E la finale dove la metto? L’ultimo atto della Coppa Davis in Croazia, tra supereroi e concerti rock

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E la finale dove la metto? L’ultimo atto della Coppa Davis in Croazia, tra supereroi e concerti rock

L’entusiasmo in Croazia per la disputa della finale di Coppa Davis in casa è alle stelle, ma ora la Federtennis croata ha il problema di trovare a fine novembre una struttura capiente e – soprattutto – libera

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Ancora in piena euforia per aver conquistato la seconda finale di Davis della sua storia, la prima in casa, il tennis croato si è svegliato questa mattina pensando a dove poter ospitare, dal 25 al 27 novembre prossimi, la sfida per l’insalatiera contro l’Argentina. Il Regolamento di Coppa Davis prevede che la finale venga organizzata in una struttura con una capienza di almeno 12.000 posti. Logicamente a fine novembre la Croazia ospiterà l’Argentina al chiuso e di conseguenza la prima opzione, per rispettare i parametri regolamentari e avere una cornice degna dell’evento, sarebbe la “Zagreb Arena” di Zagabria, la struttura sportiva coperta più grande della Croazia, con una capienza di 16.500 spettatori. Il problema è che proprio in quelle date l’Arena è occupata dai… supereroi Marvel!
Si tratta dello show “Marvel Universe Live!”, l’imponente spettacolo dal vivo che vede protagonisti sul palco tutti insieme oltre 25 personaggi dei fumetti Marvel, approdato da quest’anno in Europa : le date dello spettacolo sono fissate da tempo (la settimana dopo lo spettacolo sarà in Italia, ad Assago) e i biglietti sono andati tutti venduti.

Il Regolamento della Coppa Davis prevede però che, in casi particolari, la Federazione Internazionale possa concedere il permesso alla Federazione della nazione ospitante  di disputare il match in una struttura avente capienza inferiore. Ciò accadde, ad esempio, in occasione della prima finale vinta dai croati in trasferta contro la Slovacchia, nel 2005, quando si giocò a Bratislava in un palazzetto da 4.500 posti. Chiaramente, oltre agli aspetti regolamentari la Federtennis croata porrà attenzione anche all’aspetto economico, dato che una capienza maggiore significa più biglietti venduti e di conseguenza un incasso maggiore. In questo caso, la seconda opzione sarebbe la “Spaladium” Arena di Spalato, con una capienza poco lontana da quella prevista, di circa 11.000 persone. Anche qui però c’è un problema: lunedì 19 novembre è previsto il concerto dello storico gruppo pop- rock croato “Parni Valjak”. E in quella data il palazzetto dovrebbe essere già a disposizione delle due nazionali per gli allenamenti.

Altra possibilità, Zara e il Palazzetto dello sport “Kresimir Cosic”, quello dove i croati hanno appena vinto la semifinale, con una capienza di 9.000 posti. Qui potrebbe entrare in gioco anche la scaramanzia del “non c’è due senza tre”, dato che a Zara finora la nazionale balcanica ha vinto entrambi i match di Davis disputati (prima di quello con i francesi, quello contro il Brasile nel 2008). L’ultima alternativa, infine, è di nuovo nella capitale: il “Dom Sportova”, il palazzetto dello sport di Zagabria dove fino allo scorso anno si disputava il torneo ATP “Zagreb Indoors”, la cui capienza è però notevolmente inferiore, 5.000 spettatori.

 

In base al regolamento ITF la squadra ospitante deve inoltrare alla Federazione Internazionale il dossier relativo alla sede proposta entro sette giorni dalla fine della semifinale. L’ITF poi dovrà ratificare la proposta ricevuta. Il dossier dovrebbe essere già pronto, perchè pare impensabile che la federazione croata non abbia previsto questa eventualità, e la ratifica dovrebbe essere abbastanza veloce se la proposta della Federazione Croata rispetterà tutti i parametri imposti dal regolamento, ma se invece dovessero essere necessarie alcune deroghe, ecco che i tempi potrebbero allungarsi e potremmo dover aspettare ottobre per conoscere la sede della prossima finale di Davis. Per esempio, nel caso in cui la scelta dovesse cadere su una località diversa dalla capitale Zagabria, potrebbe essere necessaria una deroga al fatto che gli aeroporti di Spalato o Zara in inverno sono estremamente mal collegati al resto del mondo, un po’ come era successo nel 2008 quando l’Argentina organizzò la Finale a Mar del Plata, una località collegata solo con Buenos Aires con piccoli aerei ad elica.

