Roland Garros, finale: Nole vs Stan, i precedenti di fuoco e la battaglia dei rovesci (Eurosport alle 15)

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Roland Garros, finale: Nole vs Stan, i precedenti di fuoco e la battaglia dei rovesci (Eurosport alle 15)

I precedenti negli Slam, il grande stato di forma di Wawrinka e Djokovic, il modo con cui sono arrivati in finale e il confronto di stili e di rovesci ci consegnano la migliore finale possibile. Sarà ancora una battaglia fino al quinto set? Diretta alle 15 su Eurosport

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Vista da destra, Nole ha superato l’ennesimo ostacolo, dimostrando di saper invertire in un attimo la rotta di una semifinale che era partita come meglio non poteva e poi, improvvisamente, si era fatta in un attimo terribilmente complicata. Anche di fronte a un Murray capace ieri di sfruttare le uniche due palle break avute a disposizione per vincere il terzo set e per mettere la testa avanti nel quarto e in grado oggi di scattare più rapido dai blocchi di partenza, quanto bastava per portare la partita al quinto, ecco che il serbo, chirurgicamente, ha sfruttato subito il passaggio a vuoto di Murray in avvio di set, strappando subito il servizio allo scozzese al secondo gioco e poi schizzando avanti 3-0, senza sbagliare più nulla e facendo così capire all’avversario che il suo treno era passato. Un Nole quindi ancora più indistruttibile di prima, visto che ora ha anche l’esperienza di non farsi distrarre dall’andamento del match in totale controllo, come accaduto ieri a tre quarti del terzo set quando Murray ha appunto riaperto la sfida.

Vista da sinistra, ancora una volta Novak ha fatto vedere che, pur ai limiti della perfezione, è umano anche lui e uno straccio di chanche, se stai attaccato rabbiosamente al match come ha fatto Murray, a lungo andare te la concede. In quel momento Stan dovrà essere lucidissimo, dito sulla tempia prima di prepararsi a rispondere o a servire. Anche nella semifinale, insomma, Djokovic, largamente avanti nel punteggio, ha concesso un’inezia, come aveva fatto in misura maggiore in altri match come la più volte citata finale con Federer a Wimbledon 2014 (avanti 5-2 nel quarto set ha subito il ritorno di Svizzera 1 e ha dovuto giocare il quinto), lo stesso quarto di finale con Nadal, quando nel primo set era avanti 4-0 ma si è poi ritrovato 4-4. Allo stesso modo, sempre qui a Porte d’Auteuil, nella semifinale del 2013 contro un Nadal ben più in forma, era nel quinto set avanti di un break prima di farsi rimontare e poi perdere il match.

I PRECEDENTI (Djokovic conduce 17-3)

2015 Australian Open SF Hard Novak Djokovic  7-6(1) 3-6 6-4 4-6 6-0
2014 ATP World Tour Finals 10 Hard Novak Djokovic  6-3 6-0
2014 Australian Open QF Hard Stan Wawrinka  2-6 6-4 6-2 3-6 9-7
2013 ATP World Tour Finals SF Hard Novak Djokovic  6-3 6-3
2013 Paris Masters QF Hard Novak Djokovic  6-1 6-4
2013 US Open SF Hard Novak Djokovic  2-6 7-6 3-6 6-3 6-4
2013 Australian Open R16 Hard Novak Djokovic  1-6 7-5 6-4 6-7(5) 12-10
2012 US Open R16 Hard Novak Djokovic  6-4 6-1 3-1 Retired
2012 Madrid Masters R16 Clay Novak Djokovic 7-6(5) 6-4
2011 Rome Masters R16 Clay Novak Djokovic  6-4 6-1
2010 Monte Carlo Masters R16 Clay Novak Djokovic  6-4 6-4
2009 Basel QF Hard Novak Djokovic  3-6 7-6(5) 6-2
2009 Monte Carlo Masters SF Clay Novak Djokovic  4-6 6-1 6-3
2009 Indian Wells Masters R16 Hard Novak Djokovic  7-6(7) 7-6(6)
2008 Rome Masters F Clay Novak Djokovic  4-6 6-3 6-3
2008 Indian Wells Masters QF Hard Novak Djokovic  7-6(5) 6-2
2007 Vienna F Hard Novak Djokovic  6-4 6-0
2006 Vienna R16 Hard Stan Wawrinka  6-3 6-3
2006 Switzerland v Serbia & Montenegro – DC WG – PO 0 Hard Novak Djokovic  6-4 3-6 2-6 7-6(3) 6-4
2006 Umag F Clay Stan Wawrinka  6-6 Retired

Le sfide fra i due viste nel loro complesso non lascerebbero la minima possibilità a Wawrinka (Nole conduce infatti 17-3, e due delle tre vittorie di Stan arrivarono nel lontanissimo 2006) e anche limitandosi alle sfide sulla terra è netto il predominio di Djokovic (che conduce 5-1), ma negli Slam le ultime 4 battaglie si sono sempre risolte al quinto set:

Australian Open 2013, ottavi di finale: Stan rimonta da 2 set a 1 sotto vincendo il tiebreak del quarto 7-5 (a dimostrazione che nei grandi appuntamenti anche lui sa dare il meglio nei momenti decisivi e negli stessi anche Nole qualche volta mostra qualche incertezza), per poi cedere al quinto dopo una maratona leggendaria, 12-10, al termine di 5 ore di autentica guerra.

