Focus
Il 2015 degli azzurri: successi, delusioni e sorprese
Ripercorriamo il cammino dei cinque italiani top 100 nella stagione appena conclusa

Analogamente a quanto fatto per le nostre tenniste, usiamo questi giorni che ci separano dalla ripresa dell’attività agonistica (si riparte il 3 gennaio) per provare ad approfondire quanto fatto dagli azzurri nel 2015 che volge al termine. Ne ripercorriamo i risultati principali ottenuti quest’anno tra Grande Slam, tornei del circuito e coppa Davis, giocando infine a valutare le loro prestazioni. Se per le ragazze era facile stimare in senso generale la stagione appena conclusa come trionfale, quella dei maschi presenta più possibili punti di vista. Numeri alla mano, non è stata trionfale e non siamo la potenza mondiale decantata dalle fonti federali: non abbiamo vinto neanche un torneo e non annoveriamo più un giocatore tra i primi venti del mondo, a differenza di quanto accaduto nelle ultime due stagioni. Tuttavia, sono arrivate anche diverse soddisfazioni sufficienti a far ritenere la stagione positiva: abbiamo battuto in tornei dello Slam due leggende ed attuali top 5 come Federer (Seppi a Melbourne) e Nadal (Fognini a New York, risultato arrivato altre due volte nel 2015) e contiamo su due giocatori nella top 30 e cinque tra i primi 100, tra i quali un viso nuovo come il fresco ventitreenne Cecchinato. Inoltre, siamo rimasti nel World Group della Coppa Davis e con Matteo Donati, ventenne di Alessandria entrato quest’ anno nei primi 200, si intravede una speranza reale anche di avere un ricambio di livello per gli ultratrentenni Seppi e Lorenzi. In ogni caso, di seguito, abbiamo giocato ricapitolando schematicamente l’anno sportivo di Fognini, Seppi, Bolelli, Lorenzi e Cecchinato (in rigoroso ordine di classifica), i principali protagonisti della stagione 2015 del tennis azzurro.
Fabio Fognini
Ranking: 21 ( 20 a fine 2014)
Record Vinte/Perse: 32/25
Percorso negli Slam | Australian Open | Roland Garros | Wimbledon | US Open |
Turno raggiunto | 1T (l. A. Gonzalez) | 2T (l. B. Paire) | 2T (l. V. Pospisil) | 4T (d. F. Lopez) |
Bilancio Davis: 4-1 (2-1 in singolare)
Highlights:
Risultato ottenuto | Categoria torneo | Luogo/Nome torneo |
Finale | ATP 500 | Rio de Janeiro, Amburgo |
Semifinale | ATP 500 | Pechino |
Quarti di finale | ATP 500 | Barcellona, Vienna |
ATP 250 | Kitzbuhel, Umago |
La stagione in review: parte molto male la stagione in singolare di Fabio, che torna dalla trasferta australiana senza vittorie, perdendo a Melbourne da Alejandro Gonzalez, colombiano 107 al mondo (oggi 141). Per il primo acuto bisogna attendere la seconda metà di febbraio: a Rio annulla tre matchpoint a Vesely al primo turno, elimina Delbonis al tiebreak del terzo solo al nono matchpoint, sconfigge in semi per la prima volta in carriera Nadal (7-5 al terzo) per poi arrendersi in finale a Ferrer. Dopo, una serie di risultati deludenti sino a fine luglio, tra i quali forse spicca la sconfitta nel match decisivo in Davis contro il nr 130 kazako Nedovyesov (oggi 160), con l’unica vera eccezione della seconda vittoria stagionale a Barcellona negli ottavi contro Rafa. Ad Amburgo centra la finale nell’ATP 500 già vinto due anni prima. Arriva a New York senza altri acuti, ma al terzo turno con una grande prova rimonta da due set sotto contro Nadal. Il finale di 2015 ha come lampi la trasferta russa in Davis (vince tutti e tre gli incontri ai quali prende parte), la semi all’ ATP 500 di Pechino sul cemento ed i quarti indoor a Vienna.
La gioia più grande: arrivare all’ultimo Slam dell’anno senza una vittoria sul cemento e poi concedersi il lusso di giocare benissimo e battere per la terza volta nel 2015 RafaNadal, il quale non sarà più il dominatore di un tempo ma è pur sempre il n. 5 al mondo, è una fotografia fedele di cosa Fabio sappia fare nel bene e nel male.
