ATP Miami: non basta un ottimo Thiem, Djokovic è un robot. Monfils piega Dimitrov e trova Nishikori - Pagina 2 di 2

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ATP Miami: non basta un ottimo Thiem, Djokovic è un robot. Monfils piega Dimitrov e trova Nishikori

Novak Djokovic vince in due set contro un Dominic Thiem mai domo, che è riuscito a complicare la vita al numero uno al mondo. Ai quarti sfida contro Tomas Berdych, uscito vittorioso dopo una battaglia di 2 ore e 27 minuti di gioco contro Richard Gasquet. Dopo un inizio di match complicato, Nick Kyrgios batte Andrey Kuznetsov in due set e nei quarti troverà Milos Raonic. David Goffin conferma il suo ottimo stato di forma e supera Horacio Zeballos. Per lui nei quarti Gilles Simon che ha travolto Lucas Pouille. Grigor Dimitrov non riesce a dare continuità alla vittoria su Murray venendo sconfitto in tre set da Gael Monfils, che affronterà al turno successivo Kei Nishikori, uscito vittorioso dal confronto contro Roberto Bautista Agut

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[6] K. Nishikori b. [17] R. Bautista Agut 6-2 6-4 (Benedetto Napoli)

Il notevole ritardo accumulato nell’ordine di gioco dello Stadium, convince gli organizzatori a spostare l’ultimo ottavo di finale del main draw maschile tra Kei Nishikori, no. 6 ATP, e Roberto Bautista Agut, no. 18 ATP, sul terreno di gioco del Grandstand. Nei tre precedenti tra i due tennisti in tutte e tre le occasioni a prevalere è stato il nipponico; tra l’altro lo spagnolo è sempre stato battuto in casa (lo scorso anno a Madrid e Barcellona, nel 2014 ancora a Barcellona). L’inizio del primo set, sia nel bene che nel male, è tutto di marca giapponese: difatti il il vincitore di Memphis dapprima brekka il proprio avversario giocando un game perfetto in risposta, successivamente rovina tutto grazie a un turno di servizio pieno di gravi errori tecnici e tattici . Ma come già detto il match è nelle mani di Nishikori che strappa nuovamente il servizio grazie a un drop shot da manuale del tennis e non fatica nel turno successivo. Dopo questa prima fase abbastanza caotica il match, finalmente, inizia a infiammarsi e il ritmo di gioco si fa forsennato. Il giapponese nonostante possa fare affidamento su un dritto quest’oggi solidissimo, varia ogni volta che può il proprio gioco; di contro lo spagnolo, che quest’anno ha gia vinto i tornei di Auckland e Sofia, dimostra come la mobilità non gli faccia difetto e accetta, con coraggio, gli scambi con il più quotato avversario, che dopo aver strappato nuovamente il servizio e aver difeso con successo un prolungato turno alla battuta (concedendo anche un break point) chiude alla prima occasione il set in appena trentasei minuti.

L’allievo di Michael Chang brekka ancora all’alba del secondo set e sembra pronto a un’altra scorpacciata di break. Bautista Agut riesce ad alzare il livello del proprio tennis, mantenendo i successivi turni di battuta, ma i troppi non forzati, soprattutto in risposta, non gli fanno guadagnare nessuna palla break e così Nishikori può chiudere il match dopo ottantacinque minuti, guadagnandosi i quarti contro Gael Monfils.

[18] G. Simon b. L. Pouille 6-0 6-1 (Diego Serra)

Vince Gilles Simon il derby con Lucas Pouille, vince e sbarca nei quarti della parte alta del tabellone, ma soprattutto vince la partita che non c’è. Perché Lucas Pouille, dopo aver battuto a sorpresa David Ferrer nel turno precedente, oggi non è sceso in campo.

Nell’unico precedente tra i due a Parigi nell’estate scorsa c’era stata più partita, seppur avesse vinto Simon anche in quell’occasione. Simon ha giocato bene, ribattendo tutto e giocando alcuni punti spettacolari, ma Pouille ha sbagliato troppo, messo a segno pochissime prime palle, lontano parente del matador di Ferrer. Primo set e tre break per Simon nel primo, terzo e quinto game, con Pouille che non riesce mai a mettere in difficoltà il rivale sulla battuta. Si chiude 6 a 0 in 23 minuti, con un solo ace per Pouille. Troppo poco.
Ad inizio secondo set Pouille riesce ad evitare il quarto break consecutivo, ribattendo una palla break a Simon e tenendo il servizio per l’unica volta nel match. Solo una scintilla o un sussulto in un match mai nato, di nuovo break di Simon nel terzo, quinto e settimo game, che si chiude con un match point che Simon realizza in scioltezza. Pouille crescerà, per ora si deve accontentare degli scalpi di Fognini, Goffin e appunto Ferrer tra i top 20 dell’ATP. Per Simon invece i quarti contro Goffin.

[15] D. Goffin b. [LL] H. Zeballos 7-5 6-3 (Chiara Nardi)

Il primo match di giornata sul Grandstand vede David Goffin affrontare Horacio Zeballos. Nel circuito ATP i due tennisti si sono affrontati tre volte, con il tennista belga che conduce 2-1. Il primo incontro tra i due si svolse proprio a Miami nel 2014 e in quel caso ad imporsi fu Zeballos. Il lucky loser argentino, entrato in tabellone grazie al ritiro di Federer, si presenta agli ottavi dopo aver sconfitto Del Potro e Verdasco.

