Pagelle Roland Garros: Djokovic vince la battaglia del Grano...llers

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Pagelle Roland Garros: Djokovic vince la battaglia del Grano…llers

Va in archivio il Roland Garros di Novak Djokovic e Garbine Muguruza, tra controlli esasperanti, partite deludenti e il trionfo di Marcel Granollers

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È stato il peggiore slam di sempre, lo avete detto tutti e allora mi pare giusto che vi becchiate le peggiori pagelle di sempre. Pagelle al volo, peraltro, scritte tra l’aeroporto e il cielo, di uno slam che ci ha pure visto provare l’emozione della “palpation” (1) almeno tre volte al giorno per entrare al Roland.
Insomma non è stato proprio fortunato Guy Forget (6 di stima) nuovo direttore del Roland Garros, tra la pioggia (10), Federer, Nadal, Monfils e Tsonga ko e la Sharapova ammeldonata ma la FTT ha trovato la soluzione per il 2017: il nuovo direttore del torneo sarà Marcel Granollers (10 al…vabbè avete capito) e d’improvviso fioriranno tetti sui campi, avremo una finale Federer-Nadal al quinto, Alizè Cornet (3) diventerà sportiva e simpatica e Alizè Lim vincerà il torneo femminile. È stato un torneo trionfale per i colori azzurri, Fabio Fognini (3) non ha insultato nessuno e anzi saggiamente si è rifiutato di giocare visto quello che solitamente capita a quelli che osano schierarsi contro Granollers. “Non ho più voglia” ha dichiarato il ligure mettendo in ansia la povera Pennetta. Simone Bolelli (SV) ha onorato il campo centrale pur non essendo in grado di giocare: del resto Parigi val bene 30.000 euro.

Intanto la federazione ha deciso di conferire il giusto premio a Karin Knapp (7,5) unica azzurra capace di raggiungere il terzo turno ma soprattutto brava a scongiurare il dramma che si sarebbe consumato se Camila Giorgi (6,5) fosse risultata la migliore tra gli azzurri. I “gufi” che Sergio Giorgi non aveva visto nel match di primo turno sono purtroppo per lui e per la figlia riapparsi nel match perso contro la Bertens (8,5): anche qui trovato l’antidoto, finalmente Sergio Giorgi si farà da parte e sarà sostituito da Marcel Granollers.
Spiace invece dover constatare il tracollo di Sara Errani (4) e Roberta Vinci (4) che più o meno in contemporanea dopo le relative sconfitte dichiaravano di aver bisogno di “staccare la spina e di ricaricare le energie mentali”. A quel punto il direttore (10 a prescindere) si è proposto come psicoterapeuta individuando la giusta terapia: tour di Parigi in vespa come ai vecchi tempi e colazione con baguette alla bresaola. Purtroppo l’intervento immediato di Binaghi ha impedito la meravigliosa iniziativa: “La bresaola è stata inserita nell’elenco delle sostanze vietate dalla FIT e con la vespa si va incontro a pericoli e per quello noi abbiamo già Lea”.

Poco lucida invece Agnieszka Radwanska (4) che ha dato la colpa della sua sconfitta contro la Pironkova (7) un po’ a tutti, dal campo a Forget, alla pioggia, al destino cinico e baro senza però individuare il vero problema, ovvero i giornalisti italiani sprovvisti di desk in sala stampa che non vedevano l’ora che i cinque reporters polacchi lasciassero liberi i loro appena fosse uscita Aga. Anche qui, trovato il sistema e ingaggiato Granollers contro i gufi italiani.
Peccato invece per il campione uscente Stan Wawrinka (7), che appreso che Adriano Panatta avrebbe premiato il vincitore del torneo maschile aveva preparato la maglietta celebrativa “Uà! Rinca!” per poi andare a festeggiare con una cacio e pepe in compagnia di Ocleppo.