La delusione più cocente: lo sanno anche i muri che quando Fabio è in giornata negativa può perdere da chiunque (vedasi Zverev, n. 215, a Valencia questo ottobre), ma chi come lui punta a diventare un top player non può non mangiarsi le mani per la sconfitta in un Grande Slam contro un modestissimo avversario come Gonzalez a Melbourne.
Analisi con voto: difficile valutare la stagione di un giocatore come Fabio. Puoi rammaricarti per un potenziale tecnico che sembra non totalmente espresso, per alcuni suoi atteggiamenti sbagliati (in calo), per certe sconfitte inopinate, ma resta che il primo giocatore dai tempi di Barrazzuti (1977-78) a terminare per due anni di seguito nella top 20, quest’anno ha sfiorato una clamorosa (per il povero tennis italiano) tripletta. Il ventunesimo posto finale del ranking, arrivato in una stagione dove non sono stati vinti tornei ma nella quale sono stati raggiunti una serie di ottimi piazzamenti, e la grande soddisfazione di aver battuto per tre volte una leggenda come Nadal, è comunque un risultato positivo, specie se si aggiungono le postille del successo in doppio agli Australian Open e dell’accesso con vittoria di un incontro nel round robin delle ATP Finals, sempre in coppia con Simone Bolelli. 6.5
Andreas Seppi
Ranking: 29 (45 a fine 2014)
Record Vinte/Perse: 26-25
Percorso negli Slam | Australian Open | Roland Garros | Wimbledon | US Open |
Turno raggiunto | 4T (l. N. Kyrgios) | 1T (l. J. Isner) | 3T (l. A. Murray) | 3T (d. N. Djokovic) |
Bilancio Davis: 1-1 in singolare
Highlights:
Risultato ottenuto | Categoria torneo | Luogo/Nome torneo |
Finale | ATP 500 | Halle |
ATP 250 | Zagabria | |
Semifinale | ATP 500 | Amburgo |
ATP 250 | Doha |
La stagione in review: parte come meglio non potrebbe la stagione di Andreas. Dopo la semifinale a Doha a Melbourne trova la vittoria più importante in carriera, sconfiggendo Roger Federer in quattro set con una prova di alto livello al terzo turno, dopo una striscia negativa di dodici sconfitte negli scontri diretti. Per un soffio manca l’accesso ai quarti, che sarebbe stato il miglior risultato di sempre in uno Slam: viene eliminato da Krygios dopo una battaglia di cinque set ed avendo avuto a favore un matchpoint. Sembra il preludio al superamento del miglior posizionamento in carriera nel ranking (nr 18 nel gennaio 2013), anche perché arriva la finale a Zagabria (persa contro Garcia-Lopez), ma non è cosi: ci si mette la sfortuna con un fastidioso infortunio all’anca. Dopo Indian Wells gioca solo a Montecarlo, salta la stagione sulla terra e torna solo al Roland Garros. Sull’erba di Halle raggiunge un’ottima finale (sebbene aiutato dai ritiri di Monfils e Nishikori) e sempre in Germania, questa volta ad Amburgo sulla terra, raggiunge l’ultimo pregevole risultato del 2015 (semifinale persa nettamente contro Nadal). Dopo un buon US Open, la stagione termina mestamente (una vittoria negli ultimi sei incontri disputati).
La gioia più grande: sconfiggere in un grande Slam una leggenda imperitura di nome Roger Federer, giocando molto bene e con grande personalità nei momenti decisivi (ha vinto due tie break) è un bellissimo premio alla carriera che un giocatore encomiabile per dedizione come Andreas meritava ampiamente.
La delusione più cocente: Australian open croce e delizia per Seppi. Dopo il magnifico successo su Roger, l’accesso ai quarti è stato davvero ad un passo. Due set avanti, un matchpoint nel quarto sul 6-5 e servizio Krygios, la palla break sul 4-4 del quinto restano un grande rimpianto in un torneo giocato benissimo dal bolzanino.
