Djokovic ringrazia la sua buona stella e il k.o. di Murray: n.1 per il 2016 è lui - Pagina 2 di 2

US Open

Djokovic ringrazia la sua buona stella e il k.o. di Murray: n.1 per il 2016 è lui

La vittoria di Kei Nishikori dissipa ogni dubbio. Il serbo ha vinto 2 Slam ed è superfavorito con Monfils… In 195 Slam nessuno più fortunato di lui… Poveri italiani…

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Se Serena e la Kerber arrivassero a giocare la finale sarebbe la prima volta dai tempi delle due Williams che tre finali di Slam verrebbero giocate dalle stesse giocatrici.
Per Djokovic è stato il torneo ideale, qualche partitella, tanto riposo, il tempo per recuperare il fastidio al polso sinistro che gli dava fastidio nel giocare il rovescio a due mani e anche la spalla nel primo match lo aveva angosciato parecchio: serviva poco sopra i 160 km orari, quando forzava di più, contro Janowicz.
I due allenatori di Novak, Marian Vajda e Boris Becker, erano seriamente preoccupati. “Novak aveva seriamente pensato di dare forfait a un certo punto – ha rivelato Vajida – pensavamo che avesse bisogno di riposo. Ma ha giocato solo 9 set completi in cinque incontri e questo non sembra un torneo dello Slam al meglio dei cinque set…”.

Nole ora dovrebbe essere a posto, non credo che stasera contro Monfils, battuto 12 volte su 12, “Ma ci persi in un piccolo torneo junior, a Bergamo (2004), molto tardi e davanti a pochissimi spettatori” ha ricordato Novak. Stasera ci saranno invece 23.000 spettatori…

Solo Mats Wilander ha dichiarato di considerare favorito Gael Monfils. Non so se Mats lo faccia per il gusto del contropiede, o perchè collabora all’Equipe e ai francesi piace chi li sostiene sempre o comunque. Da noi Wilander ha fama di uno che sbaglia spesso i pronostici. Forse si diverte a sbagliarli, sospetto.

Bergamo… Flushing Meadows, da 4 gatti a 23.000 spettatori, le situazioni cambiano nella vita. L’altra sera assisteva al suo match con Tsonga anche sua moglie Jelena Ristic. La cosa è stata notata e sottolineata in modo particolare – a cominciare dalle telecamere di ESPN – perchè una frase forse inopportuna scappata a Novak, che tempo fa aveva spiegato la sua sconfitta di Wimbledon con Querrey come una conseguenza di “miei problemi personali”, aveva dato adito a mille indiscrezioni e pettegolezzi.

Su quelli si erano buttati a capofitto diverse pubblicazioni che avevano rispolverato per la bisogna anche vecchie foto di Djokovic parecchi mesi addietro – febbraio – accompagnato da una bella attrice indiana, Deepika Padukone. Jelena, ex studentessa della Bocconi, è conosciuta dagli amici più stretti, come un tipo che sa farsi rispettare. E c’era chi aveva adombrato ipotesi di separazione. Quasi certamente esagerate.

Ora la presenza di Jelena al suo fianco, e dell’erede, sembrano aver dissipato ogni dubbio e Novak se la gode: “Non mi era mai capitato quello che mi sta succedendo in questo torneo, mi è andata bene viste le condizioni in cui sono arrivato qui. Ora invece sono vicino al mio 100 per 100, ho potuto riposarmi fisicamente e non solo”.

A Rio, dopo la sconfitta con del Potro, Nole se n’era andato piangendo. All’oro olimpico ci teneva tantissimo. Il Roland Garros, mai vinto prima di quest’anno, e le Olimpiadi erano il suo obiettivo dichiarato “Chissà come starò fra 4 anni, ne avrò 33…” disse allora. E poi dette forfait a Cincinnati.

Dei due obiettivi ne ha centrato uno solo, qui ora è in piena corsa per il terzo US Open della sua carriera e per il tredicesimo Slam. “I primi due set che ho giocato contro Tsonga sono i migliori che ho giocato in tutto il torneo”.

Ma stanotte si giocano le due semifinali femminili: prima Serena, alle una italiane (19 locali) contro la Pliskova che è in testa alla classifica degli aces nel circuito Wta, anche se qui Serena l’ha staccata di brutto: 60 a 32. Per la Pliskova è la prima semifinale in uno Slam, quelle di Serena non si contano più. Si farebbe fatica a ricordare le sue 22 vittorie negli Slam, se non fosse per Steffi Graf che si è fermata anche lei a 22, mentre a Margaret Court-Smith si dà quasi meno credito perchè 11 Slam di 24 li conquistò in Australia quando le migliori tenniste dell’epoca non affrontavano la lunghissima trasferta. Gioca per prima Serena, sebbene Wozniacki e Kerber avessero giocato un giorno prima, perché incombe il campionato di football e alle 20,15 locali si affrontano i Denver Broncos e i Carolina Panthers che a febbraio erano stati protagonisti del Superbowl. Quindi in prime-time almeno per un’ora e 15 Serena sarà visibile sui teleschermi americani. Avesse perso dalla Halep sarebbe stato un flop di audience per un match Halep-Pliskova negli USA. Ciò anche se la Pliskova, n.11 WTA a Cincinnati ha battuto la Kerber impedendole di detronizzare Serena.

A me intriga di più il match Kerber-Wozniacki e la rediviva danese a mio avviso potrebbe anche farcela, perché contro la Vinci la Kerber non mi ha fatto una grande impressione quando le arrivavano palle senza troppo peso.

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