey Golubev e Robin Haase.

STEFANO AGOSTINO: “Haase e Golubev sono due doppisti straordinari per cui è chiaro che quando la squadra arrivava ai doppi con una situazione più o meno difendibile a livello di punteggio, coi doppi eravamo sicuri di vincerne uno o anche due. Certo non c’è nulla di sicuro nel tennis, però avevamo una percentuale molto alta di portare a casa il risultato. Quello senz’altro è stato positivo per noi”

D: A livello emotivo nel bilancio della stagione incide sicuramente la semifinale scudetto di ritorno persa a Messina.

STEFANO AGOSTINO: “Si tratta di una sconfitta maturata in condizioni ambientali avverse e mi riferisco soprattutto al meteo. Questo ci ha portati indubbiamente ad ottenere un risultato al di sotto delle nostre aspettative (Crema aveva vinto la semifinale di andata 4-2, ndr). Quando c’è stata la prima interruzione per pioggia eravamo in vantaggio in tutti gli incontri. Le interruzioni alla fine sono state due e anche durante la seconda Vincent Ruggeri era in vantaggio su Trungellitti. Poi date anche le caratteristiche dei nostri giocatori, si sono trovati a rientrare in campo su un terreno molto più pesante e diciamo più lento. I nostri giocatori probabilmente erano meno adatti a quel tipo di lotta su un campo così lento, piuttosto che giocare su terreni un po’ più veloci. Abbiamo perso le condizioni ideali sulle quali potevamo contare per vincere magari anche solo un singolare. Probabilmente ci sarebbe bastato. Nei singolari si è fatto male anche Bresciani per cui hanno perso un doppista. Una giornata storta.”

D: Una giornata sfortunata che però comunque non vanifica un’ottima stagione da parte della squadra. Siete arrivati tra le prime quattro, qualificandovi nel girone più complicato.

STEFANO AGOSTINO: “Pensare che in casa abbiamo vinto 4-2 contro i futuri campioni d’Italia rende ovviamente il bilancio positivo. A casa loro abbiamo perso in maniera netta ma in condizioni che, diciamo la verità, non sono abituali d’inverno. All’aperto, in Sicilia, peggio di così era impossibile. Però posso dire che per noi rimane un’esperienza importante dopo quella positiva di Siracusa. Di certo ne faremo tesoro”

D: Uno dei protagonisti della vostra squadra è sicuramente Samuel Vincent Ruggeri. Arrivato in punta di piedi nella rosa del TC Crema come giocatore del vivaio, sta dimostrando di essere un giocatore di assoluto talento. Nelle ultime due settimane sono arrivati due titoli consecutivi a Sharm el Sheikh.

STEFANO AGOSTINO: “Abbiamo puntato su Vincent Ruggeri anni fa quando era ancora uno sconosciuto per tutti. Abbiamo seguito il consiglio di un amico. Samuel, a parte le straordinarie doti fisiche che non si discutono, è soprattutto un ragazzo che ha la testa sulle spalle. È molto serio, inquadrato, sa quello che vuole e i risultati stanno arrivando. Magari per qualche giocatore certi risultati arrivano prima, altri li raggiungono dopo. Se devo essere sincero, per quello che è il mio occhio, ho visto un salto di qualità nel gioco di Samuel quest’anno abbastanza impressionante. In certi giorni era veramente ingiocabile. Gli auguro veramente di riuscire a prolungare queste giornate molto positive che ha avuto da noi anche durante la stagione dei tornei ATP e Challenger. Secondo me quando gioca in quel modo non è facile stargli davanti; quindi, spero veramente che abbia il modo di mettersi in luce.”

D: Il talento non gli manca. Per il salto di qualità forse serve uno step in avanti a livello mentale e in termini di consistenza nel corso di una stagione?

STEFANO AGOSTINO: “Io ho visto un ragazzo molto convinto, disposto anche a perdere, aspettando i momenti buoni senza abbattersi. Frequentandolo di anno in anno si è visto il cambiamento nella personalità: il ragazzo che diventa uomo. Ha tutto, ha il giusto atteggiamento. Con noi, devo dire la verità, è sempre stato molto serio, ligio agli impegni e alla parola data. Ha dei valori che, secondo me, per forza di cose lo porteranno lontano. Innanzitutto, è valido come uomo prima che come giocatore. Molto spesso è questo quello che fa differenza.”

D: Non posso non menzionare Andrea Arnaboldi. Qualche giorno fa ha annunciato la fine della sua carriera internazionale.

STEFANO AGOSTINO: “Andrea non lo abbiamo scoperto noi. È arrivato un paio di anni fa e in punta di piedi come fa lui. L’anno scorso magari non ha ottenuto quei risultati che avrebbe voluto anche lui, perché non stava tanto bene. Quest’anno è andato molto meglio. Ha sempre esibito un gioco cristallino, uno stile e una capacità di palleggio straordinaria. Ha dato un contributo determinante sia in singolo sia in doppio, portando la squadra dove è arrivata. Mi dispiace che alla fine dei conti abbia perso quello che poi si è rivelato il singolare fondamentale a Messina. Ma l’unica colpa di Andrea è stata quella di non aver resistito alle intemperie perché ha cominciato il suo match alle 10 del mattino ed è uscito dal campo alle 5 del pomeriggio (a causa delle interruzioni per maltempo, ndr). Capisco che per un giocatore tenere la concentrazione e tenere il livello per tutte quelle ore non è facile, bisogna tenere in considerazione anche queste cose”

D: In conclusione non possono non chiederle del legame tra la squadra che gioca il campionato di Serie A1 e il resto del circolo (soci, ragazzi della scuola tennis).

STEFANO AGOSTINO: “Il circolo è molto unito attorno alla squadra. Abbiamo la fortuna di avere un impianto al coperto con delle tribune molto capaci. La domenica abbiamo avuto 300/400 persone ad assistere alle partite. I match vengono seguiti senz’altro con grande passione. Per quanto riguarda i ragazzi della scuola tennis, c’è tutto un gruppo di ragazzi che tende ad allenarsi con questi giocatori. Si conoscono a volte da 7/8 anni. C’è un rapporto molto sentito, molto bello tra il pubblico, i ragazzi della scuola, i soci e la squadra. Questo perché, ogni tanto arrivano alla faccia nuovo, c’è un gruppo storico che costituisce un punto di riferimento.”

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