Alla vigilia della semifinale più attesa, se non dal mondo, sicuramente dall’Italia, Jannik Sinner scenderà in campo alle 4:30 del mattino ora italiana, per sfidare Novak Djokovic e giocarsi un posto in finale agli Australian Open.
Le statistiche parlano chiaro: tutte le volte che Djokovic è arrivato in semifinale, ha poi vinto il primo torneo annuale del Grande Slam. Ma Sinner ha raggiunto questo traguardo a testa alta e con molte più certezze rispetto alla semifinale raggiunta (e persa) a Wimbledon. L’altoatesino non ha perso neanche un set ed è rimasto molto meno ore in campo rispetto a Djokovic. Per non parlare del fatto che l’ultimo ricordo nitido che si porta nella mente è quello di avergli annullato tre match point consecutivi, prima di vincere la semifinale di Coppa Davis nel singolare, proprio contro Djokovic.
Anche l’ex allenatore del numero 1 del mondo, Boris Becker, pensa che Sinner oggi abbia una consapevolezza molto diversa. In un’intervista rilasciata alla Gazzetta dello Sport il più giovane vincitore di Wimbledon della storia ha parlato dell’evoluzione nel gioco di Sinner: “Ora ha un pacchetto completo. La posizione in campo è quasi sempre perfetta, il servizio è più vario. Non vedo più punti deboli nel suo gioco”. Nonostante Becker conosca molto bene la forza mentale e fisica di Djokovic, dopo 6 slam vinti come suo coach, l’ex allenatore ha detto che questa volta non è detto che vinca il serbo: “Vincerà chi lo desidererà di più. Sarà una partita a scacchi ad alta velocità”.
Sarà una finale caratterizzata da una lotta fisica importante, come ha confermato Becker nell’intervista: “Ci saranno scambi molto lunghi, intesi. Potrebbe fare molto caldo e vincerà anche chi sarà in grado di sfruttare bene il recupero. Nole è molto bravo in questo, Jannik è ancora un’incognita da questo punto di vista”. Negli anni in cui Becker è stato il suo allenatore, le cose che l’hanno stupito di Djokovic sono sempre state tante, a cominciare da quell’insaziabile voglia di non accontentarsi mai, che ha continuato a lasciare l’ex allenatore, e tutto gli appassionati di tenni, davvero impressionati: “Quando vincevamo un grande torneo, invece di festeggiare, lui voleva subito parlare di quello che non era andato bene. La sua forza mentale si nutre di competizione. Sa che non giocherà per sempre, quindi vuole godersi il più possibile quello che sta ancora vivendo”.
Ad oggi, Sinner sembra essere l’unico in grado di poter battere il tennista più forte di tutti i tempi. Ha dimostrato di avere una forza mentale che potrebbe eguagliare quella del serbo, senza arroganza e narcisismo. Sinner è pronto, lo diciamo noi e l’ha detto Becker: “Ora può sognare, con gioia”.