Federer battuto ancora da Thiem, e lo svizzero si perde il gol europeo (Gazzetta). Pennetta e Fognini, il primo sì (Bellini). Malagò, ultimo assalto per Rio (Bellini)

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Federer battuto ancora da Thiem, e lo svizzero si perde il gol europeo (Gazzetta). Pennetta e Fognini, il primo sì (Bellini). Malagò, ultimo assalto per Rio (Bellini)

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Federer battuto ancora da Thiem, e lo svizzero si perde il gol europeo (La Gazzetta dello Sport)

Ha fallito due match point, perdendo per la seconda volta in stagione con l’austriaco Thiem (a Roma il k.o. arrivò agli ottavi di finale) e – causa anche la pioggia che ha costretto a interrompere il match più volte – non ha potuto vedere la prima parte dell’esordio europeo della Svizzera e il gol decisivo (Schar al 5′ del primo tempo). Una giornata da dimenticare per Roger Federer, e dire che era stata apparecchiata tutta per lui, con l’orario della semifinale del torneo di Stoccarda anticipata alle 12 proprio su sua richiesta, per potergli permettere di assistere alla partita della propria Nazionale contro l’Albania. E invece solo il risultato del calcio lo farà sorridere. A Stoccarda Federer rientrava dopo i problemi alla schiena che gli avevano impedito di partecipare al Roland Garros dopo 65 Slam consecutivi. II k.o. arriva contro il 22enne austriaco, numero 7 del ranking Atp, bravo ad annullare due match point allo svizzero nel tie break del secondo set. La sconfitta per Federer si materializza dopo un’ora e 58 minuti. Senza considerare Wimbledon, è la prima volta che l’ex n.1 non approda in una finale sull’erba dal lontano 2002 quando perse nei quarti a S’-Hertogenbosch contro l’olandese Schalken. L’ultima finale giocata dallo svizzero risale al gennaio di quest’anno, nel torneo di Brisbane dove è stato sconfitto in 2 set da Raonic. La vittoria manca dall’ottobre scorso quando si aggiudicò il torneo di Basilea battendo in finale Nadal. Per Thiem, invece, si tratta della prima finale in carriera sull’erba. Per lui oggi l’avversario sarà l’idolo di casa, il tedesco Kohlschreiber che, anche lui dopo alcune interruzioni per pioggia ha piegato la resistenza dell’argentino Del Potro.

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Pennetta e Fognini, il primo sì (Bruno Bellini, Corriere dello Sport)

