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Italiani

La settimana degli italiani: Fognini e Lorenzi sugli scudi

Gli italiani approfittano dell’ultima settimana di terra battuta dell’anno e vincono addirittura due tornei, cosa successa una sola volta nella storia del tennis open. Buone notizie anche da Giorgi, Errani e Knapp

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La marchigiana rientrava alle gare a Washington dopo la bella e sfortunata prova offerta contro la Muguruza a Wimbledon: nella capitale statunitense ha dimostrato che quella bellissima partita non era stato un episodio isolato, ma il sintomo di un buon periodo di forma. Sorteggiata al primo turno contro Eugenie Bouchard, 41 nel ranking Wta, ma appena due anni fa finalista a Wimbledon e numero 5 del mondo, Camila ha vendicato la sconfitta rimediata dalla canadese nei quarti ad Hobart ad inizio gennaio. In un’ora e ventotto di tennis apprezzabile, la marchigiana è riuscita ad imporsi col punteggio di 6-4 7-5. La Giorgi è stata poi fortunata al secondo turno a beneficiare del forfait dell’austriaca Tamira Paszek ed a ritrovarsi così direttamente nei quarti. Qui si è trovata di fronte la statunitense Lauren Davis, 122 Wta, ventiduenne tennista contro la quale aveva perso due dei tre precedenti scontri diretti, datati 2012 e 2013. Purtroppo Camila non è stata in grado di produrre una buona prestazione ed anzi ha farcito la sua prova di una miriade di errori gratuiti che le sono costati il match, perso con un duplice 6-4 in novantacinque minuti di brutta partita.

Sara Errani, seconda testa di serie all’International Wta di Bastad, al primo turno ha sconfitto agevolmente la turca Cagla Buyukakcay, numero 67 del mondo, 6-2 6-3 in 1h22’ con una prova convincente  che ha confermato l’unico precedente tra le due, risalente al primo turno di Bucarest 2015. Nel match successivo ha ottenuto un successo ancora più soddisfacente contro Viktorija Golubic, ventitrenne svizzera reduce dal primo titolo in carriera la settimana precedente in quel di Gstaad. Sara è stata molto brava mentalmente nel primo, combattutissimo set, parziale durato 75 minuti che ha deciso l’incontro, quando sul 5-4 40-30 per la svizzera, ha salvato un set point, prima di vincere il set al tie-break con freddezza, dopo quattordici punti ed essersi vista annullare quattro set point. Il secondo set, ha per fortuna visto in campo solo la bolognese che centrava l’accesso ai quarti dopo due ore e sei minuti col punteggio di 7-6(6) 6-1.
Nei quarti purtroppo si è interrotto il cammino di Sarita: di fronte alla ventenne ceca Katerina Siniakova, numero 92 del ranking Wta e passata in terra svedese attraverso le qualificazioni, ha lottato soprattutto nel primo set, nel quale ha rimontato da 3-5 sino a 6-5 e servizio. Da quel momento in poi per Sara si è spenta la luce e così la bolognese ha prima subito il dominio nel tie-break da parte dell’avversaria, la quale, galvanizzata, ha poi sfruttato l’inerzia positiva per raggiungere la seconda semifinale della sua carriera, vincendo 7-6(2) 6-3 in 1h34’ .
Torneo molto positivo anche per Karin Knapp, che conferma, dopo il suo positivo Roland Garros, di essere tornata competitiva quantomeno sulla terra battuta. Arrivata in Svezia consapevole di avere in scadenza la pesantissima cambiale della sfortunatissima finale di Bad Gastein dello scorso anno non si è fatta sopraffare dalla tensione, riuscendo a disputare un buon torneo. Opposta al primo turno contro la ventitreenne ceca Denisa Allertova, ha sin dall’inizio controllato l’incontro, lasciando poche chances alla numero 83 del mondo, liquidata in 75 minuti col netto punteggio di 6-2 6-4. La vittoria più bella è però arrivata nella sfida successiva, quando Karin ha trovato dall’altra parte della rete la tedesca Mona Barthel, sempre vincitrice contro di lei nei tre precedenti tra le due. A Bastad la musica è cambiata: Karin, sfruttando anche una prova scialba della ventiseienne numero 79 del ranking Wta, ha dominato il primo set, vinto 6-0 in ventiquattro minuti. Qualche patema evitabile in più nel secondo parziale, quando si è fatta rimontare sul 5-3 40-15, non intacca il giudizio molto positivo sulla prova della tennista altoatesina, ormai trapiantata a Roma. Dopo settantatrè minuti di gioco Karin tornava nei quarti di un International Wta dalle semi di fine luglio raggiunte a Baku nel 2015. Qui purtroppo ha trovato disco rosso davanti a Julia Goerges: resta il rammarico per aver perso contro un’avversaria sulla carta alla portata (una vittoria per parte recitavano i precedenti) e che il campo ha vidimato essere ampiamente battibile da Karin. Difatti la Knapp, nonostante una partenza lenta, ha vinto il primo set 6-4 in quaranta minuti, ma, sul 2-2 del secondo parziale ha perso il comando delle operazioni, calando nel rendimento: è iniziato così il parziale di dieci giochi a tre che ha portato la numero 73 del mondo in semifinale dopo poco meno di due ore di partita, terminata col punteggio di 4-6 6-2 6-3 a favore della teutonica.

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