Federer dà spettacolo, Kyrgios no. Zverev e Lendl. Il messaggio di Kohlschreiber… a Giorgi

Editoriali del Direttore

Federer dà spettacolo, Kyrgios no. Zverev e Lendl. Il messaggio di Kohlschreiber… a Giorgi

NEW YORK – Donne quasi come a Wimbledon: KO Kerber, Garcia, Kvitova, Ostapenko. In “vita” solo 3 top-ten, tutte nella stessa metà. Finale bis Stephens-Keys?

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La rassegna stampa odierna

Fra venerdì e sabato gli incontri più attesi clou erano il sorellicidio Williams-Williams, show n.30 del serial, e Federer-Kyrgios, dopo 3 match conclusi da un tiebrek al terzo set. Ma il primo è stato è un assoluto flop, un match a senso unico nel quale Serena faceva i punti e Venus li sbagliava. Tanto che se fosse avvenuto una ventina d’anni fa si sarebbe scritto che erano stati ordini di scuderia, di papà Richard, per impedire che la vincitrice del duello in famiglia si stancasse troppo e ne pagasse le spese al match successivo. Speculazioni del genere furono a suo tempo scritte tantissime volte, ma il papà Pigmalione e le sorellone ovviamente negarono sempre che fosse mai accaduto.

UN FEDERER MAGNIFICO, UN KYRGIOS… NARCISISTA

E il secondo non si può dire che non meritasse il prezzo del biglietto soltanto perché Federer è stato magnifico, ha giocato in modo splendido, direi perfino straordinario rispetto a quasi tutte le sue partite di quest’anno, ma – ciò premesso – è stato tutt’altro che un match incerto dopo che Kyrgios non è riuscito a centrare nessuna delle cinque palle break (e le prime tre consecutive, 0-40) conquistate sul 3 pari del primo set. Sfumata quella multipla opportunità per Kyrgios non c’è stato più nulla da fare dopo che Federer ha vinto 6-4 il primo set in 36 minuti.

Qualcuno aveva trovato che fosse una mancanza di rispetto mettere in campo Federer nel primo pomeriggio, ma gli americani non guardano in faccia a nessuno quando si tratta di… vendere più biglietti e attrarre maggiori audience televisive. Era sabato pomeriggio e far vedere Roger con Nick in tutta l’America, e non solo, poteva procurare risultati superiori allo stesso match programmato sabato sera, quando i giovani preferiscono magari aperitivi, cene e discoteche. E poi non c’era il rischio di danneggiare il più anziano dei due contendenti, indovinate chi, perché il caldo torrido dei giorni scorsi se n’era finalmente andato – come le previsioni meteo avevano assicurato – e questo sabato sui campi si stava benissimo, c’era proprio un clima ideale, per giocatori e spettatori. Semmai l’altro giorno, quando l’USTA aveva messo in campo intorno alle 13 Venus Williams contro Camila Giorgi, e faceva un caldo da heat policy, beh a Venus non le avevano fatto un gran servizio. E neppure a loro stessi visto che per gli americani il Williams Show “tira sempre”, anche se a me – che non conto nulla – non stuzzica invece alcun interesse, salvo che si tratti di una finale perché allora… noblesse oblige.

I COLPI MAGICI DI FEDERER LI HA RICOSTRUITI LUI PER PRIMO (QUI LA RACCOLTA)

Sui colpi da mago con i conigli che escono a frotte dal cappello, incluso lo straordinario passante “fuor di paletto” fatto strisciando da Roger in un allungo quasi disperato su uno “strettino” di dritto narcisista dell’artista genio e sregolatezza Kyrgios, è stato lo stesso Roger a ricordare poi in conferenza quelli che nemmeno lui dimenticherà mai. E insieme a Luca Baldissera abbiamo deciso di offrirvi la loro collezione in video. Mi sono entusiasmato a riguardarli. Poi ci si domanda perché Federer, al di là degli Slam vinti e dei record conquistati, è una leggenda vivente nel mondo della racchetta. Tutto ciò detto, riguardando l’episodio del passante “fuor di paletto”, dico anche però che se Kyrgios fosse stato più saggio e meno esibizionista, da quella posizione da cui gli è venuto in mente l’idea di giocare lo “strettino”, avrebbe dovuto giocare piuttosto un più ortodosso lungolinea. Ma saggio il buon Nick – quando dico buon… è perché lo penso davvero – non è. E, in fondo secondo me, Nick è proprio contento di non esserlo: quel colpo di Federer è piaciuto tanto anche a lui. “L’avesse fatto un altro magari no, ma se lo fa Federer…” e via con la testa piegata quasi sotto il tavolo, illuminata da uno di quei sorrisoni a 32 denti eppur timidi.