US Open 2013, semifinale: Wawrinka sale due set a uno ma poi cede un break per parte nei successivi due parziali, ma fosse riuscito a mantenere il break di vantaggio nel secondo set avrebbe potuto addirittura chiudere in tre.

Australian Open 2014, quarti di finale: Stanimal riesce finalmente ad avere al meglio, risalendo da due set a uno sotto e vincendo il tiratissimo set decisivo per 9 giochi a 7, con Djokovic che sul match fa serve and volley e sbaglia netto.

Australian Open 2015, semifinale: Wawrinka tira bordate violentissime ma non di rado è impreciso, così, pur rimontando due volte uno svantaggio di un set, cede al quinto 6-0.

I precedenti nel dettaglio:

Grande Slam: 4-1 Djokovic (tutte su cemento)
Finali: 2-1 Djokovic (l’ultima nel 2008 a Roma)
Terra battuta: 5-1 Djokovic (l’unica di Wawrinka per ritiro)
Best of 5: 5-1 Djokovic (5 incontri su 6 terminati al quinto set)

IL CONFRONTO DI STILI E DI ROVESCI

La partita promette spettacolo anche per il confronto di stili nel gioco e nei tipi di rovescio. Entrambi, per motivi diversi, sulla diagonale del rovescio sembrano inattaccabili. Djokovic nei primi due set contro Murray venerdì era spaventoso con quel colpo, ma Stan, col suo poderoso rovescio a una mano, piatto e spesso non troppo alto, impedirà a Novak di appoggiarsi come ha fatto contro Nadal e contro Andy. Ma per giocare piatto e aggressivo l’impatto sulla palla dovrà essere perfetto, altrimenti molti colpi finiranno inevitabilmente lunghi, non avendo quel tipo di gioco i margini di sicurezza che i topponi e il conseguente spin sulla palla conferiscono per via della maggiore rapidità della stessa a scendere e quindi a restare più facilmente in campo.

Ecco quindi che la partita perfetta, un must persino scontato quando il n. 9 del mondo si trova davanti l’imbattibile Djoker, si sintetizza nella capacità di Wawrinka di minimizzare gli errori gratuiti. Per farlo, considerando anche che il logorante lavoro ai fianchi del serbo porta molti errori dell’avversario per nulla forzati, Stan dovrà avere un timing ineccepibile al momento di colpire, per cui la maggiore sfida è reggere fino alla fine al top sul piano fisico. Visti gli ultimi precedenti (come detto, chiusura al quinto negli ultimi 4 confronti 3 set su 5) e la lentezza della superficie, è uno scenario possibile? Sì, a patto che lo svizzero riesca ad amministrare ottimamente le energie dall’inizio alla fine, sapendo individuare i momenti in cui può permettersi di tirare il fiato (anche a costo di cedere di netto alcuni game di risposta) a quelli in cui dovrà dare il tutto per tutto. Essere al top con la testa per poterlo essere anche con le gambe, questa l’unica possibilità di Wawrinka. Certamente, tirare il fiato non significa regalare dei punti, pertanto anche l’aspetto tattico sarà decisivo. Giocare all’attacco per evitare di farsi irretire dalla ragnatela del più solido Djokovic e per accorciare gli scambi, iniziando a colpire al massimo già dai primi colpi, altrimenti non si capisce come Stan the Man possa arrivare fresco a un eventuale quinto set dopo ore di scambi prolungati sulla terra più lenta degli ultimi anni.

Entrambi arrivano qui dopo aver lasciato poco più delle briciole agli avversari, con Djokovic che ha perso i primi set del torneo contro Murray in semifinale e Wawrinka che ha lasciato per strada un set contro Lajovic al secondo turno e uno contro Tsonga in semifinale, dopo aver praticamente dominato Federer nei quarti. Anche le condizioni fisiche di entrambi sono smaglianti. Nole è stato un rullo compressore per tutto il torneo e il prolungamento della sfida con Murray non è stato sufficientemente lungo da metterne in dubbio lo stato di forma domani. Wawrinka è apparso tonico come da molto non accadeva ed è pronto all’ennesima sfida al calor bianco.

Insomma, ci sono tutti gli ingredienti, visti gli aspetti tecnici che possono mettere di fronte uno stile solido e conservativo contro uno aggressivo e molto rischioso, i precedenti-maratona e il modo convincente con cui il n.1 e il n.9 del mondo sono approdati in finale, per poter affermare che è la migliore finale possibile che questa edizione poteva regalarci. Ci aspettiamo quindi grande spettacolo e, perché no, il quinto epilogo al quinto set su sei sfide Slam tra Djokovic e Wawrinka.

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