Chi ha vinto la guerra è però ovviamente Re Novak Djokovic (10) anche se ha giocato bloccato dall’ansia da 5-5,5 fino al secondo set della finale, figuratevi un po’ se avesse giocato da dieci davvero. Nole ha battuto tutti i sortilegi e le maledizioni vincendo la battaglia del Grano-llers ma non ricordategli sempre la stessa storia dei 100 milioni di dollari vinti in carriera: “Avete idea di quante spese ho io? Ho moglie, figlio, papà, mamma, fratello al seguito, un manager, due coach e soprattutto devo pagare la tinta ai capelli di Boris ogni giorno”.
Spiace un po’ per Andy Murray (8,5) che ha finalmente imparato a giocare sulla terra rossa e quindi diamogli il tempo di perdere altre diciotto finali a Parigi prima di poter finalmente alzare al cielo le braccia per il trionfo nel challenger di Napoli. Applausi comunque allo scozzese che ha riconosciuto i meriti del campione sottolineando la portata storica dell’impresa di Djokovic. Davvero un signore Sir Andy Barrow Murray che ha ringraziato il torneo, gli organizzatori, il suo staff, la sua famiglia e quella di Djokovic concludendo con la consueta eleganza: “Mi spiace non aver vinto, avrei voluto dedicare il mio successo a quella grandissima p¥£+$*$¥#~# di Amelie“.

Interessanti i progressi di Milos Raonic (4,5) che ha saggiamente ingaggiato McEnroe in previsione della stagione sull’erba, affiancandolo a Carlos Moya: in un paio di mesi imparerà a giocare da fondo come The Genius e a toccare di volo come lo spagnolo e sarà un giocatore imbattibile.
Unanimemente la sorpresa di questo torneo è stata individuata in Albert Ramos-Vinolas (8). Abbiamo intervistato sul punto tutti i più grandi giocatori spagnoli del passato, dalla Sanchez alla Martinez a Corretja a Costa i quali hanno confermato: “È un ragazzo meraviglioso, un gran lavoratore, ha colpi buoni per tutte le superfici ed è un gran lottatore. Avesse pure il c… di Granollers sarebbe un gran giocatore”.

Finalmente Parigi ha una nuova regina, Garbine Muguruza (10) – con la n normale e non si arrabbi Immacolatina perché sull’ipad non c’è quella spagnola – che saggiamente ha rifiutato di vestirsi da zebra (2) per non farsi sbranare dalla leonessa affamata. Tuttavia non è difficile individuare le responsabilità della sconfitta di Serena Williams (7): il suo coach Mouraroglu ha infatti dichiarato durante il torneo che “Serena non ha un fisico adatto al tennis”, aggiungendo poi “peccato non abbia il fondoschiena di Granollers”.
Nella sua mediocrità tuttavia il torneo ha rivelato la star del futuro, Dominic Thiem (8) alla sua prima semifinale slam. Dominic è un gran lavoratore (vorremmo scriverlo alla tedesca ma in aereo non possiamo aprire internet e quindi non sappiamo come si scrive harvaiter. Ah poi ci segnalano che il traduttore funziona quindi “arbeiter”) ha giocato quasi cinquanta partite da inizio anno e non si ferma mai in campo: pare che Marotta, apprezzatolo nella nota mise Adisas filo-juventina gli abbia proposto un triennale per sostituire Lichtsteiner.
E vabbè stiamo per atterrare, avremmo dovuto ricordarvi che Ferrer (5) è finito, che Berdych (6) è sempre lo stesso, che Gasquet (7,5) ha tradito i suoi fidati teloni per avanzare di 3 cm in campo, che incredibilmente Cilic (3) non ha vinto questo Roland Garros, che Goffin (7,5) si è fatto uomo e Zverev (6,5) si farà e che Nishikori (4,5) pur se ha sempre piovuto si è sciolto come neve al sole. E poi dovremmo fare finta di sapere chi sia Shelby Rogers (7) e disquisire di politica socio-economica per raccontarvi del perché Putintseva (7) sia diventata kazaka ma ci peserà AGF da Wimbledon a spiegarvelo.

Abbiamo messo in valigia di questo torneo i ricordi dei fantastici compagni di viaggio – Laura Guidobaldi, Davide Zirone, Daniele Flavi e Roberto Dell’Olivo – e tre perle da tramandare ai posteri.
1. Il giornalista spagnolo che chiede alla Muguruza cosa si prova a leggere il proprio nome sul trofeo accanto a quello di Arantxa Sanchez e Conchita Martinez.
2. Garbine Muguruza che alla domanda: “Dicci qualcosa di Albert Ramos-Vinolas, è una grande sorpresa trovarlo a questo punto del torneo”, rispondeva: “Beh mi dispiace molto per Rafa, è davvero un peccato che…stavano parlando di lui, giusto?”.
3. “Gianni (Clerici) cosa pensi della finale femminile?”. “Una porcata”.

Au revoir.

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