(S)punti Tecnici
(S)punti tecnici della settimana: ATP Finals 2016, la grande bellezza del doppio
Il doppio, alle ATP Finals, per una volta gode di grande visibilità. Quando è giocato ai massimi livelli, la merita senz’altro. Analizziamo i movimenti in campo dei migliori, rivedendo uno dei punti più spettacolari dell’anno

Uno dei motivi per cui mi trovo in forte disaccordo con chi sostiene che il doppio andrebbe emarginato, o addirittura abolito, è che la specialità rimane probabilmente l’ultima “isola” nel mare del power-tennis moderno dove è ancora possibile vedere con continuità gesti tecnici (la combinazione serve&volley) ormai quasi scomparsi nelle competizioni di singolare a livello professionistico.
Ma oltre ad essere sempre un piacere per l’occhio dell’appassionato che apprezza la magia di uno split-step in avanzamento, seguito da una volée ad uscire con il taglio sotto, il doppio offre spunti davvero interessanti per quello che riguarda i movimenti di copertura del campo.
Idealmente, i giocatori di una coppia di doppio dovrebbero sempre coordinare i propri spostamenti in modo da non essere mai distanti tra loro più di 5-6 metri. La misura non è casuale: l’allungo massimo laterale di un tennista medio, comprensivo di un passo, della successiva proiezione del busto e del braccio, e della lunghezza della racchetta, è intorno ai 2 metri e mezzo. Di conseguenza, mantenendo una posizione ottimale rispetto al partner, si lascerà poco e niente di spazio al centro, e si otterrà buona copertura esterna, essendo il rettangolo di gioco compresi i corridoi di 10, 97 metri. Quando una coppia si muove correttamente, agli avversari rimangono pochi centimetri per trovare soluzioni vincenti, e questo aspetto è anche più importante rispetto alla qualità dei colpi in sé. Il nostro direttore Ubaldo Scanagatta ne ha scritto davvero molto bene, e con grande passione, durante le Olimpiadi di Rio quest’anno: il segreto non è la copertura dei lungolinea, ma quella al centro, e oltre alla distanza da mantenere tra i due giocatori per tenere chiusa la “forbice” tra di loro, è fondamentale che i membri della coppia si trovino il meno possibile uno più avanti, e uno più indietro. Ci vuole incredibile coordinazione di movimenti sia in orizzontale che in verticale, insomma.
Il finlandese Henri Kontinen (26 anni, miglior classifica in singolare 220) e l’australiano John Peers (28 anni, miglior classifica in singolare 456), grandi specialisti, un po’ a sorpresa ma non troppo – che fossero fortissimi era cosa evidente da un pezzo – hanno trionfato con merito alle ATP Finals 2016, mettendo in riga ogni coppia affrontata con una qualità di “tennis da doppio” che non si vedeva da tempo. E durante il loro match di round robin, opposti ai due Lopez spagnoli, Feliciano e Marc (avevo ammirato un loro ottimo allenamento a New York), hanno vinto – oltre al match – uno dei punti più divertenti dell’intera annata di tennis. Lo vediamo nel video qui sotto, veramente pazzesco.
https://vimeo.com/191779282
Giustamente, l’occhio dello spettatore si focalizza sulla straordinaria conclusione dello scambio, con Marc Lopez che tira lo slice esterno al paletto della rete, praticamente rasoterra fin dall’impatto, e John Peers che riesce a controllare la demi-volée di dritto chiudendo in cross. Meritatissima standing ovation. Ma la spettacolarità degli ultimi due colpi – e la conseguente diffusione del filmato in ogni raccolta di highlights – ci dà l’opportunità di analizzare anche quello che succede prima, ed è qui che si può apprezzare appieno la qualità degli automatismi e dei movimenti in campo di tutti e quattro i tennisti. Utilizzando il frame-by-frame, e isolando i fotogrammi degli impatti, andiamo a vedere un’autentica lezione di copertura del campo in doppio.
Serve John, risponde Marc, i due spagnoli partono in posizione difensiva, si può però già vedere che entrambi i Lopez sono in proiezione verso avanti, aggressivi, fin dall’istante dell’impatto.
Marc aggredisce la risposta in avanzamento, ben dentro il campo, Henri a rete è in pieno split step di posizionamento, John sta arrivando verso rete.
