L’aria australiana fa decisamente bene a Elena Rybakina e a Aryna Sabalenka. Al WTA 500 Brisbane International in corso in questa prima settimana dell’anno, la kazaka procede spedita e conquista la prima finale della stagione. Nel corso dei quattro match disputati questa settimana, Rybakina non ha perso neanche un set e anzi si è imposta con grande autorità su tutte le sue avversarie. Il derby bielorusso tra Azarenka e Sabalenka è stato più equilibrato di quanto non dica il punteggio e un bel match da vedere ma con la numero 2 del mondo così, che sbaglia poco e tira tanti vincenti, è stato impossibile per la connazionale impensierirla veramente.
[2] E. Rybakina b. L. Noskova 6-3 6-2
Ancora troppo acerba la teen Linda Noskova per poter impensierire la numero 2 del seeding. In un match durato appena un’ora e cinque minuti, Rybakina è sembrata passeggiare, impegnata in un allenamento agonistico più che in una semifinale di un WTA 500. La direzione del match è chiara fin dai primi scambi. La numero 4 WTA al servizio è praticamente intoccabile, specie nel primo parziale in cui non concede nemmeno una palla break e anzi perde solamente cinque punti al servizio in tutto il set – solo in una occasione, nel quinto gioco, è costretta ai vantaggi. Il servizio aiuta Rybakina che però non sfigura nemmeno in risposta. Ciò che colpisce di questa prestazione di Rybakina è lo scarso numero di gratuiti: vero che ha giocato a una velocità apparentemente ridotta rispetto alle sue capacità ma sufficiente per portare a casa l’incontro in scioltezza. Noskova fa quel che può e anche di più ma per il momento, il gap con una top player è ancora troppo marcato per impensierirla.
Il secondo set procede con il canovaccio del primo. Nel terzo gioco allunga per prima Rybakina che si porta avanti 2-1 e con un po’ di sorpresa nel successivo game va in difficoltà e concede ben 3 palle break consecutive. Basta un piccolo reset per conquistare cinque punti consecutivi, assicurare il break di vantaggio e non soddisfatta, brekkare pure nel game successivo. Avanti 4-1 la partita è sostanzialmente finita. In finale troverà nuovamente Aryna Sabalenka, un match che sta diventando un classico, almeno negli ultimi 12 mesi in cui si sono incontrate 4 volte e si sono equamente spartite le vittorie.
[1] A. Sabalenka b. [8] V. Azarenka 6-2 6-4
Ci si aspettava che fosse il match di giornata in campo femminile e, in parte, così è stato. Parecchi scambi, qualche sortita a rete di Sabalenka, che non siamo abituati a vedere in quelle zone di campo, drop shot e tanti vincenti hanno reso la partita davvero godibile. Le premesse erano delle migliori dato che le due contendenti in carriera hanno raccolto i trionfi più importanti proprio in Australia (lo Slam australiano nel 2012 e 2013 per Azarenka, lo scorso anno per Sabalenka) per cui le condizioni sono le preferite da entrambe.
Primo set: prevale la potenza di Sabalenka
Si parte, con Sabalenka al servizio, con un ottimo ritmo. Azarenka non ha nessuna intenzione di restare passiva e risponde all’aggressività della numero 2 del mondo con altrettanta combattività. Il primo sussulto dell’incontro giunge nel quarto gioco. Sabalenka si procura una prima palla break ma la connazionale, di autorità, la cancella con un ace a uscire. La numero 2 però non molla, si procura un’altra occasione sulla quale Azarenka combina un pasticcio: dopo il servizio, attacca sul rovescio dell’avversaria, si presenta a rete e gioca una bellissima volée che rimbalza sulla linea laterale di destra; convinta che Sabalenka non possa arrivarci, si ferma ma con un guizzo un po’ fortunato, il recupero di diritto oltrepassa la rete e sorprende Azarenka che non trova la palla sul tentativo di demi-volée.
Break e vantaggio Sabalenka. Nello scambio la numero 2 del mondo inizia a prevalere, su entrambe le diagonali. Azarenka, chiamata a servire per prolungare il parziale gioca un brutto game al servizio ed è proprio un braccio di ferro sulla diagonale di diritto a dare il set a Sabalenka. Un parziale che si chiude con ben 18 vincenti per la più giovane bielorussa.
Secondo set: maggior equilibrio ma Azarenka crolla sul finale di set
In avvio di secondo set, nel secondo gioco, un doppio fallo di Azarenka regala le prime due occasioni di allungo a Sabalenka; in qualche modo ma più per demerito di Sabalenka, la n. 23 del mondo si salva e resta agganciata. Ormai in ogni gioco al servizio, Azarenka è costretta ad affrontare una palla break. Nonostante tutto, la più navigata resta aggrappata con le unghie alla partita e nel settimo gioco ha la sua prima palla break a disposizione: sulla seconda cerca di essere aggressiva ma la risposta seppur rapida non è abbastanza profonda per impedire a Sabalenka di scaraventare l’ennesimo vincente di rovescio lungolinea. Uno schema, servizio a uscire da destra e rovescio lungolinea che in questo match ha fruttato alla numero 2 del mondo parecchi punti anche di un certo peso nell’economia dell’incontro. Col passare dei minuti Azarenka pare aver trovato il modo per arginare la stra-potenza della connazionale e infatti, di nuovo nel nono gioco, ha di nuovo l’occasione per allungare: questa volta le palle break sono due ma la 25enne di Minsk è brava ad annullarle e tenersi l’importante game. Chiamata a servire per restare in partita, Azarenka concede la palla match che Sabalenka sfrutta per aggiudicarsi l’ennesima finale contro Rybakina. Qualche rimpianto per la numero 23 WTA nel secondo set in cui non ha saputo sfruttare le chance a sua disposizione ma con una Sabalenka così centrata è davvero difficile pensare di arginarla. La finale contro Rybakina sarà un match da vedere.