Australian Open: Sonego è meraviglioso, Fognini e Giorgi non tradiscono - Pagina 2 di 2

Australian Open

Australian Open: Sonego è meraviglioso, Fognini e Giorgi non tradiscono

Lorenzo chiude 7-5 al quarto contro Haase dopo aver mancato 7 mp. Passano Fognini e Giorgi, bravi ma sconfitti Fabbiano e Berrettini. Santopadre su Matteo: “Ha ancora margini, sul veloce sarà forte”

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[26] A. Mannarino b. [LL] M. Berrettini 6-4 6-4 6-4 (Raffaello Esposito)

MATTEO NON DEMERITA – Adrian Mannarino (27 ATP) ha vinto, Matteo Berrettini (130 ATP) non ha perso. In estrema sintesi questo ha raccontato l’incontro svoltosi sul campo 19, incastrato fra la ferrovia che costeggia l’impianto e la HiSense Arena. La prova era difficile perché un centinaio di posizioni ATP di differenza hanno il loro peso, in aggiunta al fatto che il ventinovenne francese è uno di quelli che non si battono da soli. Certo non rapisce l’occhio ma tecnica, velocità di piedi e pensiero gli consentono di adattarsi a tutto sul rettangolo di gioco. In più è anche un uomo di spirito, come dimostra la vicenda di qualche mese fa relativa a racchetta e sponsor.

LA GARA – L’italiano apre in battuta e se la prima palla di servizio rimane una fedele alleata lo stesso non si può dire dei colpi a rimbalzo. Pur con alcune fiammate di dritto Matteo annega presto in un numero eccessivo di errori, soprattutto con il rovescio, che gli costano il break decisivo nel terzo gioco. Sempre dal lato sinistro arriva l’errore che vanifica l’unica palla break che il nostro si procura. Stessa storia da quel momento in poi, Berrettini lotta duro, serve benissimo, ma il francese attende sornione il suo momento che arriva sempre. Nel secondo set sono due errori col dritto in un nono game che guidava 30-0 a costargli il secondo 6-4. Anche se nel gioco finale il romano si divora la possibilità del 30-40 spedendo imperdonabilmente in rete un rovescio a campo aperto. Il break che sancisce di fatto la fine del match giunge sul due pari e contiene in sé l’intero andamento del match. Sul 30-30 Mannarino risponde ad una gran prima con un lob che casca sulla riga e Matteo spara fuori un dritto di esasperazione. Subito dopo manca un passante facile con il rovescio e spacca la racchetta. Ci crede, e questo è bene. Il mancino francese non si distrae e chiude.

IL RAGAZZO SI FARÀ – Berrettini è rimasto fatalmente invischiato nella ragnatela di variazioni intessuta dal suo avversario, capace sempre di fargli giocare quel colpo in più che girava lo scambio. Ma non si è mai arreso, ha sempre provato a ribattere con le sue armi – al momento limitate – ma soprattutto con il carattere. E se le prime si possono affinare, il secondo o ce l’hai o non ce l’hai. Verrà il tempo per Matteo, che oltre al carattere pare possedere anche la giusta umiltà, virtù oggi spesso considerata difetto ma presente in massimo grado nel bagaglio di ogni vero campione. Se tutto questo è vero ci sarà tempo per rendere ancor più efficaci servizio e dritto e rafforzare rovescio e gioco a rete. Mannarino, nell’intervista post-match, ha detto che “Matteo ha un gran servizio, potrà diventare forte, deve però migliorare la tattica in campo“. Intanto questo inizio di 2018 gli ha regalato la prima vittoria nel circuito dei grandi e, con un poco di fortuna, l’emozione del tabellone principale a Melbourne. Spesso la fortuna è di chi la sa meritare, staremo a vedere. Prossimo ostacolo per Mannarino il ceco Vesely (64 ATP), una vittoria per parte i precedenti.

SANTOPADRE: “MATTEO PUÒ DIVENTARE DAVVERO FORTE” – Dopo i suoi match di qualificazione avevamo raggiunto in esclusiva il suo coach ed ex Davisman Vincenzo Satnopadre. Molte considerazioni interessanti sulle prospettive di Matteo, in particolare riguardo al lavoro da fare sull’aggressività e sulle armi tecniche più adatte per essere vincenti sulle superfici veloci. Ascoltate l’audio qui sotto, Vincenzo oltre a essere una persona gentilissima e simpatica, è un allenatore tra i migliori che abbiamo in Italia. La migliore speranza del nostro tennis, a cui vanno tutti gli “in bocca al lupo” possibili, è certamente in buone mani.

[4] A. Zverev b. T. Fabbiano 6-1 7-6(5) 7-5 (Andrea Ciocci)

Chissà se Roger Federer ha dispensato qualche perla di saggezza, quando ha ospitato nell’off-season Thomas Fabbiano. Una delle regole auree del tennis è che i punti non hanno la stessa importanza. E consigli o meno, se n’è accorto il tennista pugliese quest’oggi, nel match perso, con onore, contro il quarto favorito del torneo, Sascha Zverev. Un primo set costellato di opportunità per l’italiano, penalizzato dall’incapacità di convertire le palle break. Il punteggio finale di 6-1 è bugiardo sul piano dei numeri. Ma Fabbiano paga una minor efficienza al servizio. Deficitaria la percentuale di prime palle, che lo costringe a subire troppo. Per contro, Zverev sembra quello del finale di stagione, forse un po’ più tonico. La sua prestazione è macchiata da qualche errore di troppo. Cui rimedia con il servizio, quando c’è da cavarsi d’impaccio. Probabilmente, Boris Becker non è andato troppo lontano quando ha affermato che il connazionale non diventerà numero 1 in pochi mesi.

OCCASIONI SPRECATE – Nel qui e ora, sembra esserci meno differenza di quanto non dica la classifica. Lo testimonia una seconda frazione molto più equilibrata. Nella quale si segnala la buona reattività di Thomas in risposta. Ed una percentuale di prime un po’ cresciuta. Sul 4-3 in suo favore, alla decima palla break finalmente Thomas strappa la battuta al tedesco. Va a servire per il set, ma complice l’inesperienza, perde il servizio. La conclusione naturale del set è un amaro tie-break, in cui Fabbiano non si fa recuperare due mini-break, per cedere al primo setpoint. Ci si aspetterebbe la resa, ma il tennista di San Giorgio Ionico non molla. Purtroppo, il copione non cambia. Sul 4 pari l’italiano si inventa due dritti in allungo notevoli e va a servire per aggiudicarsi il parziale. Spreca un setpoint con un rovescio spedito in rete. E stavolta è finita davvero. Zverev, che, intervistato da Jim Courier, si è definito ancora un po’ arrugginito, approda al secondo turno, dove incontrerà il tedesco Gojowczyk. Per Thomas arrivano invece i complimenti di Re Roger per la partita disputata… una consolazione certo non di poco conto.

Risultati:

[26] A. Mannarino b. [LL] M. Berrettini 6-4 6-4 6-4
[Q] L. Sonego b. R. Haase 6-3 7-5 6-7(6) 7-5 
[4] A. Zverev b. T. Fabbiano 6-1 7-6(5) 7-5
[25] F. Fognini 
b. H. Zeballos 6-4 6-4 7-5
C. Giorgi
b. [Q] A. Kalinskaya 6-4 6-3

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