Analisi con voto: Andreas, che il prossimo febbraio compie trentadue anni, sembrava in fisiologico calo di rendimento. La sua classifica di fine anno scendeva costantemente dal 2012 e si era chiusa nel 2014 con un 45esimo posto che non faceva presagire nulla di memorabile per il 2015. Invece sono arrivati brillanti risultati nella prima parte di stagione: l’infortunio all’anca ha pregiudicato una probabilissima raccolta di punti nella campagna europea sulla terra battuta che probabilmente gli avrebbe consentito di chiudere l’anno a ridosso dei primi 20. Resta un esempio per i tennisti italiani per la capacità di sacrificio e la dedizione al nostro sport, caratteristiche che gli hanno permesso, pur non avendo un talento cristallino, di chiudere per il quinto anno consecutivo tra i primi 50 e per l’undicesimo tra i primi 100. 6.5
Simone Bolelli
Ranking: 58 (55 a fine 2014)
Record Vinte/Perse: 28/26 (2-1 nel circuito Challenger)
Percorso negli Slam | Australian Open | Roland Garros | Wimbledon | US Open |
Turno raggiunto | 2T (l. R. Federer) | 3T (l. D. Ferrer) | 1T (l. K. Nishikori) | 1T (d. D. Goffin) |
Bilancio Davis: 2-2 ( 0-2 in singolare)
Highlights:
Risultato ottenuto | Categoria torneo | Luogo/Nome torneo |
Quarti di finale | ATP 500 | Amburgo |
ATP 250 | Shenzhen, San Pietroburgo, Nottingham, Bucarest, Marsiglia, Sydney |
La stagione in review: non riesce il miglioramento del career best ranking (36 nel febbraio 2009) a Simone che si mantiene nello stesso range di classifica nel quale aveva terminato il 2014. Eppure la stagione era iniziata bene: a fine febbraio erano stati già raggiunti due quarti di finale (Sidney battendo Goffin, Marsiglia sconfiggendo Raonic) e la stessa primavera europea su terra battuta non era stata avara di soddisfazioni (quarti a Bucarest, ottavi all’ATP Masters 1000 di Madrid sconfiggendo Kevin Anderson al primo turno, terzo turno al Roland Garros). Sulla congeniale erba raccoglie ancora un quarto a Nottingham, poi anche la sfortuna nel sorteggio (Nishikori al primo turno, dal quale perde solo al quinto) gli impedisce di ottenere soddisfazioni a Wimbledon. Dopo non aver raccolto nessun risultato di rilievo nella campagna estiva sul cemento americano, gli altri due quarti a Shenzen e San Pietroburgo non bastano a fare altro che difendere le posizioni della scorsa stagione.
La gioia più grande: superando a Marsiglia Raonic ha interrotto una lunghissima striscia negativa di trentacinque sconfitte contro i top ten, grande soddisfazione che poteva sbloccarlo psicologicamente e che invece è rimasta isolata sia per salire nel ranking, sia per raccogliere altri analoghi acuti, eccezion fatta per l’altra bella vittoria a San Pietroburgo contro Berdych ottenuta a settembre.
La delusione più cocente: giocare un ottimo tennis e trovarsi avanti due set ad uno al Roland Garros contro un mostro sacro della terra battuta come David Ferrer poteva essere la svolta positiva di una stagione; il crollo negli ultimi due set fa invece pensare al solito potenziale non totalmente espresso in carriera dal bolognese
Analisi con voto: sette quarti di finale raggiunti in stagione su ogni superficie del circuito ATP, scalpi importanti come Raonic e Berdych e gli stessi Kevin Anderson e Goffin sono buoni risultati, ma non da top 30 come tanti appassionati ed addetti ai lavori ritengono sia il valore del potenziale di Simone. Seppi, per non scomodare le imprese delle ragazze, dimostra che allenandosi bene anche i maschietti azzurri possono raggiungere ottimi risultati una volta superata la soglia dei trent’anni e magari Simone ne seguirà le tracce. Intanto questo 2015 raggiunge per lui la sufficienza piena solo considerando anche i già citati per Fognini risultati ottenuti in doppio, specialità nella quale è salito dalla 131° posizione di inizio anno alla tredicesima finale. 6
Paolo Lorenzi
Ranking: 68 (64 a fine 2014)
Record Vinte/Perse: 8 -18 ( 43-13 nel circuito Challenger)