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Miami, il programma di domenica 26 marzo: Sinner-Dimitrov non prima delle 01

Doppia sfida incrociata USA-Canada sul centrale del Miami Open, poi Alcaraz, Sabalenka e Ruud. Jannik Sinner sul Grandstand in sessione serale

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Grandstand - Miami Open 2023 (foto Twitter @miamiopen)

Completati tutti gli incontri di secondo turno sia tra gli uomini sia tra le donne, il programma di domenica 26 marzo al Miami Open presented by Itaù presenta alcuni incontri davvero di grande interesse.

L’entrata in vigore dell’ora legale in Italia e in Europa ha riallineato la differenza di fuso orario tra la Penisola e Miami a sei ore, quindi il programma del torneo inizierà alle ore 18 italiane sullo Stadium Court e alle ore 17 su tutti gli altri campi.

Lo Stadium Court vedrà le due ex campionesse Slam Bianca Andreescu e Sofia Kenin aprire le danze a mezzogiorno locale (le 18 in Italia), seguite da un’altra sfida incrociata tra Stati Uniti e Canada, quella tra Taylor Fritz e Denis Shapovalov. In chiusura di programma diurno ci sarà il n. 1 del mondo e campione uscente Carlos Alcaraz che affronterà il serbo Dusan Lajovic.

 

In sessione serale, a partire dalle 19 locali (le 01 in Italia), la testa di serie n. 2 del torneo femminile Aryna Sabalenka verrà sfidata dalla ceca Marie Bouzkova, e per finire, non prima delle 20.30 locali (le 02.30 in Italia), il norvegese Casper Ruud se la dovrà vedere con l’olandese Botic Van de Zandschulp.

Un solo italiano impegnato nella giornata di domenica: sarà Jannik Sinner, protagonista del match della sessione serale sul Grandstand, che non prima delle 19 locali (le 01 in Italia) giocherà con la testa di serie n. 21 Grigor Dimitrov.

Qui sotto il programma completo della giornata con gli orari indicati in ora locale di Miami (sei ore indietro rispetto all’Italia):

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WTA Miami: Linette spegne i lampi dorati di Azarenka, Potapova ha carattere ed estromette Gauff

Ostapenko più forte del tifo paulista, nessuna fortuna per Samsonova contro Zheng

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Madga Linette - Australian Open 2023 (foto Twitter @ausopen)

[20] M. Linette b. [14] V. Azarenka 7-6(3) 2-6 6-4

Quando scende in campo il vecchio campione alla ricerca di qualche baluginio del passato splendore, lo spettacolo del bagaglio tecnico e caratteriale del purosangue regala spesso emozioni e ammirazione. È stato il caso di questo sedicesimo di finale del WTA Miami Open tra Azarenka e Linette.

La numero 14 del seeding ha esibito il suo campionario di soluzioni arrischiate e geniali da fondocampo, ma ha dovuto alzare bandiera bianca di fronte ad una giocatrice forte, concreta e paziente, capace di un contrattacco insidioso che Victoria non ha saputo disinnescare che nella parte centrale del match. Linette supera la rivale per la prima volta nella carriera, dopo due sconfitte (tra cui una proprio a Miami, nel 2016), e aspetta la vincente tra Pegula e Collins.

 

Entrambe cominciano bene alla battuta, con buone percentuali tanto sulla prima che sulla seconda palla. La polacca mette a segno anche tre ace, di cui due nel game d’apertura. La bielorussa è da subito in palla con il rovescio, e utilizza il dritto, soprattutto in cross, per aprirsi il varco dove infilare il suo rovescio oggi assai appuntito.

L’equilibrio si spezza all’improvviso sul 3-3, con Linette che, vittima di un passaggio a vuoto, cede a zero la battuta spedendo di circa due metri oltre la linea di fondo un facile dritto a campo aperto. Con maggiore personalità l’ex numero uno del mondo continua a cercare la soluzione vincente, mentre la trentunenne di Poznan aspetta il momento adatto per un colpo in contrattacco.

