Luca Nardi e la vittoria su Djokovic: "Ho avuto bisogno di un po' di giorni per metabolizzarla"

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Luca Nardi e la vittoria su Djokovic: “Ho avuto bisogno di un po’ di giorni per metabolizzarla”

Su Sinner: “Lo ritengo un buon amico. Gli ho anche chiesto anche consigli prima della partita contro Djokovic”

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Luca Nardi - Indian Wells 2024 (foto X @BNPPARIBASOPEN)
 

Se il circuito è focalizzato sulla seconda del Sunshine Double in quel di Miami con Sinner, Arnaldi e Musetti ancora tra i protagonisti, il circuito Challenger fa tappa, tra i diversi appuntamenti, anche in Italia con il Challenger 125 di Napoli. 

Un torneo che vedrà diversi italiani al via, alcuni pronti a ricoprire il ruolo di protagonisti. Da Fognini a Gigante, da Cecchinato a Napolitano passando per Luca Nardi, vero protagonista di questo inizio di stagione che può continuare a sognare in grande per il resto dell’anno.

Il tennista pesarese si presenta al via della Napoli Tennis Cup nella veste di testa di serie numero 2 del seeding ma soprattutto di top100 dopo l’exploit di Indian Wells che lo ha visto sconfiggere il cinese Zhang Zhizhen e soprattutto il numero 1 al mondo Novak Djokovic.

E di quanto accaduto in queste ultime settimane, che sicuramente hanno cambiato la sua vita, Luca Nardi ne ha parlato ai microfoni di SuperTennis alla vigilia del Challenger campano.

Un torneo che sarà un primo assaggio in vista dell’inizio della stagione su terra battuta. Nardi si presenta a Napoli dopo la sconfitta subita nella qualificazioni del Masters 1000 di Miami per mano del ceco Mensik: “Sono state settimane un po’ particolari, soprattutto l’ultima dopo Indian Wells con tante emozioni forti. Sono abbastanza fiducioso per poter arrivare lontano, anche se non ho avuto molto tempo per prepararmi sulla terra battuta. Non mi metto pressione, non parto pensando di dover fare finale o vincere il torneo”

Il tennista marchigiano ha iniziato la sua stagione con l’obiettivo di entrare tra i primi 100 al mondo e questo ha portato Nardi ad andare a caccia di punti anche in due Challenger indiani affiancato dal nuovo Coach Giorgio Galimberti (qui l’intervista post vittoria su Djokovic). Da Chennai (torneo nel quale ha raggiunto la finale) a Indian Wells, passando per Bengaluru. La sconfitta contro Goffin nelle qualificazioni sembrava aver chiuso la sua avventura in California poi la sorte, complice il ritiro di Tomas Martin Etcheverry, gli regala il ruolo di lucky loser. 

L’italiano sfrutta al meglio l’occasione che il destino gli offre e si regala la prima vittoria contro un top 50 come il cinese Zhang per poi stupire il mondo con una prestazione di spessore contro Djokovic. Una vittoria che per Nardi è stata difficile da realizzare: “Ho avuto bisogno di un po’ di giorni per metabolizzarla anche perché con quella vittoria sono entrato nei primi 100. Raggiungere un obiettivo così importante e farlo battendo Djokovic in un torneo di questo livello, in uno stadio così grande è stata un’emozione in più. Nei giorni dopo la partita ero con la testa un po’ sulle nuvole.”

È stato necessario il rientro in terra italiana per permettere a Nardi di realizzare quanto fatto: “Quando sono tornato a casa dagli USA ho staccato un paio di giorni, e forse lì ho davvero metabolizzato quello che era successo. Appena sono tornato a casa, i miei si sono messi a piangere di gioia. Ho cercato di parlarne ma non più di tanto, perché volevo staccare un po’ da quella partita”.

Una sfida con il numero 1 al mondo difficile da approcciare per Nardi che per la prima volta si trovava ad affrontare il numero 1 al mondo: “La notte prima non ho dormito tanto. il giorno della partita non riuscivo a stare fermo con le gambe. In campo però ho sentito una tranquillità estrema“. Un approccio da campione che gli ha permesso di piazzare un inatteso exploit: Volevo godermi il momento e direi che è andata piuttosto bene. Ho avuto una sensazione di euforia per tutta la notte dopo la partita e tutto il giorno successivo. “

Sul rapporto con l’amico Sinner che lo ha elogiato descrivendolo come un giocatore incredibile e con tantissimo talento: “Lo ritengo un buon amico. Ci siamo allenati parecchie volte insieme. Gli ho anche chiesto anche consigli prima della partita contro Djokovic. Sicuramente sentir dire da lui certe cose su di me è stato molto bello”

Sul futuro: “Intanto consolidare questa classifica, poter giocare più tornei ATP possibile e iniziare a fare qualche risultato. Giocare tutti gli Slam in tabellone e cercare di essere il più alto in classifica a fine anno”.

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