Percorso negli Slam | Australian Open | Roland Garros | Wimbledon | US Open |
Turno raggiunto | 2T (l. V. Pospisil) | 1T (l. G. Muller) | 1T (l. J. Vesely) | 1T (d. J. Vesely) |
Bilancio Davis: 1-0 ( a risultato acquisito)
Highlights:
Risultato ottenuto | Categoria torneo | Luogo/Nome torneo |
Titolo | Challenger Tour | Medellin, Pereira, Cortina, Eskisehir |
Finale | Challenger Tour | Bogotà |
Semifinale | Challenger Tour | Monterrey, Cordenons, Mestre, San Luis Potosi |
Quarti di finale | ATP 250 | Quito |
Challenger Tour | Portorose, San Benedetto |
La stagione in review: la solita lunga e molto intensa stagione di Paolo (35 tornei giocati, nessuno tra i primi 100 ha giocato così tante settimane nel 2015) si apre con belle soddisfazioni anche nel circuito maggiore. Agli Australian Open sconfigge Dolgopolov al primo turno e poi a Quito nell’ ATP 250 sulla terra battuta raggiunge i quarti. Da quel momento in poi un calo di rendimento testimoniato da una lunga serie di eliminazioni al primo turno, gli fa sfiorare a metà maggio un’inopinata uscita dai primi 100. Da quel momento in poi Paolo si rimbocca le maniche con la consueta determinazione e spirito di sacrificio: si reimmerge nel circuito Challenger in giro per il mondo dove riesce anche quest’anno (dopo Ramirez Hidalgo è il giocatore ad avere raccolto in assoluto più vittorie nel circuito “minore”) a vincere ben quattro titoli e confermare la lusinghiera classifica con la quale aveva concluso il 2014.
La gioia più grande: sarà pur vero che Dolgopolov è giocatore capace di tutto nel bene e nel male, ma sconfiggere quello che a gennaio era il 23esimo giocatore al mondo ed ottenere così la seconda vittoria in carriera (tra l’altro consecutiva, ma a New York nel 2014 Nishioka si era ritirato) in un torneo del Grande Slam resta una sorta di meritatissimo premio alla carriera per il giocatore toscano.
La delusione più cocente: sconfiggere Gilles Muller al primo turno del Roland Garros dopo la vittoria su Dologopolov a Melbourne, poteva rappresentare il superamento della più classica delle prove del nove rispetto alla capacità di Paolo di potersi togliere belle soddisfazioni anche nei tornei Major. Invece, dopo aver condotto per due set a zero ed essere stato in vantaggio di un minibreak in entrambi i tie-break persi, è arrivata una amara sconfitta al quinto set, al termine di una lunghissima battaglia diluita in due giorni di gara.
Analisi con voto: non sorprende che Paolo in questo 2015 abbia raccolto, tra tornei dello Slam e del circuito ATP, solo 195 dei 725 punti complessivamente raccolti in stagione, percentuale pari ad appena il 27% del totale. Lorenzi, senza essere stato dotato da Madre Natura di un talento cristallino, ha costruito una carriera ricchissima di soddisfazioni (quarto anno terminato nella top 100) girando con grande successo il duro circuito dei challenger, in location non sempre comode o affascinanti, affrontando avversari col sangue agli occhi per portare a casa la classica pagnotta (i punti per cercare di accedere ai tornei maggiori ed i soldi per quantomeno rientrare dalle spese varie). Sorprende al massimo che ci riesca con questa efficacia a 34 anni passati, dando l’impressione di avere ancora le forze psicofisiche per continuare anche nel 2016 a farsi valere. Un autentico esempio ed un orgoglio di abnegazione, amore per il tennis ed intelligenza tattica del quale speriamo poter godere ancora a lungo. 6.5
Marco Cecchinato
Ranking: 90 (159 a fine 2014)
Record Vinte/Perse: 0/4 ( 45/16 nel circuito Challenger)
Percorso negli Slam | Australian Open | Roland Garros | Wimbledon | US Open |
Turno raggiunto | – | – | – | 1T (d. M. Fish) |
Bilancio Davis: 0-0
Highlights:
Risultato ottenuto | Categoria torneo | Luogo/Nome torneo |
Titolo | Challenger Tour | Torino |
Finale | Challenger Tour | Genova |
Semifinale | Challenger Tour | Szczecin, Caltanisetta, Napoli, San Benedetto, Roma 2, Todi, Perugia, Roma, Milano, Vercelli |
Quarti di finale | Challenger Tour | Padova, Mohammadia |