È andata così a finire che le principali sorprese del giorno sono state tedesche. Sono saltate le due teste di serie n.4 Kerber (con Cibulkova, la “cipollina” slovacca) e Zverev con il connazionale Kohlschreiber.

AVREMO UNA QUARTA REGINA DI SLAM NEL 2018

La sconfitta di Kerber, regina di Wimbledon, dopo quelle di Halep campionessa a Parigi e di Wozniacki vittoriosa a Melbourne, significa che a New York avremo una quarta Slam-champion nell’anno. Perché ciò possa accadere fra gli uomini dovrebbe accadere che qui non vincessero né Federer, né Nadal, né Djokovic. Mah… mi sembra improbabile. Io penso che vincerà Djokovic, anche se il Federer di questo sabato mi ha parecchio impressionato. E Nadal contro Khachanov mi ha fatto capire che il vecchio leone non ha perso gli artigli. Secondo me di Basilashvili farà un solo boccone.

I PROBLEMI DEL GIOVANE ZVEREV – LE ESPERIENZE DEL VECCHIO LENDL  

Accennato al fatto che Zverev, checchè ne dica Nadal, qualche problemino di pressione più pesante negli Slam che nei tornei normali (ha vinto tre 1000) ce l’ha: in 14 Slam fin qui si è dovuto accontentare di un solo quarto di finale, raggiunto a Parigi quest’anno a furia di rimonta con due set di handicap, e di un ottavo a Wimbledon 2017. Beh per un n.4 del mondo, ranking occupato per quasi tutto il 2018, non si può dire che sia un record impressionante in positivo. Lo aiuterà a risolvere il problema forse più psicologico che tecnico certamente Ivan Lendl, anche perché l’ex campione ceco che ha vinto 8 Slam e perso 11 finali, dovette pazientare per nove partecipazioni prima di raggiungere la prima finale, nonché 17 Slam prima di conquistare il primo Major (al Roland Garros nel 1984). Lendl potrebbe essere suo papà. Ha 58 anni. Sasha 21. Ivan, che si era qualificato per il Masters riservato ai migliori americani over 55 ma non ha potuto giocarlo perché si disputava in questi stessi giorni e rimpiange di non aver scelto il golf (“Invece che a 34 anni avrei smesso a 50!”), ha spiegato al ragazzo: “È un processo quello che dobbiamo affrontare, i risultati si cominceranno a vedere nel 2019”.

KOHLSCHREIBER DÀ UNA LEZIONE DI TATTICA A ZVEREV. È SICURO IL CLAN GIORGI CHE LA STRATEGIA NEL TENNIS NON SERVA?

Tuttavia Kohlschreiber approfittando della varietà del suo tennis ha dato una vera lezione di tattica a Zverev, giocando molte più palle del suo solito in slice (“Sascha è così alto… molti giocatori lo slice non lo usano più e lui non ama troppo piegarsi a terra, correre in avanti e magari poi trovarsi a rete… naturalmente ha il tempo per migliorare” ha detto benevolo verso il compagno di Davis) e chiamandolo a rete dove Sascha è un pesce fuor d’acqua e non ha la mano gentile del fratello… gli ha fatto spesso fare brutte figure. Ecco che allora mi è venuta in mente Camila Giorgi. Lei ha detto mille volte che non guarda il tennis femminile. A parte il fatto che sbaglia, perché conoscere un po’ meglio le sue avversarie la potrebbe aiutare… se lei non si piccasse di fare soltanto il suo gioco, che almeno lei e suo padre guardassero quello degli uomini. Il match di Kohlschreiber andrebbe rivisto da chi volesse fare progressi e capire come si deve giocare per cercare di spostare il più possibile i giganti che non amano muoversi troppo. Le tattiche di gioco non si improvvisano. Si studiano. Se si ha l’umiltà e l’intelligenza di farlo.

