Coppa Davis, play-off: la Spagna torna in A, vince il Belgio. Russia in vantaggio, Polonia ancora viva

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Coppa Davis, play-off: la Spagna torna in A, vince il Belgio. Russia in vantaggio, Polonia ancora viva

Rafa Nadal e Marc Lopez battono in 4 set a Nuova Delhi Paes e Myneni e riportano la Spagna nel World Group. A Mosca finisce un solo singolare, vinto da Kuznetsov sul kazako Nedovyesov. Donskoy-Kukushkin sospeso a fine quarto set. Bemelmans e De Loore sconfiggono a sorpresa i brasiliani Melo e Soares per il 3-0 belga, Kubot e Matkowski rimontano due set a Brands e Masur

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COPPA DAVIS, Play-off

INDIA-SPAGNA 0-3 (Raffaello Esposito)

M. Lopez/R. Nadal b. S. Myneni/L. Paes 4-6 7-6(2) 6-4 6-4

Il gioco del tennis ha radici profonde e ottima tradizione sulle rive del Gange, tre finali Davis raggiunte ne sono testimonianza. Quei tempi sono purtroppo lontani e la realtà di oggi è lo 0-3 contro la Spagna dopo sole due giornate. Ma il doppio è una specialità cara agli indiani, che schieravano il mito Paes al fianco di Saketh Myneni, impietosamente massacrato ieri da Ferrer. E l’ultraquarantenne Leander, all’attacco del record Davis di Pietrangeli, ha dato spettacolo. Rafa invece sorprende ancora, nonostante il forfait di ieri scende in campo lui al fianco di Marc Lopez, per la delizia del pubblico. L’ultima volta si sono messi al collo l’oro olimpico.

Diversamente da quel che accadde a Rio, Nadal entra subito bene nel match. Tiene a zero la battuta e dopo altri due giochi dall’identico andamento brekka da solo Paes con tre punti consecutivi dal 15 pari. Lopez lo supporta fino al 4-1 ma a questo punto la luce si spegne perché Leander Paes, 43 anni, sale in cattedra e prende il comando del campo. È uno spettacolo, accorcia il gioco, attacca su ogni risposta e domina la rete con continui incroci o finte. Il resto lo fa la sua mano magica. Ad un certo punto finta la botta e smorza beffardamente ad un centimetro dal nastro. Myneni lo aiuta alla grande rispondendo bene e servendo meglio e gli spagnoli stanno a guardare come si gioca un doppio da manuale. Sono relegati in fondo mentre gli altri costruiscono un muro impenetrabile a rete. È questione di balistica oltreché di tennis, pretendere di sfondare sempre da lontano è follia. Il doppio indiano infila cinque giochi consecutivi, tutti meritati, e si prende il primo set per 6-4. Il vento sembra definitivamente cambiato, Paes alza il pugno ad ogni punto fatto, carica il suo socio alla grande e quello lo ripaga con due passanti irreali, uno per il 40 pari e uno di rovescio in cross per il break su Lopez che squilibra presto anche il secondo set. Marc è il ventre molle della coppia e gli attacchi avversari si accaniscono su di lui. Ma sul 5-4 India Myneni serve e incappa in un game storto, mette fuori una volée che gli costa il 15-40 e soprattutto, dopo aver servito un ace, non sa cosa fare di una comoda palla ad un metro dal net e la affossa in rete. Rimane scioccato ed è ancora lui a commettere subito tre errori nel tie-break che mandano gli spagnoli su un 5-0 che poco dopo diventa 7-2 quando Rafa lo colpisce in pieno con un dritto.

