US Open 2016, spunti tecnici da bordocampo: i tre dritti di Rafael Nadal

(S)punti Tecnici

US Open 2016, spunti tecnici da bordocampo: i tre dritti di Rafael Nadal

È incappato in una brutta sconfitta. Ma analizzare con attenzione il tennis del fuoriclasse di Manacor Rafael Nadal vale sempre la pena, si possono scoprire dettagli tecnici interessantissimi, oltre ad ammirare la meticolosità del suo lavoro sul campo

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Non è una buona stagione per Rafael Nadal, a parte la bella prestazione Olimpica e le vittorie a Montecarlo e Barcellona. Negli Slam, in Australia fuori subito con Fernando Verdasco, poi i guai fisici, soprattutto al polso sinistro, il ritiro al Roland Garros, la rinuncia a Wimbledon, e ora l’eliminazione agli ottavi qui a New York nel drammatico match con Lucas Pouille risolto al tie-break del quinto e decisivo set. Per uno con il palmarès di Rafa, decisamente poco. Ma la qualità di un campione vero si vede nei momenti di difficoltà, e nel caso di Nadal è estremamente interessante vedere come lavora per ottenere il massimo possibile nonostante lo stato di forma precario, e la necessaria prudenza e accortezza nel forzare un’articolazione tanto delicata come quella del polso sinistro, da poco guarita. Non è bastato contro il brillante francese che ha giocato la proverbiale partita della vita, ma vale la pena di essere documentato ugualmente.

L’esecuzione del caratteristico (anzi, unico) dritto di Rafael Nadal, detto “reverse forehand”, il terrificante toppone con finale sopra la stessa spalla del braccio-racchetta, è già stata abbondantemente analizzata, ma come è noto, non è l’unico tipo di swing che utilizza il maiorchino. Oltre alla super-spazzolata che gli consente rotazioni fino a 5000 r.p.m. (giri al minuto), nelle occasioni in cui va ad aggredire in avanzamento cercando maggiore penetrazione e anticipo Rafa utilizza un follow-through a tergicristallo (windshield wiper) come praticamente la totalità dei suoi colleghi, ma non solo, è anche in grado di “dosare” la quantità di potenza e spin a seconda delle situazioni e della palla che si trova ad affrontare.

nadal dritto

Qui sopra, un esempio dall’allenamento di due giorni fa, se osserviamo racchetta, braccio sinistro e palla l’allineamento è perfetto dall’inizio alla fine dello swing, Questi sono dritti estremamente potenti, e con relativamente poca rotazione (rispetto al suo massimo s’intende), molto belli da vedere anche nell’esplosività del gesto.

nadal dritto 2

Ne vediamo altri due ripresi dall’angolo opposto, gran caricamento delle gambe, esplosione dello swing, con braccio disteso a entrare “attraverso la palla” anche nel caso di un asse di equilibrio spostato all’indietro, in situazione difensiva, come si vede nell’immagine a destra. Insomma, anche quando si trova aggredito dal rimbalzo, Rafa è perfettamente in grado di “entrare” reagendo con un colpo in spinta, senza rifugiarsi solo nei clamorosi topponi che ribaltano in un attimo la situazione dello scambio da difensiva a offensiva.

nadal dritto 3

nadal dritto 4

Qui sopra, una serie di esempi di come Rafa sia in grado di andare a spazzolare il colpo in modo più o meno estremo, da sinistra a destra e dall’alto in basso vediamo quattro esecuzioni diverse, a “intensità” di sviluppo del top-spin crescente, partiamo da un windshield-wiper appena più caricato del normale (in alto a sinistra), e arriviamo al “reverse forehand” completo, in basso a destra. Notevole.

nadal e toni

Durante le pause dell’allenamento, sono stati numerosi i momenti in cui Rafa si è soffermato a parlare con suo zio Toni delle sensazioni che aveva colpendo la palla nei diversi modi esaminati più su, mimando i gesti, e spiegando come si sentiva. In conferenza stampa dopo la sconfitta con Pouille ha detto che l’articolazione stava guarendo definitivamente, ma l’attenzione che ha dedicato nel training a sperimentare i diversi tipi di impatto e di esecuzione non può non far pensare a un atleta ancora convalescente, almeno un po’.

Riassumento, abbiamo finora visto Nadal eseguire fondamentalmente due tipi di dritto, quello “normale” con finale a tergicristallo, e il suo tremendo toppone con finale sopra la stessa spalla sinistra, e oltre la testa. Sempre interessanti da vedere per bene da vicino (e mi dispiace che non sia possibile rendere l’idea solo con le foto, anche se scattate letteralmente da due metri, di che spettacolo atletico e fisico sia un training di Rafa ad alta intensità visto da dentro il campo), ma dal punto di vista tecnico nulla di nuovo. Andiamo però a dare un’occhiata a quello che in effetti è il colpo “naturale” di Rafa, il rovescio bimane portato da destra-dominante.

nadal rovescio 2

In testa al pezzo, un bel caricamento basso, qui sopra, a sinistra la distensione dopo l’impatto, a destra la conclusione dello swing. Ed è su quest’ultima immagine che vi invito a soffermarvi: vi siete mai chiesti come giocherebbe Nadal se fosse stato impostato secondo la naturale inclinazione della lateralità di mano, ovvero da destro? Per una fortunata combinazione di prospettiva e di posizione del corpo di Rafa, che nasconde il braccio sinistro, possiamo facilmente immaginare la foto di destra come se fosse il finale di un dritto: e sarebbe pure un dritto niente male, open stance, rotazione busto spalle, presa semiwestern.

Ed ecco quindi a voi il terzo dritto di Rafael Nadal, cioè il suo rovescio, condotto dalla mano destra come un “drive”, e solamente accompagnato e sostenuto da quella che a tutti gli effetti va considerata la mano non dominante dello spagnolo. Dal punto di vista biomeccanico, Nadal (con un poco di “licenza tecnica”, ma senza neppure azzardare più di tanto, riguardate ancora quell’immagine) si può dire che esegua il dritto praticamente da entrambi i lati del corpo.

Grande Rafa, una macchina da tennis originalissima ed efficiente, tanto complessa per il gioco di coordinazione e lateralità che richiede, da poter funzionare solo e solamente in presenza di un fattore imprescindibile che in troppi non gli riconoscono: e che piaccia o meno, quel fattore si chiama talento.

 

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