Fed Cup 2016: nel sorteggio del World Group l’Italia spera nell’Olanda

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Fed Cup 2016: nel sorteggio del World Group l’Italia spera nell’Olanda

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Lo scorso weekend ha visto l’Italia trionfare contro gli USA di Serena Williams. Adesso è tempo di pensare al 2016. Le azzurre come teste di serie eviteranno le più forti, ma quale nazionale sarà più accessibile alle italiane?

Dopo aver archiviato nel migliore dei modi l’incontro di play-off contro gli USA di Serena Williams, la nazionale azzurra guidata da Corrado Barazzutti guarda avanti, in vista del sorteggio del World Group 2016, previsto il 3 giugno a Parigi, in concomitanza con il Roland Garros.
La nazionale italiana ha gestito al meglio la pressione di dover incontrare gli Stati Uniti e la sua stella, la numero 1 del mondo, aiutata dal caloroso tifo di casa a Brindisi e Brunico. Orfana di Roberta Vinci, che ha dovuto rinunciare a causa di un infortunio, e quindi anche del doppio con Sara Errani, una sicurezza per la squadra italiana fino a poco tempo fa, il capitano Barazzutti è riuscito nell’impresa di non far retrocedere in B le italiane, contro un avversario ostico qual è il team a stelle e strisce, che ha dovuto rinunciare invece all’altra tennista di punta, Venus Williams.
Adesso è tempo di guardare avanti, e quindi agli impegni della prossima stagione nel World Group in cui l’Italia si presenta come testa di serie, grazie ai risultati conseguiti dalle nostre negli ultimi quattro anni, nonostante l’impegno del weekend passato fosse servito per salvarsi dalla “retrocessione” . Nel 2002 infatti, l’ITF ha creato un Ranking per nazioni, necessario proprio per stabilire il seeding. Il Fed Cup Nation Ranking funziona diversamente dalle classifiche individuali, che conteggiano i risultati delle ultime 52 settimane. Questo raccoglie invece quelli degli ultimi quattro anni appunto. Il punteggio è quindi calcolato sulla base dei risultati raggiunti nel periodo, il cui valore diminuisce anno dopo anno; a questi si aggiungono anche i bonus, che calcolano il valore dell’avversaria sconfitta: più in alto si trova l’avversaria, maggiore sarà il bonus.
Un risultato che ci evita quindi di incontrare le nazionali più toste, le finaliste di questa edizione, Repubblica Ceca e Russia (la finale si disputerà in casa delle ceche il 14-15 novembre), e la Germania di Sabine Lisicki e Andrea Petkovic. Non restano dunque che Romania, Svizzera, Francia e Olanda. Le combinazioni possibili sono tante, dato che contro Romania e Svizzera si dovrebbe procedere al sorteggio anche per stabilire la sede dell’incontro.

L’Olanda è ovviamente la prima nazionale che ci viene in mente del quartetto, per un incontro che sulla carta risulterebbe il più accessibile per le azzurre. La squadra orange, capitanata dall’ex top 20 Paul Haarhuis, è riuscita ad emergere e a crescere considerevolmente grazie all’aiuto dell’ex tennista olandese. Haarhuis ha saputo tirare fuori il meglio da una squadra che non ha disposizione delle grandi campionesse: una top100, Kiki Bertens, classe 1991, Richel Hogenkamp e Arantxa Rus, hanno portato il team olandese alla vittoria contro l’Australia orfana di Samatha Stosur. La Rus ha ottenuto il punto decisivo contro Jarmila Gajdosova, rimontando il bagel subito nel primo set. Dovremmo essere quindi favorite contro l’Olanda, anche se il sorteggio dovesse decidere un incontro in trasferta.

La Svizzera, dopo dieci anni di assenza dal World Group è riuscita a centrare l’impresa contro la Polonia delle sorelle Radwanska e Bacsinszky. Ciò che emerso dall’ultimo incontro di play-off e che ha creato non poche polemiche, sono stati gli errori del capitano elvetico Heinz Gunthardt. Il fascino di rivedere Martina Hingis giocare dopo 8 anni un match in singolare (e tornare in Fed Cup dopo 17 anni ) deve essere stato forte anche per lui. Ha rischiato schierandola prima contro Agnieszka Radwanska e poi contro la sorella Ursula: il risultato sono state due nette sconfitte, anche se nel secondo match era riuscita a strappare un set alla minore delle sorelle polacche, e l’impossibilità di giocare il punto decisivo in doppio. Fortuna di Gunthardt, una straordinaria Timea Bacsinszky è stata capace di vincere i due singolari e di regalare alla Svizzera il punto decisivo in coppia con Viktorija Golubic. Bacsinszky a parte la squadra elvetica potrebbe contare anche sulla giovanissima Belinda Bencic e nel doppio su Romina Oprandi, da affiancare a Hingis, chiamata a dare del suo meglio proprio in ciò che le riesce bene, il doppio che ultimamente le ha dato enormi soddisfazioni nel circuito WTA. L’incontro con la Svizzera potrebbe essere ostico, soprattutto se giocato in casa.

Conosciamo benissimo la nazionale Francese, che ci ha costretto a giocarci lo spareggio con gli USA dopo la sonora sconfitta di Genova nei quarti di finale, quando in vantaggio 2-0 dopo la prima giornata, la nazionale italiana ha subito la rimonta chiusa dal doppio della coppia Mladenovic/Garcia. Saremo quindi noi a dover cercare la rivincita, dopo che le transalpine erano state sconfitte dalle azzurre per ben tre volte consecutive dal 2006 al 2009. Con Amélie Mauresmo in panchina le francesi dovrebbero mantenere la formazione di quest’anno con Caroline Garcia, Alizé Cornet e Kristina Mladenovic, difficilmente potrebbero essere sostituite. L’eventuale incontro si disputerebbe fuori casa, ma con i precedenti dalla nostra parte, un eventuale sfida con le transalpine potrebbe essere decisamente alla portata del team azzurro.

Non resta che guardare all’ultima nazionale rimasta, la Romania, che potrebbe rappresentare l’avversario più duro da incontrare. Capaci di un grande risultato sul cemento indoor di Montreal contro il Canada di Eugenie Bouchard, il team guidato da Catalina Cristea si è presentato all’incontro dei play-off senza la sua giocatrice di punta, Simona Halep. La n. 3 del ranking WTA aveva rinunciato perché impegnata nel torneo di Stoccarda in corso questa settimana, ma la sua disponibilità non mancherà certo nel 2016. Insieme all’altra grande assente, Monica Niculescu, la squadra romena porterebbe in campo anche le tenniste protagoniste dell’impresa canadese: Alexandra Dulgheru che è riuscita a rifilare un sonoro 6-4, 6-4 alla giovane Genie (con tanto di polemiche in seguito alla mancata stretta di mano da parte di Bouchard alla presentazione), sconfitta poi anche da Andreea Mitu. Il clima in trasferta sarebbe infuocato. L’ultimo precedente è decisamente datato e risale al 1997, sulla terra rossa del TC di Bari, e dunque fra le quattro è senza dubbio la nazionale da evitare.

 

 

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