Il primo sì l’hanno detto, per l’altro c’è ancora da aspettare. Flavia Pennetta e Fabio Fognini da ieri sono marito e moglie. La coppia di tennisti ha coronato nel pomeriggio il sogno d’amore dopo più di due anni di fidanzamento. Il fatidico “sì” è stato pronunciato nella Basilica Minore della Cattedrale di Ostuni, dedicata a Santa Maria dell’Assunzione. Flavia in un classico abito bianco, come la “Città bianca” di Ostuni, la città scelta da Flavia per celebrare il matrimonio, lei che è nata e cresciuta a Brindisi, ma abituata da adolescente a trascorrere le vacanze estive con la famiglia nella località di Rosa Marina. Un lungo velo adagiato sul gonnellone largo del vestito spezzato da una cintura di cristalli Swarovski e con un corpetto liscio, i capelli raccolti e un filo di trucco. Flavia è arrivata in chiesa con un’ora e dieci minuti di ritardo, come da tradizione. Al suo fianco il papà Oronzo che l’ha accompagnata all’altare circondata da curiosi e da fan, tenuti a debita distanza sin dalla mattinata da security e body-guard. Ad accoglierla una commossa mamma Concita, insieme ai suoceri, Fulvio e Silvana, parenti, amici, colleghi e i tanti curiosi che hanno preso d’assalto la cittadina. Prima dell’ingresso in chiesa, la sposa ha salutato la gente con un sorriso smagliante. Nessuna tensione ed emozione, solo tanta naturalezza e semplicità. Cerimonia riservatissima ai soli duecento invitati della coppia. Centro storico blindato, accessi e traffico bloccato, grazie all’ordinanza firmato dal sindaco. Fabio era lì che l’aspettava dalle 16.40, in tradizionale abito nero e cravatta grigia. Come testimoni di nozze, Flavia ha voluto sua sorella Giorgia e il medico Marcello Melone, amico di famiglia. Fabio, invece, il compagno di sua sorella Fulvia ed un carissimo amico. Oltre la cerchia familiare, una sfilata di atleti e personalità ha fatto da cornice al matrimonio: tra i primi ad arrivare Boris Becker, Francesca Schiavone, Sara Errani, e Roberta Vinci, il ct Corrado Barazzutti; i compagni di lui, Andreas Seppi, Simone Bolelli e Filippo Volandri; Lea Pericoli e Nicola Pietrangeli; il presidente del Coni Giovanni Malagò, Angelo Binaghi e Sergio Palmieri, Direttore degli Internazionali di tennis. Niente da fare per gli altri nomi che erano circolati alla vigilia: Valentino Rossi, Nole Djokovic, Rafa Nadal, lo stesso Francesco Totti con la consorte Ilary Blasi che ad Ostuni non si sono proprio visti. Gli sposi, dopo lo scambio delle fedi, le foto di rito ed il tradizionale bacio davanti agli obiettivi, hanno percorso le vie del centro storico di Ostuni a bordo di un Volkswagen Transporter, il mitico Bulli, celeste d’epoca tra i saluti della gente che ha immortalato questo momento con ogni mezzo tecnologico possibile. Subito dopo gli sposi hanno lasciato la città per raggiungere la masseria di Torre Maizza, dove si è svolto il ricevimento. Per l’altro sì, quello a Rio 2016, c’è da aspettare, chissà.

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Malagò, ultimo assalto per Rio (Bruno Bellini, Corriere dello Sport)

E’ un Giovanni Malagò sorridente quello che attraversa il sagrato della Basilica minore di Ostuni. Il punto di riferimento principale dello sport italiano ha salutato tutti con affetto e non si è sottratto alle richieste di foto e autografi, lontano per un giorno dalle problematiche che lo stanno assillando in queste ultime settimane relativamente alla candidatura olimpica di Roma 2024. «Sono felice e onorato di aver preso parte a questo matrimonio tra Flavia e Fabio. L’affetto delle persone è importante per noi. Cosa dico agli sposi? La cosa più ovvia, felicità infinita». Alla domanda, inevitabile, sulla questione a cinque cerchi, Malagò glissa con una battuta: «Penso che anche gli sposi possano essere due ottimi testimonial». Anche Malagò, come Binaghi, il presidente della federtennis dopo la celebrazione religiosa in Cattedrale ha raggiunto, insieme agli altri invitati, Torre Maizza a Savelletri di Fasano per il tradizionale ricevimento. E chissà che il clima euforico della serata non possa aver conciliato l’ultimo tentativo del presidente del Coni per convincere Flavia Pennetta a partecipare all’Olimpiade di Rio De Janeiro. Fino a ieri Flavia era stata irremovibile, mandando a vuoto l’insistenza dell’accoppiata Malaga-Binaghi per concedere a lei e all’Italia l’ultimo sogno con la partecipazione olimpica ai Giochi brasiliani. Ora, come sottolinea in maniera augurale, lo stesso sito federale, ci sarebbe anche l’opzione doppio misto con il neo sposo Fognini. Se proprio non è aria di singolare, un doppio in famiglia magari potrebbe essere il compromesso giusto per accontentare tutti, o no Flavia? Intanto, Sara Errani, amica e collega della Pennetta, ha condiviso sui social una foto in cui augura il meglio agli sposi.

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