Si ha un bel dire che il tennis è così, quando tocca a te è una mazzata. Gli indiani hanno mollato ad un passo dal secondo set e ora qualcosa si è rotto anche nel braccio fatato di Paes che perde il suo primo servizio del terzo set mettendo lunga una volée di dritto per il 15-40 prima di scontrarsi con Myneni a rete e fare la frittata. Leander si riprende subito, ricominciamo a lustrarci gli occhi ad ogni palla toccata, sia essa un cross corto e piatto di dritto oppure una volée spinta in avanzamento. La coppia spagnola però rimane solida e non si fa più riprendere mancando anche un set point nel nono gioco. Spagna avanti  dopo due ore e mezza. Paes apre il quarto set al servizio e tiene con autorità. È Nadal a crollare cedendo a zero la propria battuta e così, in un battito d’ali, l’India è avanti 3-0. Il mago Leander è ancora l’anima della squadra, vedere come piazza le volée nelle poche spanne scoperte di campo sulle fucilate avversarie è un privilegio, assistere a come si salva dal 15-40 nel quinto gioco anche. Ma di maghi così ce n’è uno solo ed ecco che è Myneni a perdere la battuta sul 4-2 commettendo due doppi falli. Uno smash di Rafa riequilibra il punteggio, un turno di Lopez tenuto a 15 vale il riaggancio a quattro. Arriva il momento del campione. Sul servizio Paes Nadal gioca tre dritti da leggenda, l’ultimo in risposta su un’ottima prima palla avversaria vale il break decisivo. Tenere poi la sua battuta per il 6-4 che chiude la contesa è quasi un gioco da ragazzi. Mostruoso Rafa ma grazie Leander, per averci mostrato una volta per tutte che il tennis può essere un’arte se si usa la racchetta come un pennello e non come un’ascia

RUSSIA-KAZAKHSTAN 1-0 (Tommaso Voto)

A. Kuznetsov b. A. Nedovyesov 6-3 6-4 5-7 7-5

La pioggia caduta copiosa ieri su Mosca ha costretto gli organizzatori a condensare il programma, infatti nella giornata di sabato, oltre ai due singolari non disputati ci sarà anche la sfida di doppio.  In un clima freddo (pubblico in assetto quasi da neve), il russo Kuznetsov, n.47 del mondo, si sbarazza  di Nedovyesov e conquista il primo punto per la Russia nella sfida contro i “fratelli” kazaki. Shamil Tarpischev, capitano di Davis, nonché Presidente della Federazione, ha scelto una formazione giovane ed il cemento outdoor della National Tennis Center di Mosca per tentare l’assalto al tabellone principale di Coppa Davis. Il movimento tennistico russo non vive un momento felice, perché al caso”Sharapova-Meldonium” si aggiunge la difficoltà di trovare un degno erede alla generazione Safin-Youzhny-Davydenko. Le prospettive sembrano buone, perché i baby Kravchuk e Rublev ( e il non convocato Khachanov) possono rappresentare una base solida per ricostruire l’intero settore, del resto parliamo di un team  che in passato ha vinto due “insalatiere d’argento”. Molto diversa è la situazione del Kazakhstan, che si sta costruendo una  nazionale di tennis attraverso una campagna “acquisti” molto aggressiva,  infatti tutti i giocatori schierati dal capitano Doskaraysev sono naturalizzati. Ai russi di nascita Kukushkin, Golubev e Popko si aggiunge l’ucraino Nedovyesov. Questa politica ha certamente funzionato, perché i kazaki hanno una squadra decisamente competitiva e che lo scorso marzo ha spaventato la Serbia del n.1 Djokovic.