La stagione in review: primi tre mesi di stagione molto difficili per il tennista siciliano. Sconta la coraggiosa decisione di provare ad entrare nei tornei del circuito maggiore tramite la porta di servizio delle qualificazioni, ma viene ripagato solo in due occasioni (Rio De Janeiro e Buenos Aires, dove comunque perde al primo turno del tabellone principale). Con l’inizio della stagione su terra battuta in Europa, torna a calcare i campi del circuito challenger e dopo due semi raggiunte a Napoli e Vercelli, arriva l’unico torneo di questa categoria vinto nel 2015, quello di Torino. Cerca senza successo di passare le quali a Roma e Parigi, decide di non provarle a Wimbledon ed intanto inanella una serie di piazzamenti nei tornei minori che gli consentono finalmente di sfondare il muro dei primi 100 in classifica a fine luglio. Si prepara poi per il suo primo accesso diretto per gli US Open (dove perderà al primo turno) qualificandosi per il torneo di Winston Salem, dopo non esserci riuscito a Cincinnati. Finale di stagione nuovamente dedicato ai challenger sulla terra rossa europea (si leva lo sfizio di raggiungere la finale a Genova sconfiggendo quel Ramos-Vinolas che un paio di settimane dopo avrebbe eliminato un certo Roger Federer a Shanghai) dai quali ricava i punti per ottenere l’attuale best career di 83° giocatore al mondo.
La gioia più grande: sconfiggere a settembre nel ricco challenger di Genova Ramos-Vinolas, giocatore tra i primi 70, e lottare strenuamente in finale con un ex top 10 come Almagro in finale, ha dimostrato a Marco di essere vicino al definitivo e più difficile salto di qualità, quello di lottare alla pari con i protagonisti del circuito maggiore, dopo essersi costruito una classifica dignitosissima nel duro mondo dei challenger.
La delusione più cocente: l’occasione di esordire a New York nello scorso settembre in un Grande Slam con una vittoria prestigiosa e mediaticamente importante su Mardy Fish era ghiotta e raggiungibile ( l’americano ex top ten era al suo ultimo torneo in carriera ed in tutta la stagione aveva partecipato ad appena quattro tornei). Il primo set vinto è sembrato un buon viatico in tal senso, poi un pizzico d’emozione e la disabitudine a giocare in palcoscenici così importanti l’ha tradito: un vero peccato, ma il siciliano ci riproverà.
Analisi con voto: il ventitreenne allievo di Christian Brandi aveva senza dubbio un obiettivo minimo per la sua stagione 2015. Quello di entrare tra i primi 100 giocatori al mondo, garantendosi così la possibilità di accedere direttamente nei tabelloni del Grande Slam e in quelli ATP (ad eccezione dei Masters 1000). Vi è riuscito già a luglio, tramite l’impervia strada dell’”inferno” dei Challenger, sconfiggendo con continuità tennisti non di primo piano, ma che lottano alla morte su ogni punto, forse anche più di molti tra i giocatori più titolati e famosi: una vittoria, una finale e ben dieci semi hanno portato la riserva di punti necessari per ottenere il traguardo. I puristi potranno storcere il naso che si arrivi alla soglia dell’ottantesima posizione non avendo raccolto punti nel circuito maggiore e con una sola vittoria (il già citato successo su Ramos-Vinolas) contro top-100, ma resta il valore di un risultato importante ottenuto da un azzurro quando non aveva ancora compiuto neanche 23 anni. Al 2016 il compito di dare le prime vere risposte sulla competitività di Cecchinato nel circuito maggiore, intanto il siciliano può essere senz’altro soddisfatto di quanto fatto quest’ anno. 6.5
Flash
Serie A1 femminile: tutte a caccia della Società Canottieri Casale
Domenica 8 ottobre prende il via la stagione 2023. Fari puntati su Casale e Parioli finaliste della scorsa edizione. Paolini nella rosa del TC Italia. Attenzione al CT Palermo

Tutte a caccia della Società Canottieri Casale. Manca, infatti, meno di una settimana al via della Serie A1 femminile 2023, la massima serie del campionato per circoli affiliati FITP.
