Alba azzurra a Sydney, Lorenzi e Fognini volano ai quarti di finale

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Alba azzurra a Sydney, Lorenzi e Fognini volano ai quarti di finale

Paolo elimina la testa di serie n.1 Ramos-Vinolas, se la vedrà con Medvedev. Fabio scaccia la maledizione Dolgopolov. Troverà Mannarino. Possibile incrocio in semi

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Sventola il tricolore sui campi che hanno ospitato la prima Olimpiade del millennio. Lorenzi e Fognini conquistano i quarti di finale nella parte alta del tabellone e ci invitano a puntare di nuovo la sveglia nella prossima notte. A Sydney c’è la possibilità di una semifinale tutta italiana e la teniamo in considerazione, pur consapevoli della difficoltà degli ostacoli successivi: Mannarino per Fabio, Medvedev (15 anni in meno) per il veterano senese. Al netto dei risultati, sono incoraggianti i segnali che il numero uno e il numero due d’Italia trasmettono all’immediata vigilia del primo Slam.

(EX) BESTIA NERATesta di serie a Melbourne e con l’obiettivo minimo del terzo turno, Fognini debutta nel 2018 togliendosi un dente fastidioso. Dagli scontri di nervi con Dolgopolov, infatti, il ligure ne era uscito sempre sconfitto negli ultimi tre anni. Questa volta è arrivato il lieto fine, anche se il primo set lasciava presagire altro. Facendosi brekkare al primo tentativo, l’azzurro si ritrova subito costretto a inseguire e subisce il 6-3 in poco meno di mezz’ora. I game scorrono via veloci. La sfida però resta equilibrata, nella trama e nelle statistiche. Il merito di Fognini è quello di rimanere sul pezzo – nonostante un warning – non sbagliando più nulla al servizio fino ad approfittare dei primi tentennamenti dell’ucraino. Dolgopolov, dopo aver fallito una palla break, perde malamente il servizio nell’ottavo game e stacca l’interruttore dell’attenzione. Il punteggio sul tabellone guarda a specchio quello del primo set, ma qui la partita gira perché il terzo parziale inizia ancora con un break azzurro. Fognini prende il comando delle operazioni e mette il sigillo sul match nel quinto game, il più spettacolare per varietà di colpi. Due discese vincenti a rete e un passante di rovescio in risposta a uno smash gli regalano l’allungo sul 4-2, gli applausi dei presenti sul campo 1 e la sensazione di essere in pieno controllo. Fino alla fine. Il prossimo incrocio, ostico, sarà con Mannarino che ha asfaltato Berankis in meno di 50 minuti. Nei tre precedenti Fognini ha perso due volte sul veloce, avendo la meglio solo al Roland Garros 2012.

HIGHLANDER – In due ore più tirate di quanto dica il punteggio, Paolo Lorenzi (45 ATP) centra il secondo successo del nuovo anno ed elimina la prima testa di serie Albert Ramos-Vinolas. In vantaggio nei precedenti (l’ultimo nel 2017, in semifinale a Quito), il fresco trentaseienne entra subito in confidenza col match e rompe l’equilibrio nel combattutissimo ottavo game, dove strappa il servizio alla quinta palla break. Nei suoi turni di battuta Lorenzi è solidissimo. Gli ace alla fine saranno dieci, ma soprattutto è la prima a fargli comandare il gioco con una resa in termini di punti del 90%. Lo spagnolo ha costruito il suo numero 22 del ranking principalmente su clay: soffre su questi campi la pesantezza di palla, ma ha l’esperienza per provare ad allungare lo scambio. È la sua strategia nel secondo set, dove però viene condizionato da un guaio muscolare che lo costringe al medical time-out dopo tre game.

Ramos terrà comunque il campo fino alla fine, pur non brillando, esponendosi all’incisività in risposta del veterano azzurro. Sul 5-5, il numero quattro di Spagna cede per logoramento dopo aver annullato cinque palle break. Lorenzi stacca così il biglietto per l’inedito scontro generazionale con Danil Medvedev. Il russo batte ancora Jared Donaldson, come già accaduto a novembre alle Next Gen Finals di Milano.

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MINA VAGANTE – Nella parte bassa del tabellone, avanti in tre set Benoit Paire contro Leo Mayer. Il francese troverà il vincente tra Milman e il detentore del titolo Gilles MullerPer la gioia dei tifosi australiani, piazza ancora un acuto Alex De Minaur che (avanti 6-2 3-0) beneficia del ritiro di Dzumhur. Lo score di inizio stagione del diciottenne trapiantato in Spagna è di cinque vittorie in sei incontri, avendo perso solo la semi di Brisbane. Sto giocando un gran tennis – ammette con piglio sicuro – anche perché il pubblico è dalla mia parte”. Al sorteggio di Melbourne, tanti faranno gli scongiuri per evitarlo.

Risultati:

[5] A. Mannarino b. [LL] R. Berankis b. 6-2 6-1
P. Lorenzi b. [1] A. Ramos-Vinolas 6-3 7-5
B. Paire b. L. Mayer 6-2 3-6 6-1
[4] F. Fognini b. A. Dolgopolov 3-6 6-3 6-4
[Q] D. Medvedev b. J. Donaldson 6-3 4-6 7-5
A. De Minaur b. [7] D. Dzumhur 6-2 3-0 rit.
F. Lopez b. [3] D. Schwartzman 6-3 7-6(1)
[2] G. Muller vs [WC] J. Millman

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