Kuznetsov ha un cattivo approccio al match, infatti commette qualche errore di troppo da fondo campo e perde immediatamente il servizio. Nedovyesov, attualmente n. 215 della classifica ATP, non riesce a confermare il vantaggio appena conquistato e subisce il controbreak. Il russo fa più gioco, mentre il kazako è spesso costretto alla difensiva e soffre quando il suo avversario libera il diritto. Dopo qualche game di studio, Andrey, finalmente, fa valere la sua maggiore tecnica e potenza individuale e mette all’angolo il Aleksandr, che dal 2-2 si trova rapidamente sotto 5-2. Nel momento di servire per il primo set, il 26enne di Tula si scompone ed è costretto a salvare due palle del controbreak, ma in questa circostanza è attento a sterilizzare il pericolo ed a chiudere sul definitivo 6-3. Una volta trovata la tranquillità, il match per il russo si mette in discesa, anche perché il kazako fa molta fatica a tenere il ritmo del tennista di casa. Incamerato anche il secondo parziale con il punteggio di 6-4, Kuznetsov è praticamente padrone della scena, ma sul 3-1 ha un evidente calo di tensione, che accende Nedovyesov e rimette in partita il Kazakhstan. Aleksandr, ormai, gioca sulla spinta dell’entusiasmo, ma tecnicamente non ha le contromisure per ribaltare le sorti del match. Nel nono game, già fatale nel secondo set, il kazako con la prima di servizio (tra cui un ace millimetrico) annulla due pericolose palle break e si porta sul 5-4.  Al cambio di campo Tarpischev si improvvisa massaggiatore, del resto è un uomo tuttofare, e opera sul braccio di Kuznetsov, che ora è decisamente confuso. Il momento di difficoltà russo è certificato dal set point, che Nedovyesov trasforma con una bella volèe di diritto, un epilogo decisamente imprevisto, anche perché Kuznetsov sembrava veleggiare tranquillamente verso la vittoria.

Dopo qualche game di assestamento, finalmente il russo torna a spingere e nel quarto set si porta nuovamente avanti di un break, ma anche stavolta si fa riagganciare. Tuttavia Andrey non si scompone,  strappa la battuta al kazako e si conquista il diritto di servire per il match. L’ansia gioca brutti scherzi al 26enne di casa, che dal 30-0 è costretto a salvare una palla del 5-5, che il kazako trasforma con un passante non irresistibile, ma che Kuznetsov non è in grado di controllare. L’undicesimo game è un coacervo di emozioni, perché il kazako dal 40-15 si incarta e subisce di nuovo il break, stavolta Andrey è finalmente attento e mette fine alle ostilità. Il russo è stato protagonista di una prestazione altalenante, in cui ha commesso qualche errore di confusione evitabile, mentre Nedovyesov è un tennista troppo tenero e monocorde per poter rappresentare una minaccia seria per il n.47 del mondo. Ora lo scontro tra Kukushkin e Donskoy sarà il vero ago della bilancia, perché un eventuale 2-0 russo può mettere la parola fine alle speranze kazake.

Donskoy-Kukushkin 7-6(7) 2-6 6-4 2-6 sospesa per oscurità

BELGIO-BRASILE 3-0 (Giovanni Vianello)

R. Bemelmans/J. De Loore b. M. Melo/B. Soares 3-6 7-6(5) 4-6 6-4 6-4

Dopo appena tre partite, il Belgio, nel Play-Off di World Group, si assicura la permanenza nella “serie A” di Davis, grazie ad un insperato successo in doppio.

Il primo set sembra essere un preludio ad un dominio brasiliano. Melo e Soares strappano la battuta nel secondo gioco ai belgi (Bemelmans e De Loore) e poi mantengono il vantaggio acquisito senza particolari sforzi fino al termine del parziale, vincendolo per 6-3. Nel secondo set tuttavia entrano in partita anche Bemelmans e De Loore; la partita si fa più accesa, vi sono due palle break per i belgi e numerose occasioni in cui i giocatori alla risposta si portano avanti 15-30 o 0-30. La seconda frazione si decide al tie-break, e vede prevalere i belgi per 7-5 nel gioco decisivo, così Bemelmans e De Loore pareggiano il conto dei set.

Il terzo set è anche questo piuttosto combattuto, sono i brasiliani a vincere per 6-4 strappando la battuta al Belgio nel decimo ed ultimo gioco. Il quarto set si apre con una sorpresa; i belgi, sospinti ad alta voce dal pubblico di casa, strappano la battuta in apertura al Brasile. Bemelmans e De Loore hanno poi delle occasioni per portarsi 5-2 e servizio in loro favore ma Soares e Melo annullano con esperienza le palle break. I belgi vanno poi avanti 5-3 e si garantiscono una chance di servire per il set. I brasiliani tengono la propria battuta e si portano così sul 4-5. Nel decimo gioco, nonostante un 15-30, il Belgio tiene il servizio e la partita va così al set decisivo.