Domenica 8 ottobre andrà in scena la prima giornata del campionato femminile che vedrà al via 8 circoli suddivisi in due gironi da 4. La fase a gironi prevede 6 giornate, con sfide di andata e ritorno. Ogni incontro intersociale prevede 4 incontri: tre singolari e un match di doppio.
Le prime due squadre classificate al termine della fase a gironi si qualificheranno per le semifinali, terza e quarta classificata disputeranno, invece, i play-out. Sia le semifinali che i play-out si disputeranno con la formula andata e ritorno, mentre la finale si disputerà su partita secca.
Il calendario della Serie A1 femminile 2023 si svilupperà secondo il seguente schema:
Fase a gironi: 8-15-22-29 ottobre, 12-19 novembre
Semifinali scudetto e Play Out: 26 novembre – 3 dicembre;
Finale: 9-10 dicembre
Girone 1
Nel Girone 1 sono state sorteggiate le finaliste della passata edizione, il TC Parioli. Nello stesso girone del circolo romano sono presenti le semifinaliste del Tennis Beinasco, l’AT Verona Falconeri e le neopromosse del CT Palermo.
A guidare la rosa del TC Parioli vi è la romena Elena Gabriela Ruse (185 in singolo e 36 in doppio).Con lei la croata Tena Lukas. Terza straniera in squadra la lussemburghese Mandy Minella. Tra le italiane, si segnalano due esperte della serie A1 come Martina Di Giuseppe e Nastassja Burnett che supporteranno le ragazze del vivaio. Due straniere guidano la rosa del Tennis Beinasco l’ungherese Jani (303 WTA) e la romena Irina Bara (193 al mondo). Assieme a loro le esperte Gatto-Monticone e Di Sarra e le ragazze del vivaio guidate da Rossi e Pairone.
Rosa ristretta per l’AT Verona Falconeri. Solo 6 atlete selezionate, tra cui 3 straniere. Grammatikopoulou, Kerhove e Guerrero affiancheranno le italiane Raggi, Moratelli e Canteri (le ultime due atlete vivaio). Palermo, invece, si presenta al via con una rosa di altissimo livello, con la presenza delle straniere che potrebbe fare la differenza. Presente l’unica top 100 del girone, l’olandese Arantxa Rus (52 WTA). Con l’olandese sono presenti le spagnole Bassols (110), Bolsova (135), Vicens (244) e la slovacca Kucova (508, ma ex top 100). Completano la rosa 5 ragazze del vivaio, con i nomi di Pedone e Bilardo che spiccano.
Girone 2
Nel Girone 2, invece, sono presenti le campionesse in carica del Canottieri Casale. Insieme alle piemontesi sono presenti le semifinaliste del TC Rungg Sudtirol Kiku, le toscane del TC Italia e le neopromosse del TC Padova.
Le campionesse in carica del Società Canottieri Casale potranno contare sull’esperta Sara Errani. Insieme a lei la romena Jaqueline Cristian, numero 102 del ranking WTA. Tra le straniere presenti anche l’australiana Seone Mendez, la finlandese Anastasia Kulikova e la romena Cristina Mitu. Completano il team Deborah Chiesa, Jessica Pieri e le ragazze del vivaio Lisa Pigato, Enola Chiesa e Greta Rizzetto. Confermate le straniere per quanto riguarda il TC Rungg che, come la scorsa stagione, potrà contare sull’argentina Ormaechea, l’austriaca Haas, la svizzera Bandecchi e l’olandese Lemoine. A loro si aggiunge la spagnola Fita Boluda e la ceca Palicova. Tra le italiane tutto nelle mani di Dalila Spiteri e le due ragazze del vivaio Meliss e Pfeifer.
La punta di diamante della serie A1 è nella rosa del TC Italia. Si tratta di Jasmine Paolini (numero 36 WTA) sebbene bisognerà vedere effettivamente se la tennista toscana avrà la possibilità di prendere parte al campionato. In rosa presenti le due spagnole Carlota Martinez e Georgina Garcia Perez, mentre le due migliori italiani per classifica FITP sono Anastasia Bertacchi e Melania Delai. Il neo promosso TC Padova punta principalmente su una rosa di straniere. Numero 1 della squadra la brasiliana Laura Pigossi, 122 WTA e medaglia di bronzo in doppio alle olimpiadi di Tokyo. Lazaro, Benoit, Hobgarski, Simion le altre straniere presenti in rosa. Cinque italiane presenti in rosa. Le migliori per classifica FITP Luciano e Gasparini.