Mentre serve per il set sul 5-4, Azarenka spedisce a sua volta ben al di là della linea di fondo un comodo dritto. Un rovescio lungolinea parimenti lungo della tre volte campionessa del torneo completa il contro-break per la rivale, che così rinfrancata sale 6-5.

Azarenka procede a strappi, alternando buone idee a errori gratuiti. Sul 5-6 40-40, con la rivale a due punti dal set, scocca un rovescio in cross che è un mirabile scorcio sul coraggio leonino (Bielorussia terra di grandi felini) della trentatreenne di Minsk. Si materializza così il tie-break, con Azarenka che non smette di imporre la sua linea di gioco. Ed è qui che la polacca evidenzia la sua maturità, non disunendosi di fronte alle velleità della ex campionessa: rompe l’equilibrio con un rovescio lungolinea splendido e incassa la frazione al decimo punto (7-3), con un doppio fallo della rivale. Per Linette tre ace, per Azarenka 4 doppi errori, in un’ora e tre minuti.

È proprio con un doppio fallo la bielorussa cede il game d’ingresso al secondo parziale. Linette pare possa prendere il largo in virtù di una condizione atletica superiore; Vika da segnali di stanchezza e forza i colpi per accorciare gli scambi. Sotto per 2-0 annulla una palla-break delicatissima e rimane vicina nel punteggio alla rivale, ed è il game che cambia il volto del set. Linette denuncia limiti caratteriali importanti cedendo il break di vantaggio con un dritto lungo e largo di alcuni metri, e sempre con un altro dritto mal cresciuto pochi minuti dopo consegna un altro game alla battuta.

Azarenka scappa dalla trappola del possibile 0-3 pesante e, avvertendo il momento scomodo della sfidante, riprende il comando degli scambi e con una striscia di sei game consecutivi forza la conclusione della contesa al set decisivo.

La bielorussa parte alla battuta e lancia quattro vincenti consecutivi per chiudere il game a zero. È nel momento più brillante e spinge anche alla risposta, mentre Linette non trova più conforto nella prima di servizio e viene attaccata senza posa. L’ottavo game in fila e il break è cosa fatta per Vicka, che forse si rilassa e cede a sua volta il servizio, con il classico doppio errore sul 30-40.

È il segno di un ribaltamento improvviso: sul 2-2 Azarenka al servizio mette una palla corta in corridoio e si attarda a discutere con il giudice di sedia, nonostante le immagini la smentiscano chiaramente. L’atleta di Minsk si innervosisce e subisce un altro break mettendo in rete un dritto d’attacco piuttosto agevole. Dopo un 8-0 per lei, ecco un 4-0 di marca polacca.

Azarenka si scuote e riprende a cercare le righe per sfondare la difesa della numero 19 del mondo, ma dopo oltre due ore di forcing la condizione atletica non è più ottimale, e Linette ha buon gioco nel contenere e favorire l’errore della rivale.

Sul 5-4 Magda serve per il match e Vicka trova la forza di tornare da 40-0, ma si deve poi arrendere. Prova magnifica e sfortunata per lei, a passare è la più solida delle due in questo momento.

Altri incontri:

[23] Q. Zheng b. [12] L. Samsonova 5-7 7-6(5) 6-3

La cinese Zheng supera a sorpresa Ljudmila Samsonova; a sorprendere è soprattutto il parziale di sei giochi consecutivi con cui l’asiatica chiude la partita, che sembrava finita dopo che la russa aveva messo a segno uno straordinario dritto vincente a uscire per il break nel secondo game del set decisivo.

Coraggio da parte di entrambe e tennis rapidissimo hanno contraddistinto le tre ore e otto minuti di battaglia, con la cinese capace di ben diciotto ace, mentre spiccano di contro i nove doppi falli della testa di serie numero 12. Zheng si prende così immediata rivincita dopo le sconfitte patite da Ljudmila sul campo nella semifinale di Abu Dhabi e per walkover a Dubai. Negli ottavi per lei c’è Potapova.