Nell’istante in cui John colpisce la volée alta di rovescio, Marc sta rientrando verso il centro a coprire, Feliciano si prepara alla difesa, Henri rimane giustamente sul suo lungolinea.
Sulla volée centrale arriva prima Marc, e mentre sta colpendo Feliciano è in frenata per poi tornare a coprire verso l’esterno. John e Henri sono perfettamente coordinati a rete adesso.
Arriva la volée di John, stavolta esterna, sarà Feliciano a prenderla, Marc è già scattato ad allargarsi dal compagno per non lasciare spazio alla sua sinistra.
L’impatto del rovescio di Feliciano trova tutti e quattro i giocatori posizionati impeccabilmente, John e Henri a rete giustamente rivolti verso il lungolinea sinistro, e perfettamente paralleli, Marc in posizione difensiva del centro del campo.
Henri gioca la volée, Marc l’ha letta e sta steppando pronto a difendere il lato esterno.
Qui, se Marc non fosse stato posizionato correttamente, il punto sarebbe finito, ma lo spagnolo ci arriva e alza sull’uomo più attaccato alla rete, che è Henri.
Nell’istante in cui si accorge di essere stato scavalcato dalla palla, Henri si accuccia per lasciare spazio per lo smash a John, che era già partito in anticipo. Coordinazione fantastica.
In elevazione, proiezione laterale e in arretramento questo smash per John è pressochè impossibile da chiudere con violenza, non solo, la direzione esterna è obbligata dalla postura di braccio e spalle. Feliciano lo ha intuito in anticipo, e si prepara a difendere.
Feliciano sta colpendo il rovescio difensivo in allungo, Henri è già scattato verso il lungolinea, sapendo che John appena ricaduto dallo smash precedente non può che rimanere a destra. Anche Marc sta avanzando verso il campo.
Mentrte Henri è in pieno allungo sulla volée, tocca a Marc prepararsi alla difesa, lo vediamo steppare perfetto nell’esatto centro della porzione di campo dove una palla colpita così può potenzialmente finire. Contemporaneamente, Feliciano e John stanno rientrando verso i rispettivi compagni. Sempre ottime – considerando la dinamica del punto – le distanze e le posizioni.
Henri azzecca una gran palla corta ed esterna, Marc ci va in anticipo, Feliciano è intanto arrivato a rete in perfetta copertura centrale, così come perfetto è John in difesa anche lui al centro. Ma ecco il problema di Marc: la palla è più bassa del cubo dello sponsor FedEx davanti ai raccattapalle, e questo gli impedisce la traiettoria verso il lungolinea che sarebbe senz’altro vincente.
Lo vediamo meglio qui: all’impatto (frame di sinistra) la palla è appena più bassa del cubo, se Marc la giocasse “dritta” non lo supererebbe, e lo spagnolo è costretto a trovare il campo con una traiettoria diagonale, la palla passa di lato alla rete all’altezza di metà del paletto. Straordinario comunque. Però…
… purtroppo per Marc aver avuto il lungoriga chiuso dall’ostacolo permette a John di trovare e ribattere una delle palle più rasoterra immaginabili nel tennis, con una splendida demi-volée di dritto incrociata. Henri e Marc sono fuorigioco adesso, è un vero e proprio punto di singolare, Feliciano non potrebbe coprire meglio la rete, John ha sfuttato il suo esemplare posizionamento.
Fine del punto, Feliciano non poteva fare di più che costringere John a stringere il cross al massimo, nel frattempo Henri era già rientrato nell’eventualità che lo spagnolo fosse riuscito a giocare l’allungo. Tutto fantastico.
Se riguardiamo il video focalizzandoci sugli spostamenti dei quattro giocatori, il balletto rapidissimo ma preciso al centimetro è impressionante. Sono questi automatismi che fanno la differenza in questa specialità, e sono aspetti tecnico-tattici interessantissimi. Non potrei essere più felice, personalmente, per la formula delle Finals che offre un palcoscenico e una copertura mediatica simile al doppio, che a mio avviso, disertato dai “grandi” o meno che sia, rimane uno spettacolo magnifico quando ben giocato come ci hanno fatto vedere Marc, Feliciano, Henri e John. Splendidi.