Il programma della prima giornata
GIRONE 1
Tennis Beinasco – AT Verona Falconeri
CT Palermo – TC Parioli
GIRONE 2
TC Padova – TC Italia
TC Rungg Sudtirol Kiku – Società Canottieri Casale
Flash
WTA Pechino, altra rimonta vincente per Paolini: batte Yuan e vola al 3° turno, sarà la n.1 italiana
L’azzurra rimonta Yuan in tre set, cancellando le certezze della cinese. Supererà Cocciaretto da lunedì prossimo

J. Paolini b. Y. Yuan 2-6 6-3 6-4
L’azzurra Jasmine Paolini conquista gli ottavi di finale al WTA di Pechino battendo in rimonta Yuan Yue, n. 146 del ranking WTA, 2-6 6-3 6-4 in 2ore e 10′.
Adesso l’italiana attende la vincente del match tra Aryna Sabalenka e Katie Boulter per un’avvincente sfida degli ottavi di finale. Gara odierna molto intensa, con la padrona di casa che ha cominciato molto bene il match, non consentendo alla sua avversaria di entrare agevolmente in partita. La n. 36 del ranking ha sofferto molto con la prima di servizio, con la quale ha vinto solo il 51% di punti.
Avvio di gara positivo per la cinese che strappa subito il servizio all’azzurra. Il controbreak rimette tutto in parità, prima che la toscana subisca un filotto di quattro giochi consecutivi che archivia il primo parziale. Yuan domina il gioco mettendola sul piano del ritmo e trovando profondità sia con il dritto che con il rovescio. Paolini indietreggia molto ed è costretta molto sulla fase difensiva.
Nel secondo set cala il ritmo degli scambi e Paolini riesce a dir la sua. E’ soprattutto col dritto che Yuan comincia a regalare qualcosa e subisce il break nel secondo gioco. Poi la toscana cede il servizio nuovamente nel terzo game, ma, ormai, è padrona del gioco e torna nuovamente avanti di un break (3-1). Nessuna chance per Yuan di rientrare nel parziale e tutto si decide nel terzo set.
La cinese manca di esperienza e non riesce a opporre resistenza a Paolini che diventa straripante in avvio di terzo set. Mette i piedi in campo e trova profondità con il dritto. Due break di fila valgono lo 0-3 in favore della toscana. Yuan prova una reazione, recupera uno dei due break a sfavore, ma nel game decisivo subisce il servizio dell’azzurra che col dritto si apre le porte degli ottavi di finale.
Questo successo permette a Jasmine di fare un bel balzo in classifica. L’azzurra ha infatti incamerato 120 punti. Lunedì 9 ottobre Paolini scarterà i 60 punti del suo 17° miglior torneo, quindi al momento ne ha guadagnati 60 netti e così nel ranking virtuale l’azzurra si trova al 30° posto: è già certa di ritoccare il suo best ranking (era stata al massimo n.33) e di superare Elisabetta Cocciaretto sul trono della prima tennista italiana nel ranking WTA.
ATP
ATP Pechino: Zverev vola in semifinale battendo Jarry. Ad attenderlo Medvedev che regola Humbert in tre set
Sarà il diciassettesimo incontro tra i due con il russo in vantaggio nei precedenti (9-7). L’ultimo scontro diretto risale quest’ano a Cincinnati (vittoria del tedesco)

Il lunedì a Pechino è dedicato ai quarti di finale del tabellone. Ecco come sono andati quelli della sessione diurna: la prima semifinale vedrà di fronte Daniil Medvedev e Sascha Zverev.
[2] D. Medvedev b. U. Humbert 6-4 3-6 6-1
Il primo quarto di finale del China Open vede di fronte la testa di serie n.2 Daniil Medvedev opposto a quella che è la sorpresa del torneo, il francese Ugo Humbert. A raggiungere la semifinale è il russo che esce vincente da una battaglia di tre set con il punteggio di 6-4 3-6 6-1.