[24] J. Ostapenko b. [13] b. B. Haddad Maia 6-2 4-6 6-3

Jelena Ostapenko è più forte anche della torcida verde-oro che invade pacifica ma rumorosa le gradinate. Supera Haddad Maia nell’incontro tra bombardieri, dimostrando maggiore solidità della tennista paulista. La brasiliana ha ceduto il primo set con un doppio fallo ma si è presa il secondo con un ace (sette alla fine, contro i sei dell’avversaria). Il merito della vincitrice di Parigi 2017 è di non perdersi d’animo dopo aver subito il break nel primo gioco del terzo set. Dallo 0-2 il parziale di cinque giochi a uno le permette di entrare da favorita nel match degli ottavi di finale, dove se la vedrà con Liu oppure con la nostra Trevisan.

[27] A. Potapova b. [6] C. Gauff 6-7(8) 7-5 6-2

Anastasia Potapova prova a concentrarsi sul tennis, dopo le chiacchiere sulla maglietta dello Spartak Mosca esibita negli scorsi giorni e le polemiche del match precedente con Kostyuk. E sforna una prova maiuscola di fronte a una audience decisamente dalla parte della giovane speranza americana.

Gauff fa suo il primo set al tie-break per 10-8 e serve per il match sul 5-3 nel secondo parziale. Ma Potapova mostra un carattere di ferro e ribalta tutto, chiudendo il set con uno scambio memorabile in cui entrambe devono coprire la linea di fondo più volte a sinistra e a destra. Nel terzo set dopo il 2-2 Gauff subisce per la seconda volta un parziale di quattro giochi a zero, che proietta la giovane russa all’ottavo di finale con Zheng.

[3] J. Pegula b. [30] D. Collins 6-1 7-6(0)

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ATP

ATP Miami: Sonego rimonta Evans e vola al terzo turno

Lorenzo bissa il successo su Thiem con una vittoria in 3 set sul britannico N.23 del seeding

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Lorenzo Sonego - ATP Miami 2023 (Twitter @Federtennis)

L. Sonego b. [23] D. Evans 4-6 6-3 6-2

Dopo un inizio di giornata sportivamente drammatico per il tennis azzurro a Miami, Lorenzo Sonego conferma tutta la sua esuberanza agonistica rimontando a suon di diritti vincenti Daniel Evans in un match molto divertente sul Campo N.1, lo stesso dove prima di lui aveva perso Matteo Berrettini contro l’americano McDonald,

Il match che ha visto contrapposte la potenza di Sonego e la varietà di gioco del britannico si potrebbe riassumere con una curiosa statistica. Dopo aver ceduto a zero la battuta nel gioco d’apertura del match, Sonego ha annullato le successive 12 palle break da lui affrontate oppure, se volete, Evans ha mancato le 12 successive. Peraltro sempre in crescendo: 2 nel primo set che avrebbero reso ancora più netto il 6-4 Evans finale. 4 nel secondo set vinto da Sonego per 6-3 e addirittura 6 nel terzo set nonostante il 6-2 finale possa far intendere un dominio di Sonego in realtà solo apparente. Alla fine infatti ci sono volute quasi 2h30 per chiudere la contesa con Evans visibilmente contrariato per la sua mancanza di killer instinct. Dopo il break subito in apertura di terzo set ha addirittura trasformato la racchetta in un oggetto non identificabile prendendosi l’inevitabile warning dal giudice di sedia.

 

Sonego è stato paziente, consapevole che con il passare dei minuti, il tennis brillante ma molto difficile del suo avversario avrebbe perso in efficacia e infatti Sonego ha progressivamente preso il comando degli scambi da fondo lasciandolo esplodere il suo dritto quanto più possibile. A quel punto Evans non ha potuto fare altre che affidarsi alle variazioni con le discese a rete e le rasoiate in slice ma in termini di pesantezza di palla e di resistenza fisica Lorenzo era ormai incontenibile.

Una bella vittoria che fa il paio con quella di primo turno contro Dominic Thiem che per quanto lontano dai fasti del passato, è sempre un primo turno da prendere con le molle. Ora il livello potrebbe salire ancora se come da pronostico Frances Tiafoe batterà il giapponese Watanuki nella notte italiana

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