I primi sei game del primo set seguono l’ordine dei servizi e scorrono via velocemente. Il primo sussulto arriva nel settimo gioco: Goffin conquista una palla break con un recupero vincente sulla smorzata troppo lunga di Zeballos, ma commette due errori consecutivi e il tennista argentino porta a casa il game di servizio con un ace. Il momento di rottura del set arriva all’undicesimo gioco, con Zeballos che sulla palla break manda in corridoio la volèe dopo il servizio. Goffin continua a non distrarsi sui suoi turni di servizio e con un vincente di rovescio lungo linea porta a casa il parziale per 7-5.
Entrambi i giocatori hanno avuto un rendimento migliore con la seconda di servizio. Il game più lungo del match è il primo del secondo set, in cui Zeballos concede due palle break a Goffin e riesce a tenere il servizio con un ottimo serve & volley dopo aver sprecato in precedenza molte occasioni per l’1-0. Il break è nell’aria e arriva al quinto game con un passante di rovescio di Goffin. Sul 5-3 la testa di serie n. 15 si procura due match point sul servizio di Zeballos, ma il tennista argentino è bravo ad annullarle. David se ne procura un altro e lo concretizza con un bellissimo vincente di dritto lungo linea. Ai quarti di finale affronterà Simon.

[16] G.Monfils b. [26] G.Dimitrov 6-7(5) 6-3 6-3 (Gabriele Ferrara)

Partita estremamente interessante quella che vede opposti Gael Monfils e Grigor Dimitrov, dove il francese è avanti 3-1 negli head to head. Il transalpino è reduce da un ottimo inizio di stagione, con i quarti di finale raggiunti a Melbourne e ad Indian Wells, oltre alla finale di Rotterdam. Il bulgaro, invece, ieri ha sconfitto Murray e a gennaio ha perso in finale a Sydney.
Si inizia con entrambi i giocatori che alternano giocate sopraffine a passaggi a vuoto piuttosto sconcertanti; in particolare i due commettono diversi doppi falli e sbagliano molto dalla parte del dritto. Dopo aver perso il servizio per due volte a testa, si arriva al tiebreak, dove il tennista parigino si porta sul 4-2 grazie ad un bel passante di rovescio in lungolinea, salvo poi perdere per 7-5 affossando due colpi con lo stesso fondamentale. Ciò nonostante, il “Gaelico” strappa la battuta al rivale in apertura di secondo set spingendo bene con il dritto sul rovescio del bulgaro, allungando poi sul 2-0. Adesso la qualità della partita è decisamente salita: il francese serve bene e concede poco all’avversario nei suoi turni di battuta, mostrando anche una buona dose di aggressività. Il numero 28 ATP, dal canto suo mantiene una discreta percentuale di prime palle di servizio in campo, cercando spesso la via della rete con ottimi attacchi in lungolinea di dritto. Tuttavia, Grigor – come sempre – mostra poca continuità di rendimento, cedendo nuovamente la battuta – oltre al set – nel nono gioco.

All’inizio della terza frazione di gioco Monfils gioca un game disastroso e, con tre gratuiti di dritto ed uno di rovescio, regala il break a Dimitrov. Tuttavia, il numero 16 del mondo approfitta di un doppio fallo e due errori di rovescio da parte dell’avversario, riportandosi in parità sull’1-1. Sul 3-2 in suo favore, il francese non sfrutta ben quattro break point (giocando in maniera troppo passiva), con il bulgaro che dopo 14 minuti finalmente riesce a tenere il turno di servizio. Nel settimo game, il transalpino sbaglia l’impossibile e si ritrova sotto 15-40, ma si salva servendo ottimamente ed entrando bene in campo con il dritto. Sul 4-3 Monfils centra il break approfittando di un bruttissimo schiaffo al volo di dritto di Dimitrov, che negli ultimi due punti del game poi sbaglia due dritti in recupero su due ottimi cambi in lungolinea da parte del francese, che riesce a chiudere la disputa con il punteggio di 6-7(5) 6-3 6-3 in due ore e trenta minuti. Primo quarto di finale in Florida per il transalpino – autore a tratti di un’ottima partita, nonostante abbia evidenziato alcuni vistosi cali di rendimento – che al prossimo turno affronterà Kei Nishikori. Brutta sconfitta, invece, per Dimitrov, che ha mostrato nuovamente i suoi limiti, soprattutto sotto il profilo della continuità e della personalità.

Risultati:

[7] T. Berdych b. [10] R. Gasquet 6-4 3-6 7-5
[1] N. Djokovic b. [14] D. Thiem 6-3 6-4
[16] G.Monfils b. [26] G.Dimitrov 6-7(5) 6-3 6-3
[6] K. Nishikori b. [17] R. Bautista Agut 6-2 6-4
[15] D. Goffin b. [LL] H. Zeballos 7-5 6-3
[18] G. Simon b. L. Pouille 6-0 6-1
[24] N. Kyrgios b. A. Kuznetsov 7-6(3) 6-3
[12] M. Raonic b. D. Dzumhur 6-0 6-3

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