PRIMO SET – Dopo un paio di game interlocutori Medvedev piazza il primo break nel secondo gioco trovando buona profondità di palla, Humbert non regge il ritmo e cede il passo. Il francese è però bravo a rimanere in scia piazzando il contro break nel game successivo. Ai due break iniziali se ne aggiungono altri due consecutivi che riportano momentaneamente il punteggio in parità. Sul 4-4 è ancora una volta il russo a mettere pressione a Humbert: arrivano altre due palle break, ma basta la prima per mandare Medvedev a servire per il primo parziale. Il moscovita ringrazia e chiude 6-4 in 46′.
SECONDO SET – Nella ripresa Humbert cambia registro mostrando più sicurezza nei colpi da fondo. Il francese prova a variare di più, spesso utilizzando la palla corta per destabilizzare Medvedev. Il servizio per il transalpino comincia a girare a pieno ritmo, il russo fa più fatica ad entrare nello scambio rispetto al primo set. Nell’ottavo gioco la testa di serie n.2 commette la bellezza di quattro doppi falli – gli ultimi tre consecutivi – regalando a Humbert la possibilità di servire per il set. Il francese non tentenna e manda la partita al terzo set con il punteggio di 6-3.
TERZO SET – Il transalpino parte forte anche ad inizio terzo set arrivando subito a palla break. Ci vuole il miglior Medvedev per scongiurare il pericolo. Il russo approfitta del primo passaggio a vuoto dal secondo set di Humbert per piazzare un inaspettato break. Il n.2 del seeding appare scostante, quasi insofferente nel concedere il contro break nel game successivo. Il francese però non ne approfitta, anzi pasticcia, commettendo qualche errore di troppo che gli costano un altro break nel quarto gioco. Stavolta il campione dello US Open non si volta più indietro, anzi, fa in tempo a prendersi un altro break nel sesto gioco. Daniil Medvedev è il primo giocatore ad accedere in semifinale a Pechino, aspetta ora il vincente tra Zverev e Jerry.
[8] A. Zverev b. N. Jarry 6-1 6-7 (5) 6-3
Sarà il tedesco Sascha Zverev a contendere un posto in finale a Pechino a Medvedev. La testa di serie n.8 fatica più di quanto ci si potesse aspettare contro il cileno Jarry, che ha avuto il merito di portare il match al terzo set dopo un ottimo tie-break vinto nel secondo parziale. Il punteggio finale è di 6-1 6-7 (5) 6-3 in favore del tennista di Amburgo.
PRIMO SET – Le prime due palle break per il tedesco arrivano nel secondo gioco. Un errore con il rovescio è fatale a Jarry che cede il servizio al n.8 del seeding. Il cileno è in balia di Zverev anche nel quarto gioco con il tedesco che riesce a mettere pressione fin dalla risposta. Il tennista di Amburgo è una macchina al servizio quest’oggi, il cileno può ben poco in risposta. Jarry però conquista il game della bandiera nel sesto gioco. Ma è Zverev, senza particolari affanni, a chiudere il primo set 6-1 in 23′.
SECONDO SET – Jarry comincia bene in questo inizio ripresa. Le percentuali con la prima palla aumentano, mentre si abbassano un poco quelle del tedesco. Zverev adesso fa più fatica ad entrare con la risposta. Entrambi i giocatori si difendono bene in questo secondo set, le palle break scarseggiano, e molto del merito va attribuito al cileno che ha alzato considerevolmente il livello del suo gioco dopo il primo set. Il set senza particolari sussulti si deciderà al tie-break. Il primo punto è di Jarry con l’ennesima prima ben piazzata. Zverev tenta l’allungo conquistando un mini break, ma il cileno con coraggio ricuce lo strappo prendendosi il punto a rete. Si gira sul 3-3. Il primo set point è di Jarry che si prende anche il secondo set dopo l’errore di rovescio di Zverev.
TERZO SET – Il set conclusivo vede ancora una volta il cileno uscire meglio dai blocchi. Nel terzo game ha pure una chances di break che viene sventata da Zverev grazie al servizio. Il quinto è il gioco chiave del set: il tedesco ritrova la profondità del primo set, il cileno messo alle corde sbaglia, consegnando il break decisivo alla testa di serie n.8. Zverev non vacilla quando nel nono gioco serve per un posto in semifinale. Un ace al centro manda il tedesco ad affrontare Medvedev dopo che i due si sono affrontati lo scorso agosto a Cincinnati (vittoria Zverev).