SONO RIMASTE SOLO 3 TOP 10 IN LIZZA E TUTTE NELLA STESSA METÀ. MA A WIMBLEDON…

Kerber non è stata la sola top ten a saltare. Con lei la Garcia n.6 con Suarez Navarro che ha fatto ancora innamorare per la plasticità del suo rovescio a una mano, qualcuno ha rievocato Henin. E anche Kvitova n.5 KO con Sabalenka, nonché Ostapenko battuta bene da Sharapova. Nella metà bassa del tabellone la miglior classificata è la n.14 Madison Keys che pure in questo torneo ha penato non poco, ma è pur sempre la finalista di un anno fa e a questo punto… potrebbe anche ripetere l’exploit. In basso c’è anche Osaka che quando azzecca la giornata fa paura: ha dato 6-0 6-0 a Sasnovich, che non ne aveva mai subiti, e in carriera di 6-0 alle avversarie ne ha rifilati 20, mica un solo paio.

Dopo quel che è successo a Wimbledon, 10 teste di serie eliminate nella prima settimana, niente del mondo donna ci sorprende più – lo sentivo sempre dire in certi circoli popolati da male chauvinist pig – ma 3 delle prime 10 e 5 delle prime 16 testimonia due fatti: le prime della classe non sono più così forti, le seconde (e anche le terze) non sono così deboli. Se poi fra queste ultime si devono annoverare anche vecchie volpi come Serena Williams n.17 e Maria Sharapova n.22, beh il discorso va ridimensionato. Osservo piuttosto che ben 9 delle 16 giunte agli ottavi sono dell’Europa dell’Est. In ordine di classifica Svitolina 7, Pliskova 8, Sevastova 19, Kanepi 44 nella prima metà, Sharapova 22, Sabalenka 26, Cibulkova 29, Tsurenko 36, Vondrousova 103. Le tre top 10 superstiti sono la n.3 Stephens, la n.7 Svitolina, la n.8 Pliskova. E se di là la miglior classificata è Keys, un bis della finale di un anno fa non si può escludere. Attenti ad Osaka però: ha perso 7 game fin qui, zero con Sasnovich, due con Glushko, 5 con Siegemund. Ora però ha Sabalenka. Brutto pesce. 

MA IL NUOVO ARMSTRONG PORTA MALE?

Cinque delle favorite del torneo si sono esibite sul nuovo stadio rimesso a nuovo con il tetto. E a cominciare da Halep, n.1 del mondo che l’ha addirittura inaugurato per perderci da Kanepi, ben cinque campionesse di Slam ci hanno lasciato le penne: Muguruza n.12 con Muchova (poi scomparsa), Wozniacki n.2 con Tsurenko, Kerber n.4 con Cibulkova, Kvitova n.5 con Sabalenka. Ora nessuno dei giocatori superstiziosi ci vorrà più andare. La vicenda mi ha ricordato il campo n.2 di Wimbledon, che dal 2009 non esiste più, ma che fu ribattezzato “The Graveyard of the Champions”, perché ci hanno perso una miriade di campioni, a cominciare da tutti gli americani più noti, Connors, McEnroe, Sampras, ma anche Stich, Cash, e tanti altri… tanto che ho chiesto a Bruno Apicella di fare una piccola ricerca e scriverci un pezzo.

Poiché il tennis italiano non riesco mai a dimenticarlo del tutto, più che ricordare la sconfitta tutto sommato prevedibile di Fognini e Bolelli in doppio con i francesi Mahut/Herbert, ricordo che il prossimo avversario di Federer sarà Millman: dopo Fognini l’australiano (che si allenava in Svizzera con Federer quando giocava per un club svizzero vicino a casa Federer nella serie A nazionale) ha battuto anche Kukushkin, facendo aumentare a dismisura i miei rimpianti per il percorso che avrebbe potuto fare Fabio. Invece di potuto mi era venuto di scrivere dovuto, poi ho corretto… ma il primo pensiero è quello più spontaneo, il secondo quello più politically correct.

I MATCH CHE ANDREI A VEDERE PREFERIBILMENTE OGGI

Anderson-Thiem e Del Potro-Coric i più interessanti. Poi il primo set per Nadal-Basilashvili e se lo spagnolo vince il primo set vado via e torno solo se ne perde due, quindi a Isner-Raonic preferirei vedere un femminile. Serena non la si può snobbare. Kanepi che tira tutte pallate può fare anche partita. Ci fosse una donna alla… Kohlschreiber capace di variare il gioco e spostare Serenona, sarebbe un match che mi intrigherebbe di più. Ma non c’è.

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