Nel quinto set i padroni di casa operano il break sull’uno pari e mantengono il vantaggio fino al 5-4 in loro favore. Nel decimo gioco i belgi tengono il servizio a zero e si assicurano così la permanenza nel World Group.
Nel complesso, buona partita dei padroni di casa, che dopo un inizio in sordina sono andati a trovare una buona coesione. Il risultato odierno, tuttavia, va più che altro imputato ad una scarsa performance di Melo e Soares, che forse influenzati dall’essere sotto 2-0, forse influenzati dal giocare in trasferta, non hanno saputo sfruttare il loro bagaglio di esperienza in doppio.

GERMANIA-POLONIA 2-1 (Stefano Tarantino)

L. Kubot/M. Matkowski b. D. Brands/D. Masur 6-7(5) 4-6 6-3 6-4 6-2

Grande spettacolo a Berlino, dove la coppia polacca formata da Lukasz Kubot e Marcin Matkowski esce alla distanza, rimonta uno svantaggio di due set a Brands e l’esordiente Masur e tiene in vita il proprio team accorciando le distanze sul 2-1.

Partita dalle due facce. Nella prima metà la coppia tedesca ha giocato un doppio ai limiti della perfezione. Grande sorpresa l’esordiente Masur, 21 anni, solido servizio, ottimo alla risposta, gran bel diritto. Brands lo ha supportato con un’ottima presenza sulla rete e con una battuta molto efficace. I polacchi sembravano spaesati, impotenti. Ma sull’orlo del precipizio Matkowski e Kubot, specialisti del doppio, sono pian piano venuti fuori e sulla distanza hanno preso il sopravvento. La Germania rimane comunque favorita per la vittoria finale, ma occhio ai giovani Majchrzak e Hurkacz, nella prima giornata hanno dimostrato che non vanno sottovalutati.

Si parte con i tedeschi al servizio, Brands e Masur (il primo al secondo match in Davis, il secondo esordiente) tengono botta ai più esperti avversari. I polacchi breakkano nel quinto game, ma i tedeschi recuperano subito nel game successivo. A questo punto si seguono i servizi sino al tie break. Sono i polacchi ad allungare sul 3-2 e servizio, ma i tedeschi ribaltano la situazione togliendo due punti a Kubot che serve. La Polonia recupera a sua volta il minibreak, poi ci pensa Brands con una gran risposta di rovescio a dare sul 6-4 due set point ai padroni di casa. Il primo viene annullato, sul secondo Masur piazza un servizio vincente e chiude il set.

I tedeschi sembrano affiatati e sulle ali dell’entusiasmo allungano ad inizio secondo parziale con un break nel terzo game. Kubot e Matkowski provano a reagire, ma i tedeschi salvano 4 palle break e chiudono nel decimo gioco al 4° set point con il punteggio di 6-4. I polacchi provano allora a cambiare posizione alla risposta e la mossa da i suoi frutti. La coppia ospite inizia a rispondere meglio, i tedeschi calano leggermente (soprattutto Brands). I padroni di casa salvano 5 palle break nei primi due game al servizio, poi ne mancano a loro volta una sul 2 pari. La partita gira qui, break polacco per il 4-2, Kubot e Matkowski si involano e chiudono il parziale 6-3. Si va al quarto, i polacchi ora hanno una marcia in più, arriva subito il break. I tedeschi non sfruttano due occasioni per rientrare in partita, poi salvano un set point sul 3-5 ma i loro avversari tengono il servizio nel game successivo e portano la sfida al quinto.

La coppia di casa non ne ha più, altro break in apertura, i polacchi piazzano subito un parziale di 8 punti a 0. Sull’1-2 Brands e Masur hanno l’ultimo sussulto. Vanno 15-40 e poi hanno una terza palla break ai vantaggi che però i polacchi sono bravi ad annullare. Da quel momento in poi Kubot e Matkowski si involano e chiudono la sfida 6-2 per una rimonta che vale l